Non tutte le “crisi” vengono per nuocere

La crisi economica globale ha costretto parecchie aziende a cercare un modo per tagliare i costi del settore IT, molte di queste si sono appoggiate a soluzioni Open Source per risparmiare.

Il tutto si è tradotto, per le aziende il cui business ruota attorno a Linux in un incremento del giro d’affari.

Il caso più eclatante è quello di Red Hat, uno dei più grossi Linux vendors, che giovedì ha rivelato i guadagni riguardanti lo scorso anno; e con 652 milioni di dollari incassati ha mostrato una crescita del 25 per cento rispetto a due anni prima. E lo stesso CEO di Red Hat, Jim Whitehurst, ha dichiarato che la recessione mondiale ha contribuito al successo dell’azienda.

“La nostra abilità nel dimostrare il valore reale di risparmio ai nostri clienti ci ha consentito di raggiungere nuovi traguardi” ha dichiarato Whitehurst.

Per quanto riguarda il settore desktop, durante l’ultima Open Source Business Conference di San Francisco, Whitehurst, riporto tutto il suo scetticismo, infatti la posizione dominante di Microsoft non permette ad altri SO di emergere. Inoltre il problema è anche economico, in quanto attualmente non c’è un vero business model per le distro Linux su desktop.

Sicuramente i 652 milioni di Red Hat non sono niente paragonati ai miliardi di Microsoft, ma trovare qualche azienda che ha trovato nella crisi globale una spinta per i propri guadagni è sicuramente un’ottima cosa.

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