Mezzo milione di libri gratis da Google e Sony: gli ebook contro tutti

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Se il nuovo Kindle, così come il primo ha fatto tanto parlare di se tra i siti dedicati ai geek, mi permangono dei dubbi sul suo reale successo.

I 250.000 titoli disponibili per Kindle in lingua inglese sono un numero interessante ma, anche se questo gran numero è composto prevalentemente da best seller, chi può essere definito un lettore forte, non sa che farsene.

La spesa iniziale da approntare per il Kindle non è indifferente, e non è giustificabile se il rischio di non trovare una versione digitale (con DRM) e dover continuare a spendere circa il doppio per la versione cartacea è così alto.

Nell’attesa che il catalogo cresca Kindle 2 è corredato di funzionalità accessorie, legate alla connettività wi fi, che permettono al dispositivo di consultare e di interagire con importanti fonti di informazioni online, dalla Wikipedia ad alcuni quotidiani, sperando che queste possano invogliare all’acquisto.

La questione dei DRM poi è importante perché un libro che hai comprato in versione digitale non lo presti, non lo rivendi, ed è proprio su questo che, da quando esiste l’idea di ebook, punta chi sviluppa formati digitali e dispositivi elettronici per la loro fruizione con l’obiettivo di sedurre il mondo dell’editoria.

Ma siccome le industrie dei contenuti e le tecnologie digitali non sono mai andate d’accordo, c’è chi questa volta sembra voler tagliare i ponti con il passato per accelerare un cambiamento inevitabile. Google e Sony, hanno stipulato un accordo per la pubblicazione di mezzo milione di libri da consultare online e scaricare gratuitamente.

I testi, naturalmente tutti in lingua inglese, provengono tutti dalla storia della letteratura americana antecedente al 1923 e, per anzianità, sono tutti liberi da copyright.

Tutti i testi saranno liberamente ed interamente consultabili da servizio Google Books , e potranno essere scaricati nell’ebook reader di casa Sony.

Google Books, che ha come ambizioso e utopico fine l’indicizzazione e al pubblicazione online di tutti i libri del mondo, dopo aver subito e perso una class action formata da autori ed editori, oggi pubblica oltre ad un certo numero di testi liberi da diritti d’autore, le anteprime di un numero limitato di pagine, dei libri di quegli editori che hanno accettato un compromesso.

I piani di Google però sono altri: non volendo limitarsi ad essere una mera anteprima di quello che viene stampata su carta, il motorone di ricerca punta a diventare un centro nevralgico di smistamento della conoscenza e per lo scopo ha già ideato ePub. Formato rilasciato con licenza BSDe basato su XML che punta sull’interoperabilità per vincere sui formati proprietari che incastrano gli utenti in uno specifico dispositivo.

Sony, da parte sua appoggerà i piani di Google dando la possibilità ai possessori del suo ebook reader di usufrire del formato ePub.

Queste due aziende stanno compiendo un passo importante nella strategia di affermazione dei testi digitali, affrontando in modo nuovo le questioni legate ai contenuti e alla loro digitalizzazione.

Finora i colossi del web e dell’informatica hanno sempre cercato una strada che potesse conciliare gli interessi dell’industria dei contenuti con i propri. Invece il mondo dell’editoria sembra non far paura. Rendere disponibili gratuitamente dei testi, anche se liberi da diritti d’autore è un grosso affronto a questo mondo, visto che finché vengono stampati, possono generare introiti alle case editrici.

Google cerca di sedurre i creatori di contenuti televisivi e cinematografici con Youtube e Sony, da membro di spicco della discografia e della cinematografia non ha mai concesso aperture importanti al web e alla condivisione.

Cosa differenzia l’editoria dalle altre forme di contenuti, tanto da poterla attaccare frontalmente? Probabilmente la differenza principale, per quel che ci interessa qui, riguarda le differenze economiche in termini di investimenti. Un titolo cinematografico richiede, escluse poche eccezioni, investimenti importanti per la realizzazione, che devono necessariamente avere un ritorno economico, che solo una larga diffusione può garantire e la stessa cosa vale per il mondo della discografia, in cui da una parte si possono spendere anche milioni di euro per la registrazione di un album, senza contare i costi di promozione.

Un libro in formato digitale, chi possiede già un PC può scriverlo e pubblicarlo a costo 0, inoltre l’editoria pur avendo i suoi best seller e i suoi fenomeni di massa, è sicuramente il settore meno legato a mode e tendenze e quindi alle logiche di mercato.

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