Ecco il primo netbook ARM: l’anello mancante tra smartphone e PC

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La start up californiana Always Innovating presenta al pubblico (video ) il primo netbook che ad Atom e all’architettura x86 preferisce un processore ARM, l’OMAP3 di Texas Instruments, basato sul modello ARM Cortex A8 e funzionante alla frequenza operativa di 1GHz.

Alcune caratteristiche del prodotto risultano davvero interessanti e inarrivabili dalla concorrenza. I suoi punti di forza sono l’autonomia che va dalle 10 alle 15 ore di utilizzo, con settimane di stand by (come uno smartphone). Presente inoltre il touchscreen, che va in coppia con il comunque presente touchpad.

Molto interessante il versante software: il netbook verrà venduto con una soluzione Linux based dal look vagamente somigliante a Vista e con un interfaccia ottimizzata per un utilizzo intensivo del touchscreen, grazie a menù a scorrimento simili al cover flow dei software Apple. Già compreso nel pacchetto software al primo avvio troviamo Fennec, il browser di Mozilla Foundation, ancora in beta, destinato al mondo mobile.

Si potrà comunque scegliere autonomamente quale sistema operativo utilizzare tra tutti quelli disponibili per questa architettura. Sbarcano così sui netbook Windows CE, Android e Ubuntu , quest’ultimo disponibile per questa architettura sia nella classica versione desktop che in una variante appositamente pensata per i dispositivi mobili e interfacce touch screen.

Le dimensioni dello chassis non sono esattamente contenute, come ci si aspetterebbe da un sistema dai consumi così ridotti, ma l’ingombro è giustificato da alcune soluzioni adottate che ne migliorano la flessibilità di utilizzo, l’ergonomia e l’espandibilità.

La cerniera che aggancia lo schermo al corpo permette una rotazione di 180° tra le due parti, per un utilizzo in stile tablet PC, lo schermo inoltre può essere rialzato per una migliore ergonomia nell’uso della tastiera.

Un particolare molto interessante e particolare riguarda alcune scelte fatte nel cuore del netbook, come quella di inserire porte USB all’interno dello chassis, lasciando libero lo spazio per collegare pen drive e dispositivi di rete pensati per questa interfaccia.

Questa scelta permette di aggiornare ed espandere le funzionalità del sistema con un ampia scelta di prodotti che vanno dalle pen drive fino a schede USB per la connettività. Uno dei possibili scenari in cui quest’idea può rendersi particolarmente utile è la possibilità di sostituire il modulo wi fi con uno HSDPA.

Un progetto interessante sotto tanti punti di vista, che vede come suo unico limite una potenza di calcolo inferiore rispetto all’Atom di Intel, ma che non dovrebbe creare problemi negli ambiti di utilizzo per cui i netbook erano stati originariamente concepiti.

Il prezzo, a seconda delle versioni, si attesterà tra i 299 e i 399 dollari e per il momento può essere preordinato sul sito del produttore e solo negli USA.

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