Nvidia pensa a una CPU x86… senza licenza Intel?

Circa quattro anni fa alcuni dipendenti di spicco di Intel specializzati nello sviluppo di CPU lasciarono questa multinazionale per fondare una nuova società con l’obiettivo di realizzare avanzati DSP da utilizzare per applicazioni multimediali, basati però sull’architettura x86 (in genere i DSP hanno architetture custom studiate appositamente per i problemi che dovranno risolvere).
Purtroppo l’esperienza non durò molto, perché dopo un paio d’anni la Stexar (questo il nome della società) rischiava di chiudere i battenti, ma Nvidia la rilevò in blocco, portandosi in casa diversi abili ingegneri e un know-how non indifferente sui microprocessori x86.

Con ciò s’è ritrovata, però, anche la più grossa grana con cui Stexar aveva a che fare: la mancanza di licenze per la realizzazione di chip x86-like, che rimangono ancora strette nelle mani di poche società, in particolare Intel e AMD

Per questo motivo per un po’ non s’è parlato più della vicenda, e si pensava che Nvidia non avesse intenzione di lavorare a una nuova CPU x86 (la cui progettazione da zero, tra l’altro, sarebbe costata non poco in termini di risorse e tempo). Sarebbe lecito supporre l’impiego delle nuove leve per un nuovo progetto, ma perché impiegare gente così altamente specializzata per qualcosa di diverso rispetto a quanto avevano fatto fino ad allora? Personalmente trovo lo scenario poco sensato.

Questo fino a qualche giorno fa, quando è spuntata fuori una notizia che riporta delle voci che affermano che, invece, Nvidia sarebbe già all’opera e addirittura starebbe cercando rinforzi per il suo team. Il che, quindi, tornerebbe ad avere un senso e spiegare l’acquisizione.
Permane però l’enorme ostacolo delle licenze per produrre CPU x86: molto difficilmente Intel o AMD le accorderebbero a Nvidia, e neppure questa potrebbe sperare di farla franca senza un accordo, considerate le precedenti (sanguinose) battaglie legali che hanno visto protagoniste Intel e AMD in particolare.

Ci sarebbe l’opzione di far produrre le CPU a IBM, che è un’altra licenziataria della tecnologia x86, ma a quanto pare non risolverebbe il problema. In genere accordi di questo tipo non prevedono la cessione di licenze a terzi e già AMD, infatti, potrebbe avere problemi a causa dello spin-off della compagnia che ha portato alla creazione di The Foundry Company.

Anche National Semiconductor dispone di licenze per la produzione di chip x86, ma l’unica strada sarebbe l’acquisizione, e al momento non è percorribile per Nvidia a causa di quelle effettuate di recente, e dell’attuale crisi economica mondiale, che ha portato a ridurre notevolmente i profitti di tutte le società.

Se il quadro non dovesse essere abbastanza confuso, aggiungiamo anche il fatto che poco tempo fa Nvidia ha presentato le sue soluzioni Tegra basate su core ARM, che potrebbero verosimilmente equipaggiare netbook, e sulle quali ovviamente punta molto.
Una soluzione basata su core x86 con integrata una GPU (e probabilmente anche il chipset) sarebbe sicuramente appetibile sia per il mercato dei netbook che dei notebook, ponendosi in diretta concorrenza con Intel e AMD (che per questo molto difficilmente cederanno le loro licenze), e potrebbe costituire anche una testa di ponte per l’assalto al segmento dei desktop e dei server.

Ma sarebbe anche in diretta concorrenza con se stessa proprio a motivo della piattaforma Tegra, che in questo modo perderebbe molto del suo appeal a causa dell’impossibilità di eseguire software x86 (cosa che sarebbe alla portata, invece, della nuova CPU), che di fatto la taglia fuori dall’enorme parco applicativo disponibile per questa sempreverde architettura.

Forse c’è qualcosa che sfugge in questo scenario ingarbugliato, o più semplicemente quello di Nvidia è un segnale che vuole lanciare a Intel, che con Larrabee sembra pericolosamente avvicinarsi al suo principale segmento di mercato, quello delle GPU?
Difficile andare più lontano, con le poche informazioni a disposizione. Certamente una soluzione SoC targata Nvidia farebbe decisamente gola, unendo l’esperienza e la maturità che ha accumulato nell’ambito delle GPU e dei chipset, a quella di un team di sviluppo che ha fatto anche la fortuna di Intel nel campo dei microprocessori…

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