Il movente dell’omicidio non è Facebook

Omicidi efferati se ne verificano in continuazione nel mondo, purtroppo. Negli ultimi giorni è balzato agli onori della cronaca della stampa italiana e mondiale quello commesso da Wayne Forrester ai danni della moglie. Perché proprio quello? Sostanzialmente perchè nella confessione, Wayne ha detto di aver commesso l’omicidio in seguito al cambiamento dello status da “sposata” a “single” della moglie.

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Questo ha offerto immediatamente alcuni non trascurabili vantaggi:

  • semplicità ne creare un titolo ad effetto: uccide la moglie per colpa di Facebook
  • possibilità di chiamare in causa uno dei fenomeni del momento, il più popolare, conosciuto ed utilizzato social network al mondo, con immediati effetti di immedesimazione
  • richiamo alle paure nascoste di tutti gli uomini, soprattutto di chi, conoscendo poco lo strumento, vede Internet in generale come un luogo pericoloso, che espone a rischi maggiori, come se si trattasse di una periferia degradata, un luogo oscuro, dove la mossa sbagliata puoi pagarla a caro prezzo

Chi conosce e frequenta Internet sa o dovrebbe sapere che ci sono dei comportamenti che possono esporti a dei rischi, ad esempio possono ridurre la tua privacy, ma il pericolo maggiore, continua in realtà a venire dal mondo reale. Sembra sciocco doverlo dire, ma il signor Wayne Forrester non avrebbe mai potuto nuocere fisicamente alla moglie, solo tramite il social network.

Ed è quasi irrispettoso che di un omicidio si debba parlare in merito alla sua relazione con uno strumento di svago e relazione online, e non per quello che è: il gesto folle di un uomo nei confronti di una donna con cui è stato sposato. Irrispettoso nei confronti della donna e nei confronti dei lettori, che vengono attratti da quel titolo ad effetto a leggere una storia del famoso modello “uomo morde cane”, quella che fa molto più notizia del banale “cane morde uomo”.

Basta, questo tipo di giornalismo ha stufato. Dateci i fatti, raccontateceli in maniera non banale, se volete, e se potete, ma non prendeteci in giro: se un uomo, sotto l’effetto di droga e alcol uccide la ex moglie con la mannaia, dopo averla minacciata numerose volte, non lo fa perché lei ha cambiato status su Facebook. Rispetto.

[foto credit: so it goes]

Markingegno

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