TEC Cooling: Coolermaster ci riprova con il V10 Hybrid Tec Cooler

Per la nostra Rubrica “The Hot Spot” vi parleremo di un nuovo dissipatore per cpu della Coolermaster, presentato al recente CES2009:  il V10 Hybrid Tec Cooler. Il dissipatore, dalle dimensioni imponenti, viene presentato come una vera e propria innovazione nel campo del raffreddamento per cpu, integrando ben 2 ventole da 120mm e tre corpi dissipanti con heatpipe. Ma l’innovazione sta nell’utilizzo di una cella di peltier da 40mm integrata nel dissipatore che dovrebbe, secondo il costruttore, dissipare fino a 200W.

Il dissipatore, a prima vista, incute un certo timore, viste le dimensioni, ma ciò che ci interessa è l’implementazione della cella di Peltier nel dissipatore, in maniera decisamente diversa da quanto ci si potrebbe aspettare da una soluzione del genere. Il modulo TEC (Thermo Electric Cooler) infatti non è posizionato a diretto contatto con la cpu tramite un cold plate, come siamo soliti vedere in soluzioni simili, ma è installato sul lato del corpo dissipante, ed il suo funzionamento sfrutta la presenza di heatpipe ed un corpo dissipante dedicati.

Il sito TweakTown.com mostra, in esclusiva, le prime immagini di questo particolare prodotto, dalle quali si nota subito la particolarità cui accennavo prima:

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Image courtesy of TweakTown.com

Come si vede dall’immagine immediatamente sopra alla base del dissipatore troviamo il modulo di alimentazione della cella di Peltier, che si trova invece sulla sinistra, inglobata in un “sandwich” di due placche di metallo (molto probabilmente rame) ed inclinata di 45°, per facilitare l’installazione sulla scheda mare e quindi non toccare componenti prossimi al socket.

L’immagine del dissipatore privato della copertura in plastica nera mette in evidenza la complessità di costruzione del dissipatore, con ben 3 corpi alettati e separati:

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Image courtesy of TweakTown.com

L’idea alla base di tale soluzione è abbastanza semplice: mentre i due corpi alettati principali, a destra nell’immagine qui sopra, svolgono lo scopo di raffreddare il processore durante il normale utilizzo (web browsing, email, document editing), e quindi con poco carico, il terzo elemento a sinistra, ben più grande, serve a raffreddare i bollenti spiriti della cella di Peltier quando il processore è a pieno carico, e quindi quando è veramente necessario un raffreddamento estremo. Il modulo di alimentazione provvede ad alimentare la cella di Peltier solo quando necessario, evitando, quindi, sprechi di energia elettrica e la pericolosa condensa che si formerebbe se la base del dissipatore raggiungesse temperature al di sotto della temperatura ambientale.

Il corpo alettato a destra, parallelo al piano della scheda madre, contribuisce inoltre a raffreddare i moduli di ram. Soluzione geniale, se non fosse che data la sua posizione, impedisce l’installazione di moduli con heatspreader più alti del normale, come per esempio quei modelli con heatpipe integrate (un esempio le OCZ Hyper X, come lamentato da un beta tester in un forum australiano).

Ma veniamo alla teoria che sta dietro al funzionamento di questo dissipatore della Coolermaster. Come scritto prima, la cella di Peltier entra in funzione solo quando necessario, e quindi quando il processore è sotto stress. Il modulo è collegato alla base del dissipatore tramite 4 heatpipe come si nota dall’immagine sottostante:

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Image courtesy of TweakTown.com

In pratica, quando necessario la cella di Peltier raffredda la placca inclinata a 45° posta sul lato del dissipatore e questa, a contatto con le 4 heatpipe, provvede a dare un ulteriore “boost” di raffreddamento alla base effettivamente in contatto con la cpu. Il calore prodotto dalla TEC viene quindi smaltito dal corpo alettato immediatamente sopra la TEC, tramite le 4 heatpipe dedicate.

In linea di principio, il dissipatore è decisamente interessante: alle grandi capacità di raffreddamento delle heatpipe tradizionali aggiunge un sistema di raffreddamento termoelettrico decisamente ben congegnato, regolato e, si spera, efficiente. Cosa volere di più dalla vita?

Oltre al classico amaro, sinceramente vorrei anche un dissipatore che non consumasse lui solo come l’intero PC. Il problema infattiè che secondo i dati di targa di questo dissipatore che incominciano ad emergere sul web la cella di peltier consuma, da sola, 70W quando alimentata a 12V. Se riprendiamo le dichiarazioni del costruttore in merito alle prestazioni del V10 Hybrid Tec Cooler, vediamo come dei 200W dichiarati, già 70W sono “prenotati” dalla cella di Peltier. Si sa infatti che quando si utilizza una cella di Peltier per poter dissipare calore da un chip, i watt totali da dissipare saranno quelli del chip addizionati a quelli della cella stessa.

In pratica, se a 12V la cella consuma 70W, e la usiamo per dissipare un processore che già di suo consuma 100W, eccoci arrivati a 170W totali da dissipare. Decisamente troppo vicini al limite dei 200W propagandati dalla Coolermaster, poiché non lasciano molto spazio ad eventuali overclock, ipotetico target per soluzioni simili, con i quali il processore può tranquillamente superare i 150W di consumo.

Ovvio che il calcolo qui sopra è decisamente semplicistico, in quanto non tiene conto delle perdite nelle varie trasformazioni di energia che necessariamente caratterizzano il funzionamento del processore, ma è indicativo di come in realtà la cella di Peltier sia tutto sommato un palliativo, in termini di prestazioni, ed una spada di damocle in termini di consumi.

Con i tempi che corrono, dove si cerca di ottimizzare al massimo i consumi dei nostri pc, immettere sul mercato un dissipatore che non solo è enorme e presenta problematiche di compatibilità con alcuni modelli di memorie, ma che inoltre aumenta i consumi del pc, e non di poco (70W non sono certo pochi per un pc), quanto meno reputo  l’offerta della Coolermaster un esercizio di stile più che un valido prodotto commerciabile.

Già in passato diversi produttori hanno tentato la strada del TEC Cooling, con scarsi successi sia in termini di prestazioni che in termini di successo commerciale. C’è da chiedersi perchè la Coolermaster abbia deciso di intraprendere la stessa ardua, quando il passato ha già dimostrato che tali soluzioni sono costose, inefficienti, e decisamente avide di energia elettrica. Alla faccia del Green Computing che il mondo dell’IT sta, finalmente, abbracciando.

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