Interfacce da fantascienza: Mgestyk meglio di “Minority Report”

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Il film Minority Report è passato alla storia del cinema di fantascienza, come quasi tutti i film ispirati da racconti di Philip K. Dick. Quando però pensiamo a questa pellicola, la prima, e forse l’unica cosa che ci viene in mente, è la sbalorditiva interfaccia utilizzata da Tom Cruise, per interagire con l’elaboratore di cui si serve per prevedere gli omicidi (video ). Tale dispositivo è entrato a tal punto nell’immaginario collettivo da diventare il paradigma per molti dell’interfaccia perfetta.

Per questo motivo spesso ci si rifà a questo film ogni volta che ci stupiamo con nuovi dispositivi di puntamento. Successe ad esempio con il wii mote e con la presentazione di Microsoft Surface.

Questi dispositivi per quanto indubbiamente affascinanti ed efficaci, sono ancora ben lontani dal riuscire a garantire un esperienza paragonabile a quella “vissuta” dal protagonista del film John Anderton.

Se mi seguite nel seguito però, vi mostrerò un progetto, che si può considerare addirittura superiore quanto abbiamo visto nel film, realizzato tra l’altro con tecnologie tutt’altro che all’avanguardia, che ne permetteranno la commercializzazione su larga scala con costi paragonabili a quelli di una webcam di fascia alta. L’inizio della commercializzazione inoltre potrebbe non essere lontano!

Mgestyk è il più evoluto sistema di interfacciamento sull’onda delle fantasie hollywoodiane. Tutto il sistema si basa su una telecamera puntata contro le braccia dell’utente e nient’altro. La cosa sbalorditiva, che differenzia questo approccio da altri che vi abbiamo già proposto in passato e che lo rende persino migliore delle ipotesi fantascientifiche, è l’assenza di compenti da indossare da parte dell’utente. Niente led sulla punta delle dita, niente guanti dai tessuti riflettenti: semplicemente le nude mani.

Il cuore del’interfaccia è un software capace di riconoscere le mani all’interno del flusso video che arriva dalla webcam, elaborandone non soltanto la posizione nello spazio delle singole dita, ma anche la gestualità. Nella parte finale del video seguente, che mostra il sistema in funzione, noterete dei riquadri nello schermo contenenti una mano tridimensionale che imita esattamente la gestualità dell’utente di fronte allo schermo. Un sistema di riconoscimento dei gesti tanto avanzato apre la strada a esperienze di utilizzo persino più avanzate rispetto a quelli nel film diretto da Steven Spielberg.

L’unico limite che sembra essere presente a questo stadio di sviluppo è una risposta non proprio pronta ai comandi, dovuta sicuramente all’importante mole di calcoli necessaria per l’analisi del video in ingresso.

Sul sito di Mgestyk è possibile lasciare il proprio indirizzo email per essere avvisati non appena il prodotto sarà pronto per le vendite.

via | engadget

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