Green PC fai da te

Pubblichiamo un guest post di George Clarkson.

Coi tempi che corrono, siamo tutti un po’ più attenti a come spendiamo i nostri soldi, e soprattutto siamo tutti un po’ più “green” (o almeno cerchiamo di esserlo). Ma chi non ancora dispone di hardware capace di gestire l’alimentazione in maniera automatica e non vuole, o non può, al momento aggiornare la propria piattaforma, può ancora saltare sul treno del risparmio energetico? La risposta è sì.

Con una serie di precauzioni, alcune ovvie, altre meno, si possono contenere i consumi in modo significativo ed arrivare, wattometro alla mano, a risparmi annui molto interessanti. Vediamo di che si tratta.


Per iniziare, si possono disabilitare nel BIOS le periferiche che non usiamo. Questo permette non solo una riduzione dei consumi stimabile sul 2%, ma anche un abbassamento dei tempi di caricamento del sistema operativo in fase di avvio del PC.

Un’altra possibilità sono le opzioni di risparmio energetico. Abilitandole opportunamente, si riesce a risparmiare un altro po’ di corrente, stimabile dal 3% al 44% circa, a seconda della combinazione applicata (consiglio di abilitare l’opzione “Portatile/Laptop” dal menu a finestrella nelle combinazioni di risparmio anche per i desktop).

Un’altra possibilità è quella di spegnere il monitor se ci allontaniamo per periodi prolungati e dobbiamo lasciare il PC acceso per un lavoro o a scaricare un file. Questa semplice pratica porta ad una riduzione dei consumi vicina al 30% se usiamo i moderni monitor LCD, ancora di più nel caso dei vecchi CRT.

Se siamo in ufficio e ce ne andiamo in pausa pranzo, consiglierei allora di abilitare anche la disattivazione dei dischi rigidi, così da risparmiare un ulteriore 4% sui consumi generali.

Ma già che ci siamo, mandiamo direttamente il PC in standby: il lavoro viene salvato nella RAM ed al nostro ritorno basta riattivarlo per ritrovarsi allo stesso punto di prima. E nel frattempo siamo riusciti in pratica a risparmiare fino al 90% dei consumi, visto che il PC è “dormiente”.

Opzione simile, ma più sicura per quanto riguarda i files di lavoro aperti ed i dati non ancora salvati, è la sospensione del sistema, che oltre ad addormentare profondamente il PC, salva in automatico tutti i documenti aperti in uno speciale spazio sull’HD. Anche in questo caso, il risparmio arriva al 97%, ma in più non si dovrà temere il reset accidentale del PC o il classico black out.

Ma si può risparmiare anche durante la normale attività lavorativa? Ebbene sì, si può. Una pratica non molto diffusa è quella dell’underclocking, che consiste in pratica nella diminuzione della frequenza lavorativa del processore (e perché no, anche della scheda video), senza però intaccarne la stabilità.

Si procede a tentativi ad abbassarne i Mhz fino a quando non si riesce a trovare la frequenza più bassa possibile che sia anche stabile, e che ci permetta comunque di lavorare tranquillamente. In fondo, non abbiamo bisogno di 3GHz per leggere le email e navigare su Internet…

Ma se si riduce la frequenza del processore, allora possiamo anche ridurne il voltaggio di funzionamento. Ovviamente si deve anche qui procedere a tentativi verso il ribasso, fino a trovare la stabilità del sistema, pena un PC che consumerà meno, certo, ma che si riavvierà di continuo. Se si fanno le cose per bene, un risparmio dal 7 al 15% è assicurato usando le due tecniche sopra descritte.

Non tutti però sono esperti di Mhz, Vcore e affini. Esistono semplici programmi scaricabili da internet che lo fanno in automatico in ambiente windows, abilitando queste funzionalità nei processori che lo consentono, ovviamente, a loro precluse. Un ottimo esempio è Crystal CPUID, che invito a provare, a patto di stare molto attenti: giocherellarci sconsideratamente può essere decisamente deleterio per la vita della vostra CPU. Il risparmio? Se si abilita il controllo del moltiplicatore (per i processori che lo consentono) ed il controllo del voltaggio, si può arrivare fino ad un 30%. Non male per una utility freeware.

L’ultimo consiglio se ci si allontana dal PC per lunghi periodi (una vacanza od un viaggio di lavoro, per esempio): staccare la spina. Sia in fase di Standby che di sospensione, i PC normalmente continuano a consumare, poiché gli alimentatori assorbono comunque qualche watt, quindi staccando la spina arriviamo al risparmio totale, il fatidico 100%. Inoltre abbiamo la sicurezza che se dovesse arrivare una tempesta di fulmini, il nostro prezioso hardware è salvo.

Seguendo questi piccoli suggerimenti, si riesce ad arrivare ad un risparmio annuo teorico sulla bolletta della luce di circa 100€, considerando un PC abbastanza moderno che consumi in idle sui 277W (Intel Core 2 Extreme Q6850, 4GB RAM, 750GB HD, GeForce 9800GTX).

In fondo, non male per così poco.

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