Buon compleanno CD (ma ora vai in pensione)

cdMolti anni fa, il 17 agosto 1982, Sony e Philips rilasciarono al pubblico il primo CD, mezzo di distribuzione della musica che ha cambiato il mercato nei decenni seguenti.

Il CD sostituì il disco di vinile e più tardi, quando i prezzi dei lettori portatili scese, la cassetta a nastro, portando nel mondo della musica maggiore qualità audio, un supporto compatto e più resistente al passare del tempo.

Oggi, a 26 anni di distanza, il CD è invece un mezzo obsoleto, costoso e decisamente poco “eco friendly che sta soffrendo moltissimo il cambiamento nel modo di ascoltare la musica.

Il formato digitale, infatti, offre non solo la comodità di essere “spostato” da una parte all’altra del mondo a costo (quasi) zero, a tutto vantaggio del nostro pianeta, ma è anche estremamente più usabile (DRM a parte) per l’utente.

Oggi possiamo infatti spostare la nostra musica da un lettore all’altro, organizzarla in playlist in pochi istanti personalizzando in modo estremamente semplice la nostra esperienza di ascolto musicale.

Con il CD tutto questo non è possibile, per creare playlist personalizzate occorre riversare i CD originali su computer e poi masterizzare la compilation. E se dopo una settimana esce una nuova hit di cui ci innamoriamo? Bisogna masterizzare un altro CD.

Come accennato anche l’elemento ambiente dovrebbe spingere ad un rapido abbandono dei CD come mezzi di distribuzione musicale (e oserei dire anche i DVD per i film). I CD usano troppa plastica (alias: petrolio) sia per fare i CD sia per il case che li ricopre. I CD sono anche sempre accompagnati da copertina e libretto, fatti di carta, prodotto da usare con parsimonia dato che per averla bisogna deforestare il pianeta.

Last but not least, la logistica che sposta tutti questi CD dal produttore al retailer, immette nell’atmosfera tonnellate di CO2 decisamente superflue.

Il caso del CD è un ottimo esempio di come Green ICT significhi non solo creare tecnologie ICT a basso consumo, ma anche (e forse soprattutto) sfruttare l’ICT per ridurre l’impatto delle nostre attività sul pianeta.

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