iPhone 3g: no modem, no party

iPhone 3gIn vista del lancio di iPhone 3g in data 11 luglio, si è molto parlato dell’annosa questione del tethering via Bluetooth o USB, ossia la possibilità di utilizzare un terminale come modem connettendolo nelle modalità indicate al PC/Mac. È qualcosa di assolutamente praticabile con smartphone anche non recentissimi, eppure esiste la concreta possibilità che ciò non sia concesso agli utenti del costoso terminale di Cupertino.

Non posso aggiungere nulla di nuovo a quanto è già stato detto ma vorrei condividere con voi qualche considerazione, non prima di aver chiarito lo stato dell’arte. Premetto che iPhone 2g non supporta il tethering BT/USB: se dovete connettervi alla rete col notebook, non avete altra scelta che munirvi di un secondo telefono o di un dispositivo USB dedicato – o affidarvi a software di terze parti che scavalca il problema via WiFi. Stando a notizie raccolte nei forum Apple USA, il tethering è impossibile sia per scelte tecniche di Apple che per il blocco di AT&T sui piani “unlimited”.

Le ultime notizie parlano del tethering di iPhone 3g vengono da O2: pare dipenda dalla volontà dell’operatore, ma solo al 99%: Apple potrebbe decidere all’ultimo momento di bloccarlo per tutti.
Qualche brillante stratega – magari qualcuno che ritiene Waterloo “il capolavoro” di Napoleone – potrebbe quindi decidere che è più conveniente vendere chiavette USB cinesi a 150 euro piuttosto che lasciare gli utenti liberi di usare il proprio smartphone da 500 euro e passa nello stesso modo in cui hanno usato fino a ieri il proprio vecchio terminale.

Da consumatore, ritengo questa strategia – tanto che sia applicata dagli operatori, tanto da Apple – a dir poco demenziale. Se pure stessi valutando l’acquisto di un iPhone, in assenza di tethering non lo prenderei in considerazione. Il motivo mi pare lapalissiano: sarà bello e farà figo usare il cellulare per navigare mentre al ristorante aspetti il cameriere, ma in certi contesti anche un eeepc da 7″ diventa limitativo, figuriamoci lo schermo di un iPhone.

Parliamo poi di tastiera. Supponiamo che mi trovi in giro e abbia l’urgenza di editare il blog, e magari scrivere un post al volo. Dovrei usare la pratica interfaccia touch dell’iPhone per scrivere un post da 2000 caratteri? Quanti capelli mi resterebbero in testa alla fine? Mentre scrivo tengo aperti in media 10 tabs per il reperimento delle fonti. Se dovessi usare l’iPhone quanti mesi mi richiederebbe la scrittura di un post?

Questi sono alcuni dei motivi per cui l’assenza di tethering rappresenta un fattore cruciale nella scelta di sborsare la bella somma richiesta per il telefono della mela. Tecnicamente è possibile, i prodotti concorrenti lo consentono e non c’è un solo motivo per cui dovrei essere disposto a rinunciarci.

Naturale che il mio adattatore USB/HDSPA Huawei a quel punto verrebbe defenestrato: un’opzione di cui sarei anche molto contento, considerando che, malgrado riportasse la scritta “compatibile con Mac”, mi è stato fornito coi soli driver per Windows.

E poi davvero qualcuno vuole convincermi che, dopo aver speso 500 euro per un iPhone, il telefono più avanzato al mondo, ho ancora bisogno di quell’aggeggio per collegarmi? Che devo togliere la SIM dall’iPhone e metterla nell’adattatore USB per navigare da PC/Mac usando lo stesso piano dati? O che magari devo sottoscrivere due differenti piani dati per i due dispositivi? Spero di no. In ogni caso la mia risposta è: no tethering, no party.

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