Il brand “Internet Explorer” potrebbe non spegnere le 20 candeline?

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Il 16 Agosto del 1995, Microsoft annuncia e presenta Internet Explorer 1.0. La casa di Redmond è in netto ritardo sulla “strategia internet”, inizialmente sottovalutata dallo stesso Bill Gates e cavallo di battaglia dell’allora leader del settore Netscape.

Nessuna meraviglia quindi che, per recuperare il terreno perso e sopperire alla mancanza di esperienza relativa, Microsoft decida di acquistare da Spyglass le licenze di utilizzo di Mosaic, il primo browser realmente degno di essere chiamato tale.

Mosaic, sviluppato all’interno dell’NCSA dell’Università dell’Illinois, è anche alla base di Netscape, essendo stato sviluppato dallo stesso team, guidato da Marc Andreessen, che, intuito il potenziale, fonda Netscape Communications. Il browser “accademico” non passa, però, sotto il controllo di Netscape, bensì viene creata la succitata Spyglass Inc. per gestire opportunamente il marchio e fornire la relativa tecnologia a terzi, tra cui proprio Microsoft.

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Internet Explorer 1.0

Ma torniamo a Internet Explorer 1, ovviamente pensato per il nuovo Windows 95 (24 Agosto del 1995), ma relegato al pacchetto, a pagamento, Windows 95 Plus! Pack: in soldoni, Windows 95 non ha un web browser pre-istallato!

La dimensione di questa prima versione supera di poco 1 MB e, paradossalmente, i problemi di compatibilità con il nuovo sistema operativo ne rendono l’utilizzo tutt’altro che piacevole, soprattutto se confrontato con la soluzione di Netscape che, inoltre, ha già il supporto a javascript (sviluppato proprio per Netscape da Brendan Eich) ad HTML 2.0 unitamente ad alcune feature che arriveranno con HTML 3.0 (tabelle innestate). In pratica la prima versione di IE è un semplice viewer HTML e poco più, tanto che a novembre dello stesso anno Microsoft rilascia Internet Explorer 2, la prima a supportare anche il Mac, il Secure Socket Layer (SSL), i cookie e 12 lingue.

Al di là dei miglioramenti introdotti nella versione 3.0, tra cui javascript, la svolta arriva con Internet Explorer 4 (settembre 1997), ma non perché sia il miglior browser mai realizzato, bensì perché Microsoft decide di inglobarlo in modo nativo nel nascente Windows 98 (25 giugno 1998): un’azione di penetrazione ben studiata che spiazza Netscape e ribalta completamente lo scenario di marcato.

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Internet Explorer 4

Al di là delle contese legali e della discussione sull’eticità della scelta, nel giro di un triennio Internet Explorer diventa “IL” browser e la versione 6 inclusa in Windows XP (25 ottobre 2001) diviene la versione più longeva di un browser della storia, tanto che la versione 7 sarà rilasciata solo dopo 5 anni, grazie soprattutto all’arrivo di Mozilla Firefox e alla riaperta contesa del dominio del settore.

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ie6Internet Explorer 6

Dalla versione 8, Microsoft cambia completamente rotta: abbandona la presunzione di “dettare le regole” e comincia ad abbracciare gli standard internazionali, uno dei fattori che, nel frattempo, ha fatto la fortuna di Firefox e di Google in primis. Inutile dire che la sicurezza diventa uno degli elementi fondamentali su cui investire.

Con Internet Explorer 10, e Windows 8, arriva anche l’edizione con interfaccia ModernUI e, soprattutto, la nuova filosofia della casa di Redmond relativa al proprio browser: veloce, fluido e perfetto per il touch. L’ultima versione, la 11, accompagna Windows 8.1 ed è assolutamente all’altezza, se non superiore, in alcuni punti, ai diretti concorrenti, soprattutto in ambito touch.

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Internet Explorer 11

Ma il cambio di rotta è sufficiente a garantire un futuro al brand “Internet Explorer”? La risposta è ancora incerta, visto che lo stesso team di sviluppo ha reso noto su Reddit che l’ipotesi di cambiare il nome a Internet Explorer è al vaglio di BigM, il tutto per scrollarsi definitivamente di dosso la percezione di browser mastodontico e lentissimo.

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