Apple must make Macintosh a standard

Gates e Jobs, uniti nel diffondere la cultura informatica, ma divisi profondamente sul modo in cui farlo. Ma come sanno tutti gli appassionati di storia informatica, le vicende dei due big dell’informatica (e delle loro società) si sono più volte incrociate e, soprattutto nei primi anni ‘80, Microsoft era uno dei fornitori primari di software per Apple.

Quella che voglio proporvi è una lettera, contenuta in “The Forbes Book of Great Business Letters”, scritta da Gates il 25 giugno del 1985 ed indirizzata al management di Apple. Attenzione, la data è rilevante perché è di poco successiva all’uscita di Jobs da Apple (31 Maggio 1985). La lettera è indirizza, chiaramente, a Sculley e a Gassée (poi BeInc) capo del progetto MAC.

Gates e Sculley al meeting Apple di Miami del 1984

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A: John Sculley, Jean Louis Gassée

Da: Bill Gates, Jeff Raikes

Data: 25 giugno 1985

Oggetto: Licenza Apple per la tecnologia Mac

Cc: John Shirley

Premessa

Apple detiene la posizione di leader di innovazione tecnologia nel business dei personal computer, cosa che dovrebbe spingerla a creare uno standard di riferimento per tecnologie avanzate ed innovative. Apple deve definire un’architettura “rivoluzionaria”, incompatibile con altre le architetture esistenti. In sostanza: Apple deve trasformare il Macintosh in uno standard.

Nessun produttore di personal computer, compreso IBM , può però pensare di creare uno standard indipendentemente da fornitori terzi e nonostante Apple sia consapevole di ciò, attualmente non è riuscita ad assicurarsi il supporto indipendente necessario a far diventare le proprie soluzioni uno standard de-facto. (…)

Al contrario, IBM ha investito fortemente in una architettura aperta che favorisce la creazione di sistemi compatibili, periferiche, formazione per utenti e venditori, il tutto volto a convogliare abitudini e percezioni difficilmente modificabili. Qualsiasi lacuna del sistema IBM può essere facilmente colmata da uno o più produttori terzi indipendenti. (…)

L’architettura [chiusa] del Macintosh impedisce, di fatti, il contributo di produttori terzi e, in confronto, la soluzione IBM è come se avesse al proprio servizio 100 volte le risorse ingegneristiche di Apple . (…)

Conclusioni

Il rapporto tra sviluppo dell’architettura e volume degli investimenti indipendenti è direttamente proporzionale. (…)

Il Mac non è diventato uno standard

Apple, fin ora, non è riuscita ad ottenere la massa critica necessaria per essere considerato un riferimento a lungo termine, a causa di una serie di fattori concorrenti:

  • nel modo Apple non esiste la “competizione” esercitata dai costruttori di “Mac-compatibili”: le società considerano rischioso legarsi troppo al Macintosh, principalmente per i costi e per la relativa diffusione;
  • Apple ha rafforzato la percezione negativa del prodotto a causa del lento rilascio di miglioramenti software ed hardware (es: hard disk, file server, schermo più grande, maggiore capacità di memoria, nuova ROM, software operativo con sviluppi continui). (…);
  • La recente pubblicità negativa che ha interessato il Macintosh può minare la sua credibilità come azienda leader a lungo termine;
  • I produttori indipendenti hanno rafforzato la percezione negativa che si ha del prodotto [Apple], sottolineando proprio la lentezza con cui viene effettuato lo sviluppo hardware e software Mac;
  • La bassa prenotazione sul mercato di Apple le ha impedito di avere la presenza, la formazione ed il supporto terzo di cui avrebbe bisogno;
  • Le pressioni nazionalistiche dei paesi Europei spesso costringono i consumatori a scegliere produttori locali. Gli europei hanno fornitori locali dei sistemi IBM (Compatibili) ma non di quelli Apple. Ciò porterà ad una perdita di penetrazione nel mercato Europeo, come recentemente dimostrato in Francia.

Suggerimenti

Apple dovrebbe concedere la licenza relativa alla tecnologia Macintosh almeno a 3/5 importanti costruttori per lo sviluppo di Mac-compatibili.(…), prendendo in considerazione sia produttori americani che europei, in modo che queste, a loro volta, possano coinvolgere altre aziende nel processo. Sony, Kyocera e Alps sono ottimi candidati per la realizzazione di Mac-compatibili.(…)

Metodologia

  1. Le aziende che otterrebbero la licenza per la tecnologia Mac contribuirebbero ad aumentare la credibilità dell’architettura stessa;
  2. Queste aziende avrebbero il ruolo fondamentale di allargare la disponibilità dei prodotti offerti grazie alle loro linee d’assemblaggio Mac Compatibili;
  3. Le aziende licenziatarie introdurrebbero innovazioni e nuove caratteristiche al sistema di base: configurazioni di memoria, video diversi, tastiere alternative, ecc...
  4. Apple si avvantaggerebbe del fatto che alcuni costruttori possano produrre una larga gamma di periferiche molto più rapidamente di quanto sarebbe in grado di fare in proprio;
  5. I clienti godrebbero della concorrenza ed avrebbero una vasta scelta in termini di prezzo/performance;
  6. Apple beneficerebbe delle reti di distribuzione di queste società;
  7. L’allargamento del parco utenti porterebbe il supporto di terzi, in termini di hardware, software e marketing di cui necessita il Macintosh;
  8. Apple avrebbe un ulteriore e significativo supporto nel marketing. Ogni volta che un’azienda di Mac-compatibili farà della pubblicità, quindi sarà una pubblicità a favore dell’architettura Apple;
  9. Accordando la licenza ad altre aziende, Apple rafforzerebbe la sua immagine come azienda leader nel campo dell’innovazione tecnologica. Ironicamente, l’IBM è considerata come un’innovatrice nel campo della tecnologia, soprattutto per il fatto che i costruttori di IBM-compatibili difficilmente effettuano delle scelte in contraddizione con le sue specifiche;

Chiaramente Apple ignora completamente i consigli di Gates che, cinque mesi, presenta Windows 1.01 iniziando così la cavalcata che poterà Microsoft a diventare leader nella produzione del software. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se Sculley avesse preso in considerazione le proposte di Gates, cosa difficile visto anche che Apple è sempre stata un’azienda concentrata su uno sviluppo verticale dei propri prodotti, così come rimarcato da Wozniak:

“Il problema non è mai stato il computer, al contrario è colpa della strategia aziendale. Apple vedeva se stessa come una società di hardware e, al fine di proteggere i relativi profitti, non abbiamo mai concesso in licenza il nostro Sistema Operativo. Avevamo il più bel Sistema Operativo, ma per averlo si doveva acquistare il nostro hardware al doppio del prezzo [dei competitor]. E’ stato un errore. Quello che avremmo dovuto fare era calcolare un prezzo appropriato per la licenza del sistema operativo. Inoltre, ingenuamente, pensavamo che la migliore tecnologia avrebbe prevalso. Spesso non è così. “

[“The computer was never the problem. The company’s strategy was. Apple saw itself as a hardware company; in order to protect our hardware profits, we didn’t license our operating system. We had the most beautiful operating system, but to get it you had to buy our hardware at twice the price. That was a mistake. What we should have done was calculate an appropriate price to license the operating system. We were also naive to think that the best technology would prevail. It often doesn’t”]

In fondo ognuno segue la propria strada ed Apple oggi è più che mai sinonimo di alta tecnologia mentre Microsoft, nonostante la sua posizione di leader nel settore del software, sembra aver perso un po’ la rotta, soprattutto a causa di un CEO (Ballmer) che non è in grado di delineare una strategia aziendale definita e innovativa.

Trovate la versione originale della lettera, chiaramente in inglese, su StoriaInformatica.it

Ulteriori considerazioni sulla questione sono state sviluppate in precedenza in questo articolo.

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