Windows 8 e Mac OS X Lion: due manovre per lo stesso obiettivo

Devo dire che sono sorpreso dalla frequenza e dall’approfondimento dei commenti che sono arrivati agli ultimi pezzi intorno a Windows 8 e il suo ruolo nel futuro di Microsoft. Cerco di ricambiare il vostro sforzo di sintesi con un punto di vista che magari può aiutarci a portare avanti la discussione.

Avendo un occhio sul lato marketing della tecnologia, quest’oggi cercherò di isolare un elemento specifico della strategia sottostante all’evoluzione di Windows, ponendolo nel contesto della strada tracciata da un validissimo competitor di Microsoft tanto nello spazio del mobile quanto in quello – sebbene con tutt’altra quota di mercato – del PC.

Tengo fuori Google da questo discorso perché mi pare che la sua strategia non sia ancora ben delineata – nella fattispecie lo sviluppo parallelo di Android e Chrome OS mi rende difficile sviluppare delle analogie con la direzione assunta da Apple e Microsoft.

Il lato senz’altro più controverso dello sviluppo di Windows 8 è l’interfaccia metro. Una UI che nasce con l’intento neppure troppo celato di unificare le esperienze d’uso PC-mobile, eliminando (o tentando di elminare) la discontinuità fra le due piattaforme. Da un punto di vista più operativo, l’obiettivo di Microsoft è utilizzare la propria leadership nel mondo PC, per accreditare un’interfaccia che nasce primariamente per la fruizione di applicazioni e contenuti su mobile.

In effetti a rendere Metro inusuale, se non ostica, agli utenti Windows, è una modalità d’interfacciamento che abbraccia l’input via touch, affiancandola, per quanto possibile, al point&click che conosciamo fin dai tempi dello Xerox Alto, primo ispiratore del Mac e di Windows.

Apple, la cui quota di mercato è molto più rilevante nel mobile che non sul desktop, sta seguendo una strategia analoga – l’iniezione di elementi iOS in Mac OS – avendo lo stesso intento di unificazione. Qui però non è il Mac, minoritario, che accredita iOS, al limite il contrario: l’obiettivo è, credo, creare un ambiente familiare per coloro che, apprezzato iOS, decidono di provare il Mac.

Da utente 70% Mac e 30% Windows (8 dalla Consumer Preview in poi), devo dire che provo un rigetto più forte per le feature iOS integrate nel Mac che per Metro. Anche su un Air da 11″ trovo completamente inutile Launch Control. D’altronde Apple non si è neppure sognata di stravolgere – rimane vero anche per il prossimo venturo Mountain Lion – l’architettura della UI di OS X in proporzione lontanamente analoga al passaggio Windows 7 – Windows 8. La dock rimane come elemento non opzionale, così come la menu bar in alto, con i relativi menu contestuali.

E dire che verrebbe molto più facile ad Apple, con una base utente Mac piccola e un ecosistema software ben più ridotto e controllato, sterzare la UI in direzione iOS!

Un ultimo elemento che conferma la strategia di Microsoft, è Windows Phone 8, che, come racconta The Verge, compie ulteriori passi in direzione di uniformare gli ambienti desktop e mobile, esteriormente e sotto il cofano.

Il che rappresenta un messaggio forte e chiaro anche per la community di sviluppatori Microsoft: lavorare per una piattaforma garantisce, con uno sforzo marginale ridotto, l’accesso anche all’altra.

Non perché alla fine i PC Windows diventeranno tutti all in one touchscreen: il ruolo del point&click non è minimamente messo in discussione e Metro nasce esattamente come sforzo di coniugare un look and feel mobile con un input point&click.

Nella pratica, come sottolineano molti nei commenti, la distanza fra le due interfacce di Windows 8 rimane rilevante, e rimuovere il pulsante start per suggerire l’uso di Metro come UI è una mossa molto brusca da parte di Microsoft. D’altronde, dopo decenni di continuità, retrocompatibilità ed evoluzioni incrementali, dopo aver creduto troppo a lungo che l’interfaccia centrata sul pulsante start fosse la soluzione ideale anche su smartphone, Microsoft si è sentita costretta ad un’inversione ad U, vedendo come alternativa una progressiva irrilevanza di fronte al boom di ciò che Apple ha convenientemente definito “post-PC”.

Se l’operazione Windows 8 + Windows Phone 8 dovesse riuscire, lato sviluppatori e utenti, il gap con Apple sul fronte mobile risulterebbe d’un sol colpo fortemente ridotto. Sospetto che sia più a questo, che non alla preservazione delle abitudini della base utente, che Microsoft stia puntando. Saranno certo preparati a una curva d’adozione lenta, a parecchie correzioni di tiro a fronte di fondatissime critiche sul fronte Metro/Windows 8, ma d’altronde, qual era l’alternativa? Trovarsi fra due anni su una “burning platform”, tanto per riprendere l’analogia di Elop? La domanda non è retorica, perché i tablet hanno già dimostrato una capacità di invadere il campo dei desktop ed eroderne il mercato, e Microsoft non può certo permettersi di avere uno zero lì dove Apple ha il maggior canale di revenue, lo smartphone.

Sarà piuttosto interessante capire se e quanto sarà funzionale al raggiungimento di questo cruciale obiettivo, un impegno diretto sul fronte hardware.

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