25 anni fa nasceva OS/2, le prime versioni e la rottura della Joint Venture

Come accennato nel post precedente, OS/2 1.00 viene rilasciato il 2 Aprile del 1987 ed è fortemente legato al nuovo PS/2 di BigBlue. Il nuovo sistema operativo è senza Interfaccia Grafica, permettendo di avere un solo applicativo attivo (utilizzabile) per volta, mentre gli altri sono in modalità “dormiente”. Questa prima versione è a 16 bit (essendo pensata per gli i286), supporta dischi rigidi con dimensioni fino a 32Mb (file system FAT) e fornisce un supporto limitato per le DOS-Application.

Il centro di controllo del sistema è il Program Selector, una sorta di clone di TopView che permette di gestire agevolmente l’App switching.

 

Program Selector

Per vedere la prima GUI di OS/2 bisognerà attendere quasi un anno e mezzo (ottobre 1988), con il rilascio di OS/2 1.10 SE (Standard Edition) e il nuovo Presentation Manager (PM) basato, fondamentalmente, su Microsoft Windows (che nel frattempo ha raggiunto la versione 2).

Nonostante PM semplifichi l’utilizzo del sistema per gli utenti finali, si rileva un incubo per gli sviluppatori che devono prendere confidenza con un nuovo pattern di sviluppo, anche se abbondantemente supportato dall’efficiente e potente OS/2 API (OS/2 Application Programming Interfaces).

MS OS/2 1.1 Presentation Manager

A pochi mesi di distanza IBM rilascia OS/2 1.10 Extended Edition (EE) che integra un Database Relazionale Multitasking e l’infrastruttura Communications Manager per la creazione di architetture client-server basate su Mainframe IBM. La seconda minor release arriva a Novembre del 1989 con OS/2 1.20 (SE e EE) , che migliora notevolmente Presentation Manager e nella versione Extended introduce il più efficiente e sicuro file system High Performance File System (HPFS), oltre al lignaggio REXX (REstructured eXtended eXecutor) pensato per offrire agli sviluppatori un linguaggio interpretato, potente e flessibile.

Announcing Microsoft OS/2

Nel frattempo le versioni 2.0 (a 32bit e, ovviamente, incompatibile con l’i286) e 3.0 Server (non la 3.0 WARP che, come vedremo, sarà il successore della 2.0 di IBM) sono già in cantiere, ma le frizioni tra IBM e Microsoft cominciano ad essere insanabili. Il clamoroso successo di Windows 3.0 (1990) spinge la casa di Redmond a rivedere le proprie priorità, trasformando “le finestre” nel fulcro di tutte le sue attività. Così OS/2 assume un ruolo del tutto marginale per la società di Gates ed IBM diventa il mantainer della serie 1.x e il responsabile della nuova V2. Microsoft, invece, partendo dalle fondamenta della V3 darà vita al progetto OS/2 NT, da cui nascerà Windows NT (profondamente diverso dalla V2) che invece di utilizzare le API OS/2, come inizialmente pianificato, utilizzerà le API Win32.

Nonostante ciò, nel 1991 arriva OS/2 1.30, sia in edizione IBM che in edizione Microsoft, con alcune differenze/personalizzazioni, come Lan Manager nel caso di Microsoft OS/2 1.30 e un Print Manager completamente riscritto nell’edizione IBM.

Ma OS/2 deve ora confrontarsi direttamente con Windows e, nonostante con questa release sia in grado di supportare le nuove periferiche offerte dal mercato, l’elenco dell’hardware compatibile è decisamente inferiore, anzi decisamente limitato.

Microsoft OS/2 1.30

Nella primavera del 1992, IBM presenta OS/2 2.00, accompagnandolo con lo slogan:

a better DOS than DOS and a better Windows than Windows

[un DOS migliore del DOS e un Windows migliore di Windows]

Si tratta del primo sistema operativo a 32bit per PC, un decisivo passo in avanti per OS/2 che introduce l’utilizzo di Virtual DOS Machine (VDM) per l’esecuzione di applicazioni DOS in un ambiente isolato, in modo da eseguirle concorrentemente con applicazioni Windows (eseguiti grazie ad una speciale versione embedded dell’ambiente Microsoft licenziata per IBM e denominata Win-OS/2) ed OS/2 senza compromettere la stabilità del resto del sistema. Grazie alla funzionalità Dynamic Data Exchange (DDE) e alla Clipboard, le applicazioni sono in grado di scambiare informazioni tra loro in modo diretto ed indiretto, il tutto all’interno della nuova Workplace Shell (WPS), maggiormente integrata nell’OS e completamente Object Oriented (OOUI): per la prima volta la GUI non è più un componente aggiuntivo ma un elemento essenziale del sistema.

Figura 4 – OS/2 2.0

Il primo aggiornamento arriva a maggio del 1993 con OS/2 2.10 che sfoggia un rinnovato e più veloce sottosistema grafico, affiancato dal supporto ai font TrueType per Win-OS/2, da Multimedia Presentation Manager (MMPM/2) per la gestione dei contenuti multimediali (audio, video, ecc), dall’Advanced Power Management (APM) e dal supporto allo standard PCMCIA (anche se in maniera molto limitata), caratteristiche, quest’ultime, particolarmente importanti per il mondo dei computer portatili.

Qualche mese dopo viene, inoltre, rilasciata anche una speciale edizione ribattezzata OS/2 2 for Windows, dedicata agli utenti che già dispongono di Microsoft Windows 3.x installato nel loro PC. In fase di installazione, OS/2 for Windows effettua alcune modifiche automatiche ai file SYSTEM.INI e WIN.INI, ed alcuni hook al codice che gli permettono il controllo diretto di Windows nelle VDM, evitando così di pagare la licenza di Win-OS/2.

OS/2 for Windows

Con la serie 2.xx, OS/2 diventa un sistema decisamente stabile e ben progettato, tanto da essere utilizzato in ambiti professionali, spinto anche dall’influenza di IBM. Nel frattempo, il mercato consumer è però sostanzialmente appannaggio di Windows e Microsoft si prepara a sferrare l’attacco finale con Chicago, attorno al quale riesce a creare un’attesa senza precedenti.

Noi invece ci salutiamo qui in attesa del prossimo week-end dove concluderemo il nostro omaggio ai 25anni di OS/2.

What happened to OS/2? Computer Chronicles (1992)

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