MAC OS X: la timida ma inarrestabile ascesa della piattaforma made in Santa Clara

Nel primo articolo di questa serie abbiamo accennato a come Apple avesse già in mente di passare (o quanto meno supportare) la piattaforma X86 di Intel.

Una migrazione decisamente lunga se si pensa che dal 1996 occorrono ben 10 anni e la quinta versione di Mac OS X, ovvero “Tiger”, per avere un primo sistema stabile e pubblico per il chip maker di Santa Clara. La presentazione di Mac OS X 10.4 avviene, come di consueto, al WWDC, tenutosi il 28 giugno del 2004.

Il rilascio ufficiale arriva il 29 aprile del 2005, a quasi un anno di distanza, e inizialmente nella sola versione Power PC. Tra le nuove funzionalità spicca la rinnovata Dashboard, ora in grado di ospitare i Widget, e Spotlight il nuovo sistema di ricerca real-time, basato su una indicizzazione continuamente aggiornata dei file, delle cartelle e degli altri elementi dell’ambiente operativo.

Tiger porta in dote il nuovo linguaggio di scripting Automator (in realtà una versione grafica di AppleScript), pensato per automatizzare attività frequenti ed eseguirle con un semplice click. Novità anche sul versante web con un Safari arricchito del supporto agli RSS, della visualizzazione integrata dei PDF e di un nuovo sistema di organizzazione dei Bookmark.


Mac OS X Tiger

Il 10 Ottobre 2006 Apple rilascia Tiger 10.4.4, che oltre ad aggiornare le versioni precedenti, viene accompagnata dall’edizione per i sistemi Intel-based, del tutto identica a quella PowerPC, anche se manca della modalità Classic.

Ma Jobs guarda già avanti e si prepara alla nuova sfida con Microsoft che è ormai prossima al rilascio di Windows Vista (30 gennaio 2007). Così al WWDC del 2007 il GURU di Apple dichiara:

“Leopard è la migliore release di Mac OS X al momento, supera Tiger, e espanderà la leadership di Mac OS X come uno dei più evoluti sistemi operativi al mondo”

Ed effettivamente Leopard (10.5) porta Mac OS X ad un livello decisamente più alto del suo predecessore con oltre 300 nuove feautures, tra cui: un nuovo Desktop e una nuova Dock con un inedito sistema di organizzazione dei file chiamato Stacks, una versione aggiornata del Finder con Cover Flow e un sistema di condivisione dei file più intuitivo, Quick Look, per vedere il contenuto dei file in anteprima senza aprire una applicazione apposita, Time Machine, particolarissimo sistema cronologico di backup e restore, Spaces, iChat e Mail migliorati ed aggiornati.

Questa nuova release è disponibile per sistemi basati su architettura Power-Pc (ma non G3) e Intel-Based, a  32 e 64bit, e tutte le edizioni sono disponibili su un unico supporto.

Mac OS X Leopard

Il 29 Agosto del 2009 la migrazione si completa: Mac OS X 10.6 “Snow Leopard” supporta solo sistemi Intel Based e viene presentato come un “perfezionamento” (guai a parlare di aggiornamento!!!), dal momento che Apple si è concentrata ad ottimizzare completamente il sistema in ogni suo aspetto.

Proprio in tale ottica viene introdotto Grand Central Dispatch, che migliora l’utilizzo dei processori multi-core, così come il supporto alla tecnologia OpenCL (Open Computing Language) punta a sfruttare al massimo la potenza delle nuove schede video.

Finder viene completamente riscritto sfruttando il framework CoCoa (in precedenza utilizzava Carbon), e viene rilasciata anche la versione a 64bit, così come per Mail, iCal, Safari e iChat. Dal punto di vista multimediale si segnala il nuovo QuickTime X, in grado di utilizzare gli ultimi standard di compressione, la decodifica hardware coadiuvata dalle GPU e la possibilità di registrare sequenze video del desktop. Snow Leopard introduce, inoltre, il supporto a Microsoft Exchange Server 2007.

Jobs durante la presentazione di Snow Leopard

Con Mac OS X 10.6 si chiude questo terzo appuntamento. La prossima settimana concluderemo il nostro viaggio raccontando del “Ruggito del Leone” e delle future prospettive evolutive dei felini di casa Apple.

Press ESC to close