La Storia dei Database: arrivano Oracle, Ashton–Tate e gli altri big

Nel 1978 nasce la prima versione di Oracle, sviluppato in linguaggio macchina su PDP-11 e primo RDBMS ad utilizzare il linguaggio SQL. In realtà questa versione non sarà mai rilasciata ufficialmente, al contrario di Oracle 2 (presentato l’anno successivo) di cui la CIA diventa, ovviamente, il primo utilizzatore.


Sempre nell’anno del battezzo di Oracle, Wayne Ratliff scrive il database Vulcan per CP/M che nel 1980 diventa dBASEII grazie all’entrata in scena di Ashton-Tate (A-T). Tre anni dopo A-T ne acquisisce tutti i diritti facendo di Ratliff il vice-presidente esecutivo con il compito di guidare lo sviluppo del futuro dBase III. Una nota sul nome della società: Ashton-Tate viene fondata da George Tate e Hal Lashlee, mentre non esiste alcun mr. Ashton. Infatti il termine viene scelto solo per una questione di assonanza con Tate e, successivamente, sarà il nome del pappagallo che diventerà la mascotte della società.


Relational Software Inc. impiega ben 4 anni (1983) per rilasciare Oracle 3 e ne accompagna il lancio con il cambio di denominazione in Oracle Corporation. La nuova versione è completamente riscritta in linguaggio C ed è in grado di essere eseguita su un numero interessate di piattaforme eterogenee, al contrario della versione definitiva di DB2 confinato, invece, ai sistemi IBM. BigBlue sviluppa il proprio RDBMS utilizzando una piattaforma composta da tre ambienti virtuali: la Dev Virtual Machine (VM), la Virtual Storage Extended (VSE), e la Multiple Virtual Storage (MVS) e solo a metà degli anni ’90 rilascerà la LUW release (Linux, Unix, Windows), quella per i5/OS (alias AS/400) e addirittura per PDA.

Nel 1984 Mark Hoffman e Bob Epstein fondano Sybase con la mission di creare un nuovo RDBMS che sposi la filosofia client/server, separando il client dall’engine del DB. L’idea è ritenuta particolarmente valida da Microsoft che, nel 1987, stringe un accordo con Sybase per realizzare un RDBMS  per il nuovo OS/2. L’accordo prevede che Sybase mantenga i diritti sulle release per piattaforme Unix, mentre Microsoft su quelle per OS/2 e per i propri sistemi operativi.

La scelta di BigM è dettata, fondamentalmente, dalla volontà di inserirsi nel mercato dei DB per PC, quasi completamente dominato da dBase (nelle varie incarnazioni III e III+). Stranamente, però, Microsoft decide di non dichiarare guerra ad Ashton-Tate (com’è nel suo stile), ma di coinvolgerla nello sviluppo di strumenti per una facile migrazione dei dati su OS/2, annunciando Ashton-Tate/Microsoft SQL Server.

Il SAF di SQL Server 1, con i copyright delle tre società

Nel frattempo Oracle Corp. rilascia Oracle 6, che introduce il nuovo PL/SQL, l’hot backup, mentre con la versione 5 (1985) aveva già abbracciato la nuova architettura basata su un ambiente client/server e con la versione 4 (1984) aveva introdotto il supporto ai processi concorrenti.

Screenshot Oracle 4.1

Nel 1987 arriva un nuovo competitor: Borland (particolarmente noto per i propri ambienti di sviluppo, Turbo Pascal in primis), acquista dalla Ansa Software di Richard Schwartz e Robert Shostak, Paradox, un RDBM dalle caratteristiche davvero rilevanti: ottima gestione della memoria (convenzionale, estesa ed espansa), sistema di Query by Example, l’ottimo linguaggio di sviluppo Paradox Application Language (PAL) ed la migliore documentazione in assoluto del settore.

Nel frattempo, in concomitanza con il lancio di dBase IV, la partnership tra Microsoft e Ashton-Tate si dissolve per la presunta complessità di realizzare uno strumento di dev/frontend che permetta di scambiare i dati tra la nuova versione di dBase e SQL Server. Ashton-Tate/Microsoft SQL Server viene così rinominato semplicemente in Microsoft SQL Server, mentre Sybase, ancora co-sviluppatore dello stesso, rinomina le proprie release in Sybase SQL Server per UNIX e VMS.

dBase IV logo

Nel 1990 nasce SQL Server 1.1 pe Windows, sviluppato quasi interamente da Sybase, con il supporto di Microsoft per il code fixing, il project management e lo sviluppo di componenti minori. L’impegno delle due società diventa paritario solo con la versione 4.2 per OS/2, rilasciato nel 1992 sulla base di Sybase 4.0.

Alcuni mesi prima (settembre del 1991) Borland aveva, inoltre, rafforzato la propria posizione nel mondo degli RDBMS acquistando Ashton-Tate e facendo così proprio sia dBase che InterBase, una sorta di sistema light derivato dall’acquisizione da parte di A-T della Interbase Software Corporation di Jim Starkey,

Sempre nel 1992 arriva Oracle 7. L’RDBMS di Ellison migliora sensibilmente le proprie performance, introduce nuove utility di amministrazione, nuovi tool di sviluppo, funzionalità di security potenziate, la gestione delle stored procedure e dei trigger. Oracle inoltre rilascia la sua seconda piattaforma per la Business Intelligence.

Oracle BI

A questo punto il settore viene interessato da un nuovo avvenimento: nel 1994 la partnership tra le Microsoft e Sybase si dissolve, soprattutto per volontà della prima che decide di concentrarsi sui prodotti per NT ed ha la necessità di essere libera nelle scelte delle modifiche relative alla propria soluzione RDBMS. Così BigM prende il pieno controllo dello sviluppo di SQL Server, con l’accordo di riservare a Sybase una corsia preferenziale per il rilascio delle proprie soluzioni su OS/2 e Windows NT.

Nel giro di 18mesi vengono rilasciati SQL Server 6.0 e SQL SERVER 6.5, interessati da una completa riscrittura e significativamente differenti dalla versione 4.2 per OS/2. Ma queste non sono le uniche novità. Infatti Microsoft decide di investire in maniera capillare sui sistemi di data management, assumendo diversi GURU del settore e pianificando una release rivoluzionaria chiamata Sphinx, alias SQL Server 7, che faccia dell’espandibilità la propria arma vincente e che viene rilasciato nel 1998.

SQL Server 7 è preceduto nel 1996 dal nuovo DB2 Universal Database (UDB) v.5, che permette di memorizzare tutta una nuova tipologia di dati, tra cui audio, video e documenti di testo. Inoltre UDB è ottimizzato in modo particolare per il web e per i sistemi cluster.

Con UDB ed IBM si chiude questo secondo post dedicato alla storia dei DB. Appuntamento alla prossima settimana con i DB nel “nuovo millennio”.

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