30anni di DOS, gli anni ’90 e l’addio di Microsoft

Terzo appuntamento dedicato alla storia del DOS.

Gli anni ’90 e l’addio di Microsoft

Gli anni ‘90 si aprono all’insegna di Digital Research e del DR DOS 5.0, rilasciato a maggio del 1990, saltando così la release 4 per evitare confronti con la versione disastrosa di BigM.

Digital R. introduce diverse innovazioni interessanti: l’interfaccia grafica evoluta ViewMAX, basata su GEM (GUI della stessa DR antagonista di Windows), un tool per la cache del disco, una gestione nettamente migliorata della memoria e la sua ottimizzazione semi-automatica grazie al tool MemoryMax. E proprio l’ottimizzazione della memoria è uno dei fattori vincenti del nuovo sistema che grazie alla possibilità di caricare il Kernel e la cache del disco nella Memoria Alta (HMA), permette di liberare preziosa memoria convenzionale (primi 640Kb). Inoltre, su macchine i80386, il gestore di memoria EMS (oltre 1 MB) consente di caricare in esso  i driver di sistema liberando ulteriore memoria.

ViewMAX

La risposta di Microsoft arriva ad oltre un anno di distanza (giugno 1991) con l’MS-DOS 5 che vanta il più grosso processo di beta-testing mai realizzato fino ad allora, pensato per evitare il ripetersi del flop della versino precedente. La casa di Redmond riparte comunque dalla versione 4 del proprio sistema, riscrivendo le parti che hanno creato problemi ed inserendo una serie di utility derivate da prodotti terzi, tra cui l’Unformat e l’Undelete provenienti direttamente dai PC TOOLS di Central Point.

Come ci si poteva aspettare, la gestione della memoria viene completamente rivisto, un po’ sulla falsa riga del DR-DOS 5. Dalla possibilità di allocare parti del sistema e driver nella memoria Espansa (EMS) alla completa gestione della memoria Estesa (XMS) e della memoria alta (HMA). Tali modifiche vanno lette soprattutto nell’ottica di offrire il miglio sistema operativo per Windows 3.0, ormai proiettato alla conquista del mercato delle UI e che, paradossalmente, sembra funzionare meglio sul sistema Digital R. grazie alla maggiore quantità di memoria disponibile.

La versione 5 è anche la release che segna la definitiva separazione del DOS targato Microsoft dal DOS targato IBM, tant’è che quest’ultimo, proprio per rimarcare ciò, decide di rilasciare il PC-DOS 5.0 con alcuni giorni di ritardo ed annuncia che ne avrebbe curato direttamente lo sviluppo. Bisogna però evidenziare che le due versioni 5.0 originali sono praticamente identiche e l’unica cosa a differenziarle è il brand diverso collegabile alle due società.

promo per il lancio dell’MS-DOS 5 Upgrade Version

Entrambe le società rilasciano in proprio una serie di fix minori pensati per risolvere alcuni bug, soprattutto alle utility relative alla gestione dei file.

IBM DOS 5 Package

Nel frattempo Digital Research non resta certo a guardare e pochi mesi dopo dal rilascio della versione 5.0 del Dos concorrente, presenta DR DOS 6.0, il primo ad introdurre utility e ai tool in-bundle ottimizzati per lavorare in modo congiunto e trasparente rispetto al sistema stesso.

Digital R. raccoglie le funzionalità terze relative alla gestione dei dischi sotto l’acronimo DiskMax, sostanzialmenteSuperStor/DS, di AddStor, per la compressione on-fly, una utility per la Cache del Disco derivata dal popolare Super PC-Kwik e Diskopt, per la deframmentazione del disco.

La nuova creatura di Kildall introduce anche un nuovo modo di pensare all’undelete attraverso l’utility DelWatch in grado di tenere traccia dei file cancellati e facilitarne il recupero, sulla falsa riga del cestino di Windows/MacOS/OS-2. Inoltre si tratta del primo DOS ad implementare un’API per il multitasking sulle CPU capaci di gestire la memoria in modalità protetta (dall’ i286 in poi), utilizzabile direttamente dalle applicazioni DR-DOS appositamente progettate, e quindi non compatibili con gli altri DOS, o indirettamente in modalità preemptive grazie al tool di switching TaskMax (una sorta di TopView di IBM).

TaskMax

Il sistema di Digital R. è assolutamente superiore alla soluzione Microsoft/IBM, sia in fatto di stabilità che nella completezza degli strumenti in dotazione. Ciò mette in agitazione la società di Gates che non ha in programma il rilascio di una nuova versione dell’MS-DOS a breve (l’MS-DOS 6.0 sarà rilasciato nel 1993). Così, per contrastare il rivale, Microsoft tenta di limitare il funzionamento del nascente Windows 3.1 solo sul proprio DOS (e IBM) attraverso un controllo conosciuto come AARDcode. Digital R., però, rilascia velocemente una patch per aggirare la limitazione (tecnicamente semplice) e nel frattempo tale pratica viene ritenuta illecita ai fini della concorrenza e disattivata nella versione finale dell’ambiente grafico.

Indirettamente, ai ritardi di Microsoft pone rimedio Novell che, nel 1991, acquista Digital R. con l’intento di entrare nel mondo dei sistemi operativi desktop (ne abbiamo parlato dettagliatamente qui). In realtà l’avventura di Novell rallenta incredibilmente lo sviluppo del DR DOS 7 che viene rilasciato dopo le nuove major release di Microsoft ed IBM, ma, soprattutto, è un sistema lento ed inaffidabile e viene totalmente ignorato dagli utenti.

Nel 1993 Microsoft presenta l’MS-DOS 6.0, in sostanza un 5.0 perfezionato con tutta una serie di utility terze in bundle.

MS DOS 6 upgrade

Particolarmente rilevanti sono l’inserimento di due tool ritenuti, in quegli anni, indispensabili. Il primo è Memmaker che, similarmente alle utility commerciali QEMM e 386Max (ma anche MemoryMax del DrDos), permette di ottimizzare automaticamente e tramite un’interfaccia grafica le impostazioni di gestione della memoria. Il secondo è, ovviamente, un sistema integrato di compressione del disco denominato DoubleSpace, derivato da Doubledisk di Verisoft.

Memmaker

Proprio DoubleSpace, però, causa una serie di problemi particolarmente rilevanti per la casa di Redmond.

Il primo è legato all’affidabilità, che porta a novembre del 1993 al rilascio dell’MS-DOS 6.20 (la versione 6.1 viene saltata per evitare confusione con la release IBM), mentre il secondo è dovuto alla causa intentata e vinta da Stacker Corp (produttore del tool di compressione disco Stacker) per violazione di Copyright, che porta al rilascio prima della versione 6.21, senza tool di compressione del disco, e poi nel 1994 della versione 6.22 con il nuovo DriveSpace, ovvero un sistema di compressione disco completamente riscritto.

La versione 6.22 è anche l’ultima versione stand-alone del DOS targato Microsoft, mentre le successive release 7.0, 7.1 e 8.0 saranno inglobate nelle varie versioni di Windows 9x/ME.

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