Solaris in pillole

L’acquisizione di SUN da parte di Oracle ha fatto, e sta facendo, molto discutere.

Soprattutto le community open source si sono mobilitate per “difendere” il linguaggio Java e la natura aperta di OpenOffice.org, che oggi ha un futuro incerto visto che Oracle ha rinunciato all’idea di renderlo proprietario e la community di LibreOffice (fork di OpenOffice) ha ormai preso una strada propria.

Quello che, purtroppo, ormai è certo è che OpenSolaris non sarà più supportato, al contrario di Solaris “puro” che sarà uno dei prodotti di punta di Oracle.

Soffermiamoci allora su Solaris, il sistema Unix-based che ha saputo ritagliarsi una fetta considerevole di mercato, soprattutto in quegli ambiti dove le prestazioni e l’affidabilità sono fattori determinanti. Sin dalla sua nascita (1987) Solaris ha sempre anti
cipato i tempi, presentando innovazioni e caratteristiche non presenti nei “cugini” UNIX. Nella sua progettazione e sviluppo, SUN fa tesoro dell’esperienza maturata nel mercato workstation con SunOS, basato su BSD 4.1c, e ritenuto da molti il vero motivo del successo iniziale della società.

Così nel 1991 arriva SOLARIS, basato su Unix System V relese 4 (SVR4), dotato dell’interfaccia grafica SunView, dell’API Open Network Computing e di una forte ottimizzazione per i sistemi multiprocessore.

SunView

Il nuovo sistema raccoglie da subito consensi trasversali conquistandosi la fama di ambiente professionale, anche se non sempre di facile utilizzo e configurazione. Nel 1996 SUN presenta Solaris 2.5.1 con la nuova ed innovativa versione v3 del file system NFS, da sempre cavallo di battaglia di Sun, oltre al completo supporto all’architettura PowerPc.

A solo un anno di distanza viene rilasciata la versione 2.6 che porta con se WebNFS e Kerberos 5, entrambi pensati per potenziare gli strumenti di connessione e comunicazione in rete, garantendo al contempo un alta sicurezza nella trasmissione dei dati.

Il 1998 per Solaris è l’anno dei 64bit e del cambio di numerazione: si passa da 2.7 a 7. Bisogna dire  che, in realtà, la numerazione era in linea con gli altri prodotti provenienti dal mondo Unix e di Sun in particolare, visto che, per esempio, ancora oggi la versione 7 di java è anche indicata come 1.7. Ovviamente il passaggio ai 64bit, unitamente all’hardware specifico, garantisce un forte incremento prestazionale e nuovi scenari applicativi.

Siamo così giunti al nuovo millennio e all’era internet e Sun rilascia la versione 8 del proprio OS (2000), il primo vero sistema operativo dot-com/datacenter oriented, con tanto di supporto all’IPv6, all’IPSEC, al Multipath I/O e al IPMP.

Durante l’evoluzione delle funzioni fondamentali di Solaris, anche l’ambiente grafico subisce vere e proprie rivoluzioni. Dall’originale SunView, a OpenWindows, passando per NeWS fino a convergere completamente al windows manager X11.

OpenWindows

In particolare quest’ultima scelta segna fortemente le versioni v.9 (2002) e v.10 (2005) che vedono una forte convergenza verso il mondo dell’open source e l’aggiunta di una serie di strumenti per la gestione semplificata delle reti e dei datacenter. La versione 10, in particolare, si presenta con il nuovo Java Desktop System, basato su GNOME, che da all’OS del “sole” un aspetto più moderno, mentre la convergenza con il mondo Linux e quello open source si rafforza nel 2006 con la nascita del progetto OpenSolaris in grado, nel giro di pochissimo tempo, di creare una community globale di circa 14.000 utenti organizzati in 29 user gruop.

Solaris 10 con il suo Java Desktop

 

OpenSolaris

In realtà il nuovo progetto congela lo sviluppo di Solaris vero e proprio, in affanno vista la tendenza del mercato di riferimento a preferire sempre più soluzioni Linux based, sia per questioni di costi che per le ampie possibilità di personalizzazione e del grande parco software disponibile.

Nel 2009, Oracle, con l’esborso di circa 7,4 miliardi di dollari, porta a casa SUN e crea un vero e proprio trambusto nelle community legate ai tanti prodotti di successo di quest’ultima. L’acquisizione avviene dopo diverso tempo e dopo un apparente interesse di IBM, soprattutto verso Java, mai realmente confermato.

J.Ellison, padre-padrone di Oracle, sintetizza così le motivazioni che hanno spinto la propria società ad inglobare SUN:

“The Solaris operating system is by far the best Unix technology available in the market. That explains why more Oracle databases run on the Sun Sparc-Solaris platform than any other computer system.”

Nello specifico Oracle non prende una posizione ufficiale su OpenSolaris, ma diversi rumors sembrano indicare che il nuovo management ha un’idea molto diversa del futuro di Solaris. Infatti non verrà più realizzata una versione interamente Open affidata alla community, ma quest’ultima sarà coinvolta nel miglioramento dell’OS e il codice approvato sarà rilasciato, solo in parte, attraverso una licenza molto restrittiva e senza supporto ufficiale.

Nel frattempo la casa dei database ha annunciato che entro il 2011 rilascerà Solaris 11, ovviamente ottimizzato per lavorare con i sistemi RDBMS della società di J. Ellison. Il nuovo OS sarà rivisto nelle procedure di avvio in modo da abbatterne i tempi e sarà affiancato da una serie di strumenti innovativi per la gestione del networking. Inoltre, alla versione ufficiale, verrà affiancata l’edizione gratuita Express, pensata per favorire una transizione graduale dai “vecchi” Solaris e da OpenSolaris.

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