Crisi nucleare giapponese: le prime risposte

Farò 3 post successivi, rispondendo alle domande dei lettori che ho considerato più interessanti (e a cui sono in grado di rispondere) e a cui cercherò di rispondere nel modo più chiaro possibile. Ricordo a tutti che sebbene abbia una laurea in Fisica Nucleare e Subnucleare, non ho nessuna conoscenza di ingegneria nucleare o di nessun altro tipo.

Sono certa che Simone può spiegare e correggere le imprecisioni, inesattezze ed errori che posso commettere. Quelli che leggete sono sicuramente riconducibili a me. Il mio lavoro rimane inoltre in un campo diverso, di ricerca “di base” e non applicata alla nostra vita come la fisica che cerco di descrivere. Farò del mio meglio per essere chiara e precisa nelle spiegazioni, ma non pretendo di essere presa come riferimento. Mi baso soprattutto su informazioni reperibili da chiunque sulla rete, e di cui riporto le fonti.

Nel primo post parlerò degli eventi accaduti alla centrale di Fukushima Daiichi, in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 Marzo, cercando di fare un resoconto preciso di ciò che è avvenuto giorno per giorno, nei limiti delle informazioni disponibili. Nel secondo post cercherò di illustrare lo scenario peggiore che possiamo aspettarci in conseguenza a questo disastro. Non possiedo una sfera di cristallo, quindi non credo che le mie previsioni ricalchino quello che avverrà realmente, ma, poiché in molti è sorto il timore delle conseguenze dell’incidente di Fukushima, cercherò di valutare il peggiore scenario attualmente immaginabile.

Nel terzo post cercherò di chiarire che cos’è la radioattività, come e perché è pericolosa per l’uomo, quali sono le dosi naturali, non dannose, le dosi pericolose e le dosi letali. Cercherò inoltre di descrivere il comportamento prescritto dai metodi di radioprotezione per difendersi dalle radiazioni nocive.
Iniziamo con una descrizione degli eventi alla centrale di Fukushima

Introduzione
La centrale è stata spenta correttamente pochi secondi dopo il terremoto e il processo di fissione non è mai ricominciato.  Il problema sorto nei giorni successivi è stato causato dal malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento dovuto allo Tsunami, un’onda di 10 metri che ha colpito la centrale ad una velocità di 120 km orari. Il sistema di raffreddamento rimane necessario anche dopo lo spegnimento della centrale, perché reazioni secondarie, come quelle del Cesio e dello Iodio radioattivi, persistono anche diversi giorni/settimane dopo che il processo di fissione è terminato.

Durante i primi giorni in seguito allo Tsunami è stato necessario quindi ricorrere a sistemi di emergenza per il raffreddamento dei reattori 1,2 e 3, in funzione prima del terremoto. Nei giorni seguenti, il problema è stato causato dal rallentamento nel ripristinare la connessione elettrica alla centrale. Questo ha causato il riscaldamento delle vasche in cui vengono stoccate le barre di materiale combustibile esausto. Sebbene queste barre di uranio siano già bruciate e non possano quindi ripristinare la fissione, creano comunque del calore. Se lasciate scoperte possono rilasciare elementi di decadimento secondari, e possono fa innalzare notevolmente i livelli di radiazione nei dintorni. È quindi molto importante mantenerle a temperature basse (di norma attorno ai 25 gradi centigradi).

Venerdì 11 Marzo 2011
Alle 14:45 UTC, un terremoto di scala 9, con successivo tsunami, ha colpito la costa orientale del Giappone. La centrale di Fukushima Daiichi, la più vicina all’epicentro del terremoto, aveva 3 dei suoi 6 reattori in funzione. Durante il terremoto il sistema di emergenza è automaticamente entrato in funzione, inserendo  le barre moderatrici di sicurezza e fermando immediatamente le reazioni di fissione, che sono state interrotte.

Il terremoto ha causato un black-out dell’intera rete elettrica della zona, causando così il malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento della centrale. I sistemi ausiliari di raffreddamento, alimentati da generatori Diesel, sono entrati in funzione, cominciando il raffreddamento dei tre reattori. Il calore di decadimento, ovvero il calore generato da reazioni secondarie quali quelle del Cesio e Iodio ammontava, in quel momento, a circa il 7% della potenza della centrale quando in funzione normale. Dopo un’ora si continua generare ancora l’1,3% del calore prodotto durante il normale esercizio, che si riduce a circa lo 0,49% dopo un giorno. Per avere un’idea di cosa si sta parlando, pensiamo che l’1% del calore di normale esercizio corrisponde a 13,8 MW, equivalenti a circa 450 caldaie di uso domestico.
Approssimativamente 15 minuti dopo il terremoto, un’onda di 10 metri, viaggiante alla velocità di 120 km/h si è infranta sulla costa e sulla centrale di Fukushima, causando la distruzione degli impianti di raffreddamento ausiliari. Ha inoltre danneggiato la camera di raffreddamento a lungo termine dei reattori. Le batterie di emergenza sono entrate in funzione e hanno continuato il raffreddamento per la durata di 8 ore. Nel frattempo tutta la popolazione entro un raggio di 3 chilometri dalla centrale è stata evacuata.
Rapporto del Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/aij/member/2011/2011-03-11emergency.pdf

Sabato 12 Marzo
Alle 2:44 di mattina le batterie di emergenza sono terminate. La dissipazione del calore è ora esclusivamente lasciata alla vaporizzazione dell’acqua di

Figura 1

raffreddamento. Questo fa aumentare notevolmente la pressione dentro la camera di contenimento. Di conseguenza è necessario rilasciare il vapore nel reattore 1, onde evitare problemi causati dalla pressione troppo alta. Le incamiciature delle barre di uranio sono fatte di una lega a base di zirconio, che a temperature superiori ai 1200 gradi centigradi inizia una reazione con l’acqua, sviluppando idrogeno. Purtroppo questo e ciò che è avvenuto quando è stato emesso il vapore, che quindi conteneva idrogeno molecolare. Questo gas è altamente esplosivo e ha di conseguenza causato l’esplosione nella camera esterna al reattore 1, indicata nella figura 1. L’esplosione ha ferito 4 operatori della centrale, che sono stati trasportati in ospedale. Ricordiamo che questa esplosione (come delle successive) è di natura chimica, e non atomica. La presenza di materiali radioattivi (seppure in quantità minima), quali lo Iodio 131 e il Cesio 137, nel vapore emesso hanno fatto intuire il danneggiamento delle incamiciature del carburante.

Per mantenere la temperatura delle pastiglie di carburante sotto controllo, i tecnici di Fukushima hanno deciso di continuare il raffreddamento dei reattori inserendo acqua marina borata (con l’aggiunta cioè di Boro, un elemento in grado di raccogliere neutroni) nel sistema. Questo sistema ha finora avuto successo nel processo di raffreddamento dei reattori.
L’area di evacuazione è stata estesa a 10 km e l’incidente alla centrale di Fukushima Daiichi è stato classificato di livello 4 nella scala INES (International Nuclear and Radiological Event Scale), ovvero “incidente con coseguenze locali”.

La mattina del 14 Marzo i tecnici hanno cominciato la ventilazione del vapore al reattore numero 3, per diminuire la pressione interna.  Si è cominciato in seguito ad inserire acqua marina borata per il raffreddamento anche del reattore 3. In seguito all’esplosione del giorno prima, la zona di Onagawa circostante la centrale ha mostrato letture di radiazione sopra la norma, ma i livelli sono ritornati alla normalità in serata.

La situazione il 13 Marzo è la seguente:
Il reattore 1 è spento, ha subito un’esplosione ed è ora in raffreddamento costante tramite iniezioni di acqua marina.
Il reattore 2 è spento, e il sistema di raffreddamento è rientrato in funzione dopo il terremoto, procedendo al raffreddamento standard.
Il reattore 3 è stato ventilato estraendo vapore ad alta pressione e in seguito i livelli dell’acqua sono stati riportati a livello tramite acqua marina borata.
Il reattore 4 è spento da Novembre 2010, per ispezione, e contiene pastiglie di carburante esauste. Al momento non vi è nessuna perdita di acqua.
I reattori 5 e 6 sono smantellati e contengono barre esauste. Non hanno perdite di alcun tipo.

Lunedì 14 Marzo
La mattina di Lunedì un’esplosione analoga a quella di Sabato ha avuto luogo nel reattore 3, sempre a causa della presenza di idrogeno nel vapore emesso. A seguito dell’esplosione, si è misurata una radiazione di 3130 microSievert/ora nella zona della centrale, scesa poi a 326 microSievert/ora dopo un’ora. (per confronto, 1 radiografia generalmente causa una dose di radiazione assorbita di circa 1milliSv, ovvero stare un’ora nei dintorni del reattore subito dopo l’esplosione corrisponde a fare circa 3 radiografie). Sei operatori sono stati feriti durante l’esplosione. La camera di controllo del reattore 3 rimane operativa e le operazioni di raffreddamento continuano.

Il reattore 1 continua a essere raffreddato tramite acqua marina, mentre il reattore 2 ha ancora il raffreddamento standard, sebbene il livello dell’acqua nelle camere di contenimento sia più basso del normale.
Il direttore generale della IAEA viene messo al corrente della situazione della centrale (http://www.youtube.com/watch?v=YqiWVO6FNg0). Il governo giapponese distribuisce, come misura precauzionale (cioè non è stato ancora somministrato), dello Iodio stabile agli abitanti della zona circostante la centrale di Fukushima, che si sostituisce allo Iodio radioattivo e ne previene l’accumulo nella tiroide.

Martedì 15 Marzo
La vicina centrale Fukushima Daini ha completato la riparazione dei sistemi di raffreddamento che ora sono in funzione normalmente,  rimanendo quindi fuori pericolo. L’attenzione rimane quindi concentrata sulla centrale di Fukushima Daiichi. I reattori 5 e 6 non hanno nessun danneggiamento. Al contrario gli edifici dei reattori 1 e 3 sono gravemente danneggiati dalle esplosioni, ma le camere di contenimento sono intatte. Le radiazioni sono scese a 231 microSiever/ora.

Mentre i reattori 1 e 3 continuano con il raffreddamento tramite acqua marina, in una situazione stabile, il reattore 2 comincia a creare delle preoccupazioni. È infatti necessario inserire dell’acqua di mare anche in questo reattore, poiché le pastiglie di carburante stanno per rimanere scoperte dall’acqua. Se ciò avviene per un periodo di tempo continuato può causare il famoso “meltdown”, ovvero lo scioglimento delle pastiglie stesse. Per questa ragione è stato necessario inserire acqua marina anche nel reattore 2. Nel frattempo, un fuoco è stato osservato nel reattore 4. Sebbene il reattore 4 non fosse in funzione al momento del terremoto, contiene delle pastiglie di carburante esauste, che devono essere conservate all’interno di piscine d’acqua borata. Il fuoco è stato estinto e il reattore 4 non viene ancora considerato a rischio, sebbene abbia causato un picco di radiazione a 400mSv in prossimità del reattore. È una dose molto alta, ma locale. Nel resto della centrale i valori rimangono attorno a 0.6 mSv.

L’area di evacuazione è stata estesa a 20 km.
Il rapporto jaif a fine giornata è il seguente: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300189582P.pdf

Figura 2

Mercoledì 16 Marzo
Inserico qui una mia opinione personale. Questa è secondo me una cosa che va valutata da qualsiasi altra nazione/ azienda che vuole progettare una centrale nucleare. Conservare il materiale esausto in una piscina attorno al reattore non mi sembra una buona idea, alla luce dei fatti di Fukushima. Da questo giorno in poi, infatti, l’allarme è dato dal surriscaldamento di queste vasche.
Un altro problema è causato dal reattore 2. Sembra infatti che parte della piscina di raffreddamento sotto il reattore sia stata danneggiata, come si vede dalla figura 2. La camera di contenimento rimane però intatta e quindi fuori da rischi di contaminazione dell’ambiente esterno.
A fine giornata, si è misurato un livello di radiazione di 489 micro Sievert.
Rapporto di fine giornata del Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300273535P.pdf

Giovedì 17 Marzo
Il problema rimangono le piscine di materiale esausto.  Poiché l’intero sistema è in condizioni di emergenza e i sistemi di raffreddamento sono scarsi, l’acqua che copre il materiale usato comincia a evaporare. L’edificio del reattore 4 è stato danneggiato, e il trasferimento d’acqua nelle piscine dei reattori (spenti) 4 e 5 risulta essere difficile. Se le barre di carburante esausto sono forse parzialmente scoperte ma utilizzare acqua di mare può risultare problematico, perché evaporando lascerebbe uno strato sempre più spesso di sale sopra le barre, rendendo il raffreddamento meno efficace. È necessario quindi usare acqua dolce. Il sistema più semplice per trasportare grandi quantità di acqua dolce è tramite elicotteri (o perlomeno questi sono i mezzi a disposizione dell’esercito), ma sopra queste piscine il livello di radiazione è alto e quindi non è possibile sostarvi con l’elicottero il tempo necessario per il lavoro.

Il governo giapponese ha prima contattato l’esercito, che ha a disposizione solo gli elicotteri. In seguito, la polizia, con le pompe anti-sommossa è riuscita a versare acqua sulle vasche da una distanza considerevole. I camion dei pompieri arrivano nel pomeriggio per contribuire al raffreddamento.
I reattori 1,2 e 3 sono in condizioni ormai stabili, anche se è chiaro che c’è stato un danneggiamento delle pastiglie di carburante. Il livello d’acqua è però tornato alla normalità, con continue iniezioni di acqua di mare. Le camere di contenimento, necessarie per evitare la dispersione di materiale combustibile radioattivo (come l’uranio) all’esterno, sono intatte. Il materiale radioattivo presente all’esterno è causato dal vapore emesso, in modo controllato, per ridurre la pressione all’interno dei reattori.

Le misure di radiazione attorno alla centrale risultano 646 microSiever/ora, mentre nella città di Iwaki, a 40 km sud della centrale, la radiazione è di 1.25 microSiever/ora, quindi ancora entro la norma. Il pomeriggio, alle 15h30 la radiazione alle porte della centrale scende a 109microSievert/ora.
Qui il rapporto della giornata del Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300368041P.pdf

Venerdì 18 Marzo
Finalmente si è cominciato a ristabilire la connessione elettrica alla rete. Il problema principale è stato che il nord del Giappone e il Sud utilizzano sistemi diversi per la rete elettrica (uno la distribuisce a 50 Hz, e uno a 60Hz). Poiché il nord del Giappone è rimasto privo di elettricità a causa del terremoto e dello tsunami, e necessario far arrivare la corrente dal sud, ma questo è rallentato enormemente a causa della necessità di utilizzare degli adattatori.  La priorità rimane però il raffreddamento dei reattori, quindi il collegamento alla rete avviene lentamente. Si continua a sparare acqua sulle piscine di contenimento dei materiali esausti, in particolare sui reattori 3 e 4, che risultano avere il livello più basso. Mentre gli Stati Uniti insistono per dare priorità al reattore 4, il governo Giapponese ritiene che il reattore 3 presenti un rischio maggiore, e si concentrano su quello. A fine giornata è raffreddato correttamente.

A 1 km di distanza dalla centrale di Fukushima Daiichi (unità 2) si misura un livello di radiazione parti a 292,2 microSiever/ora, e la IAEA decide di innalzare il livello dell’incidente da 4 a 5 sulla scala INES, ovvero un incidente con conseguenze nella zona circostante la centrale, e non la centrale soltanto. Questo non vuol dire che la situazione sia peggiorata, come spiega la stessa IAEA, ma solo che i dintorni della centrale andranno ripuliti per bene dopo che la situazione sarà risolta. Ci saranno sicuramente conseguenza per il territorio e per l’agricolutra, nei mesi a venire. Questa decisione porta l’incidente di Fukushima sullo stesso livello dell’incidente di Three Mile Island.

Alla sera del 18 Marzo, tutti i reattori sono spenti, hanno un livello di acqua di raffreddamento stabile, le camere di contenimento sono intatte ed è stata resa disponibile energia dalla rete elettrica esterna alla centrale. Durante la giornata, pompieri e poliziotti con potenti pompe d’acqua hanno continuato il raffreddamento delle piscine di materiale esausto.
Rapporto Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300433768P.pdf

Sabato 19 Marzo
Uno squadrone di 100 pompieri è arrivato da Tokyo per continuare l’innaffiamento delle piscine di materiale esausto. Utilizzano cannoni in grado di sparare acqua fino a 22 metri in altezza. Circa 60 tonnellate d’acqua sono state inserite nel reattore numero 3, per continuare il raffreddamento. Inoltre camion motorizzati (senza uomini a bordo) hanno continuato a sparare acqua per 7 ore di seguito. Le condizioni del reattore 3 sono stabili, ma è necessario continuare a lavorare ancora per diversi giorni prima di potersene dimenticare. Sono inoltre stati fatti dei buchi negli edifici di contenimento secondari dei reattori 5 e 6, a livello precauzionale, onde evitare che si verifichi un accumulo di idrogeno e causi un’esplosione. Le connessioni con la rete elettrica esterna sono state eseguite sui reattori 1 e 2 e si spera che entro qualche ora possa essere re-inizializzato il sistema di raffreddamento primario.

Esami su latte e spinaci nella zona adiacente la centrale mostrano la presenza di Iodio radioattivo. Ciò è preoccupante, ma finché si tratta unicamente di Iodio (al momento solo questo elemento è stato trovato) è risolvibile, poiché ha un tempo di semivita di circa 8 giorni e decade naturalmente nel giro di qualche settimana. Di conseguenza, se la contaminazione rimane locale e solo da Iodio, è sufficiente porre particolare attenzione per qualche settimana, dopodiché il pericolo sarà scomparso. È inoltre importante, soprattutto nei bambini, avere a disposizione Iodio non radioattivo, in modo che la tirode lo assorba al posto di quello radioattivo.

Il governo Giapponese ha iniziato un’investigazione approfondita sul grado di contaminazione del cibo e fermato l’importazione di beni alimentari dalla prefettura di Fukushima.
Oltre che il lavoro continuo per mantenere la pressione e il livello dell’acqua stabile all’interno dei reattori, la priorità rimane il raffreddamento delle piscine di contenimento delle pastiglie esauste. Inoltre si procede con il collegamento di corrente esterna, attualmente in fase di aggancio ai reattori 1 e 2.
Rapporto Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300544332P.pdf

Domenica 20 Marzo
I reattori 3 e 4 sono al centro dell’attenzione: i pompieri tramite pompe e cannoni d’acqua stanno scaricando tonnellate di acqua dolce sulle piscine di stoccaggio di materiale esausto. Informazioni sull’attuale stato della temperatura e del livello dell’acqua in questi due reattori non sono ancora disponibili, ma il livello di radiazione a 500 metri dal reattore è sceso notevolmente, suggerendo che il riempimento delle vasche sta avendo successo.
La connessione alla rete esterna è avvenuta con successo alle unità 5, 6 e 1 e 2. Nelle unità 5 e 6 (ma state particolarmente a rischio) la temperatura è attorno ai 40 gradi, in discesa. Entro qualche giorno verranno connesse anche le unità 3 e 4.

Sono state prese misurazioni di radioattività nelle città di Tokyo, Kanagawa e Chiba, e in tutti questo luoghi il livello è ancora entro la norma e non pericoloso per la salute. Vi sono però elementi radioattivi nel terreno circostante la centrale e questo avrà conseguenze sull’agricoltura locale, che verrà bloccata per un periodo di tempo.

La popolazione è stata evacuata entro un raggio di 20 km, e probabilmente serviranno diverse settimane prima di poter essere tranquilli nel riabilitare completamente la zona. La situazione si sta però stabilizzando, e quando la rete elettrica sarà finalmente connessa per tutti i reattori il grosso sarà finito. Il livello di radiazione ha avuto un picco il 15 Marzo, ma da quel momento non ha fatto che scendere.
Rapporto Jaif: http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1300624909P.pdf

La situazione ad oggi (UPDATE):

  • Livelli di Radiazione:
    • Alle 07:00PM (JST) del 20 Marzo il livello di radiazione fuori dalla porta dell’edificio principale della centrale di Fukushima è: 2,623 micro Sv/hour.
    • Come riferimento, un essere umano riceve una dose di 2,400 milliSv all’anno per cause del tutto naturali. Una radiografia al petto causa una dose di 6,900 micro Sv (pari a 0.06 milliSv), mentre una TAC equivale a 20milliSv.
    • L’ultima misurazione risale alle 12:00 JST del 21 Marzo, ed è 16,2 microSv (uSv) ai confini della centrale e 2,1 milliSv (mSv) all’interno della sala di controllo
  • Fukushima Daiichi Unità 1:
    • Alle 3:00PM del 20 Marzo, la pressione all’interno del nucleo del reattore è di 0.187MPa e il livello dell’acqua è 1.7 m sotto la punta delle barre di materiale.
    • La pressione nella camera di contenimento è 0.17MPa
    • Continua l’iniezione di acqua di mare, e la connessione alla rete elettrica esterna sta per essere messa in funzione
  • Fukushima Daiichi Unità 2:
    • Alle 3:00PM la pressione nel nucleo del reattore è -0.016MPa, mentre il livello dell’acqua è 1.4m sotto la punta delle barre di carbuante.
    • La pressione nel livello di contenimento principale è 0.125MPa
    • Alle 3:05 è cominciata l’iniezione di acqua di mare nelle vasche di contenimento fino alle 5:20PM.
    • Alle 3:46PMsi è attivata la connessione di corrente esterna, e alle 18:00 è cominciata la reimmissione di acqua marina.
  • Fukushima Daiichi Unità 3:
    • La pressione all’interno del nucleo del reattore è di 0.119MPa, e il livello dell’acqua 1.65m sotto la punta delle barre di carburante.
    • La pressione all’interno della vasca di contenimento è 0.290 MPa
    • Alle 18:00 riprende l’iniezione di acqua di mare all’interno del reattore.
    • Alle 19:00 2605 tonnellate d’acqua sono state versate sulla vasca del combustibile esaurito.
    • Nel frattempo la connessione alla corrente esterna sta avendo luogo
  • Fukushima Daiichi Unit 4 reactor
    • Per circa un’ora la mattina del 20 sono state versate 83 tonnellate d’acqua sulla vasca di materiale esausto.
    • Alle 19:00 ci si aspetta che la connessione alla corrente esterna sia imminente.
  • Fukushima Daiichi Unit 5 reactor
    • Il reattore è spento.
    • La temperatura delle vasche è scesa a 35 gradi celsius.
  • Fukushima Daiichi Unit 6 reactor
    • Alle 10:14 di mattina la pompa di raffreddamento, correttamente alimentata, ha iniziato il raffreddamento delle vasche, che misurano una temperatura di 30 gradi centigradi.

Ulteriori referenze
Ultima descrizione del World Nuclear News: http://www.world-nuclear-news.org/RS_Stabilisation_at_Fukushima_Daiichi_2003111.html
Fonti:
http://www.euronuclear.org/1-expert/japan2011.htm
http://www.iaea.org/newscenter/news/tsunamiupdate01.html
http://www.archivionucleare.com/index.php/2011/03/16/reattori-bwr-incidente-nucleare-fukushima-daiichi/
http://bravenewclimate.com/2011/03/13/fukushima-simple-explanation/
http://www.jaif.or.jp/english/
http://www.world-nuclear-news.org/

Ecco un altro link, che spiega molto chiaramente (alla portata di tutti) cosa è successo e sta succedendo:

Comments (152)

  • KoDsays:

    21 Marzo 2011 at 12:20

    Non ho ancora letto l’articolo, cosa che farò presto, ma ci tengo a dire che il video è fantastico, molto molto jap-style.

  • Giacomosays:

    21 Marzo 2011 at 12:39

    @ Kod
    francamente il tono forzatamente happy (e diciamo pure, idiot) del video per un problema così serio mi sembra decisamente fuori luogo.
    Mi domando quale sia il suo target..

  • Pozzamesays:

    21 Marzo 2011 at 12:48

    La situazione ad oggi:

    Livelli di Radiazione:
    Alle 07:00PM (JST) del 20 Marzo il livello di radiazione fuori dalla porta dell’edificio principale della centrale di Fukushima è: 2,623 micro Sv/hour.
    Come riferimento, un essere umano riceve una dose di 2,400 micro Sv all’anno per cause del tutto naturali. Una radiografia al petto causa una dose di 6,900 micro Sv.

    2,623 mSv/ora = 22977,480 mSv/anno.
    Quindi quasi 10.000 volte la radioattività naturale?? O_O O_O

    Una radiografia al petto la si fa al massimo una o due volte all’anno, qua si parla di una radiografia ogni 2,5 ore, quindi 3.330 all’anno!! O_O O_O

    Non mi paiono valori di cui stare tranquilli.
    O mi sono perso qualcosa?

  • Eleonora Presanisays:

    21 Marzo 2011 at 12:56

    Beh, ci sarebbe da preoccuparsi se questi valori rimanessero così per 1 anno intero. In quel caso non sarebbe certo una buona idea stare nei dintorni! Spiegherò meglio queste cose nel prossimo post, ma il punto chiave è che qui si tratta di dosi. Vuol dire che stare in piedi un’ora davanti alla porta della centrale di Fukushima equivale a vivere un anno nel nostro pianeta normalmente. Ovvero, se ci stai un’ora, non hai una dose pericolosa per il corpo. Devi poi allontanarti (se stai lavorando lì) per un periodo, e tornare dopo. Vi è una dose massima che il corpo umano riesce a sopportare (vagamente, 1Sv è letale, ma tornerò su questo punto la settimana prossima). 2,6 milli Sievert è molto meno, e non è pericoloso, quindi si può stare un’ora lì senza problemi. Più ti allontani dalla centrale (ricordiamolo, quella misura è presa sulla porta d’ingresso!) meno radiazione hai. A qualche km sono già livelli completamente normali. Quello che vuol dire questo rapporto è che i tecnici devono darsi turni.

  • Y3ll0Wsays:

    21 Marzo 2011 at 12:57

    @Pozzame

    Quoto!
    No, non sono valori su cui dormire sonni tranquilli, poi se li vogliamo mettere a confronto con valori presi direttamente nel nucleo, allora si, sono trascurabili.
    [OT]
    Ho sempre la sensazione che la questione nucleare sia un pò come il tiro alla fune.
    [/OT]

  • stefanosays:

    21 Marzo 2011 at 13:08

    * Alle 07:00PM (JST) del 20 Marzo il livello di radiazione fuori dalla porta dell’edificio principale della centrale di Fukushima è: 2,623 micro Sv/hour.
    * Come riferimento, un essere umano riceve una dose di 2,400 micro Sv all’anno per cause del tutto naturali. Una radiografia al petto causa una dose di 6,900 micro Sv.

    Quindi visto che sono valori per ora, se uno resta davanti alla porta dell’edificio principale per una giornata lavorativa (8 ore) assorbe l’equivalente di 8 anni di radiazione naturale, oppure si fa 3 radiografie? 3 radiografie al giorno mi sembrano tante.

  • Giacomosays:

    21 Marzo 2011 at 13:23

    @ Eleonora
    “Vuol dire che stare in piedi un’ora davanti alla porta della centrale di Fukushima equivale a vivere un anno nel nostro pianeta normalmente. Ovvero, se ci stai un’ora, non hai una dose pericolosa per il corpo.”

    Bè non mi torna mica tanto.. se stai davanti alla centrale 1 ora assorbi quella dose, e INOLTRE assorbi la dose di fondo naturale entro l’anno.
    Quindi il malcapitato assorbirebbe comunque il doppio della dose.. e questo nella migliore delle ipotesi, in quanto non credo che ogni soccorritore lavori lì 1 ora e basta, per cui assorbiranno comunque molte volte la quantità di radiazioni accettabile, correndo lo stesso rischio dei soccorritori di Chernobyl..

  • v1says:

    21 Marzo 2011 at 13:33

    grazie mille eleonora!! in tutto questo bailame stavo faticando a trovare le informazioni.

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 13:40

    @Y3ll0W

    come non quotarti per il tiro alla fune….
    Il problema è che finquando in tv andranno i verdi e chicco testa che non ci capiscono nulla sul nucleare la gente normale non potrà mai capirci nulla…
    Io sono un quasi laureato in fisica e sto studiando per diventare radioprotezionista e in questi giorni sono stato a vari seminari(con interventi di ingegneri nucleari radioprotzionisti e radiobiologi notate bene la politica non centra nulla)…
    Tutti hanno detto le stesse cose che ha detto eleonora cioè che la situazione è grave ma di star tranquilli perchè è risolvibile…
    malgrado quello che dice la tv non moriremo tutti e non nasceranno persone a tre teste

  • v1says:

    21 Marzo 2011 at 13:47

    giacomo la dose naturale per un’ora è trascurabile rispetto alla radiazione li presente.
    mi sa proprio che a chernobyl era tutt’altra storia. su it.wikipedia è riportato 20.000 Röntgen/ora. non conosco la relazione tra rongten e sivert, ma questo convertitore online dice che sono circa 2400 Sv/h.
    ovvero 1000 volte superiore a fukushima. (o anche 10^6 volte superiore, se la virgola è usata come separatore decimale nei dati soprariportati — in effetti non capisco)

  • TwoMindssays:

    21 Marzo 2011 at 13:48

    @Pozzame: sì, ti sei perso che la dose annua naturale (o di fondo) è 2.4 mSv (milli) e non 2.4 uSv (micro). Ci sono confusioni o typo qua tra milli e micro. Per dare l’idea di quanta radiazione con cui si può avere a che fare di solito in un famoso laboratorio europeo (indovinate quale…), i limiti sono 3 uSv/h e 15 uSv/h per i luoghi di lavoro permanenti e a bassa occupazione per le zone “Supervised Radiation Area”.

    @Eleonora: forse mi sto arrugginendo, ma puoi ricontrollare i valori e le unità?

  • v1says:

    21 Marzo 2011 at 13:50

    ops, volevo dire che è 10^6 (un milione di) volte superiore
    o 10^9 (un miliardo di volte) in caso la virgola sia un separatore decimale.

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 13:57

    per la cronaca a chi dice che sono molte quelle dosi vi do un elenco(un po vecchio del 2000)delle dosi dei vari esami medici:
    rx torace= 0.02mSv
    mammografia= 0.5mSv
    urografia= 4mSv
    angiografia periferica=12,4mSv
    tac addome=15mSv
    poi c’è tutta la parte dove si usano le radiazioni durante gli interventi chirurgici e si arriva fino ai 21,6mSv

  • Lucasays:

    21 Marzo 2011 at 14:11

    Mi domando se sia il caso di far scrivere sul nucleare a chi a rimediato una certa brutta figura alcuni giorni fa su questo stesso argomento…

    per ricordare:
    “le centrali …Stanno resistendo molto bene nonostante quello che si dice…”

  • Marcosays:

    21 Marzo 2011 at 14:21

    @TwoMinds
    Infatti può esserci stata un po’ di confusione: le fonti che ho controllato parlano di 400 mSv/h (milli, dunque) con picchi a 1000 mSv/h (1 Sievert dunque) per la giornata del 15 marzo. Si tratta di valori di picco e probabilmente la media è stata inferiore ad 1mSv/h per le giornate del 15 e 16 marzo, ma tutt’altro che trascurabili.

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/f/fd/Fukushima_map.png

    I valori riportati da Eleonora sarebbero 1000 volte più piccoli.

  • c.te.iomesays:

    21 Marzo 2011 at 14:26

    Luca, non essere inutilmente polemico.
    Se hai DATI diversi o puoi argomentare meglio la situazione, fallo pure. Altrimenti, e qui mi complimento con Eleonora, mi pare che non ci sia nulla da dire sui fatti riportati senza alcuna presa di posizione da parte dell’autrice. L’unico pare che ha espresso mi pare pacato e, nonostante io non abbia le conoscenze adatte, anche sottoscrivibile, seppure con qualche remora. Nello specifico sono indeciso se sia meglio concentrare i problemi in una sola zona, ovvero tenere le vasche con il combustibile esausto nella centrale, contigue ai reattori e sfruttare tutto il sistema che questi offrono, oppure spostare il tutto da altra parte, raddoppiando e mnagari diminuendo l’efficacia degli impianti deputati alla sicurezza.
    Per tutto il resto un enorme grazie ad Eleonora ed AD per avermi raccontato quello che è successo nella maniera più oggettiva possibile.

  • Eleonora Presanisays:

    21 Marzo 2011 at 14:32

    @ Marco,
    credo (ma sta a lui confermarlo) che l’errore a cui si riferisse TwoMinds fosse sulla radiazione naturale di fondo. Ho ricontrollato i dati che ho scritto sul post e mi sembrano corretti, però se vedi delle imprecisioni ti prego di sottolinearle, perché non è stato facile reperire tutto le informazioni e potrei aver fatto degli errori!

  • Simone Serrasays:

    21 Marzo 2011 at 14:35

    @ Luca

    Mi domando se sia il caso di far scrivere sul nucleare a chi a rimediato una certa brutta figura alcuni giorni fa su questo stesso argomento…

    per ricordare:
    “le centrali …Stanno resistendo molto bene nonostante quello che si dice…”

    Nessuno ti obbliga a leggere se non ritieni gli autori di questo sito degni di interesse

  • Robertosays:

    21 Marzo 2011 at 14:44

    Grazie Eleonora… dai giornali sembrava che 4 reattori stessero esplodendo e invece si scopre che alcuni erano addirittura fermi…

  • zephyr83says:

    21 Marzo 2011 at 14:57

    unico piccolissimo appunto! si riportano molto bene i dati sulle radiazioni e il tono è molto “tranquillo”, cioè nn c’è da preoccuparsi! Ok corretto……però poi da un discorso così stona totalmente la parte dove si dice che gli elicotteri nn si possono avvinare e si devono usare cannoni spara acqua a distanza!
    Inoltre nessun accenno ai famosi “kamikaze”? è stata una strumentalizzazione dei media o effettivamente alcune persone hanno rischiato la propria salute per ripristinare i sistemi di raffreddamento? perché se è così ancora una volta non torna il discorso sulle radiazioni in fondo non così pericolose!

  • Marcosays:

    21 Marzo 2011 at 14:59

    @Eleonora

    Si, nel tuo post l’ordine di grandezza è corretto.

    “Vuol dire che stare in piedi un’ora davanti alla porta della centrale di Fukushima equivale a vivere un anno nel nostro pianeta normalmente”

    Ovvero una dose circa 10000 volte maggiore della radiazione ambientale.
    E’ altresì verosimile che un operaio addetto alle operazioni di raffreddamento dei reattori abbia assorbito in poche ore una dose altamente nociva di radiazioni, visti i picchi che, a quanto pare, sono arrivati a 1Sv/h.

  • Eleonora Presanisays:

    21 Marzo 2011 at 15:05

    La radiazione nelle vicinanze del reattore ha raggiunto livelli pericolosi. Su questo non ci sono dubbi. È stato necessario adottare livelli precauzionali (come evacuare la popolazione). Durante le esplosioni alcuni operatori sono stati feriti e non mi stupirei se alla fine di questi avvenimenti alcuni operatori si ammalassero a causa delle radiazioni. È stata una tragedia ed è stato il terzo incidente nucleare più grave della storia dell’umanità (lasciando perdere le bombe, che non possono definirsi incidenti). Nonostante ciò, la popolazione è al sicuro, e i cittadini non subiranno conseguenze dirette per l’incidente. È probabile che alcune persone, che io definirei eroi, hanno corso rischi gravissimi per salvare la situazione. Come i pompieri che si sono gettati tra le macerie e le fiamme delle Torri Gemelle, e molti altri. La nostra società non è sempre al sicuro, e ci sono persone che hanno la forza di mettersi in gioco per salvarla. Sappiamo di questi tecnici, ci è più difficile sapere i nomi dei pompieri, poliziotti, soldati e altri che hanno affrontato il terremoto, i resti dello Tsunami, le macerie, per cercare di recuperare qualcuna delle 10mila persone disperse. Questo è stato un incidente gravissimo. Purtroppo, non è stato il solo.

  • KoDsays:

    21 Marzo 2011 at 15:13

    Giacomo, lo stile e il tono del video è assolutamente in linea con la cultura Giapponese. Per noi può sembrare “happy”, per loro non è così.

    E’ ovviamente un video tranquillizzante che vuole spiegare anche alla casalinga di Osaka cosa è successo e cosa sta succedendo.

  • zephyr83says:

    21 Marzo 2011 at 15:17

    @Eleonora

    Già così suona in maniera diversa :) L’articolo mi pare corretto e racconto le cose esattamente come sn andate…..almeno per quello che si può sapere, “voci” dicono che quelli di TEPCO abbiano aspettato troppo prima di usare acqua marina per nn danneggiare in maniera irreparabile i reattori sperando di risolvere in altra maniera. Se fosse davvero così magari ora si parlerebbe di un incidente di entità più lieve.
    Continuano a nn piacermi i paragoni per le radiazioni assorbite! un conto è assorbirle in un anno, un contro è assorbile in poche ore! ok rende l’idea ma secondo me serve più che altro a sminuire la cosa e a farla passare meno grave di quello che è!

  • marcosays:

    21 Marzo 2011 at 15:18

    Ma per rendere un idea delle grandezze della foto dello spaccato del reattore bwr quanto è grande rispetto a un uomo?

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 15:41

    @zephyr83

    Se le dosi sono basse(cioè quelle al confine della centrale)non è molto importante se le prendi tutte in una volta o frazionate nel tempo fanno ugualmente male…se si parla di alte dosi(vicino il rettore)invece il discorso cambia si dovrebbe dare il tempo alle cellule di ripararsi

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 15:51

    @zephyr83

    si per quanto riguarda i calcoli radioprotezionistici…
    ora vado a lezione quando torno se la ritrovo ti do la fonte

  • Y3ll0Wsays:

    21 Marzo 2011 at 15:52

    Mi viene in mente un parallelo (un pò >debole< a dire il vero): sarebbe come dire che fumare 1000 sigarette tutte insieme abbia lo stesso impatto sul fisico di chi le fuma di una sigaretta al giorno per 1000 giorni?
    Non voglio essere polemico, voglio capire.

  • Matadorsays:

    21 Marzo 2011 at 16:13

    Articolo dettagliato che spiega bene la situazione e la cronologia degli eventi.
    Ma mi conforta nel parere di essere totalmente contro le centrali nucleari (a fissione nucleare, magari ci fossero quelle a fusione).
    Vi rendete conto del casino provocato in un intero paese dal “guasto” di una sola centrale ? Ok, va bene, è stata provocata da una catastrofe (terremoto + tsunami), ma mica queste catastrofe naturali sono rare in Giappone. E quindi cosa significa ? Che queste centrali non sono state progettate bene per questo tipo di ambiente ? E magari sarà cosi anche in altri paesi (e forse paesi a noi molto più vicini). Adesso non voglio essere allarmista, ma mi ha turbato questa vicenda. Sembriamo bambini che giocano con giocattoli non adatti alla loro età…
    Consiglio a tutti di vedere la puntata di Presa Diretta sul nucleare (streaming sul sito della rai : http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-e0326a48-2e52-4380-bd13-dec42532d1e3.html ).
    Fa capire molte cose. Buona giornata.

  • Dario S.says:

    21 Marzo 2011 at 17:18

    @Matador:

    Quelle centrali sono state progettate per resistere a terremoti nell’ordine di 8,2 richter. Si sono beccati un terremoto del 9 grado.. non hanno retto, ma poteva andare molto peggio.
    Queste catastrofi sono rarissime anche in Giappone, altrochè… non è che un terremoto di 9 grado se lo beccano due tre volte l’anno. Si tratta di eventi che capitano in media ogni 100 anni circa.

    Ti lascio con un dubbio: secondo te è meglio morire un po’ per volta a causa delle emissioni inquinanti dei vari carburanti o a causa delle radiazioni?
    Non è che mi diverto a fare l’avvocato del diavolo, ma continuo a chiedermi perchè le centrali nucleari fanno così tanta paura mentre le morti da inquinamento “standard” sono considerate normali.

  • Pozzamesays:

    21 Marzo 2011 at 17:22

    Scusa il leggero OT:
    Un disastro nucleare, perché di disastro si tratta, essendo il terzo incidente nucleare più grave della storia dell’umanità, ha causato qualche decina di vittime e forse altrettanti si ammaleranno nel futuro a causa delle radiazioni.

    Quante vittime ha invece causato l’idroelettrico e quanti danni ha fatto quando ha ceduto la diga di Fukushima?

    Mi rendo conto che è un ragionamento semplicistico, e non tiene conto di gestione delle scorie, costi di costruzione e dismissione, e mille altre cose, però ridimensiona un po’ il rapporto rischi/benefici.
    Ci tengo a sottolineare che non voglio schierarmi né pro né contro il nucleare in ItaGlia, è solo una constatazione. :)

  • Flaresays:

    21 Marzo 2011 at 17:32

    @Dario #37 il terremoto era avvenuto 180 Km più in là, a Fukushima non era del nono grado ;) La centrale nucleare di Onagawa, più vicina, non ha quasi subito alcun danno. I danni alla centrale di Fukushima, come spiegato anche nell’articolo, sono dovuti ad una concatenazione di eventi indiretti, a partire dallo tsunami, non dalle scosse sismiche.

    @Eleonora, bell’articolo, mette chiarezza fra il mucchio di notizie confuse che sono arrivate in questi giorni.

  • Plebesays:

    21 Marzo 2011 at 18:04

    A me spaventano queste situazioni:
    “Ciò è preoccupante, ma finché si tratta unicamente di Iodio (al momento solo questo elemento è stato trovato) è risolvibile, poiché ha un tempo di semivita di circa 8 giorni e decade naturalmente nel giro di qualche settimana”
    Cosa dobbiamo dire? Speriamo in bene, incrociamo le dita???
    Rispetto allo scenario peggiore (livello 7 Iaea: http://www.iaea.org/Publications/Factsheets/English/ines.pdf, che potenzialmente può essere raggiunto da qualsiasi impianto nucleare) voi come mi comportereste?
    Vi riporto le quattro scelte che si possono fare davanti a un rischio, quale prendereste?
    1)Avoidance (eliminate, withdraw from or not become involved)
    2)Reduction (optimize – mitigate)
    3)Sharing (transfer – outsource or insure)
    4)Retention (accept and budget)
    Direi che le 3) è di fatto l’atteggiamento dei gestori degli impianti (le conseguenze di un evento nucleare su larga scala le paga sempre la collettività), perchè a bilancio non potranno mai essere accontonate cifre congrue (punto 4).
    Credo che, dal punto di vista della collettività, il problema si possa ridurre allo scegliere tra 1) o 2).

  • Simone Serrasays:

    21 Marzo 2011 at 18:10

    @ Luca

    Infatti non mi ritengo obbligato a risponderti… come tu non sei obbligato a leggere… ma se ritieni inopportuno che un autore di un sito continui a pubblicare post su tale tema trovo sicuramente più logico “passare oltre” e trovare un autore più accreditato…

  • No Graziesays:

    21 Marzo 2011 at 18:15

    secondo me si sottovaluta l’ipotesi che con terremoti tanto potenti le cosiddette scosse di assestamento potrebbero generare ulteriori tzunami e/o danni diretti sismici a strutture già indebolite, che spazzerebbe via la disperata attività per scongiurare le possibili fusioni nei diversi reattori… che conferma quanto sia ancor più folle la presenza di centrali nucleari in zone ad alto rischio sismico, come il bel paese ad esempio… solite riflessioni che sfuggono ai nostri competenti governanti.

  • bagno d'umiltàsays:

    21 Marzo 2011 at 18:28

    Articolo deludente e apologetico, che si perde nei dettagli per non inquadrare i problemi principali.
    Tepco ha fallito miseramente sia per quanto riguarda la prevenzione, sia per quanto riguarda la gestione dell’emergenza, per nulla imprevedibile, che si sta tuttora affrontando. Dalle notizie di questi giorni è emerso come si sapesse da anni che la centrale non sarebbe stata in grado di affrontare un serio incidente, al punto che alcuni degli stessi ingegneri nucleari che lavorarono alla sua realizzazione se ne chiamarono fuori, ed è emerso pure che, nonostante siano stati lanciati vari allarmi e richieste di migliorarne la sicurezza, i proprietari e gestori dell’impianto non abbiano fatto nulla. Per non parlare poi della voluta e costante mancanza di informazioni sulla gravità dell’incidente e del rischio che le misure d’emergenza disperate e tardivamente adottate, come utilizzare l’acqua marina, possano peggiorare la situazione nel lungo periodo.
    Dalla presentazione a grandi linee del contenuto dei prossimi interventi, mi sembra che non si vogliano affrontare alcuni temi chiave che riguardano il ricorso al nucleare, come quello dei rifiuti radioattivi, dei costi economici e soprattutto dei rischi per l’uomo e la natura (dall’estrazione del combustibile alla dismissione di un impianto) rapportati agli eventuali benefici che ne possono trarre i cittadini (non chi lavora nel settore del nucleare).
    Che le centrali funzionino e possano fornire elettricità è risaputo, così come si sa cosa fare per evitare o limitare i danni dovuti all’esposizione alle radiazioni, la questione è: il gioco vale la candela?

  • Natsays:

    21 Marzo 2011 at 18:36

    Bell’articolo, grazie Eleonora, alcune informazioni mi erano sfuggite nel caos di questi giorni.
    Riguardo alle dosi, aspettiamo di leggere la parte dell’articolo relativa. Sono curioso di sapere quali tipologie di radiazioni sono prodotte da una centrale nucleare, il modo in cui queste radiazioni sono assorbite dal corpo umano e come il corpo le “smaltisce” (se cosi’ si puo’ dire).

  • KoDsays:

    21 Marzo 2011 at 18:44

    bagno d’umiltà, sono curioso anche perchè ignorante. Tutto quello che dici sulla Tepco ha qualche riferimento?

  • Flaresays:

    21 Marzo 2011 at 19:09

    Comunque se bagno di umiltà ha altri riferimenti, interesserebbe anche a me. Interesserebbe anche a me un prossimo articolo che parli di scorie eccetera. Questo articolo comunque espone la cronaca dei fatti avvenuti in questi giorni e in questo mi pare ben fatto.

  • bobkelosays:

    21 Marzo 2011 at 19:13

    Pensavo alle piscine.

    anche se le si sposta lontano dal reattore
    necessiterebbero comunque di una struttura
    in grado di schermare l’ambiente esterno,
    garantirne la sommersione in acqua,
    il raffreddamendo constante con ricambio
    termico e dei fluidi anche in caso di
    black-out/incidente, ecc.

    In pratica la gestione del problema sicurezza
    rimarrebbe, mai in una struttura distinta (più costi)
    da quella contenente il reattore?

    Altro pensiero alla cura preventiva
    per la “gestione delle emergenze”:
    ho sentito che i primi mezzi arrivati non sono riusciti
    a pompare acqua dall’esterno per mancanza di standardizzazione
    delle valvole (in pratica non era stato previsto),
    mentre i generatori diesel erano previsti ma rimanere
    in funzione in presenza di un’onda alta al massimo 5 metri,
    calcolata stretta stretta su un precedente maremoto..

    Ps.: scusate la domanda, ma quando le
    barre di combustibile/pastiglie rimangono
    senza copertura/ruflusso d’acqua e si fondono
    per il rilascio del calore delle reazioni secondarie,
    e magari anche le barre moderatrici si fondono
    (a circa 2000 gradi), non avviene in pratica
    una ripresa della fissione che può sostenersi
    per diverso tempo? (chiedo perchè non so)

  • aeternalsays:

    21 Marzo 2011 at 19:30

    @bagno d’umiltà.

    Credo tu abbia letto male la prima parte del suo articolo.

    Se non parla di “Dalla presentazione a grandi linee del contenuto dei prossimi interventi, mi sembra che non si vogliano affrontare alcuni temi chiave che riguardano il ricorso al nucleare, come quello dei rifiuti radioattivi, dei costi economici e soprattutto dei rischi per l’uomo e la natura (dall’estrazione del combustibile alla dismissione di un impianto) rapportati agli eventuali benefici che ne possono trarre i cittadini (non chi lavora nel settore del nucleare).”

    E’ appunto perchè questi articoli NON intendono parlare di ciò. Esula dallo scopo dell’articolo e dei successivi dato che si concentreranno su quel che è successo, perchè è successo, cosa potrebbe succedere (faceva riferimento alla situazione “peggiore”) e come proteggersi ecc.

    Non si tratta di una serie di articoli per fare della sana pubblicità al nucleare piuttosto che denigrarla. Per questa ragione credo sia fuori luogo il commento, o almeno in parte.

    Per quanto riguarda il resto che hai detto beh sarebbe chiaramente interessante saperne qualcosa in più quindi mi aggiungo alla lista di quelli che chiedono una qualche fonte. Spero comprendi che detto così, per quel che ne sappiamo, potresti averlo inventato tu fra un caffè e l’altro (non lo insinuo certamente ;) )

    è solo che negli ultimi giorni fra allarmismi, previsione di cataclismi, è saltata pure fuori la teoria che il terremoto è stato causato dagli americani con strumentazioni varie. Beh, un po’ di fonti per capire il contesto non guasterebbero se no si rischia di cadere nella pura speculazione e puntare il dito a casaccio complicando ancora più una situazione tutt’altro che semplice ;)

  • Shin_Shishisays:

    21 Marzo 2011 at 19:42

    Scusate la mia infinita ignoranza ma, se non ho capito male il problema minore è la radioattività, quello maggiore è che la centrale 3 è caricata a plutonio che non solo è radioattivo ma, sopratutto TOSSICO ! La dose mortale per un essere umano è di 1 milligrammo (se mi ricordo bene), pensate a quanti chili ce ne sono dentro e capirete che l’insalata ed il latte radioattivi sono il minore dei problemi (e non voglio fare il dietrologo pensando all’improvvisa guerra contro un dittatore con seri problemi di ordine interno ma, seduto su un mare di petrolio e gas)

  • Giacomosays:

    21 Marzo 2011 at 19:44

    @rew187
    Purtroppo le cellule sì che si riparano, ma si riparano male. Mi spiego: anche normalmente, senza radiazioni, ci sono degli errori nella riparazione del DNA, cioè una %, seppur piccola, di basi che subiscono errori di appaiamento e non vengono corrette bene. Questo in una % di casi limitata porta a cellule, semplificando al massimo, che iniziano a moltiplicarsi ed evadere dai meccanismi di controllo del sistema immunitario portando al cancro. Nel caso delle radiazioni (ed altri agenti fisici), di agenti chimici e microbiologici ovviamente vanno a creare danni al DNA, aumentando la probabilità di sviluppare tumori. Quindi possono essere fatti degli studi che evidenziano la dose minima necessaria per aumentare l’incidenza del cancro, ma nella realtà, dal punto di vista biologico, basta una dose piccolissima, in questo caso di radiazioni, per aumentare l’incidenza…
    Quindi in realtà non esiste in assoluto una dose di radiazioni “sicura”, ma solo sicura a breve o medio termine

  • Giacomosays:

    21 Marzo 2011 at 19:46

    @Shin_Shishi
    No la dose letale di plutonio non è un milligrammo ma un microgrammo, cioè un milionesimo di grammo

  • bobkelosays:

    21 Marzo 2011 at 20:12

    @Shin_Shishi
    ..siamo un po’ ot, però pensa invece se fosse
    il dittatore a decidere di fare la guerra
    a qualche reattore europeo, scagliando
    un missile o un aereo su un impianto..
    (della serie uno dei possibili imprevisti su
    una tecnologia non proprio intrinsecamente sicura)

  • the solutorsays:

    21 Marzo 2011 at 20:14

    Ho sempre ritenuto ridicoli i discorsi sul quantitativo ammissibile di radiazioni.

    E’ un po come dire che siccome in auto, in curva, si subiscono accelerazioni anche di 0.5G, andando e tornando dal lavoro per 15 gg si subiscono le stesse sollecitazioni di un astronauta dello Shuttle.

  • Matadorsays:

    21 Marzo 2011 at 20:28

    @# 37 Dario S.

    Ti stai annegando di illusioni se pensi veramente che le centrali nucleari (a fissione) siano una risposta adeguata al problema energetico del pianeta, ma completamente. Tu pensi che le centrali non inquinano, forse non globalmente (tranne in caso di guasto serio) ma localmente di certo senza parlare delle zone dove si mettono le scorie. E questo pensi che sia un giusto prezzo da pagare per produrre energia ?
    Parli di inquinamento “standard” e quindi aggiungere un altro tipo di inquinamento locale lo trovi logico ?
    Dov’è la logica in tutta questa pazzia, dove si corre al consumismo, ci vuole sempre di più, ma quand’è che prendiamo una pausa e ci domandiamo : “come possiamo consumare meglio e non di più ?” anzi, sarebbe anche più opportuno chiedersi : “come possiamo vivere meglio ?”…

  • Zeussays:

    21 Marzo 2011 at 20:53

    Eleonora,
    visto che i valori delle radiazioni sono molti inferiori a quelli di una banale TAC ci devi spiegare come mai non è possibile avviciarsi con gli elicotteri sopra i reattori nemmeno per pochi secondi e perchè hanno fatto evacuare ben 20km di territorio in un momento in cui il panico non scarseggia di certo.

    Tu non sei andata di persona a rilevare con un contatore geiger come del resto nessuno di quelli che scrive sui giornali.
    Le misure di questo tipo sono opinabili, bisogna sapere il metodo utilizzato, il punto di misura, le condizioni (per esempio se erano sottovento o meno può cambiare tutto) poi ad essere pignoli occorre un certificato di taratura dello strumento.

    Uno stato che subisce una tragedia del genere ha tutto l’interesse economico e politico a mitigare la percezione della tragedia stessa in quanto la posta in gioco è molto alta.

    Ti ricordo che a Chernobyl le autorità russe negarono clamorosamente sull’accaduto dichiarando che era tutto sotto controllo e che non vi erano radiazioni. La gravità della situazione si apprese settimane dopo quando la nube arrivò in europa e tutti poterono misurare i valori delle pioggie radioattive a casa propria traendo le dovute conclusioni.
    Ora non sostengo l’equazione Russia=Giappone, però certamente vi sono delle preoccupanti similitudini …

  • Giacomosays:

    21 Marzo 2011 at 20:59

    Diciamo anche che la TAC non è un esame banale! sono esami diagnostici che si fanno solo quando non è possibile farne altri per capire una condizione patologica. Certo è nulla rispetto alle radiazioni che si possono avere nel caso di un incidente nucleare, ma non è comunque un quantitativo trascurabile, a differenza di esami radiologici come la DEXA nei quali i quantitativi di radiazioni sono inferiori a quelli di un volo in aereo.. ma ovviamente le indicazioni sono ben diverse

  • Giovannisays:

    21 Marzo 2011 at 21:42

    E’ evidente che questo genere di informazioni è soggetto alle interpretazioni più variegate. L’articolo l’ho trovato esteso e preciso, sicuramente impegnativo nella sua redazione e per questo va riconosciuto il merito all’autrice(è anche vero che non siamo alle scuole elementari dove, magari, era sufficiente l’impegno).

    In generale mi sembra pervaso da un tono rassicurante degno del migliore rapportino di un gestore della sicurezza, fino all’eccesso nell’estenuante tentativo di sminuire le misure della radioattività (fino ad indurre all’errore), nel ricordare le dosi minime con immancabili confronti fino alla “banale” TAC, per i cibi che torneranno subito normali, l’energia elettrica che sembra non sia mai mancata, la radioattività che è stata solo di qualche picco, ma per il resto era fin troppo bassa.

    Comunque sarà solo una mia impressione e quindi ho espresso il mio parere; per quanto mi riguarda tendo a fidarmi poco di queste visioni ottimistiche, non so gli altri, ma specie quando si è avvertiti che le cose sono pericolose queste espressioni forzatamente tranquillizzanti “mi puzzano” e mi inducono a dubitare. D’altra parte, ancora una volta, la realtà degli ultimi avvenimenti continua a contraddire… sicuramente è la stampa che vuole creare inutili allarmismi!

    Comunque, anche se sono stati evitati gli scenari più catastrofici, il danno c’é stato e la situazione è tutt’altro che risolta. Inoltre la centrale dovrà essere totalmente dismessa (almeno 4 reattori su 6) e ciò comporta, come sempre nel caso del nucleare, dei costi di mantenimento molto elevati per diversi decenni che non verranno compensati dalla produzione (il decomissariamento tra l’altro costa quanto la realizzazione della centrale). Ovviamente è interesse anche sminuire i danni perché qualcuno dovrà pagare, ma forse questa spesa dovrà sobbarcarsela lo stato, specie se si tratterà di spese sanitarie non riconducibili all’incidente.

    Notte

    PS: Gli episodi riportati a proposito del 18 Marzo e relativi ai problemi per l’allacciamento alla rete sono fantozziani… anche se raccontati con estrema serietà non fanno onore ai giapponesi e sicuramente sono vergognosi per qualsiasi gestore della sicurezza… e un po’ anche quella di dover mirare con gli idranti nelle vasche… ma queste misure di sicurezza avveniristiche come sono??? forse solo i piani alti della Protezione Civile italiana (che proprio in questi mesi hanno iniziato a portare in tribunale) riuscirebbero a fare veramente di peggio!

  • GiovBonsays:

    21 Marzo 2011 at 22:00

    Leggendo l’articolo mi sono venute in mente delle domande, le stesse che qualche lettore ha gia’ fatto.
    Una fra tutte, il discorso “elicotteri”.
    Perche’ se e’ vero che le radiazioni emesse non siano state altamente letali se non per tempi lunghi di assimilazione, gli elicotteristi non si siano avvicinati tanto da irrorare i reattori con l’acqua? In fondo, tra fase di avvicinamento, sgancio e allontamento non dovrebbero trascorre piu’ di 10 minuti.

    Altra domanda, perche’ se la zona non e’ cosi’ pericolosa come vogliono far credere non ci vanno direttamenti i dirigenti e i politici che hanno lucrato fino ad oggi? Perche’ continuano a intontire le povere persone con l’onore, il vento divino, e altre stronzate per sacrificare il povero padre di famiglia?

    Sinceramente questo episodio ha profondamento sconvolto l’opinione che avevo del paese nipponico. Pensavo vivessero ancora in quel romanzo popolato da samurai pronti a morire per l’onore, invece si sono rilevati un popolo corrotto quasi quanto l’italia.

    Per il bene del mondo l’uomo dovrebbe scomparire.

  • Marcosays:

    21 Marzo 2011 at 22:30

    “Perche’ se e’ vero che le radiazioni emesse non siano state altamente letali se non per tempi lunghi di assimilazione, gli elicotteristi non si siano avvicinati tanto da irrorare i reattori con l’acqua?”

    Idea mia, magari sbaglio, ma le radiazioni avrebbero potuto interferire con gli strumenti degli elicotteri e reso troppo rischioso l’intervento.

  • plegsays:

    21 Marzo 2011 at 22:41

    @ Giovanni

    In generale mi sembra pervaso da un tono rassicurante degno del migliore rapportino di un gestore della sicurezza, fino all’eccesso nell’estenuante tentativo di sminuire le misure della radioattività (fino ad indurre all’errore), nel ricordare le dosi minime con immancabili confronti fino alla “banale” TAC, per i cibi che torneranno subito normali, l’energia elettrica che sembra non sia mai mancata

    L’articolo dice:
    12 marzo: “Alle 2:44 di mattina le batterie di emergenza sono terminate.”
    18 marzo: “Finalmente si è cominciato a ristabilire la connessione elettrica alla rete.”
    Cioe’ 6 giorni senza elettricita’. Se ti sembra che l’articolo dica non sia mai mancata, e’ perche’ non hai letto con attenzione :)
    Cmq la storia dei 50Hz/60Hz e’ davvero fantozziana. Sembra che ogni paese abbia le sue “cagate pazzesche”.

    La radiazione a Tokio e’ salita al massimo del 50% rispetto al fondo naturale (naturale di li’: ci sono molti posti al mondo dove e’ piu’ alta), ed e’ molto al di sotto della soglia di attenzione: avrebbe potuto dire “moriremo tutti!!” e questo sarebbe stato molto piu’ scenografico, ma non sarebbe stato molto fedele ai dati disponibili. Solo oggi stanno cominciando ad arrivare letture da luoghi in un raggio di 200 km dalla centrale, e abbiamo letture alti in alcune zone (ma ancora non e’ stato specificato quali). Qundo i dati saranno disponibili, verranno aggiunti. Tutto qui. Lo scopo dell’articolo e’ questo: fornire i dati disponibili con certezza a questo momento.

    L;articolo ti sembra rassicurante perche’ in confronto ai titoli dei giornali degli ultimi giorni, non usa termini come “10 Cernobyl nelle prossime 24 ore”, “la radiazione sta arrivanmdo in Francia” (letta su un giornale francese), eccetera :)

    La situazione rimane naturalmente molto grave, e l’articolo non lo nasconde certo.

    Per quel che riguarda i cibi, di nuovo, *adesso* si sa che ci sono tracce di isotopi radioattivi di iodio, che decadendo in 8 giorni pongono un rischio limitato nel tempo a qualche mese. Quando ci saranno letture di altri isotopi a decadimento piu’ lungo (cesio etc.) verranno aggiunti e non si dira’ piu’ che il rischio e’ limitato nel tempo. Ma finche’ non ci sono quei dati, non possiamo dire che la situazione e’ piu’ grave. *Potrebbe* essere piu’ grave; probabilmente sara’ piu’ grave; coi dati di adesso, quella e’ la situazione.

    Comunque sarà solo una mia impressione e quindi ho espresso il mio parere; per quanto mi riguarda tendo a fidarmi poco di queste visioni ottimistiche, non so gli altri, ma specie quando si è avvertiti che le cose sono pericolose queste espressioni forzatamente tranquillizzanti “mi puzzano” e mi inducono a dubitare.

    E’ il nostro istinto, quello di dubitare, ed e’ giusto che ce l’abbiamo. Ma per questo e’ ancora piu’ importante avere dati certi e verificati da piu’ fonti, e per quelli servono tempo. Non e’ che la situazione sta peggiorando in questi giorni, e’ che stiamo finalmente ricevendo misure e possiamo renderci conto dell’entita’ dei danni.

    Comunque, anche se sono stati evitati gli scenari più catastrofici, il danno c’é stato e la situazione è tutt’altro che risolta.

    Senza alcun dubbio, e l’articolo non ne fa mistero. Non ne fa mistero nemmeno l’IAEA, che apre ogni suo bollettino da qualche giorno a questa parte con “la situazione e’ lievemente migliorata oggi, ma rimane sempre molto seria”: http://www.iaea.org/newscenter/news/tsunamiupdate01.html
    (trovi anche una bella tabellina a colori, un bel colpo d’occhio su quali sono i punti piu’ critici ad oggi).

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 23:08

    @Giacomo
    Ciao da quanto hai esposto vedo che anche tu ne sai sulle radiazioni è vero che anche una dose vicinissima allo 0 può produrre cancro(in approssimazione del modello lineare della valutazione dei rischi)ma ne sarai a conoscenza anche tu che le cellule che vengono riparate correttamente e quelle che muoiono sono infinitamenete di più rispetto a quelle mutate.
    Quando si parla di alte dosi sopra 1Gy conta molto se la dose viene data tutta di un colpo o se viene frazionata cioè dando all’organismo il tempo di rigenerarsi, principio del frazionamento in radioterapia(in realtà qui di mezzo c’è anche l’effetto ossigeno).
    Per le basse dosi questo non è più vero se la prendi oggi o in 1 anno le probabilità di avere un tumore sono paragonabili.

  • rew187says:

    21 Marzo 2011 at 23:18

    @marco

    Non penso che sia tanto per gli strumenti ma per il fatto che la maggior parte della radiazione è dovuta a nuclei leggeri e con basse vite medie quindi che vanno molto facilmente verso l’alto e decadono la su…

    Se questo è vero(è solo una mia supposizione)la dose in alto può essere anche molte volte superiore rispetto a quella a 10m dal reattore…

    Quindi finchè è stato possibile hanno evitato di mandare elicotteri

  • Giacomosays:

    22 Marzo 2011 at 00:02

    @rew187 quello che volevo dire è che si tratta comunque di rischi, seppur controllati e seppure con probabilità basse, aggiuntivi. E’ chiaro che per esempio nel caso di una grosse dose di radiazioni avrai problemi di leucopenia, con lo sviluppo di un’anemia aplastica, nei casi peggiori anche vomito e diarrea con distruzione delle mucose ed impossibilità che si rigenerino in tempi rapidi, a dosi ancora più alte si ha anche alterazioni al livello del sistema nervoso che possono portare alla morte (queste sono tutte cose praticamente certe, nel caso di dosi molto alte di radiazioni si ha la morte in poche ore su qualunque individuo). Ma queste sono cose macroscopiche, che riguardano gli effetti acuti o i rischi a breve o medio termine, così come lo sviluppo in % elevata di malattie dell’emopoiesi a qualche mese di distanza.
    Con dosi basse è ovvio che tutto questo non accade, le cellule certo che si riparano e si rigenerano, ma a livello statistico su miliardi di cellule ne hai qualcuna che subisce mutazioni che poi verranno riparate male in una certa % – piccola ma che può esserci -, e magari dopo 20 anni o 30 (anche se è difficile o impossibile da dimostrare) sviluppi un tumore (non è detto che succeda, ma a livello di probabilità, magari non come unica causa ma insieme ad altre, può accadere) . Tanto più se si parla di gruppi di persone molto vasti, milioni di persone, in questo caso questo probabilmente si tradurrà anche in un certo numero di morti nei decenni successivi, anche qui assai difficile da dimostrare con degli studi che dimostrino chiaramente un rapporto causa /effetto, se non solo tramite dati statistici e tramite il criterio della plausibilità biologica.
    Quindi ecco che volevo dire.. c’è la dose di radiazioni sicura per non avere gli effetti acuti, quella per non avere una leucemia tra qualche mese.. ma una dose di radiazioni sicura al 100% che non abbia alcun effetto nocivo non esiste.. costituirà sempre un rischio aggiuntivo

  • KoDsays:

    22 Marzo 2011 at 03:07

    Aggiungo un piccolo commento in forma di domanda a chi non comprende la volontà di evitare l’uso degli elicotteri.
    E se ne fosse venuto giù uno?

    Qualcuno potrebbe obiettare che l’eventualità sarebbe stata impossibile, e invece è infinitamente più probabile di un terremoto di grado 9.0.

    Personalmente è stato il mio primo dubbio quando ho letto la notizia, seguito da un “ma sono pazzi?”.

    Non capisco lo stupore nel leggere gli interventi fatti, alcuni li definiscono “fantozziani”. Forse estremi, per certi versi disperati, ma se stanno funzionando qual è il problema? Non è forse estremo l’evento?

  • Antoniosays:

    22 Marzo 2011 at 08:15

    Ma proprio nessuno vuole sottolineare il fatto che nella centrale non ci fosse un impianto elettrico di emergenze alimentato da generatori autonomi?!?!?!?
    Anche una centrale a biomasse diventa pericolosa in queste condizioni!
    Qui in Italia è richiesto ormai per qualsiasi cosa…

  • Dario S.says:

    22 Marzo 2011 at 08:55

    @Matador #58:

    L’umanità non ha la minima intenzione di prendersi una pausa, che ti piaccia o meno. La verità è che ci serve una marea di energia, che i nostri consumi non accennano a diminuire, e che l’energia la vogliamo subito. E questo è un dato di fatto..
    Io non dico che le centrali sono la risposta, dico semplicemente che rispetto a quello che stiamo facendo adesso da un punto di vista dell’inquinamento non cambia proprio nulla, se non il tipo di inquinamento.

  • medicialbertosays:

    22 Marzo 2011 at 09:04

    Semplificando, io sono contro il nucleare per i seguenti motivi (in ordine CRESCENTE di importanza):
    1. non è Sicuro. L’errore umano, spesso dato come \scappatoia\, sarà sempre presente; figuratevi in un paese come l’Italia dove le opere si cominciano e poi stanno ferme per decenni, solo perchè manca la tal firma o la tal autorizzazione…
    2. Non è economico. Un business plan ben fatto, con tutti i costi associati (inclusi smaltimenti rifiuti) e non scaricati sulla collettività, lo rende un investimento che nessun privato investitore si sognerebbe di fare.
    3. Non è rinnovabile. Passare dalla dipendenza del petroilo a quella dell’Uranio? E perchè poi? Ce n’è di più nel mondo? Forse che è diffuso più uniformemente nel mondo?
    4. Non è \democratico\, e mi spiego meglio. Come abbiamo visto con l’informatica, l’accelerazione improvvisa si è avuto quando si è passati da un modello centralizzato (il mainframe centrale coi terminali stupidi) ad un modello peer-2-peer, i PC; decentralizzando l’intelligenza c’è stato un fiorire di iniziative, di creatività inimmaginibili fino a 20 anni fa. Anche per l’energia vedo lo stesso modello: l’autoproduzione, con fotovoltaico, fusione fredda, risparmio, ecc. piuttosto che la dipendenza da megacentrali, pesantissime reti di distribuzione, concentrazione del potere decisionale nelle mani di pochi superpotenti, accise, tasse, ecc. E – ripeto – quest’ultimo per me è il più importante.

  • Y3ll0Wsays:

    22 Marzo 2011 at 09:19

    @ Antonio

    Ne sei sicuro?
    Da quel che so i generatori per la produzione autonoma di corrente necessaria per il alimentare il circuito di raffreddamento c’erano ma sono stati resi inutilizzabili dallo tsunami.
    Solo le batterie hanno resistito, per 8 ore, prima di scaricarsi.

  • Lollosays:

    22 Marzo 2011 at 09:39

    @medicialberto
    il mainframe centrale coi terminali stupidi però sta ritornando in voga nelle aziende…
    ;-)

  • dotlinuxsays:

    22 Marzo 2011 at 10:09

    Trovo nei vostri commenti un parallelo con i voli aerei.
    Quando ne cade uno purtroppo si contano molte vittime tutte insieme e spesso non si percepisce come in realtà siano un frazione di quelle che si registrano giornalmente sulle strade.

    Quante centinaia di morti ci sono al giorno per inquinamento da fonti energetiche obsolete?
    Quante ce ne sono state dovute ai 3 casi 3 di contaminazioni radioattive?

    Riflettete invece di seguire la campagna elettorale delle testate giornalistiche italiane.

  • plonfsays:

    22 Marzo 2011 at 10:18

    @antonio:
    in realta’ da piu’ di una settimana tutti sottolineano che la causa di tutto o problemi e’ che tale “impianto elettrico di emergenze alimentato da generatori autonomi”, diesel nella fattispecie, esisteva, ma non era stato protetto in quanto si riteneva che la diga anti-tsunami fosse sufficiente.

    Poi si puo’ sicuramente discutere sulla lungimiranza dei giapponesi che potevano piazzarlo un filino piu’ in alto e non sarebbe successo tutto questo casino…

  • plonfsays:

    22 Marzo 2011 at 10:21

    “la causa di tutto o problemi” –> “la causa di tutti i problemi”
    La “i” e’ vicina alla “o” e io non ho riletto prima di postare.
    Scusatemi.

  • lucareditsays:

    22 Marzo 2011 at 10:52

    Vorrei spostare… brevemente l’attenzione sugli aspetti economici della vicenda.
    I reattori sono da buttare. Questo ormai è quello che confermano gli esperti. Parliamo di miliardi investiti e probabilmente non ancora ammortizzati completamente. La situazione finanziaria è resa enormemente (la parola forse non da il senso migliore) più complicata dai seguenti fattori.

    – costi diretti per le bonifiche del territorio
    – costi diretti per la messa in sicurezza delle centrali
    – costi diretti per la rimozione e lo stoccaggio del combustibile e delle componenti di centrale
    – costi umani e legali
    – costi per la mancata produzione di energia e per la mancata commercializzazione. relativi rapporti legali-finanziari con le società di trading
    – costi sociali relativi alla evacuazione ed al sostentamento della popolazione entro i 20 km
    – costi industriali (mancata produzione nelle zone evacuate)

    Il nucleare, è una energia di per se troppo costosa. Se qualcuno avesse dei dubbi potrebbe leggersi l’ultimo rapporto del M.I.T
    Ed è costosa se nell’arco della vita di un singolo impianto tutto scorre nel migliore dei modi.
    Se poi capita un incidente…
    Per carità, ci parlano di probabilità statistica, di evento inatteso, di doppio evento infausto (1- il terremoto, di cui qualcuno insiste a favoleggiare che ha colpito la centrale con un intesità di 9 gradi dimenticando che questa è la misura all’epicentro…, e 2-successivo maremoto). Io continuo a sostenere che con tutti questi miliardi si potrebbe perseguire qualche energia alternativa convenzionale e non.

    Fate vobis

  • lucareditsays:

    22 Marzo 2011 at 11:14

    mi pregio inviarVi informazioni SERIE sull’intensità del terremoto a FUKUSHIMA in particolare —– segui questi due link

    http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/shakemap/global/shake/c0001xgp/

    ed anche questo per darvi una idea dell’epicentro

    http://www.jma.go.jp/en/quake/2/20110322184931391-221844.html

    e per i più attenti eccovi anche quello dell’aquila

    http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/shakemap/global/shake/2009fcaf/

    L’INFORMAZIONE è tutto. Parlare a vanvera da parte di certi Pseudo-esperti che sbandierano dati “al contorno” errati porta a valutazioni errate. Voglio sperare che siano solo disattenzioni.
    Le centrali nucleari sono state investite da un terremoto di scala ??

  • Y3ll0Wsays:

    22 Marzo 2011 at 11:35

    # 73

    “per il alimentare” –> pppppfffffffffffffffff

    “per alimentare” –> :)

  • StefanoAsays:

    22 Marzo 2011 at 11:50

    Ottimo articolo, fondamentale per fare finalmente un pò di chiarezza in mezzo alla confusione dei mass-media (ad esempio si diceva che alcuni reattori NON si erano spenti automaticamente come previsto).

    Penso però che serviranno ancora parecchie settimane per avere un quadro davvero chiaro di quello che è successo e prima di poter dare dei giudizi sensati sulla vicenda e sul nucleare in generale.

  • Lucasays:

    22 Marzo 2011 at 13:08

    x Dario S.
    Spero non vorrai mettere sullo stesso piano l’inquinamento da (chenneso) polveri sottili con quello da radiazioni… veramente…dai…..non scherzare…. le polveri sottili (e i gas serra e il monossido di carbonio ecc…) non ti rendono una terra inabitabile per generazioni se le cose vanno male… :)

    p.s.
    per non parlare dei rischi che corre l’economia giapponese e mondiale se le cose non si rimettono in carreggiata in tempi brevi

  • Flaresays:

    22 Marzo 2011 at 13:20

    @Pozzame #38

    Quante vittime ha invece causato l’idroelettrico e quanti danni ha fatto quando ha ceduto la diga di Fukushima?

    L’idroelettrico nessuno: la diga vicino a Sukagawa nella prefettura di Fukushima serviva all’irrigazione dei campi. Le vittime dell’irrigazione sono forse 8 dispersi (secondo Kyodo news) e i danni molte case spazzate via.
    Comunque sì, le dighe possono essere pericolose.

  • Giacomosays:

    22 Marzo 2011 at 13:36

    @dotlinux
    Direi che l’esempio dell’incidente aereo non regge proprio.. se c’è un incidente aereo il problema è per le persone che ci stanno sopra e tutto finisce lì. Nel caso di un incidente nucleare grave si parla di danni per milioni di persone e di effetti che durano migliaia ed in alcuni casi milioni di anni

  • bohsays:

    22 Marzo 2011 at 14:34

    da repubblica.it

    La nube verso l’Italia. Gli effetti della nube radioattiva sono “attesi sull’Italia, prevediamo tra domani e dopodomani” ma “al momento non si rilevano assolutamente rischi per le popolazioni”. Ad affermarlo è stato il responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra, Giancarlo Torri. In Italia ad intercettare la nube “sono i sistemi della Rete nazionale di sorveglianza della radioattività, una rete che è sempre e comunque attiva su tutte le regioni italiane” ha spiegato Torri, aggiungendo che “a stamattina non si rileva nessun segnale di incremento di radioattività né sull’Italia né sull’Europa”. “Al momento – ha ribadito Torri – non si rilevano assolutamente rischi per la popolazione. L’eventuale esposizione sarebbe molto rapida”. “Con i nostri strumenti – ha concluso Torri – misuriamo normalmente valori da 10mila a 100mila volte inferiori a quelli che potrebbero avere impatto sulla salute delle persone, sono cioè valori bassissimi e pari a 10mila volte meno le dosi di radiazione naturale”.

  • Dario S.says:

    22 Marzo 2011 at 15:10

    @Luca
    In questo caso stiamo parlando di un problema che si dovrebbe risolvere nel giro di qualche mese, quindi non dovrebbero esserci terre inabitabili per generazioni. Certo le vicende non sono ancora terminate, ma non ci resta che aspettare.

    Per quanto riguarda le polveri sottili et similia… so di essere brutale e cinico, ma un morto è sempre un morto, che la colpa sia del nucleare o delle polveri sottili per quanto mi riguarda non fa differenza.
    Ripeto, non dico che il nucleare sia la soluzione definitiva, ma francamente non capisco tutta questa paura, visto che a conti fatti le alternative non è che risolvano il problema.

    @Lucaredit:
    Mi piacerebbe leggere il rapporto del mit a cui fai riferimento, hai mica un link?

  • Lucasays:

    22 Marzo 2011 at 15:30

    x Dario S.

    Non ci siamo capiti.
    E’ fin troppo ovvio che un morto è un morto.
    Non è questo il punto.
    Il problema è che il rischio con il nucleare (se le cose vanno MALE) è di trovarsi con una terra inabitabile per decenni. (o peggio)
    Danni IRREVERSIBILI all’economia.
    La fabbrica principale delle macchine professionali NIKON, ad esempio, non è così distante da quella zona.
    Per ora è ferma.
    Poi bisogna vedere, una volta ripartita, quanti si preoccuperanno che il loro acquisto non scatti foto da una parte e radiografie dall’altra.
    Qui si gioca con le probabilità.
    Troppo rischioso.
    Folle? Forse.

    Tralasciando il fatto che le centrali nucleari per funzionare comunque hanno bisogno di enormi quantità di acqua per raffreddare il nucleo e quell’acqua una volta usata viene reimmessa nel’ambiente.

    Tralasciando il problema economico.

    Come si risolve il problema energetico?
    RISPARMIANDO.
    OTTIMIZZANDO.
    Puntando sull’efficienza, sulla riduzione degli sprechi.
    Costruendo edifici che non dissipino il 90& del calore.
    Che abbiano impianti solari sul tetto obbligatori.
    Ecc.
    Sai quanta energia recuperi solo così?
    Poi ci sono tutte le altre rinnovabili. (vento, idroelettrico, maree…)

    Ciao

  • Lucasays:

    22 Marzo 2011 at 15:35

    Aggiungo a proposito dei danni sul’economia una notizia presa da un sito “concorrente”:

    “Panasonic ha dichiarato off-limits l’impianto di Fukushima, dopo alcune scosse di assestamento e ha chiuso cinque siti produttivi.”

    Chiaro no?

  • Flaresays:

    22 Marzo 2011 at 16:26

    @lucaredit #79
    Buoni link. Avevo letto proprio sul sito dell’USGS la distanza di circa 180 Km di Fukushima dall’epicentro:

    Magnitude 9.0 – NEAR THE EAST COAST OF HONSHU, JAPAN
    2011 March 11 05:46:23 UTC
    38.322°N, 142.369°E
    […]177 km (109 miles) ENE of Fukushima, Honshu, Japan

    N.B.: la città di Fukushima è a circa 50 Km dalla costa, ma Futaba, dove c’è la centrale, in compenso si trova più a sud; quindi per la precisione, la centrale è un po’ più vicina, ma non tanto.
    Comunque il secondo link che hai postato si riferisce ad un piccolo sisma successivo. La mappa giusta dovrebbe essere questa:
    http://www.jma.go.jp/en/quake/20110311150154391-111446.html
    L’ora corrisponde (14:46 JST = 5:46 UTC).
    La scala usata è quella della JMA:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Japan_Meteorological_Agency_seismic_intensity_scale
    La massima intensità si registrava nella prefettura di Miyagi, a nord della prefettura di Fukushima.
    La centrale interessata si trova nel distretto di Futaba a Fukushima. A Futaba l’intensità nella loro scala sarebbe stata 6+, che dovrebbe corrispondere, di picco, ad un’accelerazione del suolo fra i 3.15 e 4.00 m/s², cioè 0,32-0,40 g, che nella mappa dell’USGS corrisponderebbe all’ottavo grado. Una scossa bella forte, ma non certo come l’epicentro di magnitudine 9.

  • lucareditsays:

    22 Marzo 2011 at 16:29

    @zephyr83 ha perfettamente ragione, in effetti nel mio post mancavano i puntini finali quando segnalavo lo studio del MIT….
    voleva essere una battuta. Pardon

    In qualsiasi caso sia nel “the future of nuclear power” aggiornato al 2009 sia in molti altri studi, Confermano in qualsiasi caso costi decisamente importanti ( ed io direi che solo la finanza pubblica può realisticamente affrontare in ordine ad un ritorno degli investimenti serio) . Talmente importanti che, opportunamente tutti, e proprio tutti, sulla questione drammatica del trattamento delle scorie e del decommissioning si lanciano in piroettanti analisi (long-term per giunta) a mio parere degne del “mago zurli”.
    Tra l’altro solo in questo decennio si stanno affrontando (seriamente) questi temi, vista la vetustà di alcuni impianti o la prossima scadenza alla chiusura di tantissimi altri. (sono in realtà pochi gli impianti VERAMENTE smantellati e da quel che so si parla di cifre prossime al miliardo di dollari per ciascuno, ovviamente rimane sempre aperta la questione del Riposizionamento delle scorie a lungo termine).

  • Flaresays:

    22 Marzo 2011 at 17:07

    @boh #86: Mi sa che Repubbilica si è “dimenticata” di qualche passaggio dell’intervista o comunque ADNKronos (per esempio) mostra un’intervista più argomentata.
    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Da-Fukushima-nube-sullItalia-tra-domani-e-giovedi-Ispra-nessun-pericolo-per-salute_311817277584.html
    In particolare:

    “Il valore della nube -continua Torri- dipende da quanto materiale radioattivo e’ uscito, da quanto sta in alto e da quali fenomeni di diluizione e’ influenzato”. La dose attesa, prosegue Torri, “dovrebbe essere tra mille e 10mila volte meno di quella che arrivo’ dopo Chernobyl. Ci aspettiamo valori da 100 a 1.000 milionesimi di baquerel per metro cubo di aria”

    Praticamente niente. Se nell’ambiente è stato rilasciato qualcosa solo in mezzo a qualche sbuffo di vapore e l’esplosione (chimica) dell’idrogeno accumulatosi, non mi stupisco che diffondendosi, dopo qualche migliaio di chilometri… cosa resta? Una “nube” di radionuclidi di qualche atomo qui e là? Vedremo cosa verrà rilevato fra domani e dopo domani.

    Sempre nella stessa pagina si legge una dichiarazione di Gelsomina Pappalardo:

    Gelsomina Pappalardo, ricercatrice dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr e coordinatrice Progetto europeo Earlinet commenta all’ADNKRONOS: “Evitiamo allarmismi, le concentrazioni di radionuclidi attese sono veramente minime, secondo alcuni modelli addirittura nulle”

  • Franzsays:

    22 Marzo 2011 at 17:51

    Da http://www.iaea.org

    …..Some results on the monitoring of foodstuffs have been made available by Japan to the IAEA and FAO. Results provided recently by the Japanese authorities range up to 55 000 Bq per kg of I-131 in samples of Spinach taken in in the Ibaraki Prefecture. These high values are significantly above Japanese limits for restricting food consumption (i.e. 2 000 Bq/kg). I understand that the Japanese Government is actively considering relevant precautionary measures and has instructed four Prefectures (Ibaraki, Totigi, Gunma, Fukushima) to refrain, for the time being, from distributing two types of vegetables (spinach and kakina) from these Prefectures and milk from Fukshima.

  • bobkelosays:

    22 Marzo 2011 at 19:08

    Mettiamoci anche
    sempre da http://www.iaea.org

    Japanese authorities have reported that the Tokyo Electric Power Company has detected radioactive materials in seawater at one location near the Southern discharge canal at the Fukushima Daiichi nuclear power plant. Samples taken included levels of iodine-131, cesium-134, and cesium-137.

    e ci sono stati nei giorni passati avvisi simili di essere
    cauti nelle valutazioni a cura dell’agenzia atomica francese

    cesio 134 – dimezzamento in 75 giorni
    cesio 137 – dimezzamento in 30 anni

    Ps.1: però questi nomi non compaiono neache come ipotesi nell’articolo, e si che Simone Serra aveva almeno accennato
    alla presenza del 137 nei vapori rilasciati

    Ps.2: rischio melt down : non è solo lo scioglimento delle pastiglie,
    ma di tutte le componenti del nocciolo, per formare un nucleo
    semiliquido in cui le sostanze si rimescolano in modo imprevisto
    e sostengono le reazioni e la produzione di altro calore,
    e se il vessel tiene al calore fino alla fine del processo
    evitando scenari di contaminazione diretta del suolo o dell’aria
    alla chernobyl per capirci, alla fine si ottiene comunque un blocco unico impossibile da smantellare e smaltire, rimane un blocco radioattivo e inamovibile a futura memoria.

    Ps.3: “ripulire bene” l’area non suona come “decontaminare”
    o “bonificare” l’area (ammesso che sia possibile sbancare
    i primi metri di terreno di un’area di km impregnati dalle
    pioggie e dalle polveri e trattarli come rifiuti speciali)

    Ps.4: non giocherei a confrontare i livelli di radiazione
    assorbiti in un ora con quelli assorbibili in un anno normalmente,
    ne a confondere i livelli letali con quelli cancerogeni,
    chi vive in quella regione potrebbe esporsi a casuali alte
    concentrazioni (variabilità rispetto alle misurazioni ufficiali
    spostandosi da un punto all’altro, anche a seconda di vento, pioggia, ricaduta delle polveri che si somma nei giorni)
    anche per giorni o settimane; non avrà segni di intossicazione
    acuta, qualcuno potrà dire che non è successo niente,
    ma non potra sapere se si ammalerà a distanza di qualche anno;
    i livelli veri nei terreni, acqua, cibi, ecc si misureranno
    al termine delle perdite e dopo le ricadute delle polveri
    e va da se ci auguriamo tutti che si tratti davvero
    principalmente di iodio a breve decadimento.

    Siete pronucleari? possiamo discutere;
    Ma mimizzare..mentra là non hanno niente da ridere..no.

    I pronuclearisti, quelli che minimizzano, li manderei ora
    in quelle provincie a mangiare i cibi, respirare le polveri
    e stare sotto le piogge anche solo con il dubbio che possano
    essere contaminate.

    Chiudo qui che sennò divento ancora più polemico.

  • Giovannisays:

    22 Marzo 2011 at 19:17

    Quoto #Lucaredit#78 per quanto riguarda le considerazioni sui costi e @medicialberto#72 sui principali motivi di contrarietà all’uso dell’energia nucleare (solo in parte sul discorso sui mainframe, piuttosto invece per quanto riguarda la similitudine tra energie alternative e open source!).

    Paragoni e citazioni di incidenti aerei o confronti con morti dell’idroelettrico sono fuori luogo o addirittura paradossali perché distantissimi dal cuore della questione che si sta dibattendo.
    Anche gli allarmi per la dispersione dell’inquinamento di radiazioni a livello planetario (come la nube in Europa) sono altamente fuorvianti e invito chi ha parlato di allarmismi di attaccare questi stupidi atteggiamenti piuttosto di chi mette in dubbio le notizie i rapporti ufficiali di chi ha tutto l’interesse a minimizzare i danni (tanto da usarli come fonte indiscutibile).

    Ribadisco che, anche secondo il più banale buon senso ma soprattutto, se sottoposto ad un’analisi secondo le regole della logica più elementare, il nucleare come fonte energetica non regge agli attacchi. Per questo infatti, sono moltissimi gli scienziati, e sorprendentemente anche alcuni stessi operatori del settore, che ne mettono in dubbio le qualità e la convenienza.
    A sostenerlo a spada tratta rimane chi ha interessi economici diretti o in qualche modo fortemente interconnessi (in genere tali collegamenti sono facilmente smascherabili) altrimenti resta chi è completamente digiuno dell’argomento e che si lascia convincere facilmente perché ha altri fini (un buon esempio di questa tipologia di individui sono i politici).

    Proprio per il fatto che tale fonte energetica e soprattutto tale tecnologia non sostiene alla più semplice logica (pensate, per esempio, al livello di saturazione nel caso di utilizzo intensivo da parte di tutte le nazioni… e non solo quelle che riteniamo più “democratiche”) mi sorprende non poco come esso possa venire biecamente sostenuto in un blog a cui contribuiscono giovani con interessi scientifici e soprattutto appassionati di informatica.

    Come ho potuto approfondire in questi giorni, tale tecnologia infatti ha ancora profondi e diretti collegamenti con le sue origini militari, inoltre molti aspetti tanto propagandati dai sostenitori (che quando sono politici ho il fermo sospetto che non sappiano di cosa stanno parlando) sono ancora del tutto sperimentali e addirittura scarsamente collaudati. Per non parlare delle molte riserve che sono state sollevate sulla qualità, sicurezza e soprattutto sulla lievitazione dei costi del reattore EPR che i francesi hanno venduto alla Finlandia (e all’Italia) ma che non è certo ancora in funzione.
    Ovviamente i paragoni con l’esempio del Titanic ben identificano quello spirito “neo-positivista” che ho criticato anche in post precedenti, se poi consideriamo quanto quell’eccesso di costo rispetto ai preventivi possa influire nel modo di agire all’italiana… i dubbi aumentano!

    Non sono un complottista, ve lo assicuro, ma su certi argomenti è sempre bene riflettere e pesare bene quello che viene messo sui piatti della bilancia prima di prendere posizione.

    Saluti

  • Robertosays:

    22 Marzo 2011 at 19:51

    Io dico che giudicare sempre il prossimo come delinquente, ignorante o sciocco solo perchè ha idee diverse dalle nostre non è un buon metodo per intavolare una discussione, poi fate voi… e il riferimento a Giovanni #96 è pienamente voluto:

    “A sostenerlo a spada tratta rimane chi ha interessi economici diretti o in qualche modo fortemente interconnessi […] chi è completamente digiuno dell’argomento e che si lascia convincere facilmente”

  • Shin_Shishisays:

    22 Marzo 2011 at 20:37

    Grazie @ Giacomo per la precisazione (lo avevo letto ma, non ricordavo bene la dose minima mortale per il Plutonio).
    @ bobkelo: in realtà mi è passata un’idea per l’anticamera del cervello e cioè una guerra per distogliere l’opinione pubblica dai problemi dati dal Plutonio e della conseguente crisi Giapponese che, con la globalizzazione e l’interdipendenza economica, porterà ad una nuova crisi economica globale (come se non ne avessimo abbastanza dell’ultima…)

  • Giovannisays:

    22 Marzo 2011 at 21:11

    @Roberto: “Io dico che giudicare sempre il prossimo come delinquente, ignorante o sciocco solo perchè ha idee diverse dalle nostre…”

    Io invece, dico di aver detto anche tante altre cose (tra l’altro avere interessi economici diretti non significa essere ignoranti, sciocchi o delinquenti) mentre interpretare malevolmente i discorsi degli altri è sempre un ottimo metodo per stravolgere una discussione.

    In ogni caso, anche se non era questo il nocciolo del discorso, valuta una manciata di personaggi che hanno voce in capitolo come la pensano a proposito del nucleare. E infine, lo dico con la certezza assoluta e sarei tranquillamente disposto ad un confronto, se fosse possibile, mi ritengo molto più preparato del ministro Prestigiacomo (dell’ambiente) su questo argomento. Ritengo, tra l’altro, che lo siano anche la maggior parte di quanti hanno postato in questi giorni su questo blog (oltre agli autori ovviamente) indipendentemente da come la pensano pro o contro l’uso di centrali ad energia atomica. Ma questo non significa, in generale, che considero tutti coloro che non la pensano come me siano ignoranti… sarà stato il tono del mio discorso, ma hai interpretato erroneamente!
    Ciao

  • Claudiosays:

    22 Marzo 2011 at 22:03

    @lucaredit: personalmente mi piace vederla in ottica … long term: reazioni piezonucleari e inertizzatore di Rubbia … per quanto non mi piaccia la seconda per rapporti di energia spesa, trovo molto interessante la prima che permette di scindere ferro (per ottenere 0 prodotti di fissione radioattivi) oppure le scorie radioattive (riducendo i tempi di semivita fino ad un 1/10) di combustibile esausto per ottenere energia.. Ansaldo nucleare dovrebbe essere a lavoro per un primo impianto pilota dell’ordine dei MW o decine di MW. Inoltre, ora il riprocessamento in determinate condizioni risulta assai più conveniente del processamento di uranio naturale.In quest’ottica, la situazione dello stoccaggio di scorie mi sembra molto meno nera di quanto si creda. Inoltre si ricordi che solo il 0,4% del combustibile esausto va stoccato (in caso di riprocessamento)mentre il 97% viene riutilizzato in nuovo combustibile e il 2,6% o ha un tempo di semivita inferiore all’anno o è recuperato per scopi medici o riutilizzato come neutron poison. Il vero problema del riprocessamento è la crescente formazione di U236 che poi da un elemento il Np237, altamente mobile e fra i più difficili da gestire in stoccaggio. Tuttavia, l’Np237 si sta rilevando adatto ad essere bombardato per ottenere Pu238, ottimo come generatore elettrico a radioisotopi o heater a radioisotopi. Difatti, molte ricerche si stanno anche indirizzando nel riutilizzo del combustibile esausto per produrre ancora energia termica da essere utilizzata poi così comè, oppure convertita in elettricità.
    Inoltre, l’U236 sarà un ottimo combustibile per i reattori a neutroni veloci.. per cui esso e i suoi derivati, non dovranno rimanere in stoccaggio per secoli e millenni, ma solo per decenni.
    Per quanto riguarda l’economicità, posso confermare che servono investimenti di partenza decisamente ingenti, investimenti che quasi sempre solo uno stato può sopportare, cosa che comunque trovo corretta nel caso di installazione di energia di base e non di picco. E’ anche vero però, che anche nella peggiore delle ipotesi (ipotizzando i rincari avvenuti nelle EPR in costruzione in Francia e Finlandia, conteggiando interessi, progetti, costo del capitale, costi operativi – comprendenti 0,1 cents/kwh per decommissione e 0,1 cents/kwh per waste e anche fuel – insomma tutto tranne i costi che pesano sulla distribuzione vera e propria) i costi al kwh sono di circa 5.40 cents/kwh (con 1.5 bln accantonati per waste management e decommisioning, con 6.2 €/cents si accantonano 7.5 bln che sono estremamente abbondanti direi dato che ora come ora per decommissioni già avvenute, si ha un 670 mln di € per GW di media per la sola decommissione ), prezzi che solo l’eolico on-shore riesce ad avvicinare (meglio del carbone ad estrazione di CO2, quello senza manco lo considero per questioni di CO2). E sono centrali di prima costruzione, è ovvio che le successive costeranno meno in quanto le problematiche del progetto in sé vengono risolte nelle centrali pilota, dovendo quindi battagliare “solo” con le diverse problematiche locali, variabili da luogo a luogo.
    Poi questa, più che essere un opinione, è semplicemente una maniera di vedere il settore in modo più ampio..
    ..fermo restando che personalmente parlando, a in Giappone sono stati fatti errori umani madornali.

  • Claudiosays:

    22 Marzo 2011 at 22:09

    @Shin_Shishi: potrebbe essere un’idea sai? Anche se per quanto mi riguarda, sinché non mi sono messo a spulciare ogni comunicato e pdf emesso dalla prefettura di fukushima, da tutte le altre prefetture, i valori e le situazioni date da tepco, iaea e nei, mi aspettavo quasi una catastrofe… mentre osservando tutti i dati, mi sembra invece che i giornali, US, UK, e iaea stessa come altri, siano andati giù pesante in maniera erronea creando un opinione e ansia in realtà ingiustificata a tali livelli.
    Fermo restando che comunque, essendo il business nucleare (e non solo) centrale in Giappone e non solo, la tua idea rimane abbastanza plausibile sotto certi aspetti..

  • zephyr83says:

    23 Marzo 2011 at 02:57

    @bobkelo

    Posso dirti che il sistema anti spam fa davvero schifo :D io ho avuto problemi scrivendo solamente paint (punto)net, che è un programma, neanche un sito internet :D Potrebbe essere questo!

  • Cesare Di Maurosays:

    23 Marzo 2011 at 04:17

    Non è sicuramente il massimo (è il famigerato Akismet, che penso alcuni conoscano già), ma non hai idea di quanta spazzatura elimini.

    Certo, ci sono i falsi positivi, come in questo caso, ma basta farlo presente magari scrivendo una mail all’apposito indirizzo (come tra l’altro sottolineato in calce) anziché scrivere un commento. ;)

    Chiuso OT informativo.

  • b-o-b k-e-l-osays:

    23 Marzo 2011 at 04:18

    Ok grazie zephyr83, mi armo di insomnia e ci riprovo

    Rispondo a Claudio sui costi stimati del nucleare.

    Sono proprio i numeri che citi che sono oggetto di contestazione

    1) primo passo:
    il famoso rapporto del Mit del 2009 spesso citato,
    dalla tabella a pagina 19
    (il link al PDF lo metto sotto per evitare l’antispam)
    parrebbe (correggetemi se sbaglio) che il kwh nucleare
    costi all’incirca come il carbone comprensivo di tassa CO2,
    e più del gas, ma ancora un po’ meno dell’eolico off-shore
    (il rapporto non considera l’idroelettrico,
    che costa ancora meno ma se ne può avere poco,
    e il solare termico, anch’esso economico che
    però chiaramente può servire solo le abitazioni)

    E nel conto hanno messo costruzione, carburante
    e stima (stima difficile, non so neanche se ne è stata
    mai smantellata nessuna sul serio) dello smantellamento
    dell’impianto e delle scorie, ma non è chiaro se sono
    considerate altre poco simpatiche evenienze ESTERNALIZZATE
    (fatte pagare) alla comunità (consumo acqua, bonifica del
    sito circostante a fine esercizio, rischio incidenti,
    la conservazione delle scorie,ecc.)

    2) secondo passo:
    nel 2010 ci si accorge che gli operatori privati di borsa
    (citano Investor Service di Mody e Standard & Poor’s)
    già dal 2008 stimano che già i costi di costruzione e
    smantellamento degli impianti nuclerari sarebbero
    molto più alti di quelli presentati del rapporto del MIT,
    I numeri del rapporto 2009 MIT sarebbero sottostimati di un altro

    >>>> 50%-100% <<<< !!

    e il MIT viene allora accusato di aver comnpiaciuto i suoi
    finanziatori Areva, GEHitachi, Westinghouse, ecc.

    In pratica il costo del nucleare come lo pagherebbe un privato
    senza le sovvenzioni dallo stato sarebbe già adesso simile a quello
    dell'eolico comune, da cui in molti stati i ripensamenti già in corso
    prima dell'incidente in Giappone, e se pensiamo alla prospettiva
    di 10-15 anni (a centrali costruite) non saranno forse già
    più convenienti le altre fonti rinnovabili?

    Una pagina in italiano con la discussione (ed il link al PDF del MIT):
    (ne trovate altri simili cercando MIT sbaglia i conti nucleare)
    http://www.reteclima.it/un-rapporto-del-mit-sbaglia-i-costi-di-costruzione-dei-reattori-nucleari

    Vogliamo lasciare la Francia a fare plutonio/simili
    per le bombe (attrattiva tattica taciuta del nucleare)
    perfavore?

    E incentivare e finanziare cose come risparmio energetico
    (si stima 50% energia sprecata in Italia nei processi industriali,
    e altrettanta per i riscaldamenti delle abitazioni non coibentate,
    nonostante il kwh da noi non sia regalato..), cogenerazione,
    gas, solare termico, e in prospettiva il solare termico
    e il fotovoltaico?

    Ora, nel 2011, ci servirebbe di più creare posti di lavoro
    e una filiera tecnologica ed economica di tipo
    distribuito sul territorio oppure
    indebitarci finanziando per 10 (..20..) anni i soliti
    noti del nucleare, per poi nel 2030 trovarci a
    dover consumare l'acqua del Po', correre i rischi di
    incidenti sugli impianti vari tipo alluvioni,
    terremoti, errori gestione/progettazione,
    mentre in Germania saranno magari al 50% di rinnovabili
    e le venderanno a mezzo mondo come e più di adesso?
    Mi sa che si sarà capito come la penso.

    Saluti

  • b-o-b k-e-l-osays:

    23 Marzo 2011 at 04:30

    Grazie Cesare..mia ignoranza sui filtri

    rispondo a @Shin_Shishi #98

    siamo un po OT..
    in effetti la correlazione temporale degli eventi è stata netta,
    a Gheddafi è stato lasciato fare di tutto per un mese,
    poi dopo l’incidente Giapponese si sono svegliati improvvisamente
    gli interventisti..per quel poco che ho seguito immagino
    che l’interesse sia strategico sulle riserve di petrolio,
    più che autentica preccupazione per il popolo libico,
    e non saprei se anche la tua ipotesi di una guerra come diversivo/rilancio per un possibile rallentamento
    dell’economia sia causa importante (anche se si sa che
    consumare e rinnovare un po’ di armamenti fa correre il PIL..)

    Vero è che molte ditte (anche chimiche farmaceutiche)
    hanno rallentato il lavoro per meno ordini in e out
    con il Giappone, causa tzunami che ha bloccato le infrastrutture,
    e per il domani è previsto qualche contraccolpo anche per via
    dell’incidente nucleare (c’è una lista di marchi famosi,
    produttori di un po’ di tutto, perfino per le auto,
    che si stanno affrettando a dichiarare che faranno una
    pausa produttiva e poi testeranno i loro prodotti per
    essere sicuri che siano non radioattivi, anche se si
    trattasse di tracce minime e non significative
    ma rilevabili nessuno chiaramente li comprerebbe più)

    Poi mi chiedo se non sia possibile che come stiamo
    discutendo animatamente qui in italia sull’onda dell’incidente,
    anche altrove improvvisamente il nucleare sia diventato
    un argomento di discussione “democratica” più trasparente,
    per cui risulterà un po’ più difficile “piazzare” nuove
    (costose) centrali con decisione dall’alto senza avere
    il consenso della popolazione, da cui il petrolio libico potrebbe
    essere stato visto da un giorno all’altro come più strategico?

    Ps.: c’è qualcuno tra i nuclearisti con cui discutiamo qui
    che mi sa dire se il nucleare previsto in India, Cina, Russia
    è del tipo con implicazioni militari (tipo quello francese)?
    Sinceramente, anche se sospetto, non lo so.

  • Cesare Di Maurosays:

    23 Marzo 2011 at 04:43

    Di nulla.

    Soltanto un appunto. Io non parlerei espressamente di “nuclearisti” e, per contro, di “anti-nuclearisti”: c’è gente che preferisce scegliere che posizione prendere (o anche non prenderne una!) in base alle informazioni a disposizione, e non per partito preso o per pura “fede”.

    In un clima di forte contrapposizione (per non parlare di ostilità, in alcuni casi) è difficile concepire un atteggiamento del genere, ma… c’è.

    Personalmente aspetto i futuri articoli sul nucleare che scriverà Simone per farmi un’idea (vista la mia ignoranza in materia) e confrontare questa fonte d’energia con quelle che ha già ampiamente trattato.

  • lucareditsays:

    23 Marzo 2011 at 11:00

    Condivido pienamente @Giovanni #96

    In relazione a ciò che indica @claudio #100 specifico che la ricerca è tra quei miliardi che dedicherei per trovare soluzioni energetiche sostenibili.
    Lo stato italiano accantona miliardi per il nucleare? Dedichiamoli ai centri di ricerca (magari riorganizzati) che possano tirar fuori dal cappello soluzioni percorribili ed il meno dannose possibili. So anche io che purtroppo, almeno nel nostro modo di concepire il mondo, la soluzione spesso è la meno peggio. Il punto è proprio questo. Il nucleare è un non senso dal punto di vista della sostenibilità costi/benefici. Mio parere ovviamente. Ed allora, a parte i politici “caproni” e “corrotti” che seguono le mode del momento o gli interessi di qualche nascosta lobby la questione poi che si pone, alla fine di tutto, è: dove vogliamo andare?
    @Claudio parla di tecnologie in corso di sperimentazione / futuribili che come tali sono ad oggi un incognita (–>spendere in ricerca)
    Qualcun altro parla di misteriose organizzazioni che nascondono il santo graal del nucleare freddo e chissa quale altra diavoleria.
    Personalmente “utilizzerei” il nucleare solo per scopi di ricerca per poter giungere a tecnologie superiori. Ho la netta sensazione che il nucleare di oggi sia solo un mega businnes tra stato (che ci mette gli euri) e le multinazionali (che speculano ed esternalizzano), dove ciò avviene ovviamente!!
    La mia posizione non è contro il nucleare. Ritengo che sia una tecnologia di transizione, transizione che debba essere ricercata massicciamente ed energicamente dagli stati per poter giungere ad un “qualcosa” i cui costi/Benefici siano reali e tangibili

  • Claudiosays:

    23 Marzo 2011 at 12:15

    Non sono affatto d’accordo con lo studio del MIT come per per per i 2 enti economici per il semplice fatto che NON descrivono come effettuano i calcoli, ergo valgono meno di 0 perché non so verificabili e non si capisce quindi quali assunzioni fanno.

    Per cui, preferisco effettuare i miei personali calcoli, tenendo conto di costo carburante, CO2, tempi di costruzione, lifetime della centrale, assicurazione, costo militare, acqua, pezzi di ricambio, allacciamento, costi di manutenzione epersonale, finanziamento e accantonamento per waste management e decommissioning.. e ciò che mi viene fuori è che il gas.. non l’ho ancora calcolato, il carbone con estrazione di CO2 come costo alla PRODUZIONE è meno conveniente di circa 2,5 cents/kwh, l’eolico off-shore di circa 6 cents/kwh (l’inshore dovrebbe essere vicino ai livelli del nucleare, ma avendo enormi problemi di spazio e rotture perché non piace a molti.. allora ho voluto considerare solo l’off-shore), il termodinamico va a 14 in più ed il fotovoltaico a circa 16/18 in più.. tenendo conto di finanziamenti, costi operativi e manutenzione fissa e non per tutte le centrali e non solo per il nucleare, errore comune che si fa. Per altro, ho effettuato i calcoli per il nucleare conteggiando continui tempi di costruzione colossali, cosa che è comprensibile per le prime centrali, non per quelle successive.
    Ovviamente per quanto riguarda i posti di lavoro, c’è una bella differenza. Per quanto riguarda l’abbassamento dei costi nel tempo, esso si contrappone al medesimo abbassamento dei costi del nucleare. Se adesso ho rincari elevati sulla prima centrale, sulla 10ima non avrò più ritardi ed inoltre di base costerà anche meno. Ancora meglio nel caso di una produzione di più reattori sul medesimo sito.
    Se ci fosse una spiegazione dei calcoli effettuati al MIT preferirei. Per i 2 rating, non chiedo neanche perché di norma non mettono fuori mai niente.

  • elyahsays:

    23 Marzo 2011 at 15:32

    Premessa: non sono assolutamente un seguace del “personaggio” del video che posto qui sotto, (conosco bene certi rapporti che egli ha con certi poteri e come sappia manovrare le folle verso altri scopi), ma questa volta mi trovo d’accordo quasi con tutto quello che dice in questa intervista ad anno zero:

    la risposta di… alle centrali nucleari

  • elyahsays:

    23 Marzo 2011 at 19:43

    @Lollo

    se del video quello che ti è rimasto, è soltanto “piuttosto gnocca la Fagnani”, ti faccio i complimenti per l’acume e lo spessore del tuo commento…In un contesto tra l’altro come quello di questi posts…

    La nuvola radioattiva ha già raggiunto casa tua?

    hai perso un’occasione per stare zitto…

  • elyahsays:

    23 Marzo 2011 at 22:02

    @zephyr83

    la battuta ci può stare nei contesti adatti alle battute…

    Sono il primo a scherzare e sdrammatizzare in varie occasioni della vita…

    Ma in questo contesto (è morta della gente e ne morirà ancora!) la battuta era totalmente fuori luogo…

    Scommettiamo che se la centrale nucleare e il disastro radioattivo fosse successo vicino a casa del “signor” Lollo, guardando quel video non si sarebbe neanche accorto della giornalista, ma forse avrebbe ascoltato i contenuti?

    Siamo sempre bravi a sederci sulla brace con il culo degli altri, sembra sempre che le cose non possano mai capitarci, a NOI… Non riflettiamo più, non pensiamo più con una coscienza, ma che civiltà stiamo diventando?

  • Walter B.says:

    23 Marzo 2011 at 22:53

    Ad ormai due settimane dal terremoto e dal conseguente tsunami, la situazione a Fukushima resta gravissima e di difficile soluzione: nonostante gli addetti alle centrali siano riusciti a portare l’energia elettrica ai reattori, gli impianti di raffreddamento non funzionano più poiché danneggiati.

    Dal reattore numero 3 si leva una colonna di fumo radioattivo.

    La rete idrica risulta contaminata, e il ministero della sanità ha sconsigliato l’uso dell’acqua di rubinetto per i bambini.

    Anche alcune tipologie di verdura e di prodotti alimentari sono contaminati e ne è stata vietata la vendita.

    Sono previste delle piogge, e ai cittadini si raccomanda di non bagnarsi; dà poi da pensare che secondo le autorità USA la “zona d’esclusione” dovrebbe avere un raggio di 80 km dalla centrale nucleare, e non di 20 km come imposto dalle autorità giapponesi.

  • Partosays:

    24 Marzo 2011 at 01:37

    Buongiorno,

    mi ha fatto piacere leggere di questo riassunto,

    io però ne proporrei uno anche più ristretto:

    L’11 Marzo una concomitanza di cause naturali (tsunami e terremoto) ed umane (mancanza di sistemi di sicurezza ausiliari funzionanti, sottostima degli eventuali pericoli, negligenza nello stoccaggio di materiale radioattivo, scelta discutibile del sito, discutibile scelta del plutonio come combustibile, e vari altri) ha significato la distruzione per cause endogene della copertura esterna in cemento armato di 4 reattori nucleari (ulteriori 2 sono stati artificialmente aperti),

    quindi:
    – 4 reattori divelti e con nucleo parzialmente fuso
    – 2 reattori strutturalmente non integri
    – raggio di contaminazione pericolosa di 30km
    – fuoriuscita nell’ecosistema di molecole radioattive di cesio, iodio, e forse uranio e plutonio, equamente suddivise fra oceano, sottosuolo, aria
    – nella provincia interessate e limitrofe, acque correnti contaminate, verdure a foglie larga contaminate, latte e carne contaminati
    – nubi radioattive che lambiscono ogni parte del pianeta e provocano piogge radioattive
    – zona nuclearizzata che non potrà essere bonifica e resterà tale per almeno decine di anni
    – centinaia di persone che moriranno nei prossimi anni per esposizione diretta alle radiazioni
    – migliaia di persone che moriranno nei prossimi decenni per esposizione indiretta alle radiazioni
    – decine di miliardi di dollari come spesa stimata per tentare il risollevamento della situazione e del paese
    – decine di fabbriche chiuse temporaneamente o definitivamente che significheranno la perdita di capacità economica del paese
    – immissione di denaro per prevenire la svalutazione sui mercati azionari a cui conseguirà un tasso di inflazione galoppante per i mesi a venire
    – impoverimento della popolazione che dovrà pagare la ricostruzione del paese tramite addizionali nei tributi statali e al contempo ha perduto le principali unità economiche produttive su cui basava il proprio sostentamento (pesca, agricoltura, fabbriche)

    Sui Sievert (l’unità di misura della contaminazione radioattiva), mi limito a dire che tale valore può anche essere “trascurabile” (il cui canone è peraltro stato deciso da noi stessi con sperimentazioni empiriche, per cui dire “100” piuttosto che “200” è solamente una convenzione), ma basta ciucciarsi un paio di molecole di iodio-131 per aumentare le probabilità di contrarre un cancro alla tiroide.
    Quindi, più della radioattività, mi preoccuperei di quelle piccole molecole di iodio-131 e cesio-137 che il tonno ha assorbito nuotando al largo di Fukushima e noi conseguentemente potenzialmente immettiamo nel nostro corpo mangiandocelo.

  • Federicosays:

    24 Marzo 2011 at 02:19

    “Cosa possiamo imparare?”
    Dott.ssa rispondo io

    – se ti fanno una centrale a 30 km
    la casa non comprarla..meglio l’affitto,
    diciamo un classico contratto 4 + 4 anni

    – se ti fanno una centrale a 200 km
    puoi spuntare un buon prezzo sulla casa,
    ma non dovrai risparmiare su serramenti,
    zerbini, aspirapolvere con filtro ““antiallergie””,
    e spera che quando verrà il momento le scorte
    di boro dei pompieri non finiscano troppo presto
    e soprattutto che il vento soffi per tutta la settimana
    dall’altra parte..sugli antipatici vicini che ben gli sta

    Postille specifiche per l’Italia:

    – se dovrai correre via, più veloce della nube,
    mentre scappi i costruttori, ma anche fior di laureati,
    ti grideranno che sei un farabutto, perché stai facendo
    allarmismo e ostacolando i progetti per nuovi impianti,
    dunque armati si, di calzature sportive e mascherina,
    ma anche di self-control e pazienza come Giobbe

    – se invece tutto è tranquillo e tutto tace,
    tu non abbassare la guardia e controlla comunque
    bene quando rifanno la strada davanti casa,
    che non sotterrino qualche fusto strano
    (smaltimento secondo finanza creativa italica)

  • banryusays:

    24 Marzo 2011 at 11:35

    @Eleonora: grazie dell’articolo, per persone come me che non hanno troppo tempo per correre dietro alle fonti e mettere assieme i puntini per ricostruire i fatti, ma hanno comunque il desiderio di saperne un pochino di più, è stato una manna.

  • Alessandrosays:

    24 Marzo 2011 at 12:13

    Grazie ad Eleonora e, a chi come lei, si è adoperato in questo post a rendere un’idea di cosa sia successo in queste settimane, ricordando sempre che le informazioni sono state reperite un po’ di quà e un po’ di là, ma non direttamente.

    Grazie ancora.

  • Fabio Xodosays:

    24 Marzo 2011 at 12:19

    Molto carino il video, sicuramente per informare al meglio anche i bambini (che sono quelli che rischiano di più).
    Ottimo articolo anche, che finalmente spiega per bene e oggettivamente la situazione, senza falsi allarmismi ma senza nemmeno sminuire quanto successo, complimenti!

  • Giosays:

    25 Marzo 2011 at 12:51

    Grazie Parto #116,
    a differenza dei tre ultimi commenti molto concordi tra loro,
    hai aggiunto un minimo di senso critico, concordo con te,
    l’articolo è esteso (rispetto per l’impegno) ma secondo me esageratamente “normalizzante”, con tante omissioni..
    ..mi sa che qui da noi c’è già aria e paura di referendum..

  • banryusays:

    25 Marzo 2011 at 14:46

    @Gio #121:
    “””a differenza dei tre ultimi commenti molto concordi tra loro,
    hai aggiunto un minimo di senso critico, concordo con te,
    l’articolo è esteso (rispetto per l’impegno) ma secondo me esageratamente “normalizzante”, con tante omissioni..
    ..mi sa che qui da noi c’è già aria e paura di referendum…”””
    Perchè invece questo tuo commento cosa aggiunge?
    Su una cosa sono d’accordo con te: sul ringraziare Parto per il contributo che ha portato aggiungendo informazioni e considerazioni.

    Comunque a leggere alcuni dei commenti qui pubblicati ho avuto l’impressione che molti non abbiano tenuto in considerazione alcune delle premesse che l’autrice del post ha chiaramente inserito prima dell’esposizione vera e propria:
    “””Nel primo post [QUESTO, nda] parlerò degli eventi accaduti alla centrale di Fukushima Daiichi, in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 Marzo, cercando di fare un resoconto preciso di ciò che è avvenuto giorno per giorno, nei limiti delle informazioni disponibili.”””
    Nomina gli EVENTI, non le eventuali e conseguenti CONSIDERAZIONI che si possono trarre da quegli EVENTI. E cita le fonti.

  • Zeussays:

    26 Marzo 2011 at 10:06

    L’airbus A330 è considerato da tutti i piloti un aeromobile perfetto, all’avanguardia,zeppo di sisitemi di controllo tripli e quadrupli dove nulla è lasciato al caso e l’errore umano non è possibile, nemmeno se volontario. Eppure… il 1 giugno 2009 un A330 seminuovo dell’Airfrance (non della Ruanda burundi airlines!!) è precipitato nell’atlantico senza lanciare allarme.

    Questa è la conferma che , si può tentare di ridurre il rischio ma NON ESISTE IL RISCHIO ZERO IN QUESTO MONDO !!! e vale tanto per gli aerei quanto per le centrali atomiche

  • zephyr83says:

    27 Marzo 2011 at 03:47

    @Zeus

    è la classica \sindrome da titanic\. L’uomo continua a parlare per \assoluti\ ma sbaglia e continuerà a sbagliare perché per natura l’uomo commette errori!! Chissà quante altre volte sentiremo che qualcosa è sicura, inaffondabile, indistruttibile…

  • Giovanni*says:

    27 Marzo 2011 at 10:47

    Volevo complimentarmi con l’autrice per l’ottimo articolo, mi ha fatto sentire “a casa” rispetto a quanto letto su questo blog nei giorni passati.

    Capisco la frustrazione derivante dal vedere come i media generalisti trattino l’argomento (sentir parlare di nube radioattiva in europa e’ stato davvero qualcosa di indecente… indescrivibile). Su Ad (come su altri blog o giornali meno avvezzi al vecchio adagio “sbatti il mostro in prima pagina”) pero’ la reazione e’ stata quella di esagerare in senso opposto, cioe’: minimizzare, dire che in fondo rispetto al terremoto questo e’ niente, pubblicare studi dove si evidenziano i rischi blandi di esposizioni alle radiazioni su eventi totalmente differenti rispetto a quelli di incidenti nucleari.
    Quest’articolo invece, volendo essere un’analisi tendenzialmente distaccata dei fatti ha un valore molto piu’ elevato di tante disquisizioni a termine che purtroppo sono state pubblicate anche qui.
    Ho sempre creduto che questo sia fare giornalismo, il resto lasciatelo fare a chi ha scelto di “vendere” informazione e non di “farla”.

  • Zeussays:

    27 Marzo 2011 at 11:00

    @Elenora, ti tocca riscrivere da capo l’articolo…

    TOKYO – La radioattività dell’acqua al reattore n.2 della centrale di Fukushima è estremamente elevata ed è pari a 10 milioni di volte i livelli normali. Lo riferisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare, secondo cui si è resa necessaria l’evacuazione immediata dei tecnici al lavoro

    e non è ancora finita!

  • Eleonora Presanisays:

    27 Marzo 2011 at 18:49

    L’articolo non è da riscrivere: ci sono tanto di date e ore, giorno per giorno, e non c’è la data di oggi……. Semmai potrei scrivere un altro articolo, ma i prossimi li imposterò in modo diverso: domani vedrete e mi saprete dire…

  • Zeussays:

    27 Marzo 2011 at 23:12

    @Eleonora,

    >Situazione Mercoledì 16 Marzo- (Reattore 2) :
    >La camera di contenimento rimane però intatta e quindi fuori da rischi di >contaminazione dell’ambiente esterno.

    Direi proprio di no!

    Capisco che tu possa aver precipitosamente riportato dai media qualche notizia (da prendere cmq con le pinze!), però almeno potevi usare molto più abbondantemente dei “pare che…” o “sembra che…” oppure ” il link riporta che..” e stai certa che nessuno avrebbe avuto nulla da dire .

    Invece tra le tue righe erano chiaramente leggibili delle subdole certezze ad effetto tranquillizzante che ti sono state contestate da più parti , ed è la ragione per cui ora sto qui a scriverti.

  • banryusays:

    28 Marzo 2011 at 09:53

    @Zeus:
    “””
    @Eleonora,

    >Situazione Mercoledì 16 Marzo- (Reattore 2) :
    >La camera di contenimento rimane però intatta e quindi fuori da rischi di >contaminazione dell’ambiente esterno.

    Direi proprio di no!

    Capisco che tu possa aver precipitosamente riportato dai media qualche notizia (da prendere cmq con le pinze!), però almeno potevi usare molto più abbondantemente dei “pare che…” o “sembra che…” oppure ” il link riporta che..” e stai certa che nessuno avrebbe avuto nulla da dire .

    Invece tra le tue righe erano chiaramente leggibili delle subdole certezze ad effetto tranquillizzante che ti sono state contestate da più parti , ed è la ragione per cui ora sto qui a scriverti.
    “””
    Sarà stata una svista.
    Infatti se si consulta il link al documento pdf del report giornaliero del Jaif che Eleonora ha riportato come fonte, si vede che quanto indicato nella tabella relativamente all’unità 2 riporta il valore “Sligthly Damaged” per la voce “Building Integrity” e il valore “Damage Suspected” per la voce Containement Integrity.

    E’ inultile che gli autori si prendano la briga di citare le fonti se poi i lettori non le vanno a consultare, pronti però ad etichettare l’autrice di riportare “subdole certezze”… L’errore umano non può starci, no vero? Devono per forza essere in malafede (in modo stupido, agiungerei io, visto che consultando le fonti ufficilai che citano si fa presto a smentirli, furbi eh?)…

    @Eleonora: grazie ancora del lavoro, e a questo punto della pazienza che tu e gli altri autori di AD dovete avere.
    Io dopo certe risposte avrei perso le staffe e mi sarei stufato, chi me lo fa fare? A già, siete certamente pagati da qualcuno, figuriamoci sel vostro è un hobby…

  • Eleonora Presanisays:

    28 Marzo 2011 at 10:29

    @banryu

    Grazie. Per fortuna questo articolo ha ricevuto quasi 8000 letture e 130 commenti… per cui a me fa piacere di poter dare qualche informazione a qualcuno, purché serva come spunto per ragionare con la propria testa. Non ho mai detto di dispensare il sapere assoluto, quello che vorrei è aiutare chi è interessato a imparare a valutare le informazioni (su tutto, in generale) nel modo più razionale possibile, senza farsi trascinare dalla massa.

  • Andreasays:

    28 Marzo 2011 at 10:55

    L’articolo è interessante, ma molto deviante.. Riporta molto ciò che dicono i mass-media, ovvero non raccontare le cose come stanno.. la situazione in giappone è preoccupante, le radiazioni sono ad un livello dannoso, soprattutto nell’acqua, ma questo non viene detto.
    per quanto riguarda gli operatori, saranno i primi a subire le vere conseguenze delle radiazioni, ma si vedrà con il tempo..

  • Eleonora Presanisays:

    28 Marzo 2011 at 10:58

    L’articolo non riporta ciò che dicono i mass media: tutto l’inverso. Come vedi dalle fonti, i dati sono presi dai bollettini ufficiali TEPCO e dal sito della IAEA. Queste sono le fonti ufficiali, sono gli unici in grado di fare misurazioni nella centrale e a sapere come veramente stanno le cose Poi uno può dire che non si fida e che questi organi stanno mentendo: è possibile, ma non ci sono altre fonti più affidabili. Tutto quello che si legge dai giornali sono notizie prese e riportate (o alterate a piacimento) da queste fonti. Ricordo però che il post è aggiornato a una settimana fa.

  • Andreasays:

    28 Marzo 2011 at 11:23

    Riferivo al fatto che per sapere queste cose basta seguire il notiziario.. che la notizia sia inquinata dalla fonte è ben pensabile dato che si tende sempre a minimizzare il problema ed a tranquillizare la popolazione.. se si scavasse un pochino sotto le superfici si potrebbe capire qualcosina di più, non dico arrivare alla verità, ma avere una visione un poco più nitida della reale situazione.. Stanno facendo ammalare il mondo sempre più e già ora ne raccogliamo i frutti.

  • banryusays:

    28 Marzo 2011 at 11:36

    @Andrea:
    “””
    Riferivo al fatto che per sapere queste cose basta seguire il notiziario.. che la notizia sia inquinata dalla fonte è ben pensabile dato che si tende sempre a minimizzare il problema ed a tranquillizare la popolazione.. se si scavasse un pochino sotto le superfici si potrebbe capire qualcosina di più, non dico arrivare alla verità, ma avere una visione un poco più nitida della reale situazione.. Stanno facendo ammalare il mondo sempre più e già ora ne raccogliamo i frutti.
    “””
    Sono anche d’accordo con queste considerazioni.
    Ma come fanno gli autori di AD a pubblicare informazioni attendibili se non si basano su delle fonti “serie” o comunque ufficiali?

    Preferisco questo tipo di informazione, qui su AD, che le eventuali ipotesi che si possono trarre OLTRE (o nononstante) l’informazione ufficiale, per queste esistono millemila siti nel web dove andare a pescare, se uno vuole.

    Altrimenti cosa proponi, come METODO, agli autori di AD?
    Perchè ho visto tanti qui “stracciarsi le vesti”, ma nessuno che, a fronte di una critica abbia portato anche una proposta alternativa valida, che giustifichi quella critica.

  • Andreasays:

    28 Marzo 2011 at 11:59

    @banryu: sicuramente per poter fare ogni tipo di considerazione bisogna basarsi su dati raccolti da fonti ufficiali, i quali saranno altrettanto ufficiali anziché ufficiosi (ed è ben concepibile); è una base da cui partire per costruire le proprie ipotesi, ma proprio perché queste aziende sono le uniche a poter fornire tramite i mass-media certi tipi di esami e rilevazioni io preferirei stare sull’attenti e cercare ulteriori informazioni, che grazie ad internet possiamo ricavare da fonti più o meno attendibili.
    Critico la mancata voglia da parte della popolazione di cercare le vere notizie, non di assimilare tutte le porcherie mostrateci in TV.
    Sarebbe interessante che le persone abbiano un poco più di interesse quando si parla della terra e del suo inquinamento e fossero meno passive..

  • banryusays:

    28 Marzo 2011 at 12:10

    @Andrea: anche io auspico che tutte le persone vogliano informarsi di più e “meglio”… così come mi auspico la fine della fame nel mondo e la scomparsa della guerra e della violenza dalla razza umana. Ma tant’è…

    Io comunque mi riferivo alle tue critiche che hai mosso all’articolo e alla sua autrice:
    “””
    L’articolo è interessante, ma molto deviante.. Riporta molto ciò che dicono i mass-media, ovvero non raccontare le cose come stanno.. la situazione in giappone è preoccupante, le radiazioni sono ad un livello dannoso, soprattutto nell’acqua, ma questo non viene detto.
    “””
    Non mi pare molto utile (intendo in quanto commento) “lanciare il sasso e nascondere la mano”, come si suol dire.
    Tra l’altro dire che l’articolo è deviante… deviante rispetto a cosa? Alla situazione oggettiva reale? Che sarebbe? Perchè se tu ne hai una conoscenza diretta e più profonda perchè non la condividi con noi? Magari citandoci le fonti eh, non si sa mai che riporti un quadro della situazione che qualcuno potrebbe definire deviante…

  • Andreasays:

    28 Marzo 2011 at 12:24

    Se vogliamo restare sulla stessa lunghezza d’onda ne stanno parlando persino i giornali, le acque sono altamente inquinate e il livello di radiazioni è altissimo, nubi contenenti particelle radioattive si sono mosse verso l’europa e hanno sorvolato anche il nostro paese. Può bastare? Per il resto, avere le risposte da questi signori è come chiedere ad un assassino se ha commesso l’omicidio.. è ovvio che egli negherà..
    I miei complimenti all’autrice, l’articolo è interessante ed è sempre piacevole uno scambio di opinioni su argomenti seri come questo.

    Fonte: La Repubblica

  • banryusays:

    28 Marzo 2011 at 12:37

    @Andrea: forse c’è un piccolo fraintendimento.
    Io ho criticato il merito dei tuoi commenti sulla base di un presupposto, dichiarato nelle premesse dell’articolo, ovvero che questo si sarebbe limitato a parlare:
    “””
    degli eventi accaduti alla centrale di Fukushima Daiichi, in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 Marzo, cercando di fare un resoconto preciso di ciò che è avvenuto giorno per giorno, nei limiti delle informazioni disponibili.
    “””
    Inoltre l’autrice ha ricordato, poco fa, che l’articolo è aggiornato alla settimana scorsa.

    Chiaro che gli eventi SUCCESSIVI e non più limitati ai soli fatti/incidenti relativi alla centrale, ma alle conseguenze che questi incidenti hanno e avranno sull’ambiente circostante (e non solo) non si sia detto nulla, come tu sottolineavi:
    “””
    …le acque sono altamente inquinate e il livello di radiazioni è altissimo, nubi contenenti particelle radioattive si sono mosse verso l’europa e hanno sorvolato anche il nostro paese. Può bastare?
    “””
    Per il resto sono d’accordo ovvero sulla stessa lnghezza d’onda delle tue considerazioni. E’ una triste realtà, bisgona tenere occhi e orecchi aperti e ancora di più imparare a usare bene la testa (e non a usarla e basta, partorendo di tutto e di più, questo non è riferito a te, sia chiaro).
    Buona giornata!

  • roccosays:

    28 Marzo 2011 at 15:25

    Per me l’articolo è molto letto perchè fa inc.zzare.
    Un bell’esempio di manipolazione, secondo me l’autore
    per motivi suoi vuole minimizzare i fatti a tutti
    i costi incurante del fiume di commenti critici
    e motivati nel merito.
    Non è modo serio di fare informazione.

    Ps.per banryu:
    secondo me un’analisi lessicale identifica facilmente
    molti commenti meno critici come scritti da stessa mano.

  • Alessio Di Domiziosays:

    28 Marzo 2011 at 15:54

    @ rocco
    Temo che la tua analisi lessicale abbia fatto cilecca, abbiamo poco tempo per scrivere, figurati per operazioni come quella che insinui…
    Preso dalla fretta di giudicare, forse ti è sfuggito che non siamo affatto incuranti dei commenti critici: a quelli costruttivi rispondiamo da giorni.

  • banryusays:

    28 Marzo 2011 at 16:21

    @rocco: Sei fuori strada. Io su AppuntiDigitali mi firmo con il nick banryu proprio per rendermi riconoscibile ad altri utenti che già mi conoscono per via del forum (di programmaizone) di hwupgrade, dove sono registrato come banryu79: se vuoi puoi controllare.

    Rocco, quando fai affermazioni come questa:
    “””
    Per me l’articolo è molto letto perchè fa inc.zzare.
    “””
    come pensi che vengano prese da un lettore che sa usare il cervello? Quella tua affermazione ha lo stesso valore che ha questa, ad esempio:
    “””
    Per me il commento #141 di rocco è una grande sciocchezza, perchè non porta nessun contributo utile ne alcuna asserzione giustificata (dalla logica o dai fatti) ma solo affermazioni pretestuose.
    “””
    Che valore ha un commento del genere? Nessuno.

    Quando dici:
    “””
    Un bell’esempio di manipolazione, secondo me l’autore
    per motivi suoi vuole minimizzare i fatti a tutti
    i costi incurante del fiume di commenti critici
    e motivati nel merito.
    “””
    che valore ha questo commento? Zero. Perchè?
    Perchè dici che l’autore vuole minimizzare i fatti… ma non dici quali. Se hai letto l’articolo sai bene quali sono i limiti contestuali dell’articolo stesso, dichiarati candidamente dall’autore. Non li ripeto perchè ci sono nei miei commenti precedenti e nell’articolo stesso.

    Quindi delle due una: o sei in malafede, o ti è sfuggito qualcosa (leggi: non hai letto BENE tutto l’articolo, scopi, ambito e contenuto).

    Per finire: è interessante notare che non hai criticato ciò che ho detto, ma me come persona/autore di commenti.
    Di solito si criticano le posizioni e le affermazioni, in un dibattito che possa considerarsi maturo, non le persone. Quello che tizio o caio dice è valido o non è valido di per se, non perchè l’ha detto tizio o caio.

  • roccosays:

    29 Marzo 2011 at 18:35

    Per quanto attacchiate (qualcuno punto sul vivo?)
    rimango della mia ben meditata opinione,

    >le motivazioni relative al senso manipolatorio pro-nuke dell’articolo, soprattutto nella SELEZIONE delle informazioni
    da RIPORTARE o da OMETTERE nell’articolo ma anche nel MODO
    in cui poi vengono riportate) sono già scritte nel fiume
    di commenti precedenti di molti altri, solo per questo non le ripeto, basta leggere i post, a buon intenditor.

    >sui post molto rassomiglianti non dettaglio per non infierire,
    in fondo non è un grande male se il sito permette di lasciare
    spazio a tutti, però consiglierei un pizzico di pudore in più
    a certe personalità atomiche multiple.

  • zephyr83says:

    30 Marzo 2011 at 01:26

    Mi permetto di contrapporre all’articolo di Eleonora quest’altri

    http://www.qualenergia.it/articoli/20110325-fukushima-ultimi-aggiornamenti-e-rivelazioni-inquietanti
    http://www.qualenergia.it/articoli/20110328-pericolo-chernobyl-giappone

    meno dettagliati, sicuramente più sintetici e riferiti soltanto agli ultimi giorni però per me rendeno meglio l’idea e li trovo molto più distaccati e meno di parte (così come tanti altri articoli nonostante non siano favorevoli a un ritorno al nucleare in Italia in quel sito). Ecco io da AD mi aspettavo articoli del genere! Non si da certezza sul danneggiamento del Vessel (NESSSUNO può verificarlo adesso e chissà quanto ci vorrà) però dicono che è molto probabilmente danneggiato proprio per via dei livelli di radiazione! Una frase del genere invece qui su AD ancora nn l’ho letta:”Questo quadro confuso e parzialmente oscuro, farebbe ritenere a molti osservatori che i danni ai reattori siano molto più seri di quanto affermato dalla Tepco.”
    Inoltre loro un eventuale fusione parziale del nocciolo l’avevano ipotizzata fin subito l’incidente e per me era una cosa prevedibile e ipotizzabile se si “conoscono” queste cose. Certo devo dire che hanno intervistato un esperto nucleare in pensione, Giorgio Ferrari e fin dal primo giorno ci ha “preso” su tutto sapendo valutare i dati che arrivavano! Non dico che mi aspetto la stessa conoscenza sull’argomento anche dagli autori di AD ma un minimo si e in un’analisi tecnica mi aspetto anche queste cose che invece qui non ci sn state e si continua a nascondersi dietro a dati ufficiali. In fondo sn cose nn verificabili attualmente e chissà fra quanto tempo si saprà al verità, basta ricordarsi di quello successo con la centrale di Three Mile Island.
    Invece qui, a ogni articolo, si ha sempre l’impressione che si cerchi di minimizzare o cmq di non avere una posizione critica….meglio basarsi strettamente sui dati dichiarati e dipingere lo scenario nel miglior modo possibile!

  • Eleonora Presanisays:

    30 Marzo 2011 at 09:24

    Zephyr,
    lo hai già detto. Mi fa piacere che tu abbia trovato in rete degli articoli che ti aggradano, ma non puoi pensare che tutti seguano sempre le tue aspettative. Questo post, per sua definizione, si basa su dati ufficiali e sulle fonti che (nel mio giudizio personale) ritengo affidabili. Se tu preferisci leggere altro, ne hai ovviamente tutto il diritto del mondo!

  • banryusays:

    31 Marzo 2011 at 00:12

    @rocco:
    “””
    >sui post molto rassomiglianti non dettaglio per non infierire,
    in fondo non è un grande male se il sito permette di l
    asciare
    spazio a tutti, però consiglierei un pizzico di pudore in più
    a certe personalità atomiche multiple.
    “””
    Mi fa piacere che consigli pudore agli altri, però allora accetta il mio consiglio di provare a lasciare uno spazio piccolo, una riserva anche minima di fiducia agli altri, anche quando le tue percezioni e il tuo istinto (ma non un’analisi obiettiva dei fatti) di suggeriscono il contrario. Giusto perchè, come tutti, puoi sempre sbagliare anche se sei convinto del contrario.

    E te lo dimostro; a questo link:
    http://www.hwupgrade.it/forum/member.php?u=216550
    Trovi il mio profilo come banryu (banryu79 nel forum).
    Come potrai renderti conto da alcuni dati (data di iscrizione, nome e congnome, città, mio indirizzo email e sito della ditta dove lavoro: puoi pure telefonare per verificare se esiste un dipendente con il mio nome e cognome che ovviamente non corrisponde a nessuno di AD… Non so, più di così…) vedrai che hai toppato alla grandissima.

    Tanto perchè tu ti renda conto di come stanno DAVVERO le cose nella realtà, al di la di quello che credi (spero credevi, a questo punto).

    Non capisco come si sia arrivati a un tale livello di “malattia” da dover vedere per forza complotti e malafede anche dove non ce ne sono.
    Come se fosse per forza colpa degli “altri che si comportano male” il fatto che il mondo va/è diverso da come lo desideriamo/immaginiamo.
    Sia mai che gli altri possano avere pensieri genuini ancorchè diversi dai nostri… No, devono per forza essere in malafede.

    Senza offesa, spero invece ti sia stato utile in qualche modo.

  • roccosays:

    1 Aprile 2011 at 01:39

    @banryu

    hai solo spiegato che hai un account buono..
    più ti agiti e drammatizzi e più si vede che
    ci hai la codona di paglia..Ps..più sintesi grazie..

    Viste le notizie dal Giappone?
    Si parla di:

    – falda acquifera inquinata,
    – mare inquinato
    – verdura inquinata
    – carne inquinata
    – pesce inquinato
    – polveri e piogge radioattive
    – tentativi di incollare a terra le scorie con colate di resine
    – futuri suicidi dei dirigenti TEPCO per la marea di balle
    ed errori che hanno fatto e raccontato fin dall’inizio
    – NUCLEI DEI REATTORI PARZIALMENTE FUSI
    – INVULUCRI INTERNI NON PIU’ A TENUTA
    – PREVISTI MESI DI LOTTA E DI PERDITE RADIOATTIVE
    ANCORA PER NON FARLI RISCALDARE DI NUOVO
    – POSSIBILE INTOMBAMENTO DEL SITO

    di queste cose non si aveva le certezza ma il sospetto si
    già quando l’articolo è stato scritto, eppure si
    non se ne parla neppure come ipotesi o rischio.

    Detto con la massima educazione secondo
    me chi vive fuori dalla realtà non sono io
    ma l’articolo sopra riportato ed i commenti
    seriali che ne osannano l’imparzialità.

    C’è libertà, valuti ognuno leggendo.

  • banryusays:

    1 Aprile 2011 at 09:23

    @rocco:
    “””
    hai solo spiegato che hai un account buono..
    più ti agiti e drammatizzi e più si vede che
    ci hai la codona di paglia..Ps..più sintesi grazie.
    “””
    Hai presente quel detto: Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire?

    Comunque io non mi “agito” ne “drammatizzo”, almeno non più di quanto fai tu: entrambi sosteniamo delle posizioni.
    Solo che c’è modo e modo di farlo, un conto è farlo criticando il contenuto di ciò che viene detto dalla controparte, un conto e farlo attaccando la persona, cosa che tu hai cominciato a fare dal tuo post #141:
    “””
    Ps.per banryu:
    secondo me un’analisi lessicale identifica facilmente
    molti commenti meno critici come scritti da stessa mano.
    “””

    In retorica si chiama Argument ad hominem
    -> http://it.wikipedia.org/wiki/Argumentum_ad_hominem

    Saluti e baci rocco.

  • Eleonora Presanisays:

    1 Aprile 2011 at 10:16

    @banryu
    io ti consiglio vivamente di lasciar perdere questa discussione….

  • roccosays:

    2 Aprile 2011 at 03:02

    @banryu

    se ti piace il latino cerca anche “Excusatio non petita, accusatio manifesta” ..detta anche codazza di paglia..

    Metto un link ad un articolo istruttivo che racconta come l’Enel calcolava (due mesi prima del disastro di fukuscima) i rischi di incidenti nucleari, in pratica le normative europee impongono un tasso di incidente di 1 su X milioni di anni, il costruttore dichiara che si atterrà a tale normativa, dunque il rischio ufficiale per loro diventa quello per assioma;a un semplice capocantiere non sarebbe permesso di ragionare cosi,invece a quanto parrebbe a chi vuole sponsorizzare una centrale si..potrò essere ben spaventato da tale baraccone di costruttori la cui parola non è affidabile?

    http://discutere.wordpress.com/2011/03/17/ogni-100-milioni-di-anni/

    Stessa logica delle solite frasi (per me irresponsabili) che ad ogni lustro si usano del tipo “ma con la nuova tecnologia/normativa di nuova X generazione questo non potrebbe MAI accadere (per assioma)”

    C’era un bel racconto di Calvino (La nuvola di smog)che mi sembra si beffava di una rivista scientifica che magnificava l’infallibilità della scienza/tecnica mentre una nube di inquinamento sempre più grande minacciava dal cielo l’albergo dei redattori

    Mi è tornato in mente leggendo su AD questa serie di articoli ottimistici scritti mentre in giappone si allargava l’area contaminata..ne consiglio la lettura a tutti.

  • Takashisays:

    12 Aprile 2011 at 09:16

    Crisi nucleare giapponese: le ULTIME risposte:
    Il Giappone ha alzato la stima della gravità dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi al livello 7, il più alto della scala internazionale e lo stesso del disastro di Chernobyl nel 1986.

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