Cosa possiamo imparare dal terremoto in Giappone (e dai giapponesi)

Anche su Appunti Digitali, come su tutto il resto del panorama d’informazione e opinione, parliamo del terremoto avvenuto in Giappone nei giorni scorsi. Lo faremo nella giornata di oggi con due contributi, quello che vi apprestate a leggere e un successivo articolo di Simone Serra che entrerà maggiormente nei dettagli tecnici della vicenda.

Torniamo al Giappone: questo avvenimento è di una portata così macroscopica, che mi è molto difficile parlarne. È difficile perché nessuno può confrontarsi con più di diecimila morti e dispersi, stando comodamente seduto di fronte al proprio computer, e pensare di descrivere o commentare questo avvenimento. Ci si sente delle piccole formiche, inermi e incapaci perfino di comprendere la gravità di questa tragedia. Cercherò quindi di parlarne in modo più tecnico, osservando cosa secondo me possiamo imparare da questo evento che lascerà inevitabilmente la sua impronta nella storia.

Una cosa mi ha colpito in modo particolare questi giorni, e ammetto che faccio fatica a contenere la rabbia su questo punto. Leggendo molti dei giornali italiani sembra che il terremoto e il conseguente tsunami siano eventi secondari, laterali rispetto all’allarme della centrale nucleare di Fukushima.

Il Fatto Quotidiano, al momento della mia scrittura, titola: “Giappone, dopo Fukushima emergenza in altre centrali“, e Repubblica “Si teme la pioggia radioattiva per domani“… Di solito trovo, personalmente, specialmente la prima di queste testate alquanto informativa.

Ma trovo vergognosa la strumentalizzazione di questa tragedia. Veramente questi giornali (ma sono solo esempi, molti altri sono assolutamente analoghi) cercano di venderci la notizia che i giapponesi, in questo momento, devono preoccuparsi delle centrali nucleari? Con diecimila morti risultanti da un conteggio ancora parziale?

Prima di entrare nello specifico del perché, dal mio punto di vista, questa è un’assurdità incredibile e molto pericolosa per la disinformazione che viene data alla popolazione, vorrei consigliarvi la lettura di un editoriale, apparso sul Corriere, che spiega il mio punto di vista (come essere umano, non come fisico nucleare) molto meglio di come posso solo sperare di fare io stessa.

Si tratta dell’editoriale di Claudio Magris, a cui posso solo inchinarmi per la profondità e la chiarezza delle proprie parole. Vorrei ricordate a tutti i lettori di questa rubrica (ma probabilmente molti di voi lo hanno già capito) che la mia opinione può essere facilmente riassunta da alcune frasi di questo editoriale: l’uomo È natura.

L’uomo non può fare niente di contro natura, semplicemente perché è parte di essa, proprio come ogni altro organismo, elemento e particella dell’Universo. Quello che può fare, e che spesso gli riesce molto bene, è fare cose stupide e che lo porteranno a pagare un alto prezzo. Ma anche questo, come tutto il resto, va perfettamente secondo natura.

Il terremoto avvenuto in Giappone lo scorso 11 Marzo è stato il quinto terremoto più potente della storia dell’uomo. È il più potente terremoto che il Giappone abbia mai dovuto affrontare. Eppure sembra che alluvioni, città distrutte, mancanza di acqua potabile, mancanza di elettricità, strade distrutte, case sommerse, siano un evento secondario, perché una centrale nucleare ha affrontato, in una situazione del genere, delle difficoltà nella gestione del raffreddamento post spegnimento.

I giornali sembra vogliano tenerci aggiornati solo su questo. Cercando di scrivere questo post, però, mi rendo conto che trovare delle informazioni affidabili e serie su questo argomento è veramente difficile. Oltre al contributo di Simone, che apparirà fra poco su queste pagine, il testo che secondo me descrive nel modo più preciso e comprensibile cosa sia veramente successo alla centrale di Fukushima, è apparso in un blog di un insegnante australiano residente nella città di Kawasaki, in Giappone. Questo testo è stato scritto dal Dr. Joseph Oehmen, del MIT di Boston.

Ho sentito, o meglio letto sulla rete, che qualcuno si è addirittura sognato di paragonare l’esplosione avvenuta alla centrale di Fukushima, al disastro di Chernobyl.

Mi sento in colpa solo a menzionare questo paragone, ma lo faccio con l’unico scopo di sfatare ogni dubbio. L’esplosione di Chernobyl è stata causata da un aumento eccessivo di pressione, dall’esplosione dell’idrogeno e dalla rottura di tutti i contenimenti, con la conseguente espulsione di tutto il materiale del nucleo (core) nell’ambiente esterno (quella che viene chiamata “bomba sporca”).

Tempo fa ho scritto un pezzo che tentava di spiegare la tragedia di Chernobyl, per cui chi è interessato può rileggerlo. Questo non ha assolutamente niente di niente a che vedere con ciò che è successo in Giappone. C’è chi vuole, dopo questo evento, mettere in discussione la sicurezza del nucleare. Anche secondo me bisogna farlo: queste centrali sono state progettate per resistere a un terremoto di grado 8.2.

Stanno resistendo, molto bene nonostante quello che si dice, ad un terremoto di grado 8.9, ovvero 7 volte maggiore! Ecco, quindi, la prima cosa che dobbiamo imparare dai giapponesi: come costruire centrali nucleari. Non è solo questo, ovviamente. Un mio amico che lavora per un esperimento di fisica in Giappone mi ha raccontato, molto stressato, come i Giapponesi prendano sul serio le prestazioni di design (ovvero le aspettative sui risultati che si hanno al momento della progettaazione).

Quando noi poniamo una prestazione di design pari a 10, ci aspettiamo nella realtà di avere 8 (parlo di esperimenti di fisica ora). In Giappone, quando si dice 10, si intende 15. Evidentemente, hanno applicato questo principio anche nella costruzione delle centrali nucleari. Tanto di cappello. Tutto, infatti, è stato gestito con la massima competenza.

Quando il terremoto era al suo apice, le aste di moderazione della centrale sono state inserite nel nucleo della centrale, e la reazione dell’Uranio è stata bloccata. Quando ciò avviene, la produzione del calore non cessa in maniera istantanea, poiché ci sono alcune reazioni secondarie che continuano ad avvenire. Mentre l’Uranio reagisce, infatti, crea alcuni elementi radioattivi più leggeri, tra cui, per esempio, il Cesio.

Bisogna quindi aspettare che le reazioni causate da questi elementi cessino di produrre calore. Poiché l’Uranio non produce più altri isotopi, è solo questione di tempo, e queste reazioni si fermeranno autonomamente. Questo calore residuo generato da isotopi secondari è quello di cui si è parlato tanto nei giornali di tutto il mondo. Ricordiamo che non rappresenta più del 3% del calore che si ha durante il funzionamento normale della centrale! Dopo l’inserimento delle aste di moderazione, però, si è dovuto affrontare il primo problema.

Il terremoto ha distrutto il generatore elettrico secondario, che era responsabile del raffreddamento del calore residuo. Alcuni generatori Diesel sono subentrati per qualche ora. Ad un certo punto, però, un’ondata di maremoto ha colpito la centrale. Non un’ondina, ricordiamolo, uno tsunami più potente di qualsiasi previsione umana.

Chi progetta centrali nucleari, però, non si può basare sulle previsioni umane, deve difendere la centrale dall’inimmaginabile. Infatti, la centrale di Fukushima ha attivato delle batterie secondarie di emergenza, in grado di fornire il raffreddamento del nucleo per altre otto ore. Alla fine di queste otto ore, però, non c’è stato modo di fornire energia supplementare per il raffreddamento.

Ricordiamoci, ancora una volta, cosa stava succedendo fuori da quella centrale. Per fortuna, a gestire una centrale nucleare non sono dei giornalisti allarmisti (passatemi la frecciatina), ma persone con una formazione molto specifica, che sanno cosa fare in ogni momento, compresa la gestione della fusione del nucleo della centrale. Per ridurre la pressione all’interno delle varie camere di contenimento della centrale, gli operatori hanno azionato diverse valvole di emissione del vapore verso l’ambiente esterno.

Quando ciò è avvenuto, i giornalisti di cui sopra hanno cominciato a urlarci nelle orecchie che si è verificata una dispersione di materiale radioattivo verso l’ambiente circostante la centrale. È vero? Si, è verissimo. Ma si tratta per lo più di isotopi di azoto, e alcuni gas nobili. In pratica, si tratta di aria e acqua radioattiva. La vita media di questi isotopi è nell’ordine della frazione di secondo. Ciò vuol dire che nel tempo che uno pensa di prendere delle misure della radioattività la radioattività è già scomparsa.

Durante questa fase è avvenuta l’esplosione mostrata nella foto e che ha spaventato il mondo quasi quanto il terremoto di grado 8.9. Il vapore emesso dalla valvole, infatti, ha temperature elevatissime, tali da ionizzare la molecola d’acqua in atomi di idrogeno e ossigeno. Purtroppo questa è una combinazione molto sfortunata e, soprattutto, esplosiva.

Infatti c’è stata un’esplosione all’interno dell’edificio della centrale, ma ben al di fuori delle varie stanze di contenimento. Il fatto che non sia avvenuto all’interno del volume di contenimento non è pura fortuna. Che l’idrogeno e l’ossigeno siano una coppia esplosiva lo si sa anche al momento della costruzione di una centrale. Se non si è un ingegnere sovietico che costruisce e gestisce Chernobyl secondo il volere del regime, questo è uno dei principali effetti da prendere in considerazione.

In nessuna centrale operante sul nostro pianeta è possibile che l’esplosione dell’idrogeno avvenga a contatto del core della centrale. Nemmeno nella centrale di Fukushima. Rimane però il problema di raffreddare le reazioni secondarie. L’Uranio è sotto controllo dall’inizio, ma purtroppo le reazioni del Cesio continuano, e la situazione venutasi a creare è innegabilmente grave.

La situazione non si è risolta facilmente (ma si è risolta). Tutti i sistemi secondari, terziari e via discorrendo hanno fallito nel raffreddare il nucleo della centrale. Parte del contenimento esterno (di terzo livello) ha ceduto, rilasciando una piccolissima quantità di Cesio nel vapore emesso all’esterno. I sistemi di raffreddamento hanno fallito, è vero, ma alla fine quello che si usa per raffreddare il nucleo di una centrale è acqua fresca.

Durante uno Tsunami mancano tante cose, ma non l’acqua. Gli operatori hanno quindi deciso di usare l’acqua marina per completare il raffreddamento, che si è concluso con successo. Non vi è più rischio di fusione o cose del genere, quindi. Cosa sarebbe successo se il nucleo si fosse fuso? Beh, lo avrebbero lasciato fondere all’interno delle camere di contenimento e aspettato che il terremoto passasse.

Dopodiché ci sarebbe stato un lavoro lungo, faticoso e delicato nello stoccaggio dell’uranio rimasto e nello smantellamento della centrale. Invece, eccoci qui, salvi dal disastro nucleare, con solo un piccolo terremoto da gestire. Ma si parla ancora delle dispersioni di materiale radioattivo. Lo si fa per pura strumentalizzazione, in quanto il cesio disperso era in quantità estremamente ridotta, al di sotto di qualsiasi livello di allarme.

Ammettiamo anche che sia stato un livello superiore, tanto da contaminare un paio di chilometri quadrati. Come possiamo passare ore a discutere di questo, quando un’intera nazione è messa in ginocchio da inondazioni, incendi e scosse sismiche? Si può rimanere al corrente della situazione monitornando il sito della TEPCO (Tokyo Electric  Power Company): un’area di 20 km^2 è stata evacuata per ragioni di sicurezza, poiché si è misurata una radioattività superiore alla norma.

È preoccupante, è vero, ma è assolutamente trascurabile in confronto ai danni e ai problemi che il Giappone dovrà affrontare a causa di questo terremoto. Io credo che la gestione giapponese sia stata impeccabile e che manterranno sotto controllo la situazione come hanno fatto finora. Purtroppo, nonostante si continui a parlare di nucleare in tutte le salse, le tragedie che stiamo osservando inermi sono ben altre, e dovremmo smettere di strumentalizzare questi avvenimenti in base alle nostre paure e i nostri preconcetti.

Ecco cosa dovremmo imparare dai giapponesi. L’esistenza dell’uomo si inserisce nel disegno della Natura e così noi ci costruiamo una realtà dove vivere. Dobbiamo farlo con rispetto, con intelligenza e con umiltà perché, come dice Magris, noi non siamo contrapposti alla Natura, ne siamo parte. E se un’onda ci spazzasse via tutti facendoci scomparire da un giorno all’altro non ci sarebbe tragedia né sollievo per la Natura, che continuerebbe come ha sempre fatto.

Lo scopo di questo contributo è quello di dare della crisi della centrale atomica di Fukushima una lettura tecnica, informata, non emotiva. L’articolo è stato redatto fra domenica 13 e lunedì 14 marzo 2011 e non è stato successivamente aggiornato se non per errata corrige.

Lo scopo di questo articolo non è quello di fare previsioni sull’esito finale della vicenda. L’unica polemica è diretta a coloro che tentano di sfruttare questo momento drammatico per finalità politiche o di visibilità.

Lo scopo di questo contributo non è fornire un aggiornamento esaustivo relativamente al progresso della situazione. Per aggiornamenti attendibli sulla situazione l’autore rinvia al sito del MIT Department of Nuclear Science and Engineering.

I commenti al contributo sono chiusi. La discussione prosegue nei commenti a questo contributo.

Comments (165)

  • Gabrielesays:

    14 Marzo 2011 at 10:48

    Le due testate che vengono citate nell’articolo sono quelle che leggo quotidianamente, e ho notato anche io la non troppo velata strumentalizzazione della vicenda nucleare.

    Con il resto però non mi trovo molto d’accordo:
    “In nessuna centrale operante sul nostro pianeta è possibile che l’esplosione dell’idrogeno avvenga a contatto del core della centrale”
    Se c’è una lezione che la storia dovrebbe averci insegnato, è che l’impossibile non esiste.

  • IK5QLOsays:

    14 Marzo 2011 at 10:51

    Grazie Eleonora
    ottimo articolo, complimenti. Sei una delle poche voci razionali che si sono sollevate in questi giorni. Questa strumentalizzazione del cataclisma giapponese è veramente nauseante.

  • LoneStarsays:

    14 Marzo 2011 at 10:58

    Come ho già detto svariate volte in momenti anche precedenti a questo, il problema del nucleare non è il disastro. E’ l’ordinario. Lo smaltimento ordinario e quotidiano delle scorie.

    Il disastro è un caso limite che si presenta raramente, che si cerca di gestire e che comunque provoca conseguenze possibilmente anche di carattere planetario, anche se si è scelto di non costruire centrali nel nostro paese.

    Quando scoppiò Chernobyl la nube radioattiva arrivò anche in Italia, nonostante l’Italia non avesse centrali nucleari. Le nubi tendono a fottersene dei confini nazionali.

    Invece lo smaltimento dei rifiuti nucleari è uno dei tipici campi in cui il fancazzismo e i traccheggi all’italiana si manifesterebbero al loro massimo grado.

  • Mauriziosays:

    14 Marzo 2011 at 11:05

    Molto chiaro e asauriente, ma quando dici:

    “Quando noi poniamo una prestazione di design pari a 10, ci aspettiamo nella realtà di avere 8 (parlo di esperimenti di fisica ora). In Giappone, quando si dice 10, si intende 15. Evidentemente, hanno applicato questo principio anche nella costruzione delle centrali nucleari. Tanto di cappello. Tutto, infatti, è stato gestito con la massima competenza”

    secondo me significa che da noi sarebbe esploso tutto.

    E’ poichè senza centrali nucleari dicomo che siamo la 7 potenza economica, mi accontento di diventare anche la 15 e rimane senza.

    ciao

  • Ario Gervasuttisays:

    14 Marzo 2011 at 11:11

    Tra le molte immagini sconvolgenti arrivate dal Giappone ce n’è una che non colpisce per la sua drammaticità. È una ripresa dalla telecamera fissa posta in un supermercato: l’immagine balla violentemente durante la scossa e si vedono le commesse che, invece di fuggire, barcollando si precipitano verso gli scaffali per tentare di trattenere dalla caduta bottiglie e alimentari vari. I clienti si riparano sotto le casse, poi quando dopo più di un minuto la terra smette di tremare, mettono mano al portafoglio, pagano il conto e se ne vanno. Meglio non immaginare cosa riprenderebbero le telecamere in una simile situazione in Italia. Siamo normali noi e i giapponesi sono un po’ fuori di testa, o il contrario? Qual è la normalità?
    Personalmente il terremoto l’ho vissuto sulla pelle, Friuli 1976; poi ho vissuto altre tragedie simili come giornalista, l’ultima a L’Aquila due anni fa. E posso testimoniare che la normalità è quella giapponese: una normalità che anche noi siamo in grado di copiare. Per esempio, siamo in grado di ripulire una città alluvionata in una settimana, e di consegnare il 30% dei rimborsi dei danni nel giro di due mesi: l’abbiamo fatto a Vicenza.
    Ma per noi è una “normalità eccezionale”: siamo anche un Paese capace di lasciare i terremotati nelle baracche per decenni, di sbracare di fronte alla furia della natura facendo uscire il peggio di noi stessi, speculando sui morti o sulle ricostruzioni. Questa continua altalena tra normalità e bizzarria è la caratteristica, il limite italiano. Non siamo capaci di fare il passo lungo come la gamba: o rimaniamo immobili, o proviamo a fare i salti mortali. Se ci va bene, siamo fenomeni; se come spesso accade ci va male, siamo disperati.
    Venerdì a Vicenza la politica e l’economia venete e lombarde hanno reclamato la possibilità di attuare il federalismo almeno qui dove i sistemi sono già pronti: se Veneto e Lombardia producessero di più e si arricchissero, ne beneficerebbe l’intero Paese. Una scelta logica, sostenuta da destra a sinistra. Ma non da Nord a Sud: perciò, non si farà. È normale? Il governo propone una riforma della giustizia e parla di doppio Csm, di obbligatorietà dell’azione penale e di altre questioni tecniche che interessano al massimo gli addetti ai lavori: non sarebbe normale mettere mano a ciò che colpisce i cittadini nauseati dal sistema giudiziario più lento del mondo, condizionato da una magistratura divisa in correnti politiche, dall’applicazione della legge un tanto al chilo? E cosa fa l’opposizione? Non presenta una controproposta: semplicemente dice no alla riforma prima ancora di averne letto i contenuti. Perché così accontenta la parte più politicizzata della magistratura. È normale? La lista delle assurdità italiane può continuare all’infinito, ciascuno scelga cosa inserire al primo posto. Ed è così granitica che nemmeno un terremoto riuscirebbe a scalfirla. Nell’anormalità, siamo i migliori.

  • carlosays:

    14 Marzo 2011 at 11:15

    “Veramente questi giornali (ma sono solo esempi, molti altri sono assolutamente analoghi) cercano di venderci la notizia che i giapponesi, in questo momento, devono preoccuparsi delle centrali nucleari?”

    Secondo me quest’affermazione è ingenerosa. In questi giorni Rainews trasmette ore di telegionali giapponesi in traduzione simultanea, e li vedo parlare quasi sempre della centrali nucleari.

    «Io sono giapponese e non ho paura di quello che vedo. Ho paura di quello che non vedo, come le radiazioni, e di questo governo che mente per fare gli affari suoi loschi»
    http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/13/news/zucconi_storie-13540443/index.html?ref=search

    Detto questo non penso che sia impossibile costruire centrali nucleari ancora più sicure, ma è assolutamente diseconomico. In Giappone in passato, anche le centrali che hanno subito sismi più lievi e non hanno riportato danni, sono rimaste ferme almeno due anni solo per essere controllate. Se poi si inonda una centrale con acqua di mare.. rimangono solo tonnellate di scorie. Secondo me questo incidente imporra standard internazionali ancora più stringenti, rendendo i costi dell’energia nucleare tali che costruire nuove centrali sarebbe semplicemente una follia.. a spese dei contribuenti.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 11:20

    @maurizio:
    non prendere quella frase in modo così assoluto. Innanzi tutto non mi riferivo all’Italia. L’amico di cui parlavo è americano e questo discorso vale in generale per l’occidente. Quello che intendo è che talvolta quando diciamo 10 otteniamo 15 anche noi, ma se ci capita di ottenere 8 per problemi di vario genere, può succedere. Questo non vuol dire che si è approssimativi, basta semplicemente avere sotto controllo quello che si vuole ottenere, e per quale ragione.

  • Francescosays:

    14 Marzo 2011 at 11:21

    Strumentalizzazione politica a parte, ho poca fiducia nel modo di fare italiano e ho paura, che non saremo in grado di costruire una centrale che sia tarata per un terremoto di quella portata ( che farebbe comunque crollare un pò tutti i palazzi qui in itaGlia, basta guardare l’ospedale “antisismico” in Abbruzzo che è crollato per un terremoto 30.000 volte inferiore a quello giapponese ) e comunque ( e di questo ne sono anche più sicuro ) non saremo mai in grado di risolvere il problema delle scorie, già mi immagino politica e mafia che mettono le mani sullo smaltimento delle scorie!
    So che essere pessimista è un ostacolo verso il progresso, ma mi baso su esperienze negative passate… :(

  • albertsays:

    14 Marzo 2011 at 11:21

    Sinceramente non ho trovato tutta questa strumentalizzazione negli articoli citati. Il problema delle centrali non è stato ancora risolto e viene giustamente monitorato. Senz’altro corretto l’articolo della Presani, ma non mi sembrano scandalosi il fatto e repubblica…più che altro fanno comprendere quanto la materia sia delicata e problematica….se a seguito di un evento raro come un terremoto di magnitudo quasi 9 la gestione dell’emergenza è difficile in giappone (con gli alti standard costruttivi e di gestione che hanno), immaginiamo cosa sarebbe in italia dove la gestione dei rifiuti tradizionali è penosa, (figurarsi quelli atomici). Ciò non toglie la gravità del terremoto ed i diecimila morti già accertati, ma il timore di una catastrofe atomica e la possibilità di altre morti innocenti non devono far pensare a semplice stumentalizzazione contro l’energia atomica in Italia, piuttosto al terrore dell’evento.

  • Marcosays:

    14 Marzo 2011 at 11:25

    Concordo sulla strumentalizzazione perpetrata da numerose fonti (anche se non riesco a biasimarli), ma tracciare un bilancio dell’incidente potrebbe essere ancora prematuro.

    Fra gli isotopi rilasciati molte fonti parlano di cesio-137, che ha un’emivita leggermente più lunga di una “frazione di secondo” (30 anni): ovviamente l’impatto ambientale è proporzionale alla quantità rilasciata, che potrebbe essere del tutto irrilevante.

    Vista inoltre la precedente, gravissima, reticenza del governo giapponese a fornire informazioni in merito all’incidente alla centrale di Tokaimura nel 1999, anche i dati “ufficiali” andrebbero presi con le pinze, almeno per il momento.

  • Gsays:

    14 Marzo 2011 at 11:26

    Complimenti alla lucidità dell’articolo.

    La disinformazione di alcune testate di questi giorni è allucinante , e dimostra ancora una volta come si cerchi di evitare qualsiasi dibattito razionale su questo tema per cercare di colpire l’emotività del momento.
    Le opinioni pro o contro nucleare sono legittime, ma devono essere parte di un ragionamento, non di uno spavento supportato da notizie che talvolta sono anche CHIARAMENTE FALSE o con omissis spaventosi!

    Tra l’altro pochi fanno notare il fatto che la gran parte della tragedia giapponese è dovuta allo tsunami per il quale purtroppo l’unica prevenzione è .. la fuga (e madre natura non ha concesso molto tempo). Non al sisma di se per se.

    Permettetemi una battuta : qualcuno dice che in un territorio sismico come il nostro non dovrebbero esserci centrali nucleari perchè è pericoloso. Ma ci si dimentica che con un sisma tale, anche una fuga radioattiva sarebbe, in Italia, l’ultimo dei problemi. Ma dov’è il problema? Tanto con l’ecatombe che si creerebbe non ci sarebbe piu’ nessuno da contaminare….

  • dibiasays:

    14 Marzo 2011 at 11:32

    Sono d’accordo con questa tua analisi.. lo schifo è giornalistico, informandomi su queste testate (facile la battuta sulla tipologia di teste..)in questi giorni.. il titolone sparava.. fusione nucleare ect ect (giusto per tranquillizzare)e poi nella cronaca dell’evento il post che recitava ” probabile fusione nucleare in corso” veniva spostato di minuto in minuto.
    L’analisi approssimativa e sensazionalistica dei nostri cari giornalisti sfiora per sciacallaggio i vari omicidi di provincia di questi ultimi anni in italia.. si bada alla visita sul sito senza neppure essere consci di quello che si scrive, forti di copia incolla e caratteroni cubitali.
    Un analisi più attenta in realtà dovrebbe mostrare come questa centrale nucleare ha resistito, come le misure di sicurezza hanno funzionato (mi vengono in mente le uscite di sicurezza dei supermercati chiuse con i lucchetti in italia giusto per mettere un piccolo peso sull’altro piatto della bilancia), la centrale è ancora in piedi.. e non escludo che abreve ritorni in funzione..
    Abbiamo da imparare.. su come si fanno le cose e su come si gestiscono i drammi ed i problemi.. mi piacerebbe fare una simulazione su cosa sarebbe successo in italia. In italia si sarebbe parlato di tutto e di più, con ordine giornalistico del tipo.. fusione nucleare, 10.000 morti e il nuovo amante di belen (non necessariamente in questo ordine).
    Sono contro il nucleare ma odio le strumentalizzazioni.. qui se ne stanno facendo a kg.. sono contro al nucleare in italia perchè non siamo capaci di affrontare un progetto in modo serio, con tutti i santi crismi.. basta vedere che disastro c’è stato con l’innoquo (seppur brutto)eolico.
    Cerchiamo di crescere, mi metto primo in lista, prima di parlare di cose che neppure siamo in grado di raccontare.

  • carlosays:

    14 Marzo 2011 at 11:48

    @dibia
    “la centrale è ancora in piedi.. non escludo che abreve ritorni in funzione..”

    Giusto per la cronaca e senza fini polemici: escludilo tranquillamente. La centrale nucleare non è ancora in piedi, è saltata in aria (ad ora tre volte!). E anche se così non fosse, gia dall’11 era stata utilizzata acqua di mare per il raffreddamento, questo esclude qualsiasi possibilità di riattivazione.

  • Flaresays:

    14 Marzo 2011 at 11:50

    La mia ammirazione e rispetto per il popolo giapponese per come ha affrontato questi eventi (e come si è preparato prima) è sicuramente accresciuta. Non oso pensare cosa sarebbe successo in Italia, dove “quando noi poniamo una prestazione di design pari a 10, ci aspettiamo nella realtà di avere 8” (e non solo negli esperimenti di fisica), per non parlare di reazioni emotive, panico, saccheggi, disorganizzazione, “furbizie”, speculazioni, incuria, case dello studente che crollano, città sepolte dai rifiuti (chissà cosa combineremmo con le scorie radioattive)… Non dico che i giapponesi non abbiano difetti, ma in effetti in questi aspetti abbiamo molto da imparare.

    Riguardo alla natura, è vero: anche noi siamo in fondo un prodotto della natura, anche il cianuro è un prodotto naturale. I termini natura e naturale vengono frequentemente intesi o usati un po’ a sproposito. Questo vale anche per il confondere il generale “natura” con biosfera ed ecosistema. Il fatto che noi siamo natura e (seguendo il ragionamento in questo senso) è naturale anche quello che facciamo (ciò che altrimenti è definito artificiale), non significa che ciò che facciamo non abbia conseguenze sulla biosfera di cui facciamo parte. È qui che il ragionamento di Magris non regge (per non dire fallisce): è vero che in “minacciamo la nostra specie” e che quindi è “autodistruttivo”, ma non siamo l’unica specie a venire minacciata, quindi in realtà è anche distruttivo.
    Semplicemente: certe nostre azioni minacciano diverse specie, tra cui la nostra.

    Per il resto, bell’articolo che spiega bene e sono d’accordo sui senzazionalismi.

  • Caelsays:

    14 Marzo 2011 at 11:51

    Cari miei, ma di cosa stiamo parlando? Il giornalista deve fare titoloni, altrimenti la notizia, e di conseguenza il mezzo che la diffonde, non si vende. E di esempi di questo genere sono pieni tutti i mezzi di informazione a partire dal sito su cui stiamo scrivendo. Smettiamola di fare i moralisti sull’informazione. Per giunta su un argomento, quello nucleare, che ha già visto esprimersi il popolo italiano, decisione di cui il governo se ne infischia, dimenticando che al nucleare sono legati costi spropositati (in termini di progetto e di esternalità negative) che attualmente non ne giustificano l’adozione.

  • robbiosays:

    14 Marzo 2011 at 11:52

    La seguo da molto tempo e questo suo articolo e’ abbastanza opiniabile.
    Ogni editorialista decide quale notizia dare in risalto o meno, quale mettere in secoda riga e quale, e’ una scelta sebbene opinabile comletamente legittima. Semmai e’ nel lettore e nella sua capacita’ razionale quella di farne un riassunto e di farsi un’opinione. Anche il suo di articolo puo’ essere criticato, in quanto ha messo in risalto il concetto x piuttosto che y.
    Perche’ nessun puo’ confrontarsi con il disastro stando comodamente seduto? A me personalmente dispiace molto cio’ che e’ accaduto ma come cittadino e’ una buona occasione epr riflettere paralndone.
    Certo che il dramma del terremoto + tsunami e’ un’immane tragedia, ma vogliamo confrontarla con uno una centrale nucleare che “puo'” rilasciare radiazioni e farne, di vitteme, molte di piu’?
    Il fatto che poi non esploda e’ solo un’eventualita’ in una curva di probabilita’. Ma francamente non vorrei correre il rischio, sopratutto dopo gli eventi naturali che di danni ne hanno fatti molti.
    E qui arriviamo al punto, ma come si puo’ pensare di portare avanti una politica del nucleare? tanto di cappello alla tecnologia che produce energia a basso costo MA MA MA quali sono i rischi a fronte di questa bellissima tecnologia? e che nell’ipotesi remota anzi remotissima qualcosa va storto ci ritroviamo per anni con le radiazione malformazioni la vita completamente distrutta. Se non sbaglio il Giappone ne sa qualcosa a proprie spese.
    Certo che qualcosa puo’ andare storto, ce l’abnbiamo sotto gli occhi in questi giorni, o semplicemente va storto qualcosa nella centrale, d’altronde e’ roba che abbiamo inventato noi e come risaputo l’uomo e’ fonte di errori. Madre Natura no! visto che pefeziona la sua “tecnolgia” ancora prima che l’homo sapiens facessa capolino.
    Neanche non avessimo disastri alle spalle per poter farci un’idea…vallo a dire agli Ucraini.
    Senza contare poi il discorso della scorie che nessuna sa come affrontare se non seppellendole sotto il tappeto.
    Ovviamente escludo l’Italia in questo discorso, che non e’ capace
    nemmeno di fronteggiare l’alluvio di un temporale estivo senza ricorrere al Bertolino con la sua banda bassotti.
    Anche il discorso del “non facciamole noi, ma poi dietro casa ad Aosta la Francia c’ha sommerso di centrali”. E che vuol dire? anzi e’ì una buona occasione per fare pressione affinche’ si usi una tecnologia diversa per ingrassarci di energia.
    Chiediti se ti piacerebber avere una bella centrale dietro casa, eh? che ne dici, magari c’hai l’energia a basso costo per far funzionare il tuo computer, poi vabbe’ i rischio che sennefrega, tanto prima che ti avveleni con le radiazioni potresti crepare in miliardi di altri modi qui in Italia.

  • Francescosays:

    14 Marzo 2011 at 11:52

    Ho letto parecchie cose ma una non si è detta: il governo Giapponese per primo è molto preoccupato per i problemi alle centrali nucleari che NON e’ stato risolto in maniera definitiva.

    Ricordiamoci che buttare in una centrale nucleare acqua di mare vuol dire renderla completamente inutilizzabile per sempre. Lo stanno facendo con almeno 3 centrali. Io penso che qualcosa voglia dire. Sono loro i primi a essere realmente preoccupati.

    Non si sta facendo una scaletta di priorità. Il terremoto c’è stato: si ricostruirà, ora non si può fare altro che cercare dispersi. Lo tsunami non è da meno: incontrollabile e distruttivo: recuperiamo i dispersi e contiamo i danni. Il problema nucleare è lì, ancora irrisolto e ancora gravoso con prospettive davvero non rosee: è un problema ancora non passato, ancora non risolto, che rischia di provocare dei danni catastrofici. Ed è l’unico in cui persone normali possono evitare il peggio.

    E’ di questo che si parla. Le strumentalizzazioni ci sono e ci saranno sempre, mi spiace che Il Fatto, ad esempio, non sia un pò più neutrale, almeno nei primi momenti. Ma il problema alle centrali nucleari non è affatto risolto e rischia di peggiorare ancora provocando semplicemente catastrofi.

    Credo si giusto parlarne e parlarne per bene. Ricordo ancora una volta che il governo giapponese è il primo a preoccuparsi, gettando acqua di mare nelle centrali rendendole inutilizzabili: vorrà dire che il rischio è elevato?

  • Fabio Bonomosays:

    14 Marzo 2011 at 11:54

    Complimenti Eleonora, un post chiarissimo e con una posizione che trovo più che condivisibile!

  • Francosays:

    14 Marzo 2011 at 11:54

    Che le centrali nucleari in giappone siano state danneggiate è un dato di fatto.
    Mi sembra poco sensato dire che è difficile pensare che i giapponesi si debbano preoccupare delle centrali nucleari danneggiate visto che sono già morte 10 mila persone.
    Forse i giornali intendono dire che a questa catastrofe potrebbe aggiungersene un’altra anche più grave e prolungata nel tempo.

  • minuzsays:

    14 Marzo 2011 at 11:56

    Ricordo che il reattore EPR che Berlusconi e Casini vorrebbero propinarci E’ UN PROTOTIPO. Non ne esiste alcuno in funzione, i francesi ne stanno costruendo uno in Finlandia ed hanno un sacco di problemi, come del resto ne hanno con gli altri reattori a casa loro. Ai finlandesi la SOLA dell’EPR è già costata 700 MILIONI DI EURO di costi aggiuntivi. ECCO COS’E’L’ULTIMISSIMA GENERAZIONE e poi vogliamo considerare anche che le centrali che sono state colpite fanno parte della TEPCO, Tokyo Electric Power Company, che ha 17 impianti nucleari che sono concentrate in 4 o 5 siti. Di queste 17 unità al momento del terremoto ne erano in funzione solo 7; una decina erano ferme per ispezioni e manutenzione. 10 su 17 erano ferme!!!!
    E se poi guardiamo chi promuove il nucleare, primo fra tutti, chicco testa laureato in filosofia, poi c’è berlusconi (laureato in scienze politiche) con tutto il suo governo formato da laureati in giurisprudenza, economia e scienze politiche, chi può essere definito un esperto nucleare?
    E com’è che nessuno ascolta il nostro premio nobel rubbia? è da anni che dice che con una centrale solare termodinamica dell’ampiezza del raccordo anulare di roma avremo l’energia necessaria a tutta l’italia per 300gg l’anno e invece no, noi “il paese del sole” andiamo sul nucleare bloccando tra l’altro gli incentivi al solare….che schifo

  • [D]says:

    14 Marzo 2011 at 11:57

    “Un mio amico che lavora per un esperimento di fisica in Giappone mi ha raccontato, molto stressato, come i Giapponesi prendano sul serio le prestazioni di design (ovvero le aspettative sui risultati che si hanno al momento della progettaazione).”

    Alle superiori avevo un professore, credo di meccanica: era appena crollata quella scuola, asilo, non ricordo di preciso nel centro e questi “spiegava” delle cose sul dimensionamento delle travi. Ad un certo punto esordì con una frase da brividi che riassume perfettamente l’abisso che ci separa dai Giapponesi, un commento piccato verso uno studente a suo dire troppo preciso, qualcosa del tipo: “massì arrotonda finchè vuoi, che tanto la trave regge”.
    Dal momento che non ha mai perso 5 minuti a dare qualche regoletta pratica, di buon senso (ammesso che ne conoscesse qualcuna), su come si arrotondano delle cifre lascio alla vostra immaginazione i commenti che ha ricevuto per risposta da tutta la classe. (non sto parlando di arrotondamenti dal punto di vista matematico, ma dal punto di vista tecnico, facendo finta che la trave fosse realmente utilizzata da qualche parte, per come ce l’aveva messa lui avrebbe potuto essere la trave di un tetto appoggiata per un paio di centimetri su una base tipo cemento o sabbia…)

  • Alessandrosays:

    14 Marzo 2011 at 12:03

    I Giornalisti sono schierati a sinistra, la sinistra e’ contro Berlusconi, Berlusconi vuole le centrali nucleari, quindi i giornalisti devo sputtanare il Nucleare.

    Gia’ penso che Chernobill sia stata una strumentalizzazione assurda. Era un incidente con 40 morti . Solo perche’ “Nucleare” bisognava affossare questa industria!

    E comunque i giornalisti, specie quelli nostri amano tantissimo fare disinformazione:
    Su Sky subito dopo che il Fisico nucleare aveva spiegato il tutto serenamente e dopo che avevano proposto la conferenza stampa, il giornalista ha stravolto il tutto arrabbiato per le rassicurazioni del Fisico per dire “Esplode tutto e (sottinteso) speriamo che ci sia una bomba nucleare per godere come conigli”

    Sono morti 4 persone alla centrale a petrolio vicino Sendai,
    Repubblica o Rainews24 o Sky, mica dicono di questa cosa!

    Ieri sono morti 14 persone a NewYork su un BUS e meglio vietare i bus in tutto il mondo.

    MAi Bus si vedono, la radiazione anche se ambientale e sicura (viviamo sotto un sole radiattivo) deve far paura

    perche’ i giornalisti sono gli eredi dell’inquisizione medievale dove si bruciavano gli scienziati

  • Matteo Emanuelesays:

    14 Marzo 2011 at 12:13

    Io sono un altro letteralmente schifato dallo stato dell’informazione Italiota. Possibile che non si possa avere uno straccio di notizia che non sia filtrato dal credo e dalla convenienza politica di chi espone il fatto?
    Sono io che mi voglio fare un’dea in base ai fatti crudi, non è il giornalista che mi deve inculcare le sue.
    I “giornalisti” Italiani sono bravi a seguire e coprire le varie manifestazioni di defesa della costituizione e di protesta politica, per il resto o mostrano una ignoranza assoluta dell’argomento di cui VORREBBERO trattare oppure un “pressapochismo” (passatemela, per favore!) da paura.
    In occasione di tragedie come questa c’è solo la corsa all’allarmismo, a chi sforna il maggior numero di morti, alla dietrologia politica: queste cose mi apetto che accadano al bar, in piazza o sul bus, ma non in testate che si definiscono serie e guardiane di tutto ciò che è Bene.
    Ci sarebbero tantissime cose da dire ma mi guadagno il pane lavorando e non posso andare continuare.
    Dico solo una cosa: mi sono informato esclisivamente dalla BBC e da CNN intl, non certo delle appendici comiche dell’informazione che in Italia sono i telegiornali.
    Mio fratello, che vive normalmente in Giappone ma che per puro caso è qui in Italia -fino a questa domenica, quanto tornerà a Tokyo- si informa direttamente dalla TV giapponese e sente le cose come stanno veramente.

  • Marcosays:

    14 Marzo 2011 at 12:29

    “Gia’ penso che Chernobill sia stata una strumentalizzazione assurda. Era un incidente con 40 morti . Solo perche’ “Nucleare” bisognava affossare questa industria!”

    A parte che si scrive Černobyl’, ti rendi conto di che scemenza hai scritto?

  • stefanosays:

    14 Marzo 2011 at 12:33

    Ascoltavo sabato un’intervista alla TV di Lucia Annunziata che secondo me sul nucleare italiano ha detto una cosa intelligentissima. Il problema del nucleare italiano non è una questione di fiducia nella tecnologia ma una questione di fiducia sulla politica/amministrazione.
    Perchè se come dice lei, possiamo imparare dai giapponesi su come costruire queste cose, la vera domanda è se ne siamo capaci.
    O come il solito, metteremo calce al posto del cemento salvo poi lamentarci della “disgrazia” di una scuola caduta a causa di un terremoto che non arriva neanche alla potenza delle scesse di assestamento di quello del Giappone?

    Per quanto riguarda l’emergenza in Giappone, non sono così sicuro sia stato tanto semplice gestire l’emergenza, una semplice operazione tecnica diciamo.
    Hanno risolto decidendo di utilizzare acqua di mare (tra l’altro anche residua di uno tsunami). E’ ancora presto per saperlo ma sicuramente questo avrà ridotto il ciclo vitale di questi impianti di parecchio, con notevoli danni economici. Un po come uno che su una macchina senza freni decide di sbattere contro il guardrail pur di non finire nel burrone.

  • stefanosays:

    14 Marzo 2011 at 12:41

    Penso che Alessandro abbia letto (o scritto) male, intendendo 4000 visto che è il numero ufficiale riportato da IAEA, l’Agenzia Internazionale PER l’Energia Atomica (a meno che non sia capeggiata da rossi anche quella eh).
    4000 che poi sono un po come i numeri della magistratura nelle manifestazioni.

  • [D]says:

    14 Marzo 2011 at 12:41

    “Su Sky subito dopo che il Fisico nucleare aveva spiegato il tutto serenamente e dopo che avevano proposto la conferenza stampa, il giornalista ha stravolto il tutto arrabbiato per le rassicurazioni del Fisico per dire “Esplode tutto e (sottinteso) speriamo che ci sia una bomba nucleare per godere come conigli””

    Secondo me con questo tipo di elementi non si può discutere serenamente usando logica e raziocinio. L’unico modo è metterli spalle al muro e nel caso del nucleare vs tutti, il discorso è abbastanza facile da fare.

    1- Buona parte della nostra elettricità è acquistata dalla Francia e viene prodotta attraverso centrali nucleari dislocate proprio lungo i suoi confini, quindi i nostri confini dal momento che i transalpini non si sono scambiati di posto con il Messico quindi se queste centrali dovessero andare in tilt, le fughe radioattive arriverebbero da noi nel giro di un paio di ore e non starebbero certo a guardare confini, dogane ed altre balle.

    2- Se da tempo siamo arrivati al punto di avere bisogno del nucleare per produrre energia è perchè in generale ne sprechiamo una mole spaventosa per confort e capricci di ogni tipo. Tutti noi, nessuno escluso, ne sprechiamo quindi o di colpo, come per magia, diventiamo più responsabili o dobbiamo trovare il modo di produrne sempre di più. La domanda è: come ? Ci rifugiamo nelle energie rinnovabili che da sole, senza le sovvenzioni della UE e del GSE, non riescono neanche a piazzare un misero pannello fotovoltaico sui tetti a causa del loro enorme costo ? Si obbliga ogni essere umano a portarsi dietro una dinamo ed a pedalare quando ha bisogno di un po’ di corrente ? O la più tragica, ma è anche la più efficace, la più pulita, oltre che la più probabile in un catastrofico futuro venturo, si torna allo schiavismo ? Tanta gente che lavora a gratis sostituendo di fatto moltissimi dispositivi “ciuccia energia”. Pensiamo già solo al risparmio che avremmo sostituendo il condizionatore con uno schiavo con ventaglio di piume di struzzo.

    Prima o poi, questi ragionamenti, portati all’estremo ed oltre, dovremo proprio farli, saremo costretti a farli…

  • piero_tassosays:

    14 Marzo 2011 at 12:48

    @Alessandro: vista l’attenzione che dedica alla crisi nucleare il New York Times, immagino che anche il NYT sia contro Berlusconi…

    Chernobil non è stata una “strumentalizzazione assurda”, le stime sui morti sono molto più alte, ed un conteggio è estremamente difficile da fare considerando – tra le varie – gli effetti a lungo termine sulla popolazione.

    Poi magari sarebbe bello parlare della differenza tra una raffineria (o una conduttura del metano) che esplode, ed un problema analogo in una centrale nucleare. Ma visto che Chernobil è stata una strumentalizzazione assurda, decisamente non è il caso.

  • Andrea Del Benesays:

    14 Marzo 2011 at 12:52

    @Eleonora Presani
    Anzi tutto i dati che giungono dal Giappone sono ovviamente parziali e confusi e occorrerà qualche settimana per capire il reale stato delle cose.

    Detto questo, senza offese, la strumentalizazione dell’accaduto non dovrebbe avvinere in entrambi i sensi, mentre mi sembra che in questo tuo ultimo post venga usato questo disastro per “osannata” l’efficacia giapponese nel costruire e gestire centrali nucleari.
    La verità è questa tragedia non dovrebbe influire sul giudizio che una persona ben informata ha sull’energia nucleare, poichè non penso aggiunga nulla a quanto già si sa e si è detto sulla questione nucleare.

    Comunque ho paura che la situazione nucleare non sia così rosea in questo momento se è vero che quanto ha accaduto sta allarmando mezzo mondo

    http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_14/nucleare-allarme-mondo_b53ae46e-4e23-11e0-992a-dbfddd704513.shtml?fr=box_primopiano

  • Francescosays:

    14 Marzo 2011 at 12:57

    Si dice che alcuni giornali strumetalizzino la situazione giapponese, e su questo non sono proprio d’accordo perchè potrei dire la stessa cosa di chi vuol parlare soltanto della tragedia umana che si è verificata e non del problema sulla sicurezza del nucleare, sarebbe comunque strumentalizzazione. La verità è che il Giappone (inteso come modello si sviluppo della società occidentale) e il nucleare in particolare rappresentano per tutto il mondo occidentale un modello quasi irraggiungibile per la maggior parte dei paesi, a cominciare dall’Italia. Tralasciando per il momento i discorsi (per altro non da sottovalutare e interessantissimi) sul rapporto uomo-natura in italia il mio datore di lavoro non è capace a farmi un bonifico o un assegno circolare di 50 euro, continuandomi a scrivermi mail su mail per informarmi dei problemi o per chiedermi 4 o 5 volte l’iban del c/c. Con la gestione di una centrale nucleare come la mettiamo? mi costruiscono una centrale abusiva sotto il vesuvio con la sabbia? Cosa dovrei aspettarmi? Intendiamoci non sono contro il progresso e l’articolo di Magris l’ho veramente apprezzato, ma l’Italia non so fino ha che punto abbia un capitale sociale adatto a raccogliere sfide di tali proporzioni, forse sarebbe meglio investire le stesse somme di capitali nelle energie rinnovabili (solare, eolica, etc.). 2-3 centrali entro in più di dieci anni per coprire appena il 3-4 % dell’energia a scapito degli investimenti sulle rinnovabili ci condanneranno comunque alla dipendenza dal petrolio.

  • Adrianosays:

    14 Marzo 2011 at 13:06

    Posto che le informazioni che abbiamo su cosa realmente è accaduto e sta accadendo nei vari impianti nucleari giapponesi a seguito del sisma e del successivo tsunami sono parziali, incomplete e filtrate dal governo giapponese direi che qualsiasi commento è prematuro e strumentale.

    I morti per il terremoto e lo tsunami non sono affatto secondari ma sono ahimè morti e per loro non possiamo fare nulla; i 12 milioni di abitanti di Tokyo invece sono vivi e sono a 150km dal reattore. E’ sbagliato preoccuparsi più per i vivi che per i morti ?

  • dibiasays:

    14 Marzo 2011 at 13:19

    penso cmq che prima del nucleare, prima dell’eolico ci sia da risolvere il problema dell’informazione un passo nesessario prima di fare qualsiasi passo in qualsiasi direzione, mi rendo conto che siamo strumentalizzati..ed anche molto.. spessevolte non ce ne accorgiamo.. e diventiamo a noi volta strumentalizzatori.
    Sentivo diversi discorsi sull’energia in italia.. alcuni dicono che ce n’è in abbondanza solo che viene sprecata e non utilizzata ,a ltri denunciano un grosso deficit.. lasciamo stare la politica.. facili e condisivibilissimi i commenti.. .
    come priorità metterei un bel refresh della classe giornalistica, poi politica e poi partiamo a combinare qualcosa.. nucleare eolico ponte sullo stretto, salerno reggio calabria.
    Dico questa con per faciloneria.. ma perchè mi rendo conto leggendo commenti e cercando di capire quello che ci succede che si è persa la misura della realtà.. come posso in tutta onestà andare domani a votare sul nucleare se ho esattamente il 50% dell’informazione che dice una cosa e l’altra metà l’opposto? per valutare bisognerebbe essere competenti (ma non possiamo essere tutti fisici nucvleari) o almeno avere fiducia in chi spiega le cose.. io fiducia in questo momento non ne hò.. non ne ho in questa informazione scandalistica e direzionata per come gira il vento.
    Ho letto con interesse tutti i commenti.. e al di là della mia opinione mi accorgo che ci sono troppe “versioni” della stessa storia.. non lo concepisco.. non su fatti reali concreti e risontrabili..
    Scusate lo sproloquio ma proprio mi rendo conto che forse ancora prima di pensare a cosa possiamo fare , dobbiamo pensare a capire e a trovare degli strumenti per capire.. i più neutri possibili, la responsabilità della scelta deve essere mia, ma son disposto a prendermela solo se non vengo strumentalizzato

  • [D]says:

    14 Marzo 2011 at 13:22

    “forse sarebbe meglio investire le stesse somme di capitali nelle energie rinnovabili (solare, eolica, etc.)”

    Così una domanda che mi viene a “brucio”: quando non tira vento, quando le nuvole coprono il sole, ci vai te di casa in casa a pedalare con la ciclette per mettere in moto la dinamo e garantire alle famiglie che stanno al freddo il riscaldamento per il quale hanno pagato con l’installazione di dispositivi costosissimi ?

    Ripeto la domanda di prima: di fronte al bivio, quanti sono veramente disposti a rinunciare al nucleare e tornare quindi a vivere come facevano i loro trisnonni in campagna ? Niente riscaldamento, niente corrente elettrica, sveglia alle 5 e nanna appena cala il sole, niente tv, niente radio, niente ore piccole la sera, niente frigo, niente…

  • Lucasays:

    14 Marzo 2011 at 13:26

    X l’autrice dell’articolo.

    PREMESSA: ho letto l’articolo di Claudio Magris e …boh…che dire? Non è la tecnologia che va demonizzata ma il suo abuso? Belin, ma è un genio quest’uomo!!!
    Un sofista: l’uomo non può operare contro natura perchè egli stesso è parte della natura.
    MA proponiamolo per il nobel per le GENIALITA’ !!!

    POI.
    Secondo me il tuo punto di vista è quello di una persona acriticamente a favore del nucleare.
    Hai scritto:
    “Ma trovo vergognosa la strumentalizzazione di questa tragedia. Veramente questi giornali (ma sono solo esempi, molti altri sono assolutamente analoghi) cercano di venderci la notizia che i giapponesi, in questo momento, devono preoccuparsi delle centrali nucleari? Con diecimila morti risultanti da un conteggio ancora parziale?”
    Secondo te è strumentalizzazione?
    Al massimo sarà sensazionalismo ma strumentalizzazione?????
    Secondo te per il fatto che sono morte MIGLIAIA di persone bisogna fregarsene della SPADA DI DAMOCLE rappresentata dalle centrali???
    Scusami ma dovresti fare un po di esame di coscienza per quanto hai scritto.
    Ma ti rendi conto???
    La realtà è che il terremoto e lo tsunami sono stati devastanti per il giappone.
    Un eventuale contaminazione nucleare sarebbe catastrofica.

    POI.
    Il nucleare non è sicuro al 100%.
    Come nessuna attività umana.
    Poi ci sono gli imprevisti causati dalla natura o dall’uomo stesso (leggi TERRORISMO).
    Tu stessa hai scritto “uno tsunami più potente di qualsiasi previsione umana”.
    IPSE DIXIT.
    Non c’è altro da aggiungere su questo punto.

    Altra tua frase:
    “Stanno resistendo, molto bene nonostante quello che si dice”
    Stanno resistendo, molto bene ??????????????????????????????????
    Ti sembra che stiano resistendo MOLTO BENE?????
    MOLTO BENE??????????????
    Ci sono state numerose esplosioni, fuga di radiazioni, popolazioni evacuate x contaminazioni, rischio di peggioramento ulteriore della situazione.
    Questo è MOLTO BENE?
    Invece BENE cosè? Un reattorino piccolo piccolo esploso?
    E BENINO? Una città distrutta?
    E MALE? Mezzo giappone a puttane?

    Boh… sono senza parole…

    Buona giornata.

  • v43says:

    14 Marzo 2011 at 13:28

    complimenti eleonora! le mie idee trovano un’ottima rappresentanza nel tuo articolo, che ho letto tutto d’un fiato. grazie

  • goldoraksays:

    14 Marzo 2011 at 13:30

    @ Adriano ha scritto : “I morti per il terremoto e lo tsunami non sono affatto secondari ma sono ahimè morti e per loro non possiamo fare nulla; i 12 milioni di abitanti di Tokyo invece sono vivi e sono a 150km dal reattore. E’ sbagliato preoccuparsi più per i vivi che per i morti ?”

    Si e’ sbagliato, perche’ i vivi corrono un rischio del tutto insignificante. Avrei capito se il l’involucro del nocciolo si fosse fratturato ma non e’ cosi’. Si sta ingigantendo un piccolissimo problema. Ma d’altronde non e’ questa la prassi comune quando si sente il termine nucleare ? Qualsiasi analisi razionale della situazione passa in secondo piano, e si riversano sui mezzi tv, sul web etc… le cassandre della situazione.

    La gente non sa quantificare il rischio di certe situazioni, e questo porta a fare dei ragionamenti del tutto fuori luogo.

  • goldoraksays:

    14 Marzo 2011 at 13:39

    Appunto come volevasi dimostrare, basta dare un occhiata all’intervento di Luca. Caro Luca nessuna attivita’ umana e’ priva di rischio al 100%, neanche ai tempi dei neanderthal era cosi’ (dove cera il rischio di essere sbranati da animali selvaggi) quindi ?
    Che si fa, ci si nasconda dalla tecnologia ? No, si abbraccia pienamente le soluzioni tecnologiche e si valuta il rischio.
    E questo che la gente comune non sa fare, se ti dico che hai piu’ probabilita’ di morire per un impatto metoritico che di morte per radiazione cosa mi rispondi ? Che non esci piu’ di casa per il resto della tua vita ?

  • secondavitasays:

    14 Marzo 2011 at 13:41

    “i giapponesi, in questo momento, devono preoccuparsi delle centrali nucleari? Con diecimila morti risultanti da un conteggio ancora parziale?”

    CERTO CHE SI!!… il terremoto e lo tsunami per quanto terrificanti sono TERMINATI… le conseguenze sono quelle e sono stabili… resta “SOLO” da raccogliere macerie e cadaveri…

    l’incidente nucleare è ancora in corso… e le sue potenziali conseguenze sono destinate a restare per centinaia di anni…

    dire che non è la priorità mi sembra miope…

  • ivasays:

    14 Marzo 2011 at 13:44

    Avendo moglie giapponese che vive qui con me in Europa e che da 4 giorni e’ in contatto continuo con il suo paese – meno male che c’e’ internet – posso cercare di dare il loro punto di vista.

    Essendo originaria della grande area urbana di Tokyo, lei ammette candidamente di essere stata sempre psicologicamente pronta a “morire nel nuovo grande terremoto del kanto”, visto che sapevano tutti che sarebbe accaduto di nuovo prima o poi.
    E lei stressava di continuo il fatto di lavorare vicino alla costa, lo ricordo benissimo.

    La faccenda del nucleare invece non la digerisce affatto e come lei i suoi parenti ed amici che sono li’.
    E’ stata una cosa inaspettata e la loro sensazione e’ che il governo non dica tutta la verita’.

    Quindi si, per i giapponesi terremoto e tsunami sono “eventi normali”, i problemi nucleari no.

  • carlosays:

    14 Marzo 2011 at 13:53

    @iva

    Evidentemente i giapponesi sono “gente non sa quantificare il rischio di certe situazioni” e che vuole “pedalare con la ciclette per mettere in moto la dinamo”… Ah, e naturalmente sono antiberlusconiani.

  • Altrovesays:

    14 Marzo 2011 at 14:01

    Ma che bel blog PRO nucleae ….

    Magari sarebbe carino anche dire quello che costa una centrale nucleare, quanto costa il combustibile, lo stoccaggio, etc etc.

    Ma chissà perchè questi parametri vengono sempre dimenticati dai pro-nucleare.

    E se la centrale salta, i morti dello tsunami potrebbero non essere gli ultimi.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 14:15

    Non credo che il mio post sia, in se, PRO nucleare… Personalmente credo che l’utilizzo del nucleare sia una cosa che vada presa in seria considerazione, valutandone molto attentamente i lati positivi e i lati negativi. Che in giappone in questo momento abbiano difficoltà a gestire una o più centrali è ovvio e nessuno lo ha mai negato. Quello che penso è però che una tragedia di questa portata non può essere strumentalizzata per prendere decisioni su argomenti di vastissima portata, quasi approfittando delle tragedie altrui per puntare dita. La priorità in questo momento dovrebbe essere quella di dare il massimo supporto alle autorità giapponesi per arginare i danni che saranno comunque incalcolabili. In seguito, a mente fredda, quando le cose saranno chiare, potremmo analizzarle e utilizzare i dati per prendere decisioni. In questo momento mi pare solo bieca strumentalizzazione.

  • Lucasays:

    14 Marzo 2011 at 14:18

    x goldorak

    il mio discorso è un po più articolato mi pare

    comunque…. dici di valutare il rischio.. appunto
    il nucleare è pura follia

    e per favore: io parlo solo del nucleare non di tutto il resto…

    non permetterti di darmi del tecnofobo mai più

    leggi quello che scrivo

  • kliffothsays:

    14 Marzo 2011 at 14:20

    Forse la strumentalizzazione è anche da parte di chi legge gli articoli.
    Non voglio entrare nel miserevole merito politico delle cose, perchè un certo vizio, soprattutto nell’articolo de Il Fatto Quotidiano c’era, come pure è evidente il gusto di far polemica (sana, a fin di discussione) dell’autrice del presente.

    Quello che invece mi va di dire è che se ci dovesse essere una fusione, allora i morti sarebbero maggiori di quelli dei due eventi gia’ verificatesi, e soprattutto i costi sarebbero enormi.
    C’è chi dice che Chernobyl fu tra le cause della fine del comunismo in Russia a causa dell’enorme costo che comporto’.

    non è difficile trovare materiale in rete sull’evento e sulla particolare dinamica di quell’incidente.

  • goldoraksays:

    14 Marzo 2011 at 14:24

    @ Luca : io ti ho letto, e ti definisco un tecnofobo (guarda che non e’ un insulto, signfica solo che sei contro la tecnologia).
    Il tuo ragionamento si riassume con il nucleare e’ follia.
    Ah beh, se dovessimo valutare la cose con il c@lo piuttosto che con la testa saremo ancora all’eta’ della pietra. Anzi no, forse non ci saremo neanche evoluti dal brodo primordiale.

  • Federicosays:

    14 Marzo 2011 at 14:33

    ciao eleonora.
    confesso che questo tuo articolo è il primo da me letto qui su appunti digitali.

    il tuo punto di vista è molto interessante, in effetti sembra quasi che le istituzioni giapponesi e la comunità internazionale si stiano quasi dimenticando della strage naturale avvenuta, e si stiano concentrando maggiormente sul mantenimento di una situazione stabile e non pericolosa all’interno delle maggiori centrali nucleari del paese.

    noto che tu biasimi questo comportamento. pero ti chiedo, non è comprensibile, e anche giusto, che in un momento come questo, in cui il giappone è stato praticamente messo in ginocchio da un grosso terremoto che ha spazzato via migliaia di vite umane e di infrastrutture, concentrarsi sullo sventare la minaccia di un possibile incidente nucleare (che potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso, spezzando DEFINITIVAMENTE le gambe all intera nazione) in un paese che mantiene ancora vivissimo il ricordo dei bombardamenti americani?

    spero di ricevere un tua risposta.

  • goldoraksays:

    14 Marzo 2011 at 14:36

    kliffoth : la dinamica del incidente di Cernobil e’ completamente diversa da quello che sta succedendo in giappone. Non centra un c@zzo. Ma a quanto pare per il partito del no al nucleare tutto deve per forza ricondurre a Cernobil. E l’unica cosa su cui possono fare leva, perche’ poco poco che vedono cosa sono i reattori moderni beh il loro mantra cessa di avere importanza.
    Inoltre e non mi piace fare fanta politica, l’unione sovietica crollo’ perche’ fu mandata sul lastrico dalle enormi spese militari.
    Perse la guerra fredda soltanto perche’ gli usa poterono spendere dippiu’ senza andare in bancarotta, mentre in bancarotta ci andarono i russi. Ce anche da dire che il sistema sovietico aveva dei problemi strutturali e congetturali che avrebbero comunque portanto alla dissoluzione dell’impero. Era solo questione di quando ma non di se.
    Storici importanti come Helene Carrere d’Encausse avevano gia’ predetto negli anni 70 il crollo del sistema sovietico. Con buona pace dei complottisti secondo cui Cernobil fa l’evento scatenante di tale crollo.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 14:40

    Federico,
    sono d’accordo con te che la priorità deve essere di contenere i danni e sventare la possibilità di un incidente nucleare di grande scala.
    Quello che critico non è questo, anzi. Il problema è che secondo me parte o gran parte dell’informazione non si sta concentrando su questo, ma sull’utilizzare questo terribile evento per fare della politica interna. Prima o poi questa discussione sarà giusta e io sarò curiosa di sapere le opinioni e le argomentazioni di entrambe le parti. In questo momento, però, bisogna secondo me concentrarsi sui fatti e cercare, come dici tu, di limitare i danni. Strumentalizzare questo avvenimento, addirittura ancor prima che sia terminato, vuol dire secondo me fare la propria politica sulla pelle delle persone e questo, io, non posso approvarlo, indipendentemente da quali e quanto giuste siano queste idee politiche.

  • Tiziosays:

    14 Marzo 2011 at 14:46

    Ho letto in un articolo de La Nazione o de Il Corriere della Sera che la TEPCO ha fatto opere di corruzione perché una sua centrale non era a norma ed addirittura siccome aveva delle condotte in pressione fece pressione all’azienda che si dovette occupare delle misure (Hitachi), affinché falsasse i risultati immettendo del gas [aria?] compresso per nascondere le perdite.

    L’articolo proseguiva elencando una serie di irregolarità ed infrazioni delle norme nella/e centrale/i della TEPCO.

  • Francescosays:

    14 Marzo 2011 at 14:51

    Continuo a non capire perchè venga considerata strumentalizzazione parlare dei rischi del nucleare collegati anche ad eventi catastrofici come quelli avvenuti in Giappone e non viceversa, ovvero non parlare dei rischi in queste circostanze. Non è strumentalizzazione anche questa? Secondo me si. Ripeto: se ne parla così tanto, e non soltanto noi qui su appunti digitali ma in tutto il mondo (è il mondo che strumentalizza tutti coloro che hanno perso la vita in questa tragedia?) perchè ci sta crollando sotto i piedi un modello di sviluppo occidentale che fino ad oggi era considerato tra i migliori in assoluto. Qui la questione non è di disinformazione, strumentalizzazione, etc etc, ma la domanda che dobbiamo porci è: fino a che punto ci convenga continuare ad investire sul nucleare invece di provare strade alternative?

  • Joriosays:

    14 Marzo 2011 at 14:51

    Non impareremo neanche stavolta; eppure ne avremmo di che. Il Giappone è devastato dal quinto terremoto più violento degli ultimi cent’anni; ma già mentre si incrociavano le prime notizie e le prime immagini, anziché concentrarsi sulla tragedia, gli esternatori italiani a tempo pieno si affrettavano a ricavarne spunti di polemica interna sul nucleare e sul referendum di giugno. Fosse solo questo. Il dramma giapponese non è diventato una catastrofe come quella dello tsunami del 2006 in Indonesia solo grazie alla sistematica politica di prevenzione coltivata con lungimiranza da anni. Da noi, sulle calamità naturali c’è chi fa loschi affari, e c’è chi non muove un dito neppure quando si sono da tempo prosciugati i fiumi di parole che sgorgano copiosi dopo ogni cataclisma.
    I dati di confronto sono impietosi. Il Giappone ha subìto 29 terremoti negli ultimi dieci anni; ma nessuno ha neanche lontanamente sfiorato nel bilancio dei danni quello del 1923, quando le vittime furono 145mila. In Italia, poco o nulla è cambiato dal terremoto di Messina che causò tra i 90 e i 120 mila morti; e ci sono voluti decenni prima che sparissero le baracche.
    In Giappone, gli edifici vengono costruiti (e quelli già esistenti rifatti) con rigorosi criteri antisismici, sorretti da sostanziosi sgravi fiscali; e ogni anno l’1 settembre c’è una grande esercitazione antisismica, prove di evacuazione comprese, che simula le condizioni del sisma del 1923. In Italia, l’unica volta che si è tentato di realizzare un’esercitazione nell’area intorno al Vesuvio (in cui si addensano 2 milioni di persone, molte delle quali in case assolutamente abusive), si è dovuto interromperla quasi subito perché era piombato tutto nel caos.
    Uno studio dell’università di Ferrara propone un confronto tra i due Paesi nel caso di un terremoto di magnitudo 7,5 (inferiore quindi a quello di venerdì): in Calabria i morti sarebbero tra 15 e 32mila, a Tokyo 400.
    Sono anni che il nostro Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia avverte quali rischi corriamo, e invoca l’avvio di una seria politica di prevenzione; ma nessuno lo ascolta. E nessuno si muove. E’ di questi giorni la denuncia di un gruppo di sindaci padovani, di tutti i colori politici: a quattro mesi dalla devastante alluvione che ha colpito il Veneto, ancora nessun vero intervento è stato fatto sugli argini sbrindellati, perché per mettere in moto i fondi si sta seguendo la solita cialtronesca ed indegna trafila burocratica che zavorra ogni opera pubblica.
    Il guaio è che, quando poi accade una qualsiasi calamità, non solo nessuno paga per le omissioni, ma anzi c’è chi si fa pagare sottobanco per le ricostruzioni: saltando, stavolta sì, ogni trafila e calpestando ogni regola, come nello scandalo del dopo-terremoto in Irpinia. E magari addirittura ridendoci sopra, come gli infami imprenditori intercettati a L’Aquila, cui morti e distruzioni mettono allegria. Chi mai ci salverà da questa catastrofe?

  • smoke.killssays:

    14 Marzo 2011 at 14:57

    Volevo scrivere la mia opinione,ma leggengo i commenti mi è passata veramente la voglia… ma a cosa serve l’energia quando il più grande utilizzatore: l’industria , sta delocalizzando le proprie strutture all’estero.. detta questa triste realtà off topic, mi trovo d’accordo con Eleonora Presani.

  • Wolfsays:

    14 Marzo 2011 at 15:07

    però leggendo l’articolo non puoi dire che hanno messo in secondo piano il terremoto e lo tsunami. Quelli sono passati e oltretutto i reattori nucleari portano radiazioni quindi è inevitabile che a me facciano decisamente piu paura i reattori del terremoto stesso.

    In ucraina (non dico il nome perchè non ricordo come si scrive) la nube radioattiva è arrivata in poco tempo da noi e mi sembra ben piu grave di un terremoto o uno tsunami!!

    Ancora oggi nascono neonati deformati e si muore di tumore in modo veloce e con una media disarmante.

    Quindi il problema del nucleare, secondo me, è ben piu pericoloso del terremoto e dello tsunami messi insieme perchè quegli eventi si possono evitare e durano poco, inoltre se si facevano altri accorgimenti si potevano pure evitare i morti o perlomeno a ridurre drasticamente il numero delle vittime.

    Supertecnologici o non hanno dimostrato una negligenza assurda, il Giappone è sismico ovunque (tra vulcani,faglie, tsunami) e ci hanno costruito sopra centrali nucleari — il territorio è soggetto OVVIAMENTE a tsunami e fanno le citta costiere oltretutto senza un minimo di “difesa”, capisco se erano citta antiche ma le città moderne non le puoi costruire proprio sulla costa sapendo che razza di terreno c’è li! Almeno a costruire la città piu in alto e il piu possibile lontana dalla costa e magari lasciano solo il porto nella costa cosi al limite si porta via solo quello.

  • stefanosays:

    14 Marzo 2011 at 15:26

    @Wolf
    è semplicistico criticare la locazione delle città in questo modo. I posti dove costruire una città non sono mai stati scelti a caso, ne nell’antichità ne adesso. E sono tutti accanto a una via d’acqua, semplicemente perchè costruire (e mantenere) una città lì costa 1000 volte meno che lontano da queste fonti.
    Del resto, proprio noi italiani non dovremmo parlare che abbiamo Napoli costruita accanto ad un vulcano attivo e tutti i paesi limitrofi nati negli ultimi 50 anni poroprio sopra il vulcano stesso. Per non parlare di un ponte sospeso da costruire sui lembi di 2 terre che si spostano fra loro da sempre.

  • Zodsays:

    14 Marzo 2011 at 15:38

    @ goldorak
    Il ragionamento sulla sicurezza del nucleare è esattamente il contrario di quello sviluppato da te (e, in parte, accennato nell’articolo).

    E’ il partito del “SI al nucleare” che, per interessi economici, per 20 anni ha continuato a ripetere che le centrali costruite dopo Chernobyl erano sicure (omettendo un importante “più”) nonostante tutti i geologi del mondo abbiano più volte ribatito che in nessun luogo del pianeta può esistere il nucleare “sicuro”.

    Bisogna valutare la percentuale di richio in relazione al valore economico dell’operazione.
    Ma, essendo l’Italia una zona altamente sismica con 9 vulcani ATTIVI, il richio è estremamente più alto di ogni possibile beneficio.

    Anzi, al contrario di quanto sostenuto dall’autrice del post, mi sembra che la strumentalizzazione peggiore la stia facendo proprio chi sostiene il nucleare, che vuole parlare dei morti per non parlare del pericolo che stanno corendo in queste ore i vivi.
    Controlla la pagina italiana di WikiPedia dedicata ai disastri nucleari, in cui quello di Fukushima viene già indicato come risolto con tanto di classificazione al 4° grado rispetto ai “pochi” problemi causati.

  • Notturniasays:

    14 Marzo 2011 at 15:55

    tanto di cappello ai giapponesi su come getire il nucleare e progettare le centrali.

    sono rimasto stupito di quello che sono riuscite a reggere delle centrali vecchie di 50 anni contro un evento che possiamo considerare fuori-scala.

    complimenti

  • Giovannisays:

    14 Marzo 2011 at 15:58

    Mi spiace ma fin qui e’ il piu’ brutto, poco referenziato e scandalistico articolo che mi e’ capitato di leggere su AP.

    A braccio le critiche che mi vengono sono:

    Citare come fonte sulla stima dei danni La Tepco mentre il “disastro” classificato per il momento a livello 4 (su di una scala dove chernobyl e’ al 7, 3mile island 5), e’ ancora in corso e bisogna ancora fare una stima veritiera sul rilascio di “isotopi derivanti da reazioni secondarie” (come li bolla lei) e’ come scrivere che durante il disastro del golfo bisognava fidarsi esclusivamente di quello che diceva la BP (ops ci si e’ rotta una conduttura… no problem la risolviamo in due giorni… staranno li’ a pulire per altri trent’anni)

    Bollare le emissioni radioattive che vengono fuori da casi come questo come “ioni che risultano volatili in pochi secondi”, mi spiace ma fa’ protendere la mia ipotesi su quanto e’ stato scritto in quest’articolo come clamorosamente di parte.

    Elementi come lo Iodio 131, il Cesio 137 e lo Stronzio 90 sono pericolosi direttamente per la salute (leucemia, cancro alle ossa e alla tiroide) e non sono volatili (si parla di oltre vent’anni di permanenza nell’ambiente), andatelo a dire alle migliaia di persone alle quali hanno distribuito iodio in pillole (misura in certi termini efficace contro lo iodio 137, per gli altri restano le preghiere…).

    La stessa Tepco fa’ una stima dei suoi dipendenti che hanno riportato problemi, pochi e quasi tutti a causa del sisma, ci dimentichiamo che intanto i contaminati nell’ area fuori la centrale ci sono, e sono stati esaminati “a campione”.
    Tant’e’ vero che la zona evacuata ha un diametro di 20 km.

    Fare la conta al numero dei morti per poi dire che bisogna preoccuparsi di quelli invece di stare dietro a cio’ che succede alle centrali e’ giocare sulla pelle dei morti per asserire che incidenti simili sono niente di che rispetto al sisma e al maremoto (approposito ma l’italiano esiste: usiamolo, o’tsunami lasciamolo ai Giapponesi)… wow pur di appoggiare il nucleare si tirano fuori quste becere speculazioni?

    Cosa si tentava di dimostrare con quest’articolo? Che incidenti simili sono bazzecole? Cioe’ mettiamo caso che vengano costruiti reattori in Italia, dovremmo convivere con l’idea che rilevare nel raggio di chilometri fuori da una centrale radiazioni 400 volte superiori alla norma (al valore annuo di quanto e’ possibile rivelare normalmente fuori una centrale) sia una preoccupazione da “primitivi”?

    Stiamo scherzando?

    Concludo poi con: asserire che tutta l’opera dell’uomo e’ inglobabile nel sistema natura perche’ l’uomo vive in esso e’ un sofismo e mette i brividi. Per quanto da persone come l’autrice del post, con una certa formazione, ci si aspetterebbe una cultura e una coscenza su quali siano le possibilita’ umane ben diversa.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 16:01

    Le critiche vanno bene, ma l’articolo andrebbe letto.
    Non ho mai detto che il Cesio è volatile. Ho detto che lo sono gli isotopi di azoto e gas nobili presenti nel vapore. Al seguito di un inziale fusione del terzo contenimento, ha cominciato ad essere presente una piccola frazione di Cesio e Iodio, e questo è pericoloso. Quando mai ho detto che non lo sono?

    La zona evacuata è di 20 km per ragioni di sicurezza, si hanno misurazioni inferiori a 10 mSv a 5 km di distanza dalla centrale.

  • Alberto Biassonisays:

    14 Marzo 2011 at 16:03

    Direi che la stupidità di Repubblica nel calcare le onde mediatiche (vedi anche quanto successo con la storia di Ruby o con tutte le varie malefatte porcellose di Berlusconio) sia ormai più che nota…. Trovo però altrettanto discutibile minimizare l’evento come ormai risolto e di modesta portata… trovo ridicolo difendere una tecnologia vecchia di 60 anni che lascia scorie per migliaia di anni da gestire… e trovo stupido difendere un governo che dà stimolo al suo sviluppo in un paese ad alto rischio sismico…..
    …. e andrei a chiedere in Abruzzo, dove ancora stanno nelle baracche, altro che cae antisismiche!!!!

  • Gian Luca Taccolasays:

    14 Marzo 2011 at 16:20

    Io so solo che una portaerei statunitense arrivata a 60 miglia dalla costa giapponese, ha cominciato a registrare radiazioni che l’hanno convinta a deviare la rotta….ma lei vivrebbe con suo figlio in prossimità di una centrale nucleare? Io da ignorante quale che sono posso affermare che il terremoto e lo tsunami pur distruggendo città e vite umane sono fenomeni naturali che nascono e muoiono in pochi minuti, l’esposizione a radiazioni modifica il DNA x sempre, uccide la vita futura.
    Possiamo costruire centrali di 3° 4° o 5° generazione, ma non possiamo assicurare la sicurezza al 100%, e questo è un dato di fatto incontrovertibile, chi è a favore del nucleare o è un kamikaze o è pagato dalle multinazionali, anche la Germania ha fatto marcia indietro, e i tedeschi sono un popolo razionale….veda lei…ah ultima notizia “Tepco non esclude fusione parziale”….mi spieghi lei cosa vuol dire…ma non erano bravi i Jap? Un plauso @Luca, ah le le scorie che hanno tempi di abbattimento nell’ordine di centinaia di milioni di anni dove le mettiamo? Nel giardino di casa sua? In Toscana si “dice meglio aver paura che toccanne” Lei strumentalizza e non poco dal mio punto di vista. La saluto e la invito a essere + umile e razionale.

    PS: A Tokio se la stanno facendo addosso….RaiNews riportando la NHK ha detto che la popolazione del nord-est sta fuggendo al Sud, ma di cosa stiamo parlando…i giornali che lei menziona riportano notizie + o – allarmistiche ma sono sicuramente + attendibili di lei, e questo è una certezza. Saluti radioattivi

  • Caelsays:

    14 Marzo 2011 at 16:33

    @Per tutti quelli che…

    Per tutti quelli che dicono si tratti di propaganda contro il nucleare, a cominciare dall’autrice dell’articolo, c’è da dire che la Svizzera ha ufficialmente bloccato il piano per 3 nuove centrali nucleari. La Germania ha bloccato il prolungamento dell’uso di 8 centrali per avere nuovi studi. L’Austria ha espresso formale richiesta alla UE per sottoporre a stress test tutte le centrali presenti sul territorio europeo.

    Dalle ultime notizie pare che il reattore 2 della centrale di Fukushima sia parzialmente fuso ed è elevato il rischio di esplosione.

    Ora, con tutto il dovuto cordoglio per le vittime di una tragedia di origine naturale quale il terremoto e lo Tsunami…ma il rischio relativo alle vittime per le centrali nucleari è di qualche migliaio di volte superiore. Ed è ovvio che si pensi più a questo che al danno statico della natura.

  • Wolfsays:

    14 Marzo 2011 at 16:33

    @ stefano

    critico perchè come dici tu costruire una citta antica nelle coste era normale perchè non c’erano misure di sicurezza, ma se guardi bene parecchie città in quei posti sono moderne.

    A Napoli è un caso a parte, li una regola non è mai esistita e mai esisterà infatti tra poco le case arriveranno dentro il Vesuvio dando l’esempio puro dell’abusivismo sfrenato e della Mafia.
    Se poi si attiva il Vesuvio cavoli loro io non sgancio nemmeno un € per aiutarli, loro sanno del vulcano e quindi è un loro rischi andarci a vivere non ce li ha costretti nessuno.

    Invece in Giappone si sa che ci sono gli tsunami, ma non da ieri, da SEMPRE! Quindi se dovessi andare a cercare nella storia del Giappone sicuramente ci saranno una miriade di tsunami che si saranno abbattuti sulle città e loro che fanno….. ci ricostruiscono -.-‘ !!

    Inoltre fare delle centrali nucleari su un territorio che è sismico per il 100% mi pare da assassini!!

    E’ facile criticare cosi dici tu però secondo me sono le uniche critiche da fare, se si sa come è il posto o lo si abbandona o si costruisce altrove o in modo che non succeda nulla o quasi.
    Le case di quei posti sono tutte moderne quindi chi ha progettato doveva pensarci prima sapendo che razza di territorio è quello :(

  • Takashisays:

    14 Marzo 2011 at 16:53

    Diciamo che era forse un po’ presto per farci un articolo.
    ;-)
    Aspettiamo che l’emergenza rientri e che tutto torni alla “normalità”, poi discuteremo più tranquillamente.
    Se invece dovesse andar male… siamo tutti fottuti (i jappo per primi, poi toccherà anche a noi, in misura infinitamente minore forse, ma tant’é). Viviamo in un ecosistema globale.

  • aeternalsays:

    14 Marzo 2011 at 16:58

    Sono perfettamente d’accordo con ciò detto nel post, in un certo qual modo mi rassicura sapere che non sono l’unico che rimane quasi nauseato dalla strumentalizzazione di qualsiasi fenomeno.

    Giusto per avere un’idea, ecco una delle possibili implicazioni.

    http://it.euronews.net/2011/03/12/germania-catena-umana-contro-le-centrali-nucleari/

    Che ci siano persone contrarie al nucleare per carità, sono liberi di esserlo. Ma sfruttare questo avvenimento per giustificare la pericolosità del nucleare mi sembra un po’ stupido e in certo qual modo bambinesco.

    Ma per fortuna queste improvvise proteste lasciano il tempo che trovano. Quando era avvenuta la catastrofe della marea nera, tutti indignati dicendo che è inaccettabile, troppo pericoloso per la natura e inquinamento di qua e di là. Passato un po’ di tempo, tutti sono tornati alla normalità, normalità che consiste ad esempio di andare a fare benzina, perchè no, da BP.

    Non è per essere cinici o altro, ma un minimo di coerenza mi pare necessario. Posso capire che uno sia contrario, ma mi è difficile accettare che uno giustifichi tale scelta con questi avvenimenti.

    E l’ho provato di persona, dove vivo è stato recentemente costruito un termovalorizzatore di ultimissima generazione, dal punto di vista legislativo non sarebbero state necessarie così tante misure anti inquinamento, ma proprio per rassicurare la popolazione (visto che è stato costruito in una zona residenziale) sono stati applicati sistemi impensabili, in grado di garantire livelli di sicurezza e di “pulizia” di questi fumi altissimi. Tuttavia tempo fa vi furono problemi ad un termovalorizzatore in germania, termovalorizzatore tralaltro molto vecchio. E vedi che prontamente compare davanti a quest’edificio un orda di persone a protestare. Situazione che capita ogniqualvolta esca del fumo dalle canne fumarie. Pur essendo nient’altro che vapore acqueo e altre sostanze certamente non nocive per l’ambiente. (vengono monitorate costantemente da terzi).

    Questo per dire che ogni scusa è buona per protestare. Accetterei la critica di un fisico piuttosto di un chimico, se in un qualche modo provata. Anzi, ben vengano. Ma con tutto il rispetto, cosa ne possano sapere i giornalisti, piuttosto che dei cittadini su quel che succede concretamente non lo so. Ragion per cui piuttosto che disinformare io starei zitto.

    Ma visto che oggi non sono neanche dell’umore più felice, vorrei riportare una citazione su un’immagine che lessi tempo fa. Sebbene io tenga relativamente alla sostenibilità ambientale, non ho potuto che ricredermi in un certo modo:

    http://img850.imageshack.us/i/40146176080359072766140.jpg/

    Mi rendo conto che sia abbastanza cinica, tuttavia trovo che in un certo qual modo sia veritiera. Il buco nell’ozono, inquinamento, un terremoto, uno tsunami, radiazioni di qualsiasi tipo non distruggono il mondo ne la natura in senso ampio. Semmai distruggono NOI. Il pianeta sta a meraviglia, lo è stato per milioni di anni e lo sarà per altrettanti. Siamo noi ad essere fottuti (scusatemi ma ci stava). Per dire che in un certo modo la natura troverà un metodo per evitare un problema, fa tutto parte di un ciclo continuo. E’ tutta una questione di prospettiva, se pensiamo che la natura debba seguire la nostra volontà beh allora possiamo anche aspettare seduti, così certamente non ci faranno male le gambe.

    PS: qualsiasi critica è ben accetta.

  • Bobkelosays:

    14 Marzo 2011 at 17:00

    Concordo con il post 61 di Giovanni,
    trovo l’articolo dell’autrice,
    che in altri casi ho trovato scrivere
    articoli ben documentati e piacevoli,
    esageratamente carente di obiettività
    nell’impostazione e nei dati
    (ad esempio, il dato sul dimezzamento
    del cesio 137 non è pochi mesi ma 30 anni teorici,
    che poi nell’ecosistema dei terreni di Cernobil
    inaspettatamente si stanno dimostrando 180 anni
    effettivi, sempre per il dimezzamento..)

    Da persona razionale e da ex Fisico
    (Dottorato, Borsista, genietto di turno della classe, ecc)
    ho sempre notato l’assenza di criticità riguardo
    al nucleare di parte dei miei colleghi Fisisi,
    specie giovani, innamorati del giocattolo tecnologico
    atomico per formazione di studi (c’è un comprensibile trasporto
    emozionale nelle cose di cui ci si occupa) e meno sensibili
    a considerazioni pratiche, sociali, economiche, mediche,
    perfino emotive, psicologiche, morali (per le generazioni future),
    relative a come tale giocattolo viene poi invece
    calato nel mondo reale.

    Li ho sempre comunque scusati in quanto “in buona fede”,
    e generalmente ottime persone con mentalità comunque aperta,
    e convinti appunto della bontà teorica della loro idea,
    per cui anche all’autore dell’articolo va un pensiero
    di comprensione pur dissentento da quanto scritto.

    Non hanno invece scuse le persone molto più grandi di età
    (più consapevoli e con più esperienza della vita)
    e coinvolte economicamente nei progetti del nucleare
    italiano..li nessuna buona fede..solo la speranza
    di far bottino privato (il colpaccio della vita)
    e farla franca a grande danno della collettività..
    spero solo che non riescano nel loro progetto per me
    delirante di cui si vedono sordide manovre ogni mese.

    (per chi ha poco tempo per documentarsi consiglio almeno
    di guardare la recente trasmissione di iacona dal sito
    on line “Presa diretta” della sua trasmissione).

    Un saluto a tutti

  • the solutorsays:

    14 Marzo 2011 at 17:03

    Diciamo che era forse un po’ presto per farci un articolo

    Si, però mettiti nei panni dei pro nuclearisti convinti, si trovano di fronte allo spettro di un disastro grave a 2 mesi dal referendum.

    Per loro il disastro è questo, non i morti per terremoto o tzunami, non i contaminati, non le conseguenze ulteriori che, stanne certo, non tarderanno ad arrivare.

  • Lucasays:

    14 Marzo 2011 at 17:05

    x goldorak

    a questo punto, caro, puoi definirmi quello che vuoi…
    visto quello che scrivi…. :):):)

  • Danielesays:

    14 Marzo 2011 at 17:14

    Eleonora, non sono iscritto al vostro forum ma a quello del vicino tecnologico (Hwup), e ammetto di aver sempre apprezzato e letto con piacere i tuoi articoli, ma stavolta non posso esimermi dal commentare la tua superficialità e una fin troppo marcata irruenza politica all’interno di un discorso che invece dovrebbe essere per autonomasia assolutamente mirato alla comprensione dell’evento, delle sue cause e dei suoi effetti.
    Trovo il tuo articolo di una banalità sconcertante e probabilmente non meno strumentalizzante di un qualsiasi articolo delle testate da te citate.
    Banale per tanti motivi.
    1: innanzitutto perchè non hai minimamente idea della cultura giapponese e per chi c’è stato come me, quello che ti posso dire è che la vera paura di un giapponese è per quello che sarà e per quello che non si vede. Perchè i giapponesi hanno un rispetto eterno per la natura e per i propri figli. Non odiano il terremoto che fa parte della loro cultura e viene colto come una catastrofe voluta dagli eventi naturali del pianeta e di cui loro fanno parte. Sono spaventati da esso, ma ne rispettano le conseguenze ed è per questo che cercano un equilibrio durante e dopo la scossa. Quello che veramente li spaventa è il sapere che c’è qualcosa che non possono vedere e che loro stessi ne sono causa ed effetto. Il nucleare è uno di questi. Vuoi un esempio concreto di cui mi meraviglio che non hai nemmeno considerato: Gojira (Godzilla). Questo che per noi è un pupazzo, per loro è una nemesi stessa del nucleare, di quella paura invisibile che emerge ogni tanto e che non vedono fino all’istante prima del suo arrivo.
    2: perchè dal tuo intervento si comprende che vuoi spostare le masse non verso la comprensione del nucleare come necessità di sapere, ma come necessità di sviluppo tecnologico e scientifico. Stai facendo sporca demagogia, molto più di quanto non ne fa un nostro politico con il nodo alfano.
    3: perchè questa demagogia ti costringe pure a dire banalità scientifiche che probabilmente se ti fossi riletta avresti provveduto a eliminare. Sai anche tu che le scienze non creano, ma “trovano”. Eppure tu vuoi convincerci e forse anche tu ti vuoi convincere, che le centrali nucleari giapponesi hanno una loro prevedibilità dovuta a calcoli scientifici perfetti. Eppure, ogni tua parola in questo articolo, si sta velocemente sgretolando proprio nella giornata di oggi, quando cioè si inizia a comprendere che il core della centrale giapponese è in serio pericolo di surriscaldamento incontrollato e le precauzioni non bastano più. Certo, mi vieni a scrivere che le centrali giapponesi hanno resistito ad un cataclisma 7 volte superiore al loro carico predisposto. E allora? Dobbiamo sentirci sicuri? Addirittura grati a tutto questo? Per te stanno resistendo di più? No, a me pare che tutto stia andando a rotoli e la sicurezza in più è diventata incapacità nel non comprendere ciò che non si vede.
    Basta, dopo questo articolo chiudo lo sguardo su qualsiasi cosa scriverai in futuro. Mi spiace. Ti credevo una persona di scienza e non una politicizzante mascherata.

  • Takashisays:

    14 Marzo 2011 at 17:16

    E’ interessante leggere tutte queste opinioni pro/contro il nucleare e, allo stesso tempo, osservare su Google news l’evoluzione della situazione.

    Mi fa capire quanto piccolo sia il nostro pensiero.

  • aeternalsays:

    14 Marzo 2011 at 17:21

    @ Daniele

    Con tutto il rispetto, se ti basta una posizione diversa dalla tua per addirittura smettere di leggerla quello superficiale sei tu.
    Lei ha scelto di mettersi in campo e di dire ciò che pensa. Che tu le sia d’accordo o meno sta a te deciderlo, ma scegliere di non leggerla più è un vero e proprio rifiuto del pensiero altrui. Quindi in questo caso a mio avviso sei tu quello nel torto perchè impedisci che ci possa essere un dibattito. Della serie: “accusiamo a destra e a manca e poi nascondiamo la faccia e non facciamoci più vedere”.

    Non trovi sia infantile?

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 17:24

    Daniele,
    per quanto riguarda la cultura giapponese, non la conosco, ma non la sto commentando. Sto solo osservando con molta ammirazione la freddezza con cui stanno gestendo questa situazione estremamente difficile da gestire. Il fatto che loro siano pronti ad affrontare il terremoto non sminuisce minimamente, ai miei occhi ignoranti della loro cultura, la tragedia in corso, anzi.

    Non capisco come io sposterei l’attenzione dalla comprensione del nucleare come necessità di sapere a sviluppo tecnologico. A parte che non capisco questa frase: forse lo sviluppo tecnologico non va compreso a fondo? Inoltre ripeto ancora una volta, che non critico il fatto che si parli (anche) dei rischi delle centrali in giappone. Critico il fatto che venga utilizzata questa informazione, in questa fase incerta e a caldo dell’evento, per fare politica interna (in Italia ma non solo). Penso che ora la priorità debba essere tenere sotto controllo quello che sta accadendo, e mi sembra che il governo giapponese stia cercando di farlo, applicando tutte le misure di sicurezza del caso. Se poi avverrà la tragedia, o se non avverrà, allora ne riparleremo. Ora semplicemente non è il momento di issare bandiere.

    Inoltre, anche durante la giornata di oggi, la situazione è sotto controllo, proprio come ieri. C’è stata un’esplosione esterna nel settore 3, ma il nocciolo è ancora al sicuro, la pressione è scesa notevolmente e le radiazioni, per quanto superiori alla norma, sono ancora sotto controllo. Domani, ne riparleremo, oggi non c’è stato l’apocalisse che molti sembrano agognare così tanto (non comprendo perché).

    Giusto per curiosità, prima di smettere di leggere ogni parola che scrivo, mi dici secondo te quale sarebbe il mio orientamento politico, che secondo te sbandiero tanto? Mi incuriosisce.

    Infine, ricordo ancora a chi lo ripete, non ho mai parlato di vita media del Cesio di giorni (!!)

  • Danielesays:

    14 Marzo 2011 at 17:29

    Aeternal,
    se permetti qui la questione è molto ma molto più importante di quanto credi e mi dà fastidio credere che ci sia gente che non se ne accorge.
    Qui non si sta parlando di chiacchiere da bar come forse credi di fare tu, ma del potere mediatico che un articolo come il suo in una testata online dove lei scrive hanno.
    Lei, probabilmente inconsapevolmente legata dal suo istinto di giovane scienziata, ha dimenticato che porre un articolo su un argomento complesso come il nucleare a distanza di 48 ore da una catastrofe come quella giapponese, necessita di una razionalità giornalistica non indifferente, perchè il potere mediatico della stampa e quindi delle sue parole non è trascurabile.
    Il vero nocciolo della questione, non è se lei lo pensa in un modo o in un altro, ma come lei ha utilizzato un mezzo di diffusione di informazione a sua disposizione, per fare strumentalizzazione demagogica.
    E tu ci sei pure cascato visto che non hai compreso qual è il problema del suo superficiale articolo.

  • Danielesays:

    14 Marzo 2011 at 17:36

    Eleonora,
    è chiaro che tu stai correndo verso le barricate in questo momento, anche facendo finta di dimenticare cosa hai scritto nel tuo stesso articolo.
    Ti cito solo il primo punto:
    “per quanto riguarda la cultura giapponese, non la conosco, ma non la sto commentando.”

    Ecco, già questa frase è altamente ossimorica con questa:

    “Veramente questi giornali (ma sono solo esempi, molti altri sono assolutamente analoghi) cercano di venderci la notizia che i giapponesi, in questo momento, devono preoccuparsi delle centrali nucleari? Con diecimila morti risultanti da un conteggio ancora parziale?”

    Ecco, hai commentato la cultura giapponese? Ne hai determinato un giudizio scritto? A me sembra di si.

    Devo continuare a distruggerti ogni tua barricata?
    Io direi che possiamo chidere qua da parte di tutti e due e sperare che questo tuo articolo venga preso molto poco sul serio dal lettore casuale.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 17:38

    “Ecco, hai commentato la cultura giapponese? Ne hai determinato un giudizio scritto? A me sembra di si.”

    Mi sembra che a te sembrino tante cose….

  • Robertosays:

    14 Marzo 2011 at 17:54

    @Daniele #77: dare dei boccaloni agli altri non è cosa molto educata, le tue sono solo opinioni e come tali passibili di critica. Piuttosto prova a confutare i dati di Eleonora e instaura un dibattito. Ah, dimenticavo, non vuoi più leggere… bel modo di discutere, a quando il rogo dei libri?

    Per inciso: quello di cui tu accusi eleonora è esattamente quelli di cui Eleonora accusa i giornalisti del Il Fatto Quotidiano e Repubblica… e quelli non sono giovani scienziati, ma giornalisti di professione.

  • Robertosays:

    14 Marzo 2011 at 17:57

    @Daniele #78: a me non pare proprio che abbia commentato la cultura Giapponese, ma i giornalisti che ci raccontano la cultura Giapponese… ma probabilmente sono un boccalone anche io, no?

  • aeternalsays:

    14 Marzo 2011 at 17:57

    Daniele,
    No ma seriamente, a me sembra che stia tu mettendo nella sua bocca parole che non ha detto. L’accusi di non essere oggettiva però da quel che scrivi sembra piuttosto che tu interpreti male le sue parole. Anzi, le interpreti a tuo esclusivo vantaggio.

    Quel tuo commento in risposta al mio, piuttosto lo vedrei fatto a testate che possiedono un potere mediatico decisamente più alto. E che strumentalizzano sì la situazione, creando panico. Guarda caso alcuni paesi hanno detto subito NO al nucleare. (non faccio nomi) Speriamo non capiti nulla alle centrali, su questo siamo d’accordo. Può succedere di tutto come non succedere nulla, questo non ci è dato saperlo. Ciò non toglie che sarebbe stupido dire “no” al nucleare piuttosto che “si” basandosi su quello che è successo (o che potrebbe succedere). Semmai ciò che è successo DEVE far ripensare, magari anche adeguare, i progetti in base a queste nuove informazioni. Perchè se no sarebbe come abolire il caffè perchè uno si è bruciato la lingua bevendolo troppo caldo. Trovo che l’articolo porti appunto verso questo, ovvero avvisare di essere vigili, magari imparare dall’esperienza giapponese. Non di certo difendere unilateralmente il nucleare come vuoi far intendere tu.

    Non so che bar frequenti, ma non credo che i discorsi usciti da questo sito siano minimamente paragonabili.
    Mi spiace ma continuo a credere che il demagogo della situazione sia tu. Magari come dici ha sbagliato, questo può anche darsi, ma come demonizzi il suo articolo non mi sembra proprio adeguato come atteggiamento. Se devo essere sincero con te il tuo atteggiamento sembra più un ostinato voler aver ragione, e lo dimostra il “devo continuare a distruggerti ogni tua barricata?”.
    Non vedo che razza di critica costruttiva se ne possa trarre. Di certo non una discussione visto che dai già per acquisito di aver ragione tu e tutti gli altri torto.

    – E tu ci sei pure cascato visto che non hai compreso qual è il problema del suo superficiale articolo.

    illuminami allora, perchè sinceramente non lo comprendo.

  • Eleonora Presanisays:

    14 Marzo 2011 at 18:14

    Il post di oggi non tratta di quanto sia bello o brutto il nucleare. Anzi, è incentrato sul fatto che ora NON è il momento per discuterne. Di conseguenza, non ne discuterò.

    Dico solo che la citazione completa è:
    L’accento sulle energie cosidette “pulite” va assolutamente mantenuto, anzi, bisognerebbe aumentare gli sforzi in termini economici e di risorse umane, ma è necessario prendere coscienza del fatto che attualmente nessun altra forma di energia è altrettanto economica e pulita di quanto sia il nucleare.

    Questa frase vuol dire che il nucleare non è la soluzione, che molta ricerca è ancora da fare, che il problema dell’energia è uno dei problemi principali della nostra generazione e se continuiamo così lo sarà ancora di più per le prossime. Attualmente il nucleare è più ecologico del carbone e petrolio e più economico di solare, eolico e via dicendo.
    È la soluzione? no. Dobbiamo prenderlo in considerazione? Forse.
    Dobbiamo parlarne adesso? no.

  • #Andy#says:

    14 Marzo 2011 at 18:27

    Son d’accordo che dai Giapponesi c’è molto da imparare: lo stanno dimostrando in questi giorni.

    Arginare i danni di un terremoto fine a se stesso non è impossibile, è stato proprio dimostrato in questi giorni. Altro capitolo meriterebbe lo tsunami, quello si è che stato un evento disastroso e contro cui non siamo in grado di combattere.

    D’altro canto, i giornali di fazione opposta a quelli citati (e i politici al governo) commettono a mio avviso l’errore contrario: non si può paragonare il nucleare in Italia con quello di Francia e Germania. Non per nulla tali regioni si trovano, sismicamente parlando, nella Stable Continental Region e quindi sono a basso rischio sismico. Ben diversa è la situazione italiana… basta consultare http://zonesismiche.mi.ingv.it o vogliamo costruirle tutte nella pianura padana?

  • Fr@nkiesays:

    14 Marzo 2011 at 18:31

    Pur condividendo l’assetto “razionale” dell’articolo, non riesco a considere il nucleare “più” ecologico del carbone e del petrolio. Chiaramente non mi riferisco ad un paragone “assoluto”: una tecnologia che non riesce a smaltire ciò che produce in termini di scorie è un lascito troppo oneroso 1) sotto il profilo ecologico;2) sotto il profilo economico (nel futuro ci si dovrà porre il problema);3) per le generazioni future (impatto ambientale futuro?). Per ciò che penso equivale a mettere la polvere sotto il tappeto.

    Sotto l’aspetto meramente economico più che pensare / progettare / investire / costruire centrali nucleari, inizierei a spendere soldi “veri” ed importanti in ricerca su “solare / eolico e via dicendo”, cambiando, nel lungo periodo, radicalmente rotta alla politica energetica del nostro paese.
    Ma forse queste sono pretese assurde.

  • Fr@nkiesays:

    14 Marzo 2011 at 18:38

    Pur condividendo l’assetto razionale dell’articolo, non riesco a considere il nucleare “più” ecologico del carbone e del petrolio. Chiaramente non mi riferisco ad un paragone “assoluto”: una tecnologia che non riesce a smaltire ciò che produce in termini di scorie è un lascito troppo oneroso 1) sotto il profilo ecologico;2) sotto il profilo economico (nel futuro ci si dovrà porre il problema);3) per le generazioni future (impatto ambientale?). Per ciò che penso equivale a mettere la polvere sotto il tappeto.

    Sotto l’aspetto meramente economico più che pensare / progettare / investire / costruire centrali nucleari, inizierei a spendere soldi “veri” ed importanti in ricerca su “solare / eolico e via dicendo”, cambiando, nel lungo periodo, radicalmente rotta alla politica energetica del nostro paese.

  • Gian Luca Taccolasays:

    14 Marzo 2011 at 18:50

    Certo, a quanto ammonta il costo economico per le scorie? lei sa calcolare x milioni di anni il loro smaltimento? io no e penso di no anche lei, mi trovi sulla terra un posto che sia sicuro x 200 milioni di anni e poi ne riparliamo…..il problema non è l’energia ma il capitalismo, bisogna ripensare il modello di sviluppo.

  • ginojapsays:

    14 Marzo 2011 at 19:22

    “Cosa possiamo imparare dal terremoto e in giappone e dai giapponesi”…..

    Vivo in Giappone da 14 anni e devo dire che il titolo dell’articolo e’ molto interessante, peccato pero’ che nonostante le ottime credenziali dell’autrice, mi pare che abbia preso una grossa cantonata. Quello che abbiamo imparato e stiamo imparando mi sembra ben lontanto dal dire che le centrali nucleari siano un rischio accettabile. Non credo proprio che la decisione di Berlino di chiudere subito due centrali in Germania sia stata presa perche’ si sono fatti “condizionare” dalle proteste “strumentali” di quelli che non sopportano il nucleare. Tantomeno credo che il fatto che i miei cari vicini di casa e amici giapponesi ora “se la stiano facendo nei pantaloni” senza motivo, per paura che succeda il peggio. Vedere responsabili degli impianti nucleari balbettare alla tv giapponese e le navi militari statunitensi allontanarsi non sono certamente segnali di ottimismo (anche se e’ d’obbligo, visto che ne va della vita).
    E’ vero che per ora il primo grande mietitore di vite e’ stato lo tsunami (il terremoto da solo avrebbe fatto poco), ma a mio avviso siamo di fronte proprio allo scenario giusto per dimostrare che le centrali nucleari sono pericolose e non ci poteva essere momento migliore di questo per ribadirlo. Conosco bene quanto sono meticolosi e precisi i giapponesi sul lavoro, e nonostante questo si trovano in una situazione tragica. Dopo tanti anni di lavoro a fianco a loro ho capito che in Italia, tale livello di serieta’ non si raggiungera’ nemmeno fra 100 anni, semplicemente perche’ e’ composto da un tale spirito di sacrificio che le esigenze personali, familiari e fisiche passano all’ultimo posto. E’ vero che forse da noi tsunami del genere hanno minore probabilita’ di succedere, ma non dimentichiamoci che in Italia non c’e’ bisogno del terremoto (anche lieve) per morire, basta semplicemente la pioggia che allaga citta’ costruite con criteri mafiosi. Come potremmo mai riuscire a costruire centrali piu’ sicure di quelle nipponiche senza esserci prima liberati di governi corrotti all’inverosimile che invece di pensare alla cosa pubblica pensano ai bunga-bunga? A chi darebbero mai in appalto la costruzione delle nuove centrali? alla ditta <> ? (senza offesa per amici del sud Italia, per quanto riguarda a cialtronaggine, fatte le dovute eccezioni, siamo mediamente tutti uguali).
    Veramente c’e’ da credere che un paese governato da un presidente del consiglio che per anni ha ospitato a casa sua un mafioso pluricondannato per omicidio (il silvanino nazionale, per intenderci) e’ sicuramente quello giusto in quanto il suo premier ha anche un fiuto infallibile nello scegliere ministri onesti e con grande senso dello stato (come quel ministro a cui hanno pagato “a sua insaputa” la casa)?
    Mi domando semplicemente dove viva (con la testa) l’autrice. Non si e’ accorta che in Italia non si riesce a produrre nemmeno quel minimo di efficienza nei servizi quotidiani. A noi italiani sembra normale che un treno arrivi 10, 15 minuti in ritardo, anzi non si parla nemmeno di ritardo, in Giappone ho visto ritardi superiori al minuto solo in caso di tifone o gente che si e’ buttata sui binari, ed anche in questi casi i passeggeri protestano ed esigono il rimborso immediato del titolo di viaggio (che viene regolarmente concesso con inchini e scuse per il disagio).

    E se il nuclerare e’ un “giocattolo” pericoloso persino per gli efficienti, pieni di spirito di abnegazione e scrupolosi giapponesi, figuriamoci cosa sarebbe per noi!

  • Fabiosays:

    14 Marzo 2011 at 19:22

    L’Authority francese per la Sicurezza nucleare (Asn) ritiene che l’incidente nucleare in Giappone potrebbe passare dall’attuale livello 4 ad un livello 5 o 6 su una scala internazionale che va da 1 a 7. “Il livello 4 è già molto grave e raramente sono stati nel mondo gli incidenti di questa natura. Ma ci si può aspettare che l’allarme salirà a un livello 5 o addirittura 6”, ha detto durante una conferenza stampa a Parigi, il presidente Asn Jean-Claude Lacoste, che ha paragonato l’incidente della centrale di Fukushima a quello di Three Mile Island, negli Stati Uniti, che si è verificato nel 1979.

    Inoltre il Giappone ha ufficializzato la richiesta d’aiuto all’AIEA e agli USA

    Infine Tozzi ricordava come proprio i francesi dicessero di non prendere per oro colato le dichiarazioni della Tepco, visto che i quadri della societa’ sono stati gia’ azzerati per aver mentito alla popolazione sulla sicurezza della centrale (e non parliamo certo l’11 passato).

    Insomma, magari non si arrivera’, e ce lo auguriamo tutti, al disastro ucraino, ma da qui a dire che li’ non si preoccupano di tre reattori in crisi seria e che la stampa nostrana ci marcia, quando mi pare che ci sia preoccupazione diffusa in tutto il mondo…

  • Giovannisays:

    14 Marzo 2011 at 19:23

    “Attualmente il nucleare è più ecologico del carbone e petrolio e più economico di solare, eolico e via dicendo.
    È la soluzione? no.”

    Frasi come questa esulano dal contesto dell’ articolo da lei scritto e dalla discussione susseguente, lasciamo la discussione su quanto siano veritieri i dati sul presunto “nucleare ecologico” a giorni migliori.

    Detto questo, commentavo nel mio post il suo bollare le fuorisciute di materiale definibile da una qualsiasi persona che non abbia una laurea in fisica come “caldo” come ininfluenti rispetto all’entita’ del disastro ambientale (terremoto + maremoto), la superficialita’ con cui lei bolla l’evento mi fa’ capire come ci sia un limite che molte persone non vedono (chi in buona fede chi no).

    Lei parla di rilascio di una piccolissima quantita di cesio (basandosi su quanto asserisce la Tepco, molti esperti e la comunita’ internazionale si riservano di commentare l’accaduto quando i dati saranno misurabili da parte di tutti) e che se pure la quantita’ fosse stata maggiore non sarebbe stato questo granche’ rispetto ai danni di un terremoto di tale portata.

    Agli addetti ai lavori (ed ai loro fan) tutto cio’ e’ l’occasione per dimostrare quanto siano bravi a contenere situazioni d’emergenza.
    Per una persona normale anche solo i valori dichiarati dalle autorita’ giapponesi spaventano (ed a mia personale opinione aggiungo: a buon ragione).
    Il nocciolo della questione e’ oltre ai danni ambientali incontrollabili se ne e’ aggiunto uno causato da noi stessi che potenzialmente poteva essere devastante quanto quello naturale se non piu’. Venire a dire in questo momento che si fa’ becera strumentalizzazione del “piccolo evento Fukushima” quando c’e’ di peggio da affrontare. E’ come dire: occupatevi di accudire i senzatetto, i malati e di seppellire i morti che incidenti del genere sono fisiologici in casi del genere.

    A parer mio non lo sono e ne devono esserlo.

    P.s. non per questo smettero’ di leggervi, penso sia stata una caduta di stile.

  • Marcosays:

    14 Marzo 2011 at 19:23

    Anche questo articolo è di parte. Palesemente di parte. Anzi, devo dire che questo articolo mi dà molto più fastidio delle testate strumentalizzate. Qui “si lancia una bomba” per risultare più credibili. Il pensiero di chi ha scritto si potrebbe trascrivere: “Ma si, facciamo la voce fuori dal coro, discostiamoci dalla massa giornalistica sostenendo il contrario. Poi ci aggiungo la classica critica al metodo italiano (qui servità implicitamente) e l’articolo è pronto”.

    La frase ad effetto “se in Giappone progettano 10 e pretendono realizzato 15” è come dire “le centrali giapponesi sono il massimo della sicurezza, oltre è inutile andare”. SBAGLIATO! In una zona altamente sismica non si dovrebbero costruire centrali pensate per terremoti di “solo” 8,2 gradi Richter. Se quello del Giappone è il quinto terremoto più forte significa che ci sono stati dei precedenti ancora più violenti. E’ una centrale nucleare, non uno stabiimento di caramelle, e andrebbe costruita con criteri sismici almeno pari alla massima catastrofe naturale mai registrata (si parla di terremoti, alluvioni ecc…). Perchè una catastrofe nucleare è ben peggio di uno tsunami. L’onda distrugge case, famiglie, stabilimenti ma sono danni limitati. Solo qualche migliaia di morti in confronto ad un disastro nucleare dove a pagarne il prezzo saranno generazioni. I disastri nucleari non sono quantificabili. Il terremoto è stato di 8,9, se fosse stato di 9,3? La centrale avrebbe potuto finire in macerie e le scorie avrebbero potuto essere disperse per l’ambiente.

    Fortuna vuole che sia stata progettata per resistere anche a poco più di 8,2 gradi. Per dire bravi giapponesi non avremmo dovuto neanche sentir parlare di guasti. Ripeto, si parla di centrali nucleari e non di stabilimenti di caramelle.

    Sembrerò cinico ma 5000 o 10000 vittime non sono nulla in confronto ad un disastro nucleare. Che ora la situazione sia più o meno sotto controllo è una cosa, che non debba preoccupare è un altro. E’ normale che ci si preoccupi per un disastro nucleare e visti i precedenti è legittimo allarmarsi. Che il giornalismo giochi sulle paure della gente è un fatto, che le paure siano infondate è un altro. LA questione più grave è e rimane l’allarme nucleare.

    Non capisco questo passaggio dal “secondo me, io la penso così” a “la situazione è quella descritta da me”. O si dà la propria opinione o si fa una trattazione scentifica citando magari qualche fonte esterna. Qui la trattazione è evidentemente unidirezionale.

    Cosa possiamo imparare GRAZIE ai giapponesi? Dobbiamo stare attenti a ciò che leggiamo sul giornale.

  • goldoraksays:

    14 Marzo 2011 at 19:52

    I Francesi e gli Svizzeri dovrebbero tagliarci le linee di rifornimento per l’elettricita’ di origine nucleare. Cosi’ finalmente capiamo cosa significa dipendere dall’estero. Anzi no invece di tagliarci il rifornimento dovrebbero farci costare l’elettricita’ molto dippiu’, cosi tanto da desincentivarne l’uso. Siamo tutti bravi a dire no al nucleare, ma poi ci prendiamo l’energia elettrica di derivazione nucleare senza tanti complimenti. Siamo ipocritici fino al midollo.

  • Giovannisays:

    14 Marzo 2011 at 19:54

    Scusatemi non leggevo i giornali da stamattina…

    Questa e’ l’ Ansa:

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/03/11/visualizza_new.html_1557212528.html

    e questa e’ la Reuters:

    http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE72D0AB20110314?pageNumber=2&virtualBrandChannel=0

    “Secondo quanto riferito dall’operatore della centrale Tokyo Electric Power), a causa della discesa del livello idrico le barre di combustibile oggi sono rimaste totalmente esposte almeno due volte, ma Tepco ha ricominciato a pompare acqua.”

    “Esposte” significa come lei ben sa’, ad altissimo rischio fusione.
    Le sembra ancora il caso di scrivere un articolo su quanto siano futili e strumentali le critiche al nucleare in questo momento?

  • Giovannisays:

    14 Marzo 2011 at 20:07

    @goldorak # 93

    l’italia importa in media annua il 17% dell’ energia dall’estero. Il fabbisogno oggi potrebbe essere coperto completamente con le nostre scorte e dalle centrali nostrane se venissero fatte funzionare al massimo. Il problema e’ che costerebbe di piu’. Vuole che ci aumentino la bolletta per caso?

  • densousays:

    14 Marzo 2011 at 20:34

    una certezza:

    qui sarebbero solo usciti isotopi con numero ’90’ in quanto perfettamente attinenti a poggiarsi sul capo di un qualsiasi italico :D

  • carlosays:

    14 Marzo 2011 at 20:50

    @goldorak

    La presunta dipendenza italiana dalle centrali nucleari francesi è una palla colossale.. La cosa funziona così in estrema sintesi:

    1. Il nucleare ha un piccolo difetto, non si può spegnere. Pertanto la Francia durante la notte è costretta a SVENDERE il suo surplus energetico.

    2. L’Italia compra a poco prezzo questa energia attraverso la quale ripompa l’acqua nei bacini idroelettrici. La Francia non può fare altrettanto perché il nucleare è assettato di acqua e i francesi consumano il 70% delle proprie risorse idriche per il nucleare.

    3. Durante il giorno l’Italia rivende l’energia idroelettrica, guarda un po’, ai francesi, naturalmente a un prezzo maggiore.

    Comunque, come si dice, le chiacchiere se le porta via il vento.. il fatto è che la potenza industriale più tecnologicamente avanzata del mondo è stata messa in ginocchio, economicamente ma soprattutto psicologicamente, dalle proprie centrali nucleari.

  • carlosays:

    14 Marzo 2011 at 21:05

    Aggiungo un ultima cosa.

    Quello che letteralmente mi sconvolge è la totale acriticità, rispetto alle proprie posizioni, di persone anche molto competenti come l’autrice dell’articolo.

    Io, nel mio piccolo, fino a giovedì scorso ero convinto che la sicurezza delle centrali nucleari non fosse in discussione. Per me si trattava solo di un discorso costi/benefici. Però dopo che una nazione avanzata come il Giappone è costretta ad affrontare una simile emergenza, che non è neanche limitata a Fukushima, non ho nessun problema ad ammettere che mi ero sbagliato di brutto.
    Questo significa «fare la propria politica sulla pelle delle persone» come dice Eleonora Presani?
    E’ vero, è ancora presto per trarre conclusioni definitive, e speriamo tutti che si risolva tutto in un nulla di fatto.

    Però se qualcuno, per quanto competente, tecnicamente e teoricamente preparato, può sostenere in coscienza che le sue convinzioni sono le stesse di giovedì scorso, io penso che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nella sua formazione scientifica.

  • schwalbesays:

    14 Marzo 2011 at 21:30

    “Pur condividendo l’assetto razionale dell’articolo, non riesco a considere il nucleare “più” ecologico del carbone e del petrolio.”

    Perchè ottenere energia dal carbone e petrolio causa TOT morti e TOT malati all’anno.

    “l’italia importa in media annua il 17% dell’ energia dall’estero. Il fabbisogno oggi potrebbe essere coperto completamente con le nostre scorte e dalle centrali nostrane se venissero fatte funzionare al massimo. Il problema e’ che costerebbe di piu’. Vuole che ci aumentino la bolletta per caso?”

    Non aumenta solo la bolletta, ma anche il numero di morti e malattie, e di conseguenza la spesa a carico della sanità.

    Non è strano, e si torna sempre alla divulgazione, che non venga MAI riportato questo aspetto.

  • degacsays:

    14 Marzo 2011 at 21:39

    Titolo del post: “Cosa possiamo imparare dal terremoto in Giappone (e dai giapponesi)”

    Dal terremoto: che esiste, che non guarda in faccia nessuno, che devi prevederlo sempre più potente di quanto tu possa immaginare.
    Dai giapponesi: che si può fare tutto, e farlo anche bene, basta volerlo.

    Forse in futuro forse si troveranno sistemi per monitorare e ‘prevedere’ terremoti e loro effetti: fino ad allora si dovrebbe procedere come ha sempre fatto il Giappone – con sistemi antisismici (PS: se noi abbiamo la mafia, i giapponesi non sono da meno. In un terromoto che alcuni anni fa colpì Tokio, si vedeva dalle immagini come palazzi e strade fossero fatte con (molta) sabbia e (poco) acciaio… anche loro hanno le loro belle mele marcie…)
    E in Italia dovremo imparare: non siamo nemmeno capaci di fare questo (abbiamo migliaia di leggi, certificati, istituti…) ma siamo un popolo di ‘inerti’… che pensa che le cose capitino agli altri, ecc…

    Sul nucleare: è pericoloso? Si.
    E’ pericolosa anche una centrale a carbone, o un termovalorizzatore. Per anni si sono semplicemente ‘bruciate’ immondizie senza tante ‘verifiche’ sui fumi. E anche i residui si devono trattare.
    E’ pericolo pure collocare industrie chimiche in centri abitati (Seveso) oppure raffinerie.
    Oppure ancora far passare treni per trasporto di GPL all’interno di città (può sempre capitare un incidente…).
    O le perforazioni off-shore. O creare bacini di stoccaggio a mezza collina con il rischio di causare una frana e sotterrarre una intera valle (Stava).
    Oppure danneggiare i corsi dei fiumi per l’estrazioni o per l’edilizia.
    O i fumi di scarico di auto e caldaie (abbiamo tolto il piombo dalle benzina solo 10 anni fa… immaginate i danni a lungo termine! Guardate i paesi in via di sviluppo come India e Cina – le loro città sono tra le più inquinate del mondo… chissà i polmoni dei loro cittadini).
    O delegare lo ‘smaltimento’ dei rifiuti nei paesi del terzo mondo.
    In pratica qualsiasi attività umana comporta dei rischi. Il principio base che ha sempre regolato queste scelte è il criterio del ‘not in my backyard’: in pratica va bene tutto purchè non sia vicino a me.
    In Italia abbiamo anche la variante dei ‘limiti di legge’: basta cambiare la legge per innalzarli e si torna nella ‘normalità’.
    Le centrali nucleari noi non le abbiamo (errore: ne abbiamo ancora 5, spente, che costa un casino mantenere…) ma li hanno quasi tutti i paesi confinanti (anche sull’altra sponda dell’Adriatico – con tecnologia ‘russa’, parente di quella di Chernobyl…)
    La nube radioattiva è arrivata in passato e arriverà anche da noi: come detto da altri, i venti se ne strafottono dei confini. (per la cronaca la Francia è stata da sempre uno dei paesi che ha ‘abusato’ dell’energia atomica con esperimenti a Mururoa… i danni non sono localizzati solo ‘li’ purtroppo).
    Il problema sono le scorie? Verissimo. Vale anche per gli altri.
    La domanda che dovremo farci è: se gli altri utilizzano l’energia nucleare, come fanno?
    Unica cosa a loro vantaggio è che loro non hanno il problema dei terremoti (sia per la costruzioni di centrali, sia per la localizzazione dei depositi di scorie).
    Ma allora è meglio pagare la loro energia (e i loro costi di stoccaggio) come ora? E fare gli ipocriti (o peggio gli ignari!) in caso di eventuali danni? Se domani scoppia un reattore in Francia o in Germania, avremo anche la faccia tosta di ‘giudicarli’?

    Rubbia (a cui si accennava in un precedente post) è un fisico di indubbie capacità: la centrale termica (funzionante da alcuni anni in Spagna) sarà imitata da un’analoga centrale dell’Enel in Italia.
    Il problema è che serve spazio, molto spazio per avere un riscontro efficiente: e lo spazio noi non lo abbiamo.
    Lo stesso Rubbia ha avuto altre idee sul nucleare http://it.wikipedia.org/wiki/Rubbiatron – tuttavia esistono dei problemi tecnici ed economici da non trascurare (e nessun al mondo ha mai preso in considerazione questa soluzione anche se più ‘ecologica’: paraddossalmente questo reattore funzionerebbe con i ‘rifiuti’ delle altre centrali nucleari.
    Anche quì il problema (escludendo i terremoti): chi lo vuole nel proprio giardino? Dopottutto è pur sempre una macchina che ‘macina’ atomi ed alte energie…

    Secondo me un ‘no’ secco al nucleare sarebbe una grandissima stupidata.
    La scelta la si deve fare mettendo sul tavolo TUTTE le possibili soluzioni/alternative con TUTTI i costi di queste.
    Utilizzare il terremoto come spauracchio sarebbe davvero stupido.

    PS: ho scritto un poema, non era mia intenzione.

    PPS: mentre in giappone si cerca di risolvere la questione, in italia – se fosse capitato il contrario – saremo ancora quì a discutere su chi deve fare cosa, come e quando: in pratica saremo già morti…

  • Docsays:

    14 Marzo 2011 at 22:32

    Quoto parte del tuo articolo:

    “La situazione non si è risolta facilmente (ma si è risolta). Tutti i sistemi secondari, terziari e via discorrendo hanno fallito nel raffreddare il nucleo della centrale. “

    Aggiornamento di 38 minuti fa:
    http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/nn20110315x1.html
    hai un modo decisamente particolare di considerare risolto un problema.

  • Giacomosays:

    14 Marzo 2011 at 22:45

    @ degac
    ma come non abbiamo spazio?
    quante pianure abbandonate da dio e dagli uomini ci sono dalla Campania alla Sicilia?
    Basterebbe PARCELLIZZARE il suddetto impianto tra 3-4 regioni e l’impatto risultante sarebbe trascurabile.
    Gli studiosi del termodinamico calcolano che basterebbero 30 kmq per il fabbisogno energetico di tutto il paese..

  • Demetriussays:

    15 Marzo 2011 at 01:03

    una delle cose assurde di questo “articolo” è il fatto di voler fare passare il nucleare sicuro perché le centrali hanno resistivo ad una scossa di grado 8.9 (mentre sarebbero progettate per resistere al 8.2).

    Per iniziare l’epicentro del terremoto era a 200km dalla centrale nucleare, e l’accelerazione al suolo (che è quella importante in un terremoto) è stata inferiore a 0.5G, meno del terremoto dell’Aquila (0.66G).

    Le centrali sono programmate per spegnersi superati i 0.3G di accelerazione al suolo, e solo su 4 centrali (le più vicine al terremoto) è intervenuto lo spegnimento automatico (Onagawa, Fukushima I, Fukushima II, Tokai)… di questi, 2 siti hanno avuto problemi, problemi gravi nel caso di Fukushima, non mi sembra una statistica da star allegri.

  • Michelesays:

    15 Marzo 2011 at 01:35

    Insomma…l’esperienza italiana per ogni cosa dovrebbe insegnare qualcosa. Mi meraviglio che ci siano ancora persone che attualmente pensano si possa fare qualcosa di minimamente sensato, con l’attuale classe dirigente, soprattutto se pensate da essa.
    Ma io mi chiedo, in un paese dove vengono costruite scuole, ospedali, ecc SOPRA le faglie sismiche con criteri non antisismici, utilizzando sabbia di mare… dove per mero profitto vengono costruiti tratti di TAV e galleria con cemento fortemente depotenziato, dove NON SI RIESCE A DIFFERENZIARE NEMMENO IL VETRO DALLA PLASTICA sia dalla parte del cittadino (mi chiedo se la gente sia analfabeta a volte, vedendo cosa c’e’ dentro i bidoni) che dalla parte di chi raccoglie i rifiuti e sopratutto, dove i rifiuti tossici nocivi 9 volte su 10 vengono dati in mano alla mafia che li smaltisce in mare o sotto campi agricoli….e’ pensabile costruire centrali cosi sensibili come le nucleari? Cioe’, abbiamo bisogno di altre tragedie per capire cosa sono le cose da non fare, attualmente, in italia?
    Ma pensate veramente che le scorie (che nessuno al mondo sa come stoccare in modo sicuro) non andranno sotto il controllo della mafia immediatamente? E tralasciando questo, i costruttori delle centrali saranno sempre i soliti speculatori facenti parte della cricca degli impianti che facevano le ecoballe non eco, gli inceneritori fallati, ecc ecc ecc… Non e’ tanto la centrale nucleare in se…e’ che se in paesi normali sono pieni di problemi per smaltire le scorie, in italia sarebbe un disastro di proporzioni bibliche, perche’ contaminerebbero il territorio per migliaia di anni per pura avarizia.

  • Byllsays:

    15 Marzo 2011 at 02:31

    @ Eleonora Presani

    Vista la valanga di commenti… è inutile e penoso pensare che il terremoto e lo tsunami non abbiano fatto danni irreversibili anche alle centrali!

    Si, hanno resistito, hanno contenuto, non sono nuove cernobyl, ma forse il disastro, senza tali centrali, sarebbe potuto già essere in via di ricostruzione, invece, per colpa delle suddette, sono 3 giorni che tutti quanti sono paralizzati dal terrore di un disastro nucleare!
    ———————————————————————-
    Senza le centrali sicuramente il disastro non sarebbe stato meno grave, ma Non avrebbe avuto lo spettro delle radiazioni, che aleggia come uno sparviero in attesa della carogna! Ormai Sappiamo tutti che le radiazioni per essere sono invisibili e quindi sono difficili da notare, ma purtroppo sono assai letali e non esiste nessuna propaganda che sia mai stata efficace nel convincere che basta una tutina bianca, una mascherina bianca a salvarci!

    Io non credo ad una parola di chi dice…:
    “E’ tutto sicuro, è tutto spento, c’è solo vapor acqueo, nulla di preoccupante… ”
    Ma dico Io…
    “Vacci tu allora a farti una bella sauna ai vapori della centrale… poi vediamo se ridi e minimizzi ancoraaaaa!”

    UN CONSIGLIO…
    —————
    Prima di difendere il nucleare come sicuro al mille per mille, aspettiamo e vediamo come andrà a finire… no si sa mai potrebbero esserci sorprese… e non tutte piacevoli da digerire anche per te Eleonora!

  • lucustasays:

    15 Marzo 2011 at 03:00

    00.23 – Esplosione a Fukushima, danni a nocciolo reattore 2
    Un’esplosione si è prodotta al reattore n.2 della centrale nucleare di Fukushima 1. La deflagrazione ha danneggiato la vasca di condensazione del contenitore del nocciolo che ha il compito di impedire le fughe radioattive in caso di incidente. Lo riferisce il governo giapponese.

    01.40 – Cresce radioattività Sud Fukushima
    Nella prefettura giapponese di Ibaraki, tra la centrale nucleare di Fukushima e Tokyo, è stato registrato un aumento della radioattività. Lo riferisce l’agenzia giapponese Kyodo.

    …possiamo imparare che l’imprevedibile e’ dietro l’angolo.
    ed anche a non essere ipocriti, nel contorno.

  • lucustasays:

    15 Marzo 2011 at 03:07

    e aggiungo:
    tzunami e terremoto dell’11/2011 hanno fatto morti stimati per 6000 persone (probabilmente, purtroppo, saranno molti di piu’).
    tokyo ha una periferia di 30Km dal centro citta’, dista 200Km dall’impianto danneggiato e ospita 26.000.000 di persone.
    ora che le cose sono piu’ complicate, che nemmeno i tecnici sanno se riusciranno a contenere “il calore latente”, che dici, possiamo preoccuparci un po’ anche degli altri 30.000.000 di abitanti che stanno nelle immediate vicinanze?

  • bobkelosays:

    15 Marzo 2011 at 03:13

    Grazie Demetrius,
    hai dato delle informazioni che cercavo
    sull’intensità reale del sisma sul luogo
    delle centrali (e non nell’epicentro).
    Se puoi posta la fonte.

    Ancora sul taglio dell’articolo:
    per me (opinione personale) è una
    strumentalizzazione degli eventi pro nucleare
    (opposta a quella supposta dei mezzi di informazione)
    ed una toppata clamorosa rispetto ad altri
    articoli che ho trovato più equilibrati dell’autrice
    (tutto detto con affetto, perchè come dicevo,
    un ricercatore, e magari ancor di più se ha un
    corso di studi attinente alla fisica nucleare
    ed è anche giovane ed entusiata, potrebbe avere
    in buona fede un occhio benevolo e poco critico
    verso tale tecnologia e il (bel) mondo di ricerca
    che potrebbe girargli intorno in italia dove
    la ricerca in genere è poco finanziata;
    anche io metterei 10 volte più ricerca,
    ma non al prezzo di dover realizzare
    i presenti reattori nucleari,
    punterei su tanto altro.

    Ho trovato però molto utile la discussione

    Speriamo per i Giapponesi che gli
    spensierati ottimisti
    (..ma che volete che sia..è natura..
    ..non è successo niente..)
    ci abbiano azzeccato almeno su
    qualcosa e l’incidente si stabilizzi.

    Comunque pronto a leggere nuovi articoli
    da qui al momento del prossimo
    referendum italiano,
    servono rifressioni e discussioni sul tema.

    Saluti

  • lucustasays:

    15 Marzo 2011 at 03:32

    sinceramente, Eleonora, la cosa che mi fa’ piu’ paura del nucleare in italia e’ la totale assenza di umilta’ delle nostre menti scientifiche e politiche su tali discorsi.
    oggi stiamo assistendo alla totale disfatta di una (pericolosa) tecnologia sventolata come la piu’ sicura e controllata al mondo (e dire che i giapponesi non siano tecnici attenti ai particolari e’ un’assurdita’); la totale presunzione di voler dire di aver dominato materia ed energia, quando non riescono nemmeno ad aspettare sicure notizie su cosa sta’ realmente accadendo, solo per difendere il loro ideale, a tutti i costi, e quest’articolo, mi dispiace dirlo, e’ l’avanzo di tutti quelli che hanno stilato degni compari per la totale disinformazione sull’argomento, un atto di camuffaggio in piena regola, figlio della prosopopea degli scienziati italiani e torbidi interessi dei politici che metterebbero a rischio tutto, solo per il proprio guadagno personale (che sia pecuniario o meno)…

    sinceramente credo che il mondo non sia ancora pronto per convivere con tali ordini di pericolosita’, ne tantomeno l’italia, che ha ben altri problemi da risolvere.

    ti continuero’ a seguire per quanto riguarda i tuoi interessanti articoli sull’astrofisica, ma per il resto…
    un brutto calo di stile (e non isolato), perche’ buttare in caciara il GIUSTO dibattito che si creera’ sul nucleare in italia menzionando i poveri giapponesi che sono deceduti per UN DISASTRO NATURALE IMPREVEDIBILE e’ riprovevole.
    se volevi focalizzare il discorso di questo articolo su quelle povere persone era meglio se scrivevi un articolo sui terremoti e tsunami.

  • lucustasays:

    15 Marzo 2011 at 03:46

    e scusate lo sfogo con la povera Eleonora, ma e’ tutto il giorno che leggo e sento “esperti” pro nucleare che svicolano sui morti in giappone per evitare di dire la verita’: il nucleare e’ pericoloso.

    vivo con 50PPM di arsenico nell’acqua potabile, sotto i fumi di un inceneritore e a 30Km da una centrale nucleare dismessa, e oggi scopro che il governo vuole abrogare la trasparenza sulla localizzazione dei siti, onde evitare il giusto confronto con le istituzioni locali e la popolazione… vogliamo discuterne a cose fatte, come sempre?
    pensiamo piu’ da italiani, visto che fra’ 2 giorni ne ricorre l’unione, e non pensiamo sempre al nostro giardinetto.
    sinceramente avere una centrale a 30Km o a 1250KM, a confine, per me e’ la stessa identica cosa: un gran timore che possa far friggere i miei figli e tutti i loro coetanei.
    aggiungo:
    70Km da roma, 6.000.000 di abitanti, e quando c’e’ stato il terremoto all’aquila ballavo la samba sul letto; l’aquila da me dista una catena appenninica e un paio di centinaia di Km, e la mia NON E’ ZONA SISMICA.

  • ginojapsays:

    15 Marzo 2011 at 06:49

    ————————————————————–
    goldorak scrive:
    I Francesi e gli Svizzeri dovrebbero tagliarci le linee di rifornimento per l’elettricita’ di origine nucleare. Cosi’ finalmente capiamo cosa significa dipendere dall’estero. Anzi no invece di tagliarci il rifornimento dovrebbero farci costare l’elettricita’ molto dippiu’, cosi tanto da desincentivarne l’uso. Siamo tutti bravi a dire no al nucleare, ma poi ci prendiamo l’energia elettrica di derivazione nucleare senza tanti complimenti. Siamo ipocritici fino al midollo.
    —————————————————————

    Quindi tu auguri che qualcuno in Italia si ritrovi una centrale nucleare vicino casa?
    Visto che sei favorevole mi auguro che questo qualcuno sia proprio tu, non puoi’ augurare a qualcuno qualcosa che tu stesso non gradiresti. Mi piacerebbe magari guardarti in faccia alle prime scosse sismiche visto che in Italia anche un banale smottamento dovuto all’alluvione si trasforma in tragedia con centinaia di morte, figuriamoci con un terremoto, che goduria e’ avere una centrale nucleare sul nostro disgraziato territorio!
    In Giappone ci sono state relativamente poche vittime a causa dello tsunami ed il terremoto perche’ era stato tutto previsto e qualcuno e’ riuscito a mettersi in salvo. In Italia invece hanno denunciato la persona che aveva previsto le scosse a l’Aquila dicendo che i “terremoti non si possono prevedere” (in Giappone lo fanno, ma si sa, loro sono dei pivelli) , anzi era stato detto di dormire fra due guanciali. Purtroppo queste persone non si sono piu’ alzate da letto.
    Non parliamo poi le case costruite con merda e cemento dai nobili costruttori Anemone&camorra che sghignazzavano di gioia sfregandosi le mani come disgustosi avvoltoi al solo fatto di dover ricostruire nuovamente (con merda e cemento) il paese.
    Questi stessi costruttori si stanno battendo per la costruzione di centrali nucleari e non vogliono perdere una commessa cosi’ grande visto che, ammesso che saranno costruite, ci vorranno 20 anni perche’ diventino operative, si parla quindi di una bella torta che non vogliono perdere. Si stanno ovviamente servendo di politici corrotti che, pur essendo assolutamente incompetenti in materia, continuano a propinarci che il nucleare e’ sicuro con il massimo della certezza.
    Ammesso che fosse vero, i giapponesi ci stanno proprio insegnando che anche loro si stanno (come si dice dalle mie parti) “cacando in mano”. Figuriamoci in Italia! Mi immagino poi la goduria di scoprire poi che i generatori che mettono in sicurezza l’impianto sono appaltati alla ditta “Camorra Electric SPA”.

    P.S. Consiglio anche all’autrice dell’articolo, la prossima volta, di prendersi un po’ piu’ di tempo per pensare prima di scrivere cappellate. A chi non vuole il nucleare generalmente della politica non interessa molto, teme semplicemente per la propria sicurezza e conosce bene il livello di corruzione del nostro paese che non e’ in grado di garantire nemmeno il rispetto delle piu’ elementari norme. Sono per lo piu’ semplici cittadini che si battono per il loro diritto di non dover morire o rischiare a causa delle scelte scellerate di qualcuno. Al contrario, tra quelli che premono per il nucleare ci sono molti che hanno grossi interessi economici da difendere.
    La strumentazione la vedo piu’ da parte di chi si batte a favore. E ribadisco ancora che non c’era momento migliore di questo per far capire al mondo che nemmeno in un paese meticoloso come il Giappone, il nucleare e’ un “giocattolo” pericoloso.

  • albertsays:

    15 Marzo 2011 at 08:17

    Sarei curioso di sapere cosa ne pensa la Presani dell’articolo in prima pagina oggi su hwupgrade “Terremoto in Giappone: quali ripercussioni sull’hi-tech?”. Se è improprio ed intempestivo parlare delle centrali ed ignorare i morti, non crede che stimare i danni all’industria in questo momento sia veramente squallido?

  • Jangaliansays:

    15 Marzo 2011 at 08:38

    L’articolo di Eleonora è ottimo, mi ha fornito degli spunti di riflessione a chi, come me, ammette di essere ignorante in materia e cerca di informarsi cercando avidamente notizie obiettive e non preconfezionate.
    Eleonora, forse perché è una scienziata, ha proposto una riflessione di carattere scientifico, ponderata e soprattutto razionale con una esposizione semplice e chiara: errore gravissimo.
    Purtroppo tutti i talebani no-nucleare no-questo no-l’altro non l’hanno presa bene e ho visto anche qualcuno dubitare anche della sua formazione (sic!)…
    Continua così!

  • Dario S.says:

    15 Marzo 2011 at 08:57

    @Fr@nkie #87:

    “una tecnologia che non riesce a smaltire ciò che produce in termini di scorie è un lascito troppo oneroso 1) sotto il profilo ecologico;2) sotto il profilo economico (nel futuro ci si dovrà porre il problema);3) per le generazioni future (impatto ambientale?).”

    Ma perchè secondo te con le altre fonti si riesce a smaltire ciò che si produce? Vogliamo parlare delle isole di plastica nell’atlantico? Delle varie polveri sottili e di tutti quei composti più o meno cancerogeni derivanti dalla combustione parziale delle benzine?

    Tutti abbiamo paura del nucleare, ma attualmente si muore MOLTO di più per altre fonti di inquinamento, ma nessuno se lo ricorda.

  • Giuliosays:

    15 Marzo 2011 at 09:11

    In situazioni come queste fare commenti a caldo espone a grossi rischi di figuracce… nell’articolo sembra che non ci sia nulla di grave, ma di certo la situazione non è che sia proprio così rosea…

  • Eleonora Presanisays:

    15 Marzo 2011 at 09:33

    Giulio,
    hai ragione, in realtà è proprio il pensiero che ho cercato di far passare. Non ho mai detto nell’articolo che non ci sia nulla di grave, ho semplicemente descritto la situazione al momento della scrittura, in modo tecnico e spiegando cosa è successo e cosa hanno fatto per arginare i danni. Non ho mai detto che non è successo niente, che sono favorevole al nucleare in Italia (argomento che è completamente fuori tema rispetto al post iniziale). I giornalisti sono giorni che urlano al lupo al lupo. Sembra che molti non vedano l’ora che ci sia un disastro nucleare di proporzioni gigantesche per poter saltare di gioia urlando “ve lo avevo detto”. Questo è ciò che non mi piace. Secondo me bisogna rimanere all’osservazione dei fatti. Se volete degli update seri su quello che sta succedendo (che è tutto tranne niente di grave) potete guarlarlo qui:
    http://mitnse.com/

    Secondo me fare campagne PRO o CONTRO nucleare, in questo momento, sfiora il criminale.

  • nemosays:

    15 Marzo 2011 at 09:53

    dall’articolo:

    “Quando ciò è avvenuto, i giornalisti di cui sopra hanno cominciato a urlarci nelle orecchie che si è verificata una dispersione di materiale radioattivo verso l’ambiente circostante la centrale. È vero? Si, è verissimo. Ma si tratta per lo più di isotopi di azoto, e alcuni gas nobili. In pratica, si tratta di aria e acqua radioattiva. La vita media di questi isotopi è nell’ordine della frazione di secondo. Ciò vuol dire che nel tempo che uno pensa di prendere delle misure della radioattività la radioattività è già scomparsa.”

    peccato però che per esempio la portaerei Ronald Regan è tornata indietro perchè avvicinadosi alle coste giapponesi a bordo è stato rilevato un livello di radiazioni eccessivo : in un ora le radiazioni mediamente assorbite per radiotattività naturale in un mese.

    Già in precenti articoli l’autrice si è dimostrata un po’ “leggerina” nel trattare l’argomento radiazioni e danni biologici da essa indotti, quindi ora tornerà a dirci che una tale dose di radiazioni è trascurabile.Non la pensano così i militari americani.

    infine il suo ultimo commento:
    “Secondo me fare campagne PRO o CONTRO nucleare, in questo momento, sfiora il criminale.”

    Non me la sento di sostenere che il suo articolo(comunque decisamento PRO nucleare) sfiora il criminale, ma certamente il ridicolo si …basta leggere le ultime notizie che giungono del giappone da una qualsiasi fonte.

  • Danielesays:

    15 Marzo 2011 at 09:56

    eleonora scusami tanto, ma il tuo articolo è palesemente di parte. E lo stesso giulio te lo sottolinea.
    E’ evidente che presa dalla sola questione scientifica sei stata frettolosa nello scrivere un articolo basandoti solo su una piccola causa e non su tutto il comparto causa/effetto che sarebbe derivato (e scientificamente tu sai che questo è male), e soprattutto sei stata superficiale nel non renderti conto che hai mostrato una retorica personale che ha dato fastidio a diversi.
    Per di più, nemmeno più ti rendi conto di cosa scrivono le persone che tu stessa quoti.
    Io credo che in questo momento sei un pò alla deriva e lo sai che qualcosa di sbagliato in questo articolo c’è. E non poco.

  • Takashisays:

    15 Marzo 2011 at 10:08

    Cmq. la cosa più importante è che la borsa giapponese torni sù.
    I tiggì sono molto molto preoccupati per questo aspetto della vicenda.

  • Giuliosays:

    15 Marzo 2011 at 10:12

    Grazie della risposta, anche se sinceramente dissento sulla criminalità del discutere a favore del no-nucleare, soprattutto qui in Italia, dove quando le cose devono funzionare lo fanno una volta su… quindici, per essere gentili?
    La mia non è una negazione totale, semplicemente in Italia per “cultura” comportamentale non c’è l’onestà (la competenza di molte menti ci sarebbe, basterebbe farla rientrare dall’estero) necessaria per fare le cose con la dovuta sicurezza..
    Può essere moralmente (a seconda dei punti di vista) discutibile parlare di nucleare in Italia adesso, questo si, ma non dimentichiamoci che a giugno c’è un preziosissimo referendum, ed è del tutto legittimo manifestare la propria opinione in merito…
    La mia credo si capisca tranquillamente.

  • Rikasays:

    15 Marzo 2011 at 10:19

    OVVIO CHE SI PENSA AL DISASTRO NUCLEARE!

    E non è allarmismo, per una volta, stanno facendo e dicendo le cose giuste: dopo tutto ciò, ci si attende una spinta alla ricerca delle fonti di energia rinnovabile, io me la attendo soprattutto dal Giappone: una fonte di energia che non rischi di esplodere e FARE ALTRETTANTI E PIU’ MORTI DEL TERREMOTO in ogni angolo del mondo e continuare a farli per decenni ancora, senza contare il rischio di partorire figli con la sindrome di down e l’aborto in gravidanze… ma ci pensi a questo rischio?

    E perdonami, ma io sto sentendo parlare in UGUAL MISURA di vittime da terremoto e minaccia di esplosioni nucleari.

    Inoltre, per il terremoto, per lo tsunami, i giapponesi si stanno già adoperando a rimettere in sesto il paese… permetti, che la loro paura (saggia) sia rivolta soltanto a radiazioni ed esplosioni, a zone che forse diverranno inabitabili, piuttosto che ad un campo di macerie dove l’uomo può facilmente pulire e ricostruire?

    TROVO CHE QUESTO ARTICOLO SIA DI PARTE E VOGLIA SOLTANTO SPEZZARE UNA LANCIA A FAVORE DEL NUCLEARE.

  • Michelesays:

    15 Marzo 2011 at 10:21

    Secondo me continuate a dimenticare il nocciolo della questione. Che in Giappone le centrali hanno retto “bene”…proprio perche’ sono state fatte in Giappone e ci sono i giapponesi, ovvero maniaci della precisione e nel prevenire. Qui, non so se ve lo ricordate, ma siamo in Italia, il paese dove non caricano per anni gli estintori nelle scuole, dove la prevenzione non esiste da nessuna parte, dove i muratori lavorano senza caschi sopra tetti a 100 metri d’altezza, dove tutto e’ in mano alla mafia.
    Ma le pensate queste cose prima di parlare? Non siamo in Svezia o in Giappone qua…siamo nel paese dove frana una collina di fango travolgendo un paese, si dice “mai piu’!!!”, si ricevono milioni di euro per mettere in sicurezza il tutto e dopo 2 anni la collina frana ancora…e si scopre che i soldi se li e’ intascati qualcuno. Ma una nazione/popolo del genere, come potra’ mai pretendere di avere il sistema di sicurezza/prevenzione/etica di un paese come il Giappone?
    In giappone a 4 anni insegnano a chiudere il gas ai bambini in caso di calamita’, OGNI persona ha un kit del prontosoccorso/attrezzatura per salvarsi in caso di evento estremo. Ripeto: qui costruiamo le scuole sulle faglie, un intera citta’ come Messina che ha provato sulla propria pelle un terremoto devastante continua ad essere edificata ignorando i criteri antisismici, gli ospedali antisismici crollano come castelli di carte……..
    Nessuno mette in dubbio che le centrali nucleari, anche in questo caso, abbiano retto decentemente (ovvio che questo e’ un evento estremo), ma puo’ capitare anche quello (chi lo aspettava a L’Aquila?), ma bisogna considerarle nel contesto e il nostro non e’ certo un gran bel contesto.
    Ricordo che a L’Aquila chi doveva dare l’allarme, alla prima scossa ha evacuato l’edificio e se n’e’ fregato della gente.

  • Eleonora Presanisays:

    15 Marzo 2011 at 10:21

    Giulio,
    non dico che non si debba discutere mai del nucleare in Italia. Dico che in questi giorni ci sono altre priorità e prima di legiferare o prendere decisioni sia meglio analizzare l’evento che sta accadendo in Giappone con mente sombra, alla luce dei fatti, quando tutti i dettagli saranno noti.

  • Fr@nkiesays:

    15 Marzo 2011 at 10:27

    @Dario S. #115

    Hai tagliato, del mio post, il presupposto necessario.
    Mi riferivo, in ciò che ho scritto e nelle conseguenze che ho tratto alla relazione “più ecologico di”…La domanda di fondo che pongo è: è realmente così?
    Quoto tutto ciò che scrivi in riferimento alle altre fonti energetiche. Pienamente in accordo con te..
    A questo punto le domande sono varie e riguardano: le politiche economiche. Il modello di sviluppo dell’Occidente (e non solo, ormai).
    Ma soprattutto, ripeto: investendo *seriamente* in ricerca, è possibile, nel medio / lungo periodo, incrementare l’efficienza energetica delle energie “alternative”?
    Se spendo 100 per una centrale nucleare (tra quanti anni sarà pronta?), posso, con la stessa cifra e nello stesso periodo sviluppare strumenti di produzione energetica rinnovabili e con impatto ambientale realmente ridotto?
    A me sembra che, già oggi, ci siano soluzioni valide. C’entreranno mica scelte di altro tipo…?

  • Giuliosays:

    15 Marzo 2011 at 10:39

    In un paese dotato di onestà intellettuale civica e politica un discorso del genere ci starebbe tutto, in Italia, mi spiace, totalmente no. Il punto cardine della questione è tutto qui.

  • nemosays:

    15 Marzo 2011 at 11:33

    Il premier nipponico Naoto Kan ha annunciato in televisione che l’esplosione di stanotte (le 6 del mattino locali) in un altro reattore di Fukushima ha provocato una fuoriuscita radioattiva che ha fatto salire il livello ben oltre la norma a livello nocivo, e chiede agli abitanti nel raggio di 30km di rimanere in casa.

  • miksays:

    15 Marzo 2011 at 12:14

    Cara Eleonora, mi permetto di esprimere un parere diverso dal tuo.
    E’ proprio in questo momento che si deve parlare del nucleare, perché fra uno o due mesi, quando (e sperando che) tutto sarà risolto, a parlare dei pro e i contro saremo io, te e altri quattro gatti. Le autorità faranno finta di niente (hanno anche eliminato la trasparenza sulla costruzione delle centrali nucleari), e rimarremo a fare una discussione puramente accademica.
    Il terremoto ormai è passato, il maremoto ha fatto i suoi danni, quello che è rimasto è uno sciame di scosse di assestamento, che proprio in Giappone non desta grandi preoccupazioni, tuttavia i danni che il terremoto ha provocato alle infrastrutture del paese sono molto più piccoli di quelli che può provocare una centrale nucleare “fuori controllo”.
    Non voglio scendere nei dettagli tecnici dell’accaduto, c’è chi è più qualificato di me per farlo che all’università ho studiato solo le basi del processo di fusione, rispondo comunque alla domanda contenuta nel tuo articolo
    Dal Giappone dobbiamo imparare a fare le cose con criterio, se costruiamo un palazzo antisismico lo dobbiamo fare con i controcaxxi, non usando del cemento che non regge il confronto neanche con il das.
    Da noi un sisma di quel genere avrebbe lasciato distruzione in tutto il paese, lì il grosso dei danni l’ha fatto il maremoto.

  • Marcosays:

    15 Marzo 2011 at 12:22

    “all’università ho studiato solo le basi del processo di fusione”

    Giusto per fare una precisazione: la fusione delle barre di combustibile non è una fusione nucleare. Sono due cose completamente diverse.

  • max8says:

    15 Marzo 2011 at 13:50

    per radio ho sentito che in realtà la progettazione giapponese ha peccato di qualche grave ingenuità: costruire una centrale nucleare vicinissima al mare in una zona soggetta a tsunami, e non proteggere adeguatamente i generatori diesel, che avrebbero dovuto fornire energia per una situazione di crisi come questa, e che sono andati subito fuori uso.
    non so quanto questi commenti siamo fondati. se lo sono indicano che anche in questo caso la capacità progettuale dell’uomo ha avuto qualche punto cieco. e la fiducia ingenua di chi a tutti i costi vuole il nucleare apre solo a gravi rischi non prevedibili e non gestibili.
    come ha ribadito la merkel il nucleare deve essere una tecnologia ponte verso le rinnovabili.
    un errore storico che deve essere al più presto contenuto e fermato.
    al livello tecnologico attuale io ritengo che il nucleare-radioattivo non ce lo possiamo permettere.
    i rischi sono troppo oltre le capacità umane al momento.

  • max8says:

    15 Marzo 2011 at 13:59

    “Ogni civiltà futura, se vorrà sopravvivere, dovrà occuparsi delle conseguenze della nostra tecnica atomica. Non si può escludere che nei secoli avvenire vengano fatte nuove e inattese scoperte in grado di risolvere in modo definitivo e soddisfacente il problema dei residui radioattivi. Ma prima devono essere fatte. E gli uomini del futuro saranno costretti nella buona e nella cattiva sorte ad indagare in questo campo. Questa è la cosa nuova, mai presente nel passato e che rende schiavi della cultura tecnica del ventesimo secolo.”
    (Valentin Wember, “Dalla volontà alla libertà”)

  • lucustasays:

    15 Marzo 2011 at 15:36

    io mi sto’ solo rendendo conto che c’e’ sto’ subendo un sacco di disinformazione.

    si sostiene che le centrali dovevano resistere ad un terremoto dell’8.2R e ci si giustifica dicendo che questo era del 9°, si compara l’energia di un terremoto ad un’esplosione atomica, si dice che la centrale ha resistito, ma solo i sistemi accessori non hanno retto allo tsunami, creando il problema.

    equiparazione ad un’esplosione:
    le bombe vengono progettate per creare piu’ danni possibile, e vengono fatte esplodere in aria per aumentare il loro potenziale distruttivo sfruttando la pressione dell’esplosione verso il terreno; un terremoto avviene a Km sotto il manto terrestre.
    inequiparabile sistema distruttivo.

    resistere a 8.2°R:
    a che distanza? sicuramente hanno resistito a quello di sumatra, ma erano anche a miliaia di km. credo che la stima sia fatta nell’arco distruttivo del sisma, ma credo un terremoto del 9° che si sprigiona a 200Km sulla terra emersa sia decisamente diverso da uno avvenuto a 200Km a centinaia di metri sul fondo del mare. tant’e’ che sembra che le scosse che hanno colpito gli impianti siano state piu’ o meno quelle che hanno subito le costruzioni dell’aquila, anche se il sisma ha scaturito un’energia di 9000 volte quella dell’aquila.

    e da qui, dire che la struttura ha comunque resistito, tanto quanto come hanno resistito strutture di 100 anni fa’ non antisismiche com’e’ avvenuto a l’aquila, ma e’ stato lo tsunami a creare il problema mandando fuoriuso i generatori d’emergenza… in un paese in cui si e’ data la definizione corrente mondiale per “onda anomala sviluppata da maremoto” non si e’ pensato a questa eventualita’?

    sinceramente, ho visto anche diversi alberi ancora in piedi dopo il terremoto e lo tsunami, e dovrei meravigliarmi anche per questo?
    la struttura ha totalmente fallito. perche’ la sua sicurezza passiva e’ stata altamente trascurata.
    avrei dato ragione ai sostenitori di questa tesi se le centrali avrebbero comunque continuato il loro lavoro.

    su 54 impianti giapponesi 4 stanno creando seri problemi, il 7,5% di probabilita’ di aver fallito lo scopo; non e’ affatto un sistema sicuro.

    quantomeno spiegatemi se le affermazioni dette siano veritiere o forzate, perche’ im sento preso per il naso.

  • spiritoasprosays:

    15 Marzo 2011 at 19:00

    se voi scienziati dall’alto della vostra superiorità smetteste di:

    1 – attaccare i giornalisti a priori accusandoli di disinformazione,
    2 – avere questa visione tanto positivista quanto anacronistica che delega alla scienza lo status di perfezione e esattezza,
    3 – ragionare in termini binari e semplicistici,
    4 – e invece foste più obiettivi in materia valutando non sono gli aspetti scientifici ma anche il contesto sociologico e psicologico a voi per niente avvezzo,

    forse potremmo iniziare a parlarne.

  • degacsays:

    15 Marzo 2011 at 20:06

    @spiritoaspro

    Dare la colpa agli ‘scienziati’ è davvero un punto di vista – come dire – ‘fuori dal tempo’. Di sicuro non aiuta di certo ad iniziare una discussione ‘oggettiva’, visto i presupposti da te indicati.

    E ti ricordo che il ‘nucleare’ non è solo bombe atomiche, Chernobyl o centrali nucleari/scorie pericolose: è anche strumenti di diagnosi e cura, ricerca dei materiali, energia.

    PS: Le centrali nucleari NON sono costruite dagli scienziati. I luoghi dove costruire NON sono scelti da scienziati, ma da politici/imprenditori/cittadini. Se vuoi cercare un capro espiatorio, non cercarlo nella scienza, i tempi di Galileo sono passati da 500 anni oramai…

  • Asteriscosays:

    15 Marzo 2011 at 20:22

    Una cosa mi ha colpito in modo particolare questi giorni, e ammetto che faccio fatica a contenere la rabbia su questo punto. Leggendo molti dei giornali italiani sembra che il terremoto e il conseguente tsunami siano eventi secondari, laterali rispetto all’allarme della centrale nucleare di Fukushima.

    Scusami Eleonora ma come pretendi che il terremoto e lo tsunami siano eventi principali quando un’eventuale contaminazione pregiudicherebbe, a voler essere ottimisti, la vivibilità di quelle zone per i prossimi 50 anni?

  • miksays:

    15 Marzo 2011 at 21:19

    @ Marco, commento #130
    Non era specificato nel post, ma parlavo della fusione nucleare, intesa come metodo per produrre energia.
    Del processo di fusione delle barre so poco, per lo più arrabbattato da qualche articolo via internet.

  • goldoraksays:

    16 Marzo 2011 at 00:17

    @ Asterisco ha scritto : “Scusami Eleonora ma come pretendi che il terremoto e lo tsunami siano eventi principali quando un’eventuale contaminazione pregiudicherebbe, a voler essere ottimisti, la vivibilità di quelle zone per i prossimi 50 anni?”

    Ti rispondo io.
    Perche’ al momento attuale TUTTI i morti in giappone, svariate migliaia di persone, sono dovuti al terremoto e conseguente tsunami. Nessuno e’ morto di contaminazione radioattiva (fino a questo momento).
    Quindi e’ assurdo continuare a focalizzarsi su un evento che non ha prodotto morti (e forse non ne produrra) mentre si IGNORA CONSAPEVOLMENTE la tragedia giapponese all’ordine del giorno.
    E cioe’ lo stato di scatafascio generale nelle zone colpite dal terremoto e tsunami.

  • Davide B.says:

    16 Marzo 2011 at 01:16

    Lasciando da parte le questioni tecniche penso che sia giusto strumentalizzare quello che sta succedendo a fukushima.
    Il processo di apprendimento si basa sugli errori e non ci si può permettere di ignorare gli errori se l’umanità vuole migliorare.
    L’italia a breve dovrà decidere se riprendere con il nucleare o meno, piangere i morti non è per nulla utile mentre evitare altri disastri lo è.
    Anche se si tratta di eventi a bassa probabilità ci si può permettere il costo di disastri della portata del disastro Černobyl?
    Non dobbiamo dimenticare che le radiazioni provocano danni che possono sviluppare tumori, malformazioni, mutazioni e sterilità nelle generazioni attuali
    e nelle generazioni di domani. È questo quello che rende un’onda killer differente dalla contaminazione: l’onda killer uccide oggi, le radiazioni possono
    uccidere giorno dopo giorno per anni.

  • smoke.killssays:

    16 Marzo 2011 at 02:17

    E alla fine pure questo articolo è diventato fonte di strumentalizzazione :)

    dal ridicolo si è caduti nel tragicomico… vedete la politica ovunque anche dove non c’è… tralasciano l’evoluzione della faccenda che ha preso una piega diversa dalle previsioni dell’articolo… e sperando che non si aggravi di più…

    Fanno bene le menti brillanti a lasciare l’italia, altro che unità… per protesta il 17 marzo sul balcone di casa mia sventolerò bandiera Giapponese!

    appena uno tenta di esporre la propria idea,anche su basi scientifiche, viene lapidato crocefisso e infine lasciato in pasto agli avvoltoi…
    più che demagogia la vostra è dietrologia…

    ma suvvia siate obiettivi, e finitela di sfuttare le disgrazie altrui utilizzando un pensiero che non è neanche il vostro.. è di un’ipocrisia viscida che mi fa accapponare la pelle….
    tutto quello che produce l’uomo è tossico invisibile o non… dal cromo esavalente alle radiazioni,,, chi più ne ha più ne metta…
    vi scandalizzate per le centrali nucleari quando ci sono agenti inquinanti e mutageni di pari tossicità e di questi ne assumiamo ogni giorno senza che ce ne accorgiamo. il fatto è che sappiamo solo quello che l’informazione ci vuole dire. dotatevi di strumenti di misura o fate fare analisi di laboratorio e poi scoprirete tante belle cose :)

    detto questo, Eleonora io rimango della tua stessa ipotesi, specificando che non sono pro nucleare, che sono apolitico…
    mi dispiace per il giappone senza ipocrisia, invito gli “scienziati” che hanno spalato “fango” fino adesso, (non tutti per fortuna) di ravvedersi e invece di criticare facendo politica spiccia, di trovare il giusto spazio e per fortuna qui di articoli ce ne sono a iosa che trattano le varie tematiche e di dibattere seriamente sul problema energia, nucleare o non per rendere di nuovo competitivo questo paese che sta andando allo sfascio.

    Eleonora ricordati che “A lavare la testa all’asino, si perde il tempo, l’acqua ed il sapone!”

  • Frederiksays:

    16 Marzo 2011 at 03:00

    ..ee..è arrivato Giuliano Ferrara dei poveri..
    ..manipolazioni spicce e accuse più che argomenti..
    ..visto che sai già tutto tu il tempo perso è risponderti..
    ..salutami gli avvoltoi, i crocefissi, i mutageni
    i demagoghi e gli asini..ciao bello e tragicomico

    (ho citato termini altrui..mica mi toglierete??)

  • robbsays:

    16 Marzo 2011 at 10:29

    va bene, smoke ellis. mi hai convinto.
    ora dimmi, te la pigli tu nel giardino la centrale nucleare, visto che tanto tutto ciò che produciamo è nocivo? a parte che non è vero (la merda è letame, concime di alto valore), io onestamente preferisco deturpanti schiere di pale eoliche o pannelli solari, al rischio di crescere bimbi deformi o di ammalarmi di tumore alla tiroide.
    per far crescere questo paese ci vuole una SERIA politica sulle rinnovabili, pronte a breve termine, e creano molti più posti di lavoro che non poche centrali, costosissime, pronte fra lustri e che non potranno MAI essere sicure in un paese corrotto come il nostro!

  • smoke.killssays:

    16 Marzo 2011 at 10:57

    @Frederik
    pensala come vuoi, tu risposta invece la meriti ed è : “cvd” :)
    io sono contro ogni tipo di censura,e per fortuna in questo piccolo spazio
    non c’è il lucchetto ne, tantomeno , fantomatici moderatori con superpoteri divini,che decidono cosa va scritto e cosa no in base alle loro mestruazioni e di questo ringrazio.
    è facile interpretare e travisare le parole degli altri per sostenere la propria tesi, anche quando è a sproposito, vero? per fortuna che ho scritto che sono apolitico e non pro al nucleare :)
    però delle volte bisogna essere obiettivi su.. mi dispiace solo che non hai capito il senso delle mie parole.

  • smoke.killssays:

    16 Marzo 2011 at 11:18

    @robb

    io capisco che l’argomento nucleare sia sensibile,capisco tutto quello che vuoi, come te preferirei altre alternative VALIDE e sicuramente più pulite,
    concordo anche sulla poca affidabilità della classe politica e di tutto l’ecosistema che vi ruota attorno.
    ma io non volevo contestare questo,solo che mi fa rabbia veder strumentalizzare ogni cosa pur di mettersi in evidenza.. e criticare tutto a prescindere, addirittura interpretare stravolgendo il senso delle parole pur di pretendere di aver ragione.

    invito la redazione, a creare un nuovo articolo visto che il tema è caldo e la gente evidentemente non ha la minima voglia di cercarsi gli articoli precedentemente trattati, così almeno si evita di trarre l’ispirazione da una disgrazia cavalcando l’onda del sensazionalismo.

  • robbsays:

    16 Marzo 2011 at 11:25

    smoke, rispondi sul merito please.
    dici “ma suvvia siate obiettivi, e finitela di sfuttare le disgrazie altrui utilizzando un pensiero che non è neanche il vostro.. è di un’ipocrisia viscida che mi fa accapponare la pelle….
    tutto quello che produce l’uomo è tossico invisibile o non… dal cromo esavalente alle radiazioni,,, chi più ne ha più ne metta… a lavare la testa all’asino si spreca il sapone…”

    bè se questo ti pare un modo di discorrere civile… non riporti un fatto, un dato, a sostegno della tua tesi. ti limiti a dare degli ipocriti, somari e sfruttatori di disgrazie agli altri.
    non è vero che tutto ciò che produce energia è nocivo, non è affatto vero.

  • smoke.killssays:

    16 Marzo 2011 at 12:59

    @robb

    ma che dati devo ti riportare? sulla rubrica energia e futuro sono state trattate quasi tutte le tecnologie diponibili,spiegandone pregi e difetti:

    https://www.appuntidigitali.it/tag/energia-futuro/

    penso che le fonti citate negli articoli siano molto più autorevoli della mia personale visione delle cose,anche se ti posso dire che l’ energia viene richiesta per sostenere l’economia mondiale,di cui non approvo le metodologie, ma purtroppo il mondo va così e non sarà certo la mia opinione a cambiarlo.Però permettimi di dissentire con chi si sofferma sugli effetti delle situazioni tralasciandone le cause. (questa è ipocrisia)

    “non è vero che tutto ciò che produce energia è nocivo, non è affatto vero.” l’importante è esserne convinti..

    detto questo, ti sembra lecito utilizzare la catastrofe che sta avvenendo in giappone stravolgendo il senso stesso dell’articolo proposto dall’autrice ,per far propaganda?

    secondo me no, sarà che sono asino io e non capisco.

    per tagliare la testa al toro, guarda se la redazione fa uscire un nuovo articolo il più tecnico possibile rimandando anche ai link precedenti senza lasciare possibilità alcuna di fraintendimenti e speculazioni sarò ben lieto di continuare il discorso, sempre se è cosa gradita.

    che se continuo va a finire che vengo additato pure come troll

    mi scuso per tutto l’off topic.

  • Giosays:

    16 Marzo 2011 at 13:50

    Ho fatto un giro sul link consigliato
    dall’autrice.
    A me pare essere un sito di una comunità
    fortemente schierata pronucleare,
    in parte costituita da persone che
    lavorano nel settore, forse anche
    vicine ai progetti di cui si parla
    per l’italia, per cui vi lascio
    immaginare il livello di neutralità.

    Esempi:

    – discussioni che demonizzano il referendum
    o gli articoli sul nucleare su repubblica

    – demonizzazione di fisici , psicologi, medici,
    ecc che parlano criticamente del nucleare
    in quanto non sarebbero competenti in materia
    come ingegneri nucleare e fisici nucleari

    – rassicurazioni sull’infinito e magnifico
    potere dele tecnica di evitare ogni problema

    – invito a lasciar decidere a loro per tutta
    la comunità

    Su tutto regna il loro sottile terrore del
    prossimo referendum.
    Ognuno al voto abbia le sue convinzioni,
    ma non prendeteci per i fondelli, grazie.

  • Asteriscosays:

    16 Marzo 2011 at 14:44

    @goldorak ha scritto:

    Ti rispondo io.
    Perche’ al momento attuale TUTTI i morti in giappone, svariate migliaia di persone, sono dovuti al terremoto e conseguente tsunami. Nessuno e’ morto di contaminazione radioattiva (fino a questo momento).
    Quindi e’ assurdo continuare a focalizzarsi su un evento che non ha prodotto morti (e forse non ne produrra) mentre si IGNORA CONSAPEVOLMENTE la tragedia giapponese all’ordine del giorno.
    E cioe’ lo stato di scatafascio generale nelle zone colpite dal terremoto e tsunami.

    Appunto una tragedia inevitabile potrebbe dare il via ad una tragedia che poteva essere tranquillamente evitata non costruendo quelle centrali.

    P.s. Io non sono aprioristicamente contrario all’atomo però quello che sta succedendo in Giappone sicuramente non dimostra che siano sicure: dimostra solamente che un concorso di eventi possono minacciare la loro stabilità.

  • lakarsays:

    16 Marzo 2011 at 16:09

    E’ vero che i giornalisti tendono spesso a esagerare però non si può nemmeno sminuire il problema dato che ormai l’incidente è passato a livello 5-6 (secondo l’agenzia europea per il nucleare cioè non giornalisti) su una scala di 7 e c’è un’evacuazione nel raggio di 20 km (1257 km quadrati). Quindi purtroppo in questo caso non c’è solo strumentalizzazione.

    Non sono d’accordo sul fatto che il problema nucleare sia trascurabile rispetto ai morti del terremoto o che siano solo strumentalizzazioni o nostre paure o preconcetti. E’ vero che terremoto e tsunami hanno fatto più morti della centrale giapponese ma c’è una differenze importante che non è stata sottolineata. Il terremoto è un evento naturale che l’uomo non può scegliere di evitare mentre un incidente nucleare l’uomo può scegliere di evitarlo non costruendo la centrale (tralasciando per un attimo la convenienza o meno delle altre fonti di energia).

  • anonimosays:

    16 Marzo 2011 at 21:52

    Di fronte ad una tragedia come questa con uomini che stanno rischiando la pelle per cercare di domare una situazione ingestibile forse bisognerebbe stare zitti, anziché tentare ridicole accuse di strumentalizzazione che, oltre ad essere infondato non hanno NIENTE di scientifico.

    Il discorso è assolutamente semplice da capire: il problema di chernobyl non è stato l’errore umano, o l’insicurezza della tecnologia usata dai russi, il problema è che con questi reattori a fissione non ci possiamo permettere errori. Non possiamo perché una volta che il danno è fatto non siamo in grado di porvi rimedio e lasciamo un danno destinato a durare per generazioni.

  • Davide B.says:

    17 Marzo 2011 at 03:08

    @Eleonora Presani: perché non vai a spiegare ai giapponesi della NHK (la tv di stato giapponese) che ormai parla quasi unicamente di fukushima quali sono le loro vere priorità?

  • lucareditsays:

    17 Marzo 2011 at 03:08

    L’opinione della signora Eleonora presani, credo favorevole al nucleare, si sta rivelando sbagliata, di parte e scientificamente offensiva. Peraltro consiglierei alla signora, la prossima volta che capita un incidente di non avventurarsi in commenti superficiali, i fatti impongono spesso un esame di cosceinza ed una sana riflessione, nei dati proposti, nelle valutazioni empiriche e purtroppo nei risultati. La questione nucleare è “naturalmente” deficitaria sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della sicurezza. I dati a disposizione sono limitati per poter affermare ciò che non può essere confermabile. Chi si è avventurato sul problema sicurezza, alla luce degli avvenimenti è palese che è meglio che taccia.
    Il terremoto era un livello 9. Certo ma a 180 km di distanza. quindi, prima informazione errata non certamente di uguale intensita nella zona di fukushima. potremmo andare avanti come il bel gioco del ping pong. Quello che non accetto è l’inutile e strenua difesa di una tecnologia che:
    -non è vantaggiosa dal punto di vista economico
    -presenta rischi di altissima rilevanza in caso di incidente
    -esternalizza alle generazioni future la gestione delle scorie

    Il nucleare è un pessimo modo di produrre energia. E’ chiaro, evidente e confermabile.
    E’ di tutta evidenza, per carità, che il nucleare non è necessariamente “male”. la questione deve essere inquadrata nel rapporto costi/benefici.
    Qualcuno è seriamente in grado di farne un resoconto?

  • Eleonora Presanisays:

    18 Marzo 2011 at 09:40

    Potete tranquillamente continuare a ripetere le stesse cose. Rimane il fatto che la stampa ha gonfiato e continua a gonfiare quello che rimane un incidente disastroso, ma non nel modo che viene descritto. A voi piace evidentemente così, a me invece piacerebbe che l’informazione si basasse sui fatti e che descrivesse qual è il problema. Per esempio potrebbero spiegare quali sono stati i problemi giorno per giorno e quali sono state le azioni per migliorare la situazione o per arginare i danni. Invece i titoli continuano ad essere del tipo “Fallout nucleare ormai anche fuori dal Giappone”, contaminazione radioattiva fino a Tokyo, e cose del genere. Queste sono semplicemente menzogne atte solo a suscitare la paura nella popolazione, ed è questo quello che stanno facendo. Quello che sta succedendo adesso nella stampa internazionale non è diverso da quello che è successo quando si parlava della famosa “influenza dei polli”. Tutti a comprare vaccini inutili e urlare terrorizzati come se il mondo stesse finendo. L’incidente di Fukushima è grave, gravissimo, ma per il momento non molto diverso da quello di Three Miles Island, e certo non ha niente a che vedere con Chernobyl.

    Per vostra informazione, se votassi al referendum in Italia sul nucleare, non so cosa voterei, dovrei pensarci molto e sarei dubbiosa, vorei capire veramente come intendono gestire la cosa e chi la gestirebbe. Ciò nonostante credo che sia assolutamente ingiusto montare il terrore delle persone per i propri scopi politici (anche se simili ai miei, comunque non difendibili solo tramite la vostra “fuffa”). Ancora oggi, nonostante la situazione molto difficile e tragica della centrale, il problema principale dei cittadini giapponesi, sono le conseguenze dirette del terremoto. Forse domani cambierà. Oggi è ancora così.

  • Giovanni*says:

    18 Marzo 2011 at 12:09

    @ Eleonora
    Aspita mi son fatto distrarre dall’altro articolo e dai commenti molto poco simpatici su questo (cosa che tende di solito ad allontanarmi) senza accorgermi che l’autrice qui rispondeva ancora.

    Se permette in maniera piu’ civile dei precedenti commenti vorrei provare a replicare al suo commento # 158

    Continua a parer mio a porre l’accento sulla questione sbagliata.
    Mi spiego come ho fatto nei commenti qui: https://www.appuntidigitali.it/15281/la-crisi-nucleare-giapponese-in-arrivo-aggiornamenti/#comment-73486

    Partendo dal presupposto che la stampa generalista e’ un conto, un blog di approfondimenti scentifici un’altro. DAre addosso a certi titoli di giornale e’ forviante perche’ essendo “Titoli” appunto, devono far vendere i giornali (cosi’ come certi articoli degli solo del Cioe’). Ma qui su Ad non possiamo star a vedere il dito (in questo caso i tabloid) per non vedere la luna (un incidente nucleare fatto e servito), e’ quantomeno un atteggiamento poco responsabile.

    Potremo star qui a discutere su quanto davvero siano deprecabili i fatti legati all’influenza A o all’aviaria ma qui siamo su un’altro pianeta. Purtroppo lei sbaglia quando asserisce:

    “Ancora oggi, nonostante la situazione molto difficile e tragica della centrale, il problema principale dei cittadini giapponesi, sono le conseguenze dirette del terremoto. Forse domani cambierà. Oggi è ancora così.”

    Perche’ obbiettivamente ne io ne lei puo’ asserire quanto materiale caldo e’ fuoriuscito realmente. Non si puo’ portare come prova quanto dice Tepco, sia perche’ al momento hanno da fare cose piu’ importanti (tentare di limitare i danni) sia perche’ non hanno interesse a farlo per ragioni anche d’immagine ed economiche.
    Ci vorra’ una commissione esterna, che al momento non puo’ intervenire perche’ e’ rischioso anche solo avvicinarsi a meno di dieci chilometri dai reattori e questa e’ un’evidenza non un fatterello da Cioe’.Il fatto stesso che stamattina si parli di sarcofagi come misura tampone e’ la dimostrazione che qui 3miles island non centra proprio nulla. I reattori sono andati, la quantita’ di radioattivita’ fuoriscita e’ ancora da misurare appieno.

    Gia’ mettere in rilievo che stare dentro la centrale in questo momento e’ altamente pericoloso per la salute e’ un evento che allontana parecchio da 3miles island e purtroppo avvicina Chernobyl. Credo che su questo non ci sia da discutere.
    Mentre lei continua a minimizzare questo aspetto.

    Resta che al momento il problema piu’ grave in giappone e’ proprio Fukushima. E’ evidente.

    I soccorsi internazionali sono molto meno intensi proprio per questo motivo. Tant’e’ vero che anche Obama stamattina quando parla di aiuti parla di cercare di aiutare i Giapponesi a tamponare Fukushima e di evacuare i cittadini Usa residenti in un raggio di 40 km dalla centrale. Fintanto che ci saranno 4 reattori nucleari senza controllo tutto il resto passa in secondo piano. Che ci piaccia o meno, che si sia sostenitori del nucleare o meno non importa.

    Concludo asserendo che mi spiace leggere che la gente bolli quanto da lei scritto come fuffa. Mi spiace anche perche’ come sempre accade quando si discute, le offese rendono i discorsi seri impossibili.

  • Giovanni*says:

    18 Marzo 2011 at 12:13

    ops non ho controllato l’ortografia del precedente commento come mio solito, me ne scuso.

  • Eleonora Presanisays:

    18 Marzo 2011 at 12:21

    Giovanni,
    grazie per mantenere la discussione su toni civili ed educati.

    Ti rispondo sempre esprimendo la mia opinione personale.
    “Gia’ mettere in rilievo che stare dentro la centrale in questo momento e’ altamente pericoloso per la salute e’ un evento che allontana parecchio da 3miles island e purtroppo avvicina Chernobyl.”

    Questo non è vero, a 3 miles island hanno dovuto mandare dentro un robot per capire veramente cos’era successo, perché le radiazioni erano a livelli troppo alti.
    Il vero problema di Chernobyl è stata la nube tossica causata dall’incendio della grafite, usata come mediatore in quella centrale.
    La Centrale di Chernobyl differiva per una serie di motivi. In primo luogo aveva un coefficiente di vuoto positivo, che di per se la rendeva instabile: utilizzava acqua naturale per il raffreddamento e grafite come moderatore dei neutroni Questo era stato scelto (in modo criminoso) per poter usare l’uranio naturale quale combustibile (il fatto di non richiedere né uranio arricchito né acqua pesante abbassava notevolmente i costi di costruzione ed esercizio). In altre parole, tale configurazione tecnica (del RBMK-1000 di Chernobyl), faceva si che il reattore fosse instabile e pericoloso; inoltre era privo di edifici di contenimento!
    La situazione a Fukushima è molto diversa.

    Questo non vuol dire che la centrale non necessiti, al momento della massima concentrazione e sforzo per arginare i danni. ẽ in ogni caso sbagliato fare il paragone con Chernobyl.

  • Asteriscosays:

    18 Marzo 2011 at 12:36

    Luca daCagliari scrive:

    Leggere il suo articolo è stato come sentire la Prestigiacomo i giorni passati… fuffa ( http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Fuffa )

    Ragazzi cerchiamo di portare delle obiezioni serie: scrivere dei post tanto per offendere o per fare dei paragoni(paragonare quanto detto da Eleonora alle scemenze pressappochiste dei politici mi sembra alquanto ingeneroso e offensivo) non rende giustizia al dramma del Giappone…

  • Giovanni*says:

    18 Marzo 2011 at 13:25

    @Eleonora

    Ogni centrale e’ storia a se, in effetti un reale paragone sugli eventi in senso stretto non e’ possibile per una diversa configurazione della centrale e diverse concause. Quello che e’ possibile fare pero’ e’ un paragone sui danni e le conseguenze in termini di fuoriscite radioattive.

    So’ bene credimi che in termini di sicurezza e gestione (anche volendo dar poco credito a quanto si afferma sulla serieta’ della Tepco nonostante la sua condotta negli anni sia stata marcabile quantomeno di poca trasparenza) le due centrali avevano sistemi lontani anni luce.
    Sono diversissime anche le concause come dicevo prima, ma gli effetti?

    Quello piu’ evidente di Chernobyl per fortuna non c’e’ (nube), non credo ci possa essere (e da qui in avanti sono opinioni e previsioni mie personali) sempre se i rivestimenti dei noccioli resistono anche alla parziale fusione dei nuclei.
    Restiamo pero’ ancora nel campo delle ipotesi su quanto sia fuoriuscito e quanto potra’ accadere.

    Non si puo’ pero’ ignorare che la centrale sia considerata “persa” per evidente rilascio di radioattivita’ nelle zone circostanti, come avvenne a Chernobyl.

    Ultimo appunto su 3miles island. E’ vero che dovettero usare droni per constatare i danni. Ma li’ la fuoriscita “pesante” fu circoscritta solo alla zona del reattore, a Fukushima tutto il personale e’ stato evaquato tranne 50 addetti che devono alternarsi con turni di pochi minuti. Ed in ogni caso possono avvicinarsi solo alla zona controllo anch’essa irradiata. A 3 miles island cio’ non avvenne.

    Insomma li’ si usarono droni nel reattore per valutare i danni di una parziale fusione mantenuta comunque sotto controllo coi sistemi di raffreddamento, qui si parla di zona controllo irradiata, 4 reattori potenzialmente fusi, barre di combustibile tenuti in zone attigue che non si sa’ bene in che condizioni siano, sistemi di raffreddamento fuori uso totalmente.
    Scusami ma penso siamo lontano anni luce da 3miles.
    Le conseguenze purtroppo saranno diverse.

    Speriamo non ci siano eventi tipo la tanto temuta nube ma gia’ cosi’ quasi sicuramente un raggio di almeno 10 km intorno alla centrale e’ da considerarsi ad altissimo rischio irradiazione pesante avvenuta.

    Permettimi di ribadire che anche in questo momento, anche con i 15000 morti o dispersi (le cifre precise sono in divenire), a cuasa diretta e indiretta del terremoto, Fukushima purtroppo al momento e’ la priorita’. Per le vittime di un evento naturale di dimensioni cosi’ grandi si puo’ fare obbiettivamente poco in questo contesto “nucleare” al momento. Basti gia’ pensare come la macchina internazionale degli aiuti rispetto ad altre situazioni d’emergenza (haiti, maremoto nel sud-est) sia sotanzialmente ferma.

    Vado un po’ ot:
    Si puo’ ancora poi dibattere su quanto sia eccezionale un evento sismico del genere (in ogni caso rientra in una statistica che ne comprende altri di egual portata, quindi da non sottovalutare), sul fatto che bisogna aiutare gli sfollati i senza tetto e di ristabilire forniture di elettricita’, acqua e beni primari. Ma queste sono le normali conseguenze di un evento naturale. Sono fisiologiche alla nostra esistenza. Permettimi di ribadire che un evento nucleare non lo e’.
    Tanto piu’ se questo aggrava una situazione determinata da un evento naturale; quanto pesantemente lo faccia potremo giudicarlo solo in tempi migliori.

  • bagno d'umiltàsays:

    18 Marzo 2011 at 17:26

    “Cosa possiamo imparare dal terremoto in Giappone (e dai giapponesi)”

    Possiamo imparare che sarebbe meglio contare fino a dieci prima di scrivere certe cose e finito il conteggio sarebbe il caso di rendersi conto che è meglio starsene zitti.
    Questo articolo è solo fuffa (cit.) ideologica maldestramente mascherata da nozioni scientifiche e toni pseudo filosofici.

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