Addio ai chipset NVIDIA

NVIDIA ha detto addio al mercato dei chipset. Sono certo che questa notizia non ha lasciato molti degli appassionati di tecnologia indifferenti considerando che stiamo parlando di un pezzo di storia, quella dei chipset per personal computer, che inizia nel 2001 con i primi modelli nForce 220/420, e si conclude nel 2010 con la serie 900.

Coloro che seguono il mondo dei personal computer da non molto tempo forse non sanno che NVIDIA ha giocato in passato un ruolo di primissimo piano nel panorama del mercato dei chipset per PC e, in particolare, si può dire che il suo successo è sempre stato legato a doppio filo con quello dei processori AMD.

Quando NVIDIA arrivò in questo mercato, VIA Technologies era il punto di riferimento per i chipset per CPU AMD, ma nonostante tutto, grazie in particolar modo all’apprezzatissimo nForce 2, NVIDIA riuscì a conquistare una rilevante fetta di un mercato, quello delle piattaforme AMD, che all’epoca viveva il suo momento di gloria. Tale conquista fu dovuta all’indubbio valore tecnico di questi chipset che riuscivano a spremere fino in fondo le CPU Athlon offrendo, oltre ad elevate prestazioni, anche del valore aggiunto come, ad esempio, il controller audio integrato Soundstorm che supportava il Dolby Digital Live.

Sono gli anni dei processori Athlon e Athlon XP, in cui AMD ha rappresentato un’alternativa realmente competitiva ad Intel ed in cui ATI, storica antagonista di NVIDIA, era essenzialmente sconosciuta in questo specifico settore.

Il tempo passa, AMD presenta i suoi processori Ahtlon 64 ed NVIDIA anche in questo caso si dimostra all’altezza della situazione con i chipset nForce 3 e nForce 4, particolarmente stimati soprattutto dagli appassionati di videogame visto il supporto alla tecnologia SLI per l’nForce 4 SLI. Inoltre, sempre in questo periodo, siamo nel 2004, NVIDIA raggiunge un importante accordo con Intel che la porta a produrre chipset nForce 4 anche su Socket 775.

Personalmente penso che questo sia il momento più alto toccato da NVIDIA dal punto di vista del successo ottenuto in questo mercato. Nel 2006, infatti, anno nel quale venne introdotta la famiglia nForce 500, ebbe luogo la fusione tra ATI e AMD e contestualmente arrivarono sul mercato i chipset RD480 e RD580 che possono essere considerati i primi a rappresentare un’alternativa a quelli NVIDIA per CPU AMD.

Dal 2006 in poi la situazione non ha fatto altro che degenerare. Nonostante NVIDIA abbia proseguito nello sviluppo (a dire il vero in alcuni casi si trattava poco più che di rebrand) della piattaforma nForce sia per CPU AMD, che Intel, non è riuscita ad impedire rispettivamente alla prima di presentare piattaforme complete di chipset e CPU ed alla seconda di annunciare nuove CPU con caratteristiche tali da impedirle (a causa di limitazioni insite nella licenza in vigore) lo sviluppo di nuovi chipset.

Il quadro complessivo che emerge dalla storia che vi ho raccontato è sotto gli occhi di tutti: non esistono chipset NVIDIA per CPU Intel Core i3/i5/i7, mentre i chipset AMD hanno acquistato sempre maggior consenso.

Devo ammettere che la notizia della dipartita di NVIDIA dal mercato dei chipset non mi ha sorpreso più di tanto, ma alla luce di quanto vi ho riportato, ritengo lampante che le motivazioni ufficialmente addotte, e cioè la volontà di concentrarsi nel settore dei SoC (System On Chip) con Tegra, non rappresentino la reale (o perlomeno la sola) ragione che ha portato la dirigenza di Santa Clara a questa scelta. Certo è che per tutti gli appassionati che come me sono cresciuti per un certo periodo a colpi di overclock sull’nForce 2, si tratta pur sempre di una perdita significativa.

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