Dash Express ci porta sempre più vicini alla vera “Internet of things”

dashDash Express è un innovativo navigatore satellitare per automobili che ha fatto molto parlare di sé, fin dai primi annunci nel “lontano” 2006. Ora il prodotto è finalmente in commercio e se ne possono sperimentare i vantaggi, già illustrati ieri da Markingegno.

Va subito chiarito che Dash Express è il GPS dei “geeks”, ovvero degli appassionati “smanettoni” che vogliono essere sempre online e desiderano un navigatore capace di seguirli in questo vezzo: non si tratta insomma, di un GPS da “offerta volantino” per le masse (almeno per ora).

La dotazione di connettività Wi-Fi e GPRS permette di essere sempre in rete, consentendo un uso innovativo del GPS: innanzitutto è possibile ottenere informazioni in tempo reale aggiornate e puntuali su tutti i POI; ad esempio, non sapremo solo qual è il distributore più vicino, ma anche il prezzo che pratica, non conosceremo solo la posizione del cinema più vicino, ma anche la programmazione in sala e così via. Le ricerche possono quindi essere sviluppate secondo una nuova angolazione: non cerco più il ristorante ma il piatto tipico, non più il cinema ma il film.

Ovviamente questo genere di approccio prevede un aggiornamento costante e pervasivo di dati che, in Italia è molto difficile immaginare come fattibile. In altre realtà è invece assolutamente normale che le varie strutture comunichino informazioni sulla propria offerta direttamente online, da cui poi è relativamente semplice convogliarle in un unico database da cui i vari dispositivi attingono.

Nel prossimo futuro sono ipotizzate anche eventuali integrazioni con social networks, in modo da poter creare degli innovativi mash-ups con la propria posizione e quella dei nostri amici, oppure tra la nostra destinazione e quella dei nostri amici, e così via.

Facile capire quante siano le possibilità che si aprono in un mondo in cui anche gli oggetti iniziano ad essere connessi ad Internet, come del resto è ormai evidente sarà il futuro. Quando si parla di “augmented reality ” si parla, tra le altre cose, anche di questo. Ora ci sono più “uomini” che dispositivi connessi alla rete ma a breve la situazione sarà ribaltata, aprendo le porte alla “Internet of things” che ha iniziato prepotentemente a far parlare di sé con Nabaztag, il coniglio connesso ad internet via Wi-Fi che era più una speculazione di design e tecnologia, che un reale prodotto per soddisfare esigenze concrete.

Ebbene ora le tecnologie iniziano a maturare e (in certi Paesi) le infrastrutture sono in grado di accogliere questa rivoluzione, ed ecco comparire sul mercato i primi dispositivi connessi.

Per chi volesse approfondire leggendo una prima recensione di Dash Express (in inglese), rimando all’ottimo Engadget.

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