Apple sul caso “antennagate”, fra risposte e dubbi

Dopo qualche giorno di troppo e una buona dose di cattive PR, a poche ore dall’incontro convocato per chiarire la questione dell’antenna, il solito codazzo di polemiche, discussioni, critiche/lodi a prescindere ha investito l’azienda di Cupertino.

Vediamo sommariamente in che modo Jobs ha articolato la sua “linea di difesa”:

  • “non siamo perfetti”, che in una traduzione da linguaggio corporate a linguaggio corrente, suona un po’ come “sappiamo di avere un problema”;
  • non siamo i soli ad avere questo problema;
  • “hard data”: gli effetti pratici del problema sono molto meno significativi di quanto la dimensione mediatica dello stesso suggerisca (in termini di segnalazioni al servizio AppleCare, rientri del prodotto, rapporti sulle chiamate perse di AT&T);
  • non è vero che l’antenna non è stata testata, la materia però è molto complessa etc. etc.

Insomma, come i politici amano ripetere in calce ad ogni gaffe o passo falso, si tratta di “un problema di comunicazione”. Peculiare che questo genere di problemi capiti all’azienda che meglio di ogni altra ha imparato a tenere i mass media al guinzaglio, ma passiamo oltre.

Uno dei più vistosi effetti post-conferenza, è l’ingresso della parola “attenuazione” nel vocabolario di ogni appassionato di smartphone, quali che siano le sue preferenze.

Youtube è inondato di video in cui si sottopongono i più disparati tipi di telefono al cosiddetto “death grip”, che in molti casi produce un abbassamento, anche sensibile, dell’indicatore del segnale.

Anche i non tecnici, insomma, hanno realizzato che esiste un problema di attenuazione innescato dall’impugnatura del telefono e si sono sensibilizzati al problema.

I tecnici sanno invece che il problema esiste da prima di iPhone 4, e ha coinvolto altri terminali con antenna interna, in piccoli “antennagate”. Fin qui tutto regolare e, se vogliamo, l’intervento di Jobs ha ottenuto gli effetti sperati.

Tuttavia, come giustamente ricorda John Siracusa su ArsTechnica – non certo un sito di franchi tiratori anti-Apple – una domanda, anzi, LA domanda, è rimasta nell’aria: anche se molti telefoni prima di iPhone 4 soffrono del “death grip”, è possibile che il design dell’antenna di iPhone 4 renda l’incidenza di questo problema più grave? Oltre alle prove empiriche mostrate, esistono “hard data” in merito?

Si tratta dopotutto della questione più importante relativa all’antenna di iPhone 4 e potrebbe rappresentarne il vero punto di debolezza – a fronte di una ricezione altrimenti (secondo molti test) ottimale.

Peraltro, durante il suo intervento, Jobs ha lasciato intendere che potrebbe arrivare sul mercato una nuova revisione dell’HW di iPhone 4. Segno che in Apple, la possibilità che il “death grip” sia per iPhone 4 un punto debole più marcato che su altri terminali, non viene esclusa a priori.

Se sul piano dell’analisi del problema, com’era prevedibile, è stata esercitata la raffinata arte (peraltro non inventata da Apple) di non dire tutta la verità senza dire una bugia, sul piano delle soluzioni le proposte di Jobs sono state del tutto coerenti con le intenzioni di soddisfare l’utenza: chi ha comprato iPhone 4 e vuole darlo indietro può farlo senza pagare i costi associati al rientro; chi vuole tenerselo può avere una custodia che tampona il problema; chi ci si trova bene se lo può tenere così com’è; chi lo comprerà nei prossimi mesi magari avrà una nuova revisione dell’hardware.

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